Varsavia e Budapest per la liberazione dei loro connazionali

Varsavia e Budapest per la liberazione dei loro connazionali Varsavia e Budapest per la liberazione dei loro connazionali Una nota del Governo polacco a Praga - Passi e colloqui presso le Cancellerie europee - Imponenti manifestazioni popolari Seicentomila polacchi sotto le armi La richiesta al Governo cèco Varsavia, 21 settembre. L'Agenzia Pat comunica che il Ministro polacco a Praga, Pappee, ha rimesso oggi al Ministero degli Affari Esteri a Praga una nota, nella quale il Governo polacco esprime la speranza che il Governo cecoslovacco tratterà la questione delle minoranze polacche allo stesso modo di quella della minoranza tedesca. La nota constata ancora che, in vista della mutata situazione, gli accordi del 1925 sulla popolazione polacca in Cecoslovacchia devono essere considerati come abrogati e che il Governo polacco 11 denuncia. Una comunicazione ufficiale informa che tutti gli ufficiali della riserva i quali avevano partecipato nei giorni scorsi alle esercitazioni militari, hanno ricevuto l'ordine di rimanere in servizio. Pure la classe di richiamati che avrebbe dovuto essere congedata ieri rimane sotto le armi. lli tutta la Polonia n relativo decreto è stato ema¬ il colonnello Beck, Ministro degli Esteri, ha avuto col Presidente della Repubblica. Nei circoli militari si calcola che attualmente in Polonia sono sotto le armi circa 600.000 uomini. A proposito del passo- diplomatico compiuto ieri verso la Fran- , conversazione che^vf^,,!^:S^^5SS^^SR i , o e a a l n a e eia e l'Inghilterra a riguardo della annessione della Slesia di Teseben alla Polonia, i giornali dicono che esso avrebbe il tono di un ultimatum. In molte città sono avvenute Imponenti manifestazioni popolari, nelle quali si è chiesto il ritorno deila Slesia di Cieszyn alla Polonia. Gli ordini del giorno vo¬ ¬ i e n a - azihatati in queste adunate, nelle quali; Er' le ^mfalirladigrgizispgsta ptansico! nha vibrato il più caldo entusiasmo patriottico, sono particolarmente energici e contengono tutti l'esplicito Invito al Governo ad agire per strappare alla dominazione straniera i 200.000 polacchi inclusi dal trattati nel confini dello Stato cecoslovacco. A Sosnowice, è stato tenuto un comizio al quale hanno partecipato oltre 50.000 persone, e tra grandi applausi è stata votata una risoluzione con la quale si chiede il ritorno della Slesia di Cieszyn alla madre patria. Anche a Bevzin, a Dobrowa, a Gornicza, a Czelader, hanno avuto luogo imponenti comizi ai quali hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. « Non siamo quelli del 1920 » I liIn un ordine del giorno votato ] ria Kielge è detto che la Slesia di;pCieszyn deve essere ad ogni costo j c« restituita » alla Polonia. All'usci- toelta della folla dal locale ove 3i era,aRI»WAtO'tt. comizio, sl.èitliproYviiiata muna grandiosa manifestazione pa-1 striottica. Un corteo ha percorso le, rovie della'città. Anche a Slonim halcoavuto luogo una identica dimo- ; vstrazione, che si è conchiusa con : cun comizio nel quale è stato vo- ctato un ardente appello al Gover-1 vno perchè assicuri la restituzione i qdelle Provincie polacche incluse pnello Stato cecoslovacco alla Po- qlonla. Tutti gli ordini del giorno ! svotati nelle riunioni popolari sono I stati inviati al Capo dello Stato, ! sMaresciallo Smigly Rydz ed al Mi-, unistro degli Affari Esteri. 1 gior- ! dnall pubblicano ampi resoconti del-i cle manifestazioni che si sono svol- 1 vte ovunque, sotto grandi titoli chejmoccupano tutta la prima pagina, pL'Express Poranny, occupando- j esi della questione, scrive tra l'ai-1 btrò: «Il passo fatto ieri dai no-iPstri Ambasciatori ha il significato 'ndi un avvertimento, poiché in nes- ' «sun caso la Polonia permetterà che Lil problema cecoslovacco sia rego- vlato parzialmente e con metodi fai-- Pliti da molto tempo. La Polonia dl Voggi non è quella del 1920 che fu i ccostretta a rimettere le sorti della dnSlesia di Cieszyn nelle mani delle ;.PntnnyH Obiti essa duo far Desare:tPotenze. Ogg essa puOtar pesare,nel PÌa»o della bilancia tutta la:dsua autorità e la sua potenza per ; tdifendere la Slesia di Cieszyn. Non nobbediamo ad alcun sentimento mimperialistico, ma siamo decisi alLriprendere, a qualsiasi prezzo, ciò'dChe ci fu rapito. Le Capitali occi- : r| dentali non debbono avere alcun | ndubbio, a questo proposito, circa il | cnostro atteggiamento. Se l'Inghil-1 temi e la Francia si propongono ; gdi chiedere alla Polonia ed all'Un- i cI gheria di garantire insieme agli galtri Stati vicini, le frontiere del. r; nuovo Stato ceko, sappiano chei uon daremo tale garanzia fino alc| quando la Slesia di Cieszyn non I cI sarà ritornata alla Polonia ». [s 300 mila persone acclamano al Duce nelle piazze di Budapest Budapest, 21 settembre. L'odierna gigantesca dimostrazione revisionista di Budapest che ha raccolto nella Piazza degli Eroi e lungo tutto l'immenso Via- le Andrassy una folla di quasi ^centomila persone, ha avuto momenti in cui ricordava le adunate fasciste, tale era l'entusiasmo de lirante con cui per lunghi minuti la massa innumerevole ha scan dito la parola «Duce! Duce! ». La gratitudine per Mussolini, che giunto il momento delle rivendicazioni ha ancora una volta difeso spontaneamente i diritti dell'Un gheria, si è rivelata ancora in que sta manifestazione che fa seguito a quelle avvenute pure nella Capitale davanti alla Legazione d'I talia e in altre città magiare con non minore schiettezza ed entu siasmo. Ogni volta che un oratore nel corso della grandiosa adunata ha ! nominato il Capo del Governo ita- I liano, l'urlo unanime della folla ] rispondeva ciclonicamente. Hanno ;par]ato anche oratori slovacchi, j che hanno espresso l'attaccamen to della loro nazione all'Ungheria, ,alla quale li lega una storia co munè di quasi un millennio. Alla 1 sfilata hanno preso parte nume, rosi profughi, fra cui soldati anlcora in uniforme cecoslovacca. La ; volontà del popolo magiaro di vin : cere la sua battaglia di giustizia che senza tregua combatte da 1 venti janni appoggiata soltanto da i qualche Nazione coraggiosa, in primo luogo dall'Italia, ha trovato questa sera la sua genuina espres ! sione. I SI può dire che l'adunata revi ! sionista di Budapest ha costituito , un vero plebiscito, del quale in ! dubbiamente gli uomini politici i che trattano il problema cecoslo 1 vacco dovranno tener conto. Il nojme de' °uce, come la Sua effìgie portata per le vie di Budapest su j enormi cartelloni, ha costituito la -1 bandiera di questa risoluzione po-iPolare- «E' tutta una Nazione o 'non abbastanza forte e armata — - ' «me, nota 1^sta- sera il Pester e Lloyd — per imporre la propria - volont^ che «"grazia Mussolini -- Per " Su° S!?njan<S° gesto dl 30"l Varietà >. Studenti, opera, exu i combattenti, contadini soldati, a donne' ,SOno stati tutti . unaniml nell acclamare con passione, che qbaczMse ;.„„„„ e:trova eSuaIe solo nelle masse Itae,„ a:dunata cniusasi , cantQ £, r ; tetl InnQ iar0| le asiJJOciaZi3. n ni convenute shanno 3filat0 for. o mando una suggestiva fiaccolata, alLe dimo3trazioni innanzi alla seò'de della Legazione d'Italia si sono - : rinn0vate e ancora una volta il n | nome del Duce è 3caturito da del | cine di mjgiiaia di petti, -1 L'inviato speciale dell' Uj Afao ; gyaraaq alla frontiera, riferisce - i cne nei territori slovacchi e mai giarlaumenta sempre più il terl. rorismo cèco. ei Si apprende da Praga che il vlalcecapo del Partito Ukraino in Cen I coslovacchia, Rohac, è stalo arre [stato

Persone citate: Beck, Duce, Mussolini