All'aeroporto di Treviso

All'aeroporto di Treviso All'aeroporto di Treviso Treviso, 21 settembre. Lasciato il podio di piazza del Grano, il Duce si è recato all'Aeroporto dedicato alla memoria della ìnedaglia d'oro Giovanni Ancil lotto. Tutti ricordano che cosa abbia fatto questo fulgido eroe dell'aria. Avendo ricevuto ordine di abbat tere un pallone drago, dal quale gli osservatori nejnici segnalavano alle artiglierie i movimenti delle nostre truppe, e non riitacendovi con le mitragliatrici, si è gettato con l'apparecchio sull'ondeggiante salsicciotto d'argento ed è caduto con la preda abbattuta in un nimbo di fiamma. La salma dell'eroe sarà trasportata e inumata nella tomba di famiglia a San Dona di Piave. Il Duce è entrato nel campo ci vile, adiacente a quello militare, ove è salito su una delle tre tribune alzate per le autorità. Erano presenti gli azzurri generali S. E. Valle, Lodi, Pricolo e Ranza, comandante dell'Aviazione dell' A. O. I. Benito Mussolini, aviatore, dopo aver passato in rivista gli apparecchi, circa 350, che in volo da tutti i campi della Seconda Zona sono arrivati all'aeroporto « Ancillotto », sale sulla tribuna centrale, dalla quale assiste alle acrobazie dei caccia di Campoformido e alle evoluzioni degli apparecchi da bombardamento. Accanto a Lui erano là madre e il fratello dell'eroe. La cerimonia è stata rapida: benedizione dell'aeroporto e degli apparecchi. Dopo di che il Duce incarica S. E. Valle di trasmettere a tutti gli equipaggi che hanno preso parte alle acrobazie, il proprio elogio. Accompagnato poi dalle_ autorità, raggiunge il Suo trimotore e, acclamato dai presenti, spicca il volo prendendo velocemente quota e puntando a sud, direzione Roma. Sono le 17,Jf5. La prima metà dei viaggio del Duce nelle Tre Venezie è terminata. Il cielo si svuota delle ali che lo saettavano, ma le strade della città e quelle di campagna seguitano a brulicare di una folla variopinta, chiassosa, felice. Adesso dourei stendere la ero naca delle prime ore del pomeriggio, allorchè il Duce, giungendo a Treviso si è subito recato al sacrario dei Caduti, « una cappelletta o meglio un quadriportico destinato a proteggere un'ara, ove deve ardere perennemente una fiamma » situato al lato settentrionale del tempio di San Francesco, umile come il Santo serafico, ma dove dormono, nella gloria eterna, i martiri e gli eroi della guerra, all'ombra pacifica dei cipressi; e di qui doiirei seguire la corsa a Villa Margherita, circondata dall'enorme parco e il percorso trionfale per le strade fino a Piazza del Grano. Cronaca, e orari, e percorsi, t itinerari che prendono vita e forza, entusiasmo e fede, per la presenza animatrice del Capo. Dalle mura della città di Treviso, Egli aveva già abbracciato, con il Suo sguardo profondo e intenso, le Prealpi venete, dal Grappa al Cansiglio, non Gli restava che di stabilire un contatto elettrico fra Lui e il popolo. Il Piave che trae la sua Divida voce dalle chiare pietre della Peralba, Gli aveva già mormorato la sua canzone; i campanili delle chiesette sparse ai piedi delle al ture avevano già fatto echeggia re i loro rintocchi di bronzo nella Sua anima di bronzo; e ora, ripeto, non Gli restava che a cogliere nel Cuore il cuore, del Popolo. E questo avvenne sull'umile piazza che, per le parole da Lui pronunciate, da oggi ha assunto un'importanza storica. Dal podio, il nostro Capo ha ripetuto le parole di pace, e di lassù ha proclamato di aver chiuso le dighe al nuovo fiume di sangue che avrebbe un'altra volta rosseggiato sui campi di battaglia di tutta Europa' e forse del mondo. Le mani del Duce hanno composto il miracolo, limpido come la acqua, santo come l'acqua : un miracolo francescano, splendente sulle bocche corruscanti, feroci e pronte dei cannoni. E. Q. duAcsRe«tl'sddeAppadvspsfpCgp« canpnDmOgUveosradaziRdncosmroteagnRmbnnAdratrngs

Persone citate: Ancillotto, Duce, Giovanni Ancil, I. Benito Mussolini, Villa Margherita

Luoghi citati: A. O., Campoformido, Roma, Treviso