Il paese in armi

Il paese in armi Il paese in armi t Praga, 13 settembre. I In aggiunta alle informazioni j già date, un comunicato ufficiale j apprendeva nel pomeriggio che ili governo aveva deciso di proclamare lo stato d'assedio nei distret- ! ti sudetici di Eger, Neudek, Fri-' secnice, Ellbogen e Kaaden. Se necessario — diceva il comunicato — lo stato d'assedio sarà esteso a tutti quegli altri distretti in cui l'ordine pubblico potrebbe essere turbato. Il Governo fa appello alla popolazione di mantenere la calma e assicura che sii organi di polizia sono sufficienti a mantenere l'ordine legale. In serata, il partito dei tedeschi dei Sudeti comunicava da Eger: . « Una seduta del Comitato direttivo del partito si è tenuta oggi a Eger ed ha esaminato. Insieme con la delegazione incaricata delle trattative col governo, la situazione creatasi in seguito agli incidenti di ieri ed alle misure decise dal Governo. Il presupposto delle discussioni del partito si è fondato sul fatto che dal febbraio 1S138 il Eresidente del Consiglio cecoslovacco ha ripetutamente dichiarato che non avrebbe intrapreso alcuna importante misura senza prima aver consultato il partito dei tedeschi dei Sudeti. « Malgrado la delegazione sudetica si sia trattenuta oggi a Fraga fino alle 10,30 e sia stata perfino in contatto telefonico col Presidente del Consiglio, tuttavia il governo ha ordinato e messo in esecuzione misure allarmanti e di vasta portata. Così, sono stati dislocati nel territorio sudetico rinforzi di gendarmeria e- distaccamenti militari ed in certe zone, attraver- soia radio, è stato dichiarato lo stato d'assedio. « Il rappresentante di Corrado I Henlein, deputato Frank, ha co municato al Presidente del Consiglio le richieste del Partito Ih merito alla situazione. La direzione del partito dei tedeschi dei Sudeti ha accertato che un numero importante di sudeti e tedeschi è stato, dagli organi statali ucciso e ferito. «In questa situazione, la direzione del partito dei tedeschi dei Sudeti si vede nell'impossibilità di trattare liberamente e senza influenza sulla sorte della popolazione sudetica, se il Governo non prenderà le seguenti misure: 1°) Ritirare la dichiarazione di stato d'assedio; 2") da tutti i distretti in maggioranza tedeschi ritirare la polizia statale. L'esercizio del potere politico deve essere trasferito ai borgomastri i quali devono provvedere all'organizzazione destinata a sostituire tali organi pubblici peril mantenimento dell'ordine; 3") il servizio della gendarmeria e le competenze degli organi dello « S. O. S. » (Straz Osobni Svoboda - Guardia di sicurezza personale) debbono essere limitati alle normali funzioni ed ai normali quadri. Contemporanea-mente al ritiro della polizia di stato, ci si deve accordare con iBorgomastri per evitare ulteriori spargimenti di sangue; 4") tutte lo formazioni militari devono essere acquartierate nelle loro guarnigioni e ritirate in edifici puramente militari restando lontane dalla popolazione civile. « Se queste richieste non verranno accettate entro sei ore e se non sarà ordinata la pubblicazione e radiodiffusione di tale decisione, il partito dei sudeti declina ogni responsabilità per lo sviluppo ulteriore degli avvenimenti ». Un Consiglio di Gabinetto, riunitosi presso Benes, siede ancora. Da fonte ufficiosa si apprende che il Governo ha deciso di non ri- spondere alla comunicazione sude- tica, considerandola come ultima- tum di un partito politico al qua- le, secondo la costituzione, il Go-verno non è obbligato a nspon-dere. Si informa anche, sempre da fonte ufficiosa, che il Governo avrebbe fatto sapere al rappresentante di Corrado Henlein, deputato Frank, che simili discussioni non possono essere trattate per via telefonica e che pertanto la delegazione sudetica è invitata a venire a Praga. In merito alla risposta data dalPresidente del Consiglio al depu- tato Frank, relativamente all'ulti- matura degli henleiniani, si ap prende che Frank ha comunicato a Hodza che a sua volta il Partito risponderà per mezzo del deputa- to Kundt. Questi però, fino a tarda ora, non ha dato nessuna comunicazione Da fonte governativa si apprende che nella risposta di Hodza non è stata esclusa la possibilità che siano ritirate le gravi misure ordinate oggi, purché da parte henleiniana ci siano garanzie che l'ordine sarà mantenuto. In serata la situazione continua ad essere molto seria a Eger. La popolazione non osa scendere nelle strade. Tutte le uscite dalla città sono sbarrate e la circolazione dei treni è pressoché interrotta. Le comunicazioni telefoniche e il servizio postale sono totalmente troncate. A Hasselbach i doganieri czechi hanno aperto il fuoco su un'automobile nella quale si trovavano dei sudetici. Un tedesco ! sudetico è rimasto ucciso. Il maggiore Sutton Pratt, ad- i detto alla delegazione britannica, j visitava oggi Eger mentre le autoblindate sparavano nelle strade Un ufficiale ceko ha sparato a bruciapelo un colpo di arma da fuoco contro il maggiore nel momento in cui questi mostrava all'ufficiale la tessera che dimostrala le sue funzioni. Il colpo fortujnatamente è andato a vuoto. , . . . „ l 1 funzionari della dogana ceca a Schwaderbach hanno aperto il fuoco su duecento operai tedeschi dei Sudeti occupati in lavori sul territorio del Reich e che rientravano alle loro case, perchè gli operal avrebbero portato una ban-diera con la croce uncinata. La folla sfondava allora le porte dell'edificio della dogana ceca rinchiudendovi i funzionari. La gendarmeria avvertita telefonicamente è giunta sul posto ed ha aperto il fuoco sugli operai tedeschi. Centoventi tedeschi dei Sudeti si sono rifugiati a Waldmilnchen, fuggendo davanti al terrore della polizia cèka. WaldmUnchen sorge in territorio germanico. I fuggiaschi hanno dichiarato che a Hasel- ; Dach e nei dintorni la vita di tutti ; j tedeschi è minacciata. La poli ! Zia penetra nelle case e gli agenti sparano all'impazzata, i Warnsdorf, infine, seimila di1 mostranti hanno percorso ,c vie della città reclamando l'abbatti- ;cloe: nove sudetici, quattro gen darmi ceki, un soldato cèko, un 1 civile cèko ed uno slovacco. mento dei pali di frontiera. A PUrnten, gruppi di sudetici hanno occupato la stazione ferroviaria issando su di essa la bandiera con la Croce uncinata. Secondo ulteriori notizie, il bilancio delle vittime nelle ultime ventiquattro ore dà sedici morti e

Persone citate: Benes, Fraga, Hasselbach, Sutton Pratt, Svoboda

Luoghi citati: Praga, Purnten