OTTO NAZIONI A MONZA per il G. P. motociclistico d'Italia

OTTO NAZIONI A MONZA per il G. P. motociclistico d'Italia OTTO NAZIONI A MONZA per il G. P. motociclistico d'Italia Gli amici dell'Autodromo di Monza hanno di che compiacersi: questa fine di stagione dà loro ragione. Dopo l'indimenticabile disputa del Gran Premio d'Italia automobilistico, che fu indubbiamente la più bella corsa dell'anno, avremo domenica 25 corr. il Gran Premio d'Italia motociclistico e Trofeo Internazionale della Velocità: due aspetti di una stessa gara, che costituirà da) canto suo la più importante, completa e interessante corsa motociclistica della stagione italiana, e forse internazionale. Certo superiore ad ogni precedente edizione di questa ormai classica manifestazione annuale. Nella sua struttura organica, la gara di domenica prossima è presto presentata: come Gran Premio d'Italia essa pone in disputa individuale a classifica di velocità (minor tempo) tutti i migliori campioni italiani ed europei, che oltre a contendersi il primato della qualifica nazionale, combatteranno nel contempo l'ultima prova internazionale del Campionato europeo assoluto. Parallelamente sarà fatta, per il Trofeo della Velocità, una classifica a squadre per Nazioni: ogni squadra è composta di tre corridori, appartenenti ad almeno due diverse classi di cilindrata; vince la squadra che ha minore la somma degli scarti dei tempi singoli rispetto al vincitore della relativa classe. E' in facoltà delle Federazioni nazionali concor renti di designare quattro corridori, anziché tre, per ogni squadra, scartando il meno redditizio in seguito alle classifiche. La prova si svolgerà sullo stesso circuito ridotto di m. 6993 già adottato l'il scorso per le automobili, comprendente la parte nord del circuito stradale con la curvetta di Lesino, il tratto centrale più recente con le due curve ad angolo retto, e la curva grande sud immettente sul rettilineo delle tribune, che sarà cosi percorso In un senso solo ed una sol volta per giro. Il circuito sarà percorso 43 volte, per un totale di Km. 300,7: chilometraggio assai severo per una corsa che impegna le più veloci macchine europee di oggi, misuratesi nei precedenti grandi premi su percorsi generalmente me no pesanti. E Monza, nella sua ab tuale provvisoria conformazione di tracciato (ch'è in relazione ai lavori in corso per la radicale sistemazione di tutto l'autodromo) risulta assai dura, per un veicolo a due ruote, in ragione delle numerose strette curve esigenti un più o meno accentuato rallentamento: otto per giro. Gara egualmente severa, dunque, per le macchine e per gli uomini, dove.le medie realizzabili potranno essere dell'ordine dt-153«H55-per 1 giri più veloci e di 145-148 per Vinte ro percorso, benché i primi assag- fi di prova abbian dimostrato che migliori campioni sappiano essere sul cemento monzese più veloci che le vetture di 1500 e non molto lontani dai bolidi della classe massima automobilistica. In ogni caso, uno sDettacolo che per i numerosi spettatori che converranno da ogni parte d'Italia si annuncia entusiasmante, ricco di spunti emotivi e di episodi palpi tanti: un terreno eccezionalmente fertile per la famiglia dei «tifosi». Ecco infatti in breve sintesi, per oggi, e con riserva di approfondire l'argomento, l'ossatura sportiva della gara. Essa allinea ben otto Nazioni, benché non tutte concorrenti ufficialmente al Trofeo: Italia, Germania, Belgio, Francia, Inghilterra, Olanda, Svizzera e Lussemburgo. Cinquanta concorrenti in totale, di cui 14 nella classe 250, 21 nella 350, 15 nella 500. La ripartizione per nazionalità dei concorrenti offre una sorpresa. Gli scorsi anni, la principale preoccupazione della R.F.M.I. organizzatrice della gara, e dell'Associazione Motociclistica di Milano sua delegata, era quella, nella imminenza della gara, di spronare all'intervento il maggior numero di Case e di corridori stranieri, per assicurare un certo grado della cosidetta internazionalità — e nello stesso tempo di selezionare, per titoli, i troppi aspiranti italiani desiderosi di cimentarsi a Monza. Quest'anno è avvenuto il fenomeno inverso: gli stranieri, senza farsi pregare, sono discesi in forze, con squadroni compatti e con un impressionante elenco di nomi illustri, di autentici grandi campioni che hanno, ognuno nella loro patria o già in campo internazionale, raccolto allori sostanziosi — mentre la rappresentanza italiana è buona, ottima, ma numeri¬ i e r a d a i e à o à d e camente scarsa. Non pochi dolorosi vuoti si sono prodotti, per tragici incidenti, negli ultimi tempi: e un complesso di circostanze ha ancora temporaneamente allontanati dall'attività militante altri buoni elementi. Insomma, su 50 partenti, 16 soltanto saranno di nazionalità italiana, di cui non più di 13 forniti di macchine italiane. Non per questo però la nostra difesa deve considerarsi in pericolo: i «cannonissimi» son tutti presenti. Cosi dicasi della Gilera 4 cilindri, grande trionfatrlce nelle massime prove nazionali, e desiderosa di affermarsi, con Dorino Serafini, anche in campo internazionale. Altrettanto può dirsi, per restare nella massima categoria, di Tenni e Sandri, i due alfieri delr la bicilindrica Guzzi. I formidabili nostri antagonisti sono naturalmente, In questa classe, i tedeschi: In primo luogo i difensori della B.M.W. (Lojer e Krauss), poi quelli della D.K.W. (Herz e Book). Un fuori classe d'eccezione è però da tener d'occhio, tra gli inglesi: Wood con la Velocette. Nella 350 i colori italiani sono affidati alla M.M. del primatista Bonazzi e del forte Mangione, contro una coalizione di quasi tutte le Nazioni: Norton, Velocette, N.S.U., Sarolea, A.J.S.: rispettivamente con le inglesi Velocette e Norton concorrono anche 1 nostri Gambi e Chiesa. Due squadre itallanissime movimentano invece, con buone speranze di successo, la classe 250. Ben elli (con Soprani, Rossetti e Martelli) e Guzzi (con Tenni, Alberti, Sandri e Pagani) hanno 11 compito di resistere alle D.K.W. e ille N.S.TJ. del dìù celebri pmn'oi1 tedeschi: Fleischmann, Bodmer, Goblens, Lottes ed altri. A. F.