Il Re alla celebrazione senese di Jacopo della Quercia
Il Re alla celebrazione senese di Jacopo della Quercia Il Re alla celebrazione senese di Jacopo della Quercia Le ardenti acclamazioni del popolo Siena, 19 settembre. Per le onoranze nazionali al grande scultore senese Jacopo Della Quercia, la città ha vissuto ieri una grande giornata di entusiasmo. Siena era tutta avvolta nel tricolore e nel policromi vessilli delle storiche contrade. Da tutte le case pendevano arazzi. La manifestazione di omaggio al Sovrano ha riunito tutto il popolo, tutti 1 cuori in una esplosione di affettuosa devozione. Alle 9,30 il treno reale proveniente da San Rossore giungeva in stazione, la quale era tutta sfolgorante di tricolori. A ricevere Sua Maestà si trovavano il Ministro S. E. Bottai in rappresentanza del Governo fascista, 11 sen. Sarrocchi per il Senato, l'on. Alfredo Bruchi per la Camera, S. E. Romanelli per l'Accademia d'Italia, nonché le autorità e personalità provinciali più cospicue, fra le quali S. E. il Prefetto, il generale comandante del Corno d'Armata di Firenze, il Federale, 11 Preside della Provincia, il Podestà, il comandante della Divisione «Gavinana», il comandante di zona delle Camicie Nere di Firenze e il comandante del Presidio di Siena. Il Sovrano ha passato in rassegna la compagnia d'onore formata dal 5.o Bersaglieri. Si è poi I composto il corteo reale di .-éi vetture che, attraverso le vie | centrali della città, fra folte siepi di popolo plaudente, ri è diretto al Palazzo del Governo. Qui erano in attesa del Sovrano S. E. Paribeni, oratore designato dall'Accademia d'Italia per commemorare Jacopo Della Quercia, l'Arcivescovo, le gerarchie politiche, civili e militari, magistrati, dirigenti delle associazioni combattentistiche e d'arma e delle organizzazioni sindacali, il corpo accademico universitario e altre personalità della scienza e dell'arte. L'ampia piazza del Duomo era gremita di rappresentanze delle oragnlzzazioni del Reprime e di una folla immensa di popolo. Il Re Imperatore, affacciatosi al balcone del palazzo del Governo, è stato accolto da una commovente acclamazione, che è durata a lungo, mentre le truppe si irrigidivano nell'attenti e le musiche intonavano l'inno reale. La dimostrazione si è rinnovata, intensificandosi, quando Sua Maestà è sceso in piazza del Duomo, percorrendo un tratto a piedi, per presenziare allo scoprimento della lapide a Jacopo Della Quercia, il cui testo, dettato da Adolfo Venturi, è cosi concepito: «Questa piazza — fiorisce nel nome di Jacopo Della Quercia — che qui presso — pietre animando per « la fonte gaia » — gettò il ponte di gloria fra Giovanni Pisano e Michelangelo — ri Comune di Siena, custode dei resti, nel 5.0 centenario della morte, 14381938 XVI». Terminata la cerimonia si è ricomposto il corteo reale delle automobili, che si è diretto alla chiesa di San Giovanni, ove il Sovrano ha visitato il famoso fonte battesimale, illustratogli dal prof. Peleo Bacci. Nella successiva visita alla Pinacoteca il Sovrano ha ammirato le centinaia di capolavori ivi raccolti. Alle 10,45 il corteo si "è diretto al palazzo civico, ove è allestita la mostra delle opere degli scultori senesi del XV secolo. 11 rullo dei tamburi e la sbandierata degli alfieri delle contrade, schierati presso il palazzo civico, hanno unito il loro saluto a quello della folla. S. M. è salito al primo piano del Palazzo Comunale dove si è svolta, nella sala del Mappamondo, la cerimonia d'inaugurazione. Gli armigeri di Palazzo rendevano gli onori e i trombettieri salutavano il Sovrano con gli squilli delle chiarine di argento. Il Sovrano ha ricevuto il saiuto del Podestà e-di S. E. Romanelli. Quindi l'Accademico Panbeni ha commemorato 11 grande scultore senese, esaltandone la i|, laleoveAS figura e passandone in rassegna le opere Dopo mezzogiorno il Re Imperatore si recava a visitare la chiesa di Santa Maria degli Angeli presso Porta Romana, e il museo annesso ad essa. Quindi, alle 12,45, ripartiva per San Rossore.
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