Praga ha accettato il piano anglo-francese ma si afferma imperioso il problema delle altre nazionalità di Giuseppe Piazza

Praga ha accettato il piano anglo-francese ma si afferma imperioso il problema delle altre nazionalità Praga ha accettato il piano anglo-francese ma si afferma imperioso il problema delle altre nazionalità L'odierno incontro a Godesberg tra Hitler e Chamberlain SOLIDARIETÀ' TEDESCA con la tesi Mussoliniana La stampa tedesca afferma che la decisione cekoslovacca giunge troppo tardi e che bisogna concedere il diritto di autodecisione anche alle altre minoranze cLndè Berlino, 21 settembre. Gli avvenimenti precipitano e il loro ritmo di marcia è tale che difficilmente può essere seguito anche da una certamente solerte e sollecita diplomazia quale si è addimostrata quella del signor Chamberlain, che ha per l'occasione, secondo la felice imagine di Mussolini, indubbiamente messo le ali della pace, ma che è pur sempre, disgraziatamente, legata all'ingombro inerte e pesante di uno Stato cadaverico come quello cecoslovacco, sempre in ritardo, tal quale il suo perfettissimo modello absburgico da Mussolini anche per l'occasione richiamato, per lo meno di un'idea o di un'ora. Ed anche questa volta l'ora gli è passata invano. Troppo tardi Praga ha a questo momento, a quanto pare e come si apprende all'ultimo istante, già interamente ceduto, aderendo in pieno alle urgenti « raccomandazioni » di Londra e Parigi, di procedere cioè definitivamente a quell'amputazione del territorio sudetico che Mussolini già nella « lettera a Runciman i> tempestivamente le additava come eroico rimedio; ma il fatto è che la stampa tedesca unanime non ha accettato nemmeno l'annunzio di questo avvenimento se non per dichiarare già preventivamente a una voce, sicuramente esprimendo quello che è in proposito l'atteggiamento dei circoli di Berlino, che se anche Praga cedesse all'urgente aut aut postole stanotte dalle Potenze OC' cidentali, essa cede al solito ttoppo tardi, cioè col ritardo di un'ora almeno, di quell'ora che è stata sufficiente a rendere insufficiente la sua cedevolezza stessa e a imporle di bere ancora più in fondo, fino all'ultima goccia, il calice amaro dei suoi errori. Insufficiente in questo senso — dice la stampa tedesca — e cioè nel senso che in quest'ora di tardività sono accaduti fatti che hanno creato una situazione del tutto nuova: e cioè che altri Stati attorno alla Germania hanno levato, con la Germania, la voce per la rivendicazione delle loro rispettive nazionalità, anch'esse al pari di quella sudetica costrette da vent'anni a far parte dello Stato cecoslovacco, e ad essere menomate e terrorizzate dalla supremazia ceka unicamente allo scopo di rendere possibile a quest'ultima di fare nel Centro-Europa da sentinella avanzata del versaglisnio eterno e da campo di atterraggio del bolscevismo nel cuore del Continente. Orbene, queste altre nazionalità, che sono la magiara e la polacca, già déste da mesi e col sensi in vedetta dietro all'agitazione sudetica, si sono ufficialmente riscosse, e a mezzo dei rappresentanti ufficiali delle loro rispettive nuzioni madri, hanno posto internazionalmente il problema della loro liberazione contemporanea a quella dei Sudetici. La visita di . ieri a Berchtesgaden dei Ministri ungheresi e dell'Ambasciatore polacco dal Fuhrer, contemporaneamente ai passi ufficiali fatti dai due Stati nelle altre Cancellerie d'Europa, sono stati il segno ufficiale di queste due rivendicazioni formalmente e intrascurabilmente ormai poste: e ancora una volta Praga è rimasta indietro di un'ora nella gara di velocità fra la sua diplomazia e il naturale processo di sfaldamento della sua artificiosa costruzione statale. L'affermazione di Mussolini Si sente dire qua e là che ciò complica forse le cose, alla vigilia del già annunziato e indetto nuovo incontro di Chamberlain col FUhrer a Godesberg, e nell'urgenza, a tutti evidente, di venire all'esecuzione di fatto di una decisione, in cui la fase acuta e perigliosa della crisi appaia alfine sicuramente superata: ma l'opinione tedesca, invece, non è di questo parere. Essa è di parere che lo scioglimento assoluto e totale dell'assurda composizione nazionalitaria dello Stato cecoslovacco, tale da non lasciare alcun residuo in fondo al bicchiere;* lungi dacomplicare le cose non possa invece che semplificarle, a vantaggio non soltanto della momentanea pace ma più ancora della pace futura e più stabile. Risolvere a mezzo il problema equivarrebbeal punto in cui sono le cose, a non risolverlo del tutto, dappoiché non si potrebbe gabellare per solido un compromesso incompleto e mediocre che permettesse al male drisollevare in altri punti una delle sue molteplici teste, mantenendo cosi vivo il disagio nel Centro Europa, a tutto vantaggio delle fo ze negative e dissolvitrici che dictro la formazione statale cecoslocI e a e a a à e i e t a a e , e — è ti e l e o a e | ropeo. e ine ra a di ri oaai e fola vacca si sono appiattate finora e continuerebbero ad appiattarsi. Anche questa volta, notiamo noi Italiani, e nota con noi tutta la stampa tedesca, il punto giusto della soluzione è stato in tempo, con la consueta sicura preveggenza, preannunziato, prima ancora che. formalmente il problema fosse posto perfino dagli interessati, da Mussolini nel suo discorso di Trieste, laddove Egli ha nettamente gettato nel fuoco dell'urgente discussione internazionale la necessità di procedere a una soluzione totalitaria per tutte le nazionalità artatamente costrette a vivere nello Stato cecoslovacco, e che domandano di uscirne per la via del plebiscito. La stessa tesi il Duce ha anche oggi riaffermato solennemente nel Suo nuovo discorso di Treviso, che la radio ha oggi testualmente riprodotto, e che i giornali recano nelle edizioni notturne, additandolo come un altro potente contributo dato dal Capo dell' Italia fascista alla soluzione della crisi europea. Ricordando queste cose, tutta la stampa tedesca conclude che la risposta di Praga trova in ogni modo una situazione nuova. « Mussolini — scrive fra gli altri la Nachtaitsgabe — ha con l'inequivocabile dichiarazione sul funzionamento dell'Asse in caso di conflitto, e con l'esigenza posta internazionalmente dei plebisciti a tutti i gruppi nazionali, essenzial mente contribuito alla piena pre sa di coscienza dell'intero problema quale esso è. Le conversazioni del FUhrer cogli uomini di Stato ungheresi, l'incontro del feldmaresciallo Goering col reggente Horthy ad Alt Sternberg e la visita dell'Ambasciatore polacco Lipski a Obersalzberg, hanno quindi dimostrato ormai chiaramente quale sia la via che si batte. Con ciò è posto — dice il giornale — il problema dell'esistenza stessa dello Stato cecoslovacco ». Il giornale, risalendo da queste considerazioni alla conferenza di Godesberg che avrà luogo domani scrive, a una voce con tutto il resto della stampa del Reich, che ógni osservatore estero di questa storica conferenza potrà da domani convincersi che essa accade completamente « al di fuori di ogni qualsiasi compromesso, come anche al di fuori dì ogni simiglianza con un'altra conferenza del genere ». I giornali esprimono, per il resto, la convinzione che la conferenza di Godesberg non si limiterà unicamente all'esame e al regolamento delia questione cecoslovacca, bensì non potrà fare ameno dì estendere il suo esame atutto un possibile regolamento eu L'attesa a Godesberg La piccola ridente città renana si prepara allo storico evento di cui sarà teatro domani. Le conversazioni fra il FUhrer e il Primo Ministro britannico avranno luogo nel celebre albergo Dreesen, il quale ha già dietro di sè un illustre passato della storia cosi della vigilia come del pieno meriggio del terzo Reich; il FUhrer vi dispone infatti, come è noto, di una vasta abitazione, fornita di opportuni saloni di conferenzanella quale egli usa ritirarsi, a riposo e meditazione, in momenti Eolenni che richiedono solitudine e concentramento di spirito. La e a a prima volta che vi venne fu nel 1925, subito dopo la sua liberazione dalla prigionìa per il fallito colpo di stato del 1923. Allora, dopo avere lungamente cercato un luogo di quiete e di solitudine per rifarsi dalle sofferenze, non aveva ricevuto da alberghieri che ripulse; e fu Rodolfo Hess che si ricordò allora di Godesberg dove egli aveva frequentato le scuole e dell'alberghiere del Dreesen, che 10 accolse volentieri. Da allora il Capo della nuova Germania frequenta l'albergo abitualmente, dove non poche delle decisioni solenni, in momenti anche estremamente critici, cosi della storia del Partito come di quella dello Stato, sono state prese. Non più lontano della- vigilia dello storico convegno di Norirtberga svoltosi poco più di una settimana fa, egli vi si è trattenuto in meditazione e raccoglimento, nelle soste delle giornate in cui ispezionava in Renania quella famosa "linea di fortificazioni d'occidente che ha i suoi inizi appunto poco distante da Godesberg, e di cui egli ha drasticamente parlato nel suo discorso di chiusura del Congresso, il quale ha aperto la crisi. La piccola cittadina, su cui si concentrano già tutti gli occhi del mondo e che è già affollata di giornalisti, di fotografi, di inviati di agenzie da ogni parte, presenta 11 movimento dell'ora eccezionale che si prepara a vivere ed è tutta Imbandierata, nelle sue ampie riviere che il sole di settembre indora, dai colori delle due Nazioni. L'inizio della conversazione è fissata per domani alle 15. Non si conosce ancora l'ora dell'arrivo del Primo Ministro britannico che vi verrà accompagnato, come già a Berchtesgaden, da sir Horace Wilson e da mister Strang del Foreign Office. Gli ospiti, inglesi arriveranno per aereo a Colonia verso le 11 e di là proseguiranno In automobile per Godesberg. Chamberlain e il suo seguito alloggeranno peraltro sulla riva occidentale, a Koenigswinter, all'albergo Petersberg, dove prenderà alloggio anche l'Ambasciatore britannico a Berlino sir Nèville Henderson. Il FUhrer e i suoi collaboratori sono attesi a Godesberg per domani mattina. Giuseppe Piazza Una delle prime colonne di franchi tiratori henleiniani costituite nella regione sudetica, nei giorni scorsi, per reagire al terrorismo marxista e poliziesco Hitler a Berchtesgaden a colloquio col giornalista Ward Price che lo sta intervistando