IL COMUNISMO nel vicino Oriente

IL COMUNISMO nel vicino Oriente IL COMUNISMO nel vicino Oriente Ebrei di Palestina e cattolici francesi del Libano agenti di bolscevismo -- Schiuma levantina con passaporto italiano o a e a , e e i i a o , o a a e e i e . , n ù è a o . e e e a , a n o o (dal nostro inviato) BEIRUT, settembre. Esiste davvero un pericolo comunista nei Paesi arabi che gravitano sul Mediterraneo orientale? Rispondiamo: in alcuni Paesi arabi esistono preoccupanti infiltrazioni comuniste, particolarmente alimentate da Mosca nell'attuale momento d'irrequietezza ed incertezza politica nel Levante. L'Islam rimane sempre una roccaforte inattaccabile dal comunismo, però il comunismo viene qui introdotto e camuffato anche sotto veste di irredentismo, nazionalismo, patriottismo insurrezionale in funzione antioccidentale. Inoltre la penetrazione comunista si vale precipuamente degli ambienti non musulmani, preferibilmente ebraici e cattolici. L'Egitto immune Ma osserviamo paese per paese. In Egitto non esiste, per ora, alcun pericolo comunista. L'autorità, sopratutto l'autorità inglese, vigila al riguardo con la massima attenzione e con procedimenti draconiani. D'altronde tra il Regno d'Egitto e l'Unione Sovietica non esistono rapporti ufficiali. In seno alle pingui colonie straniere di Alessandria e del Cairo ogni movimento d'intonazione o propaganda bolscevica verrebbe stroncato con energia dalla autorità egiziana. A dire il vero, la Terza Internazionale, consapevole degli enormi ostacoli che la sua propaganda incontrerebbe, non ha mai concentrato le sue batterie sulla Valle del Nilo. Lì c'è il Corano, c'è l'Azhar, e in più ci sono gli interessi imperiali britannici, barriera pressoché invalicabile. Lo stesso movimento nazionalista egiziano antibritannico non ha mai assunto colore comunista, come è avvenuto invece facilmente in altri paesi dominati o controllati dalle Potenze europee. Sotto veste islamica e col pretesto e coi mezzi commerciali la Unione Sovietica aveva tentato da tempo di introdurre l'imperialismo bolscevico in Arabia, inviando presso Ibn Saud un russo dotto a meraviglia in diritto coranico ed altri abili agenti alla Corte di Sanaa. Ma, è inutile., cogli arabi puri il comunismo non attacca. Tutti i tentativi russi riuscirono vanì di fronte alla rigidezza islamica propria delle popolazioni dell'Segiaz, del Neged, dello Sciammar e dello Yemen. Pure i tentativi esercitati sui Principati del Golfo Persico andarono a vuoto. Néll'Irak da tempo è stato de nunciato un pericolo comunista. Più che altro si giuoca sulle parole. Là dove cresce un movimento d'opposizione sì vuol vedere subito la mano di Mosca. Si pretende ora che i ribelli Curdi contro cui lottano le truppe regolari della Turchia e dell'Irak, siano sostenuti dagli agenti sovietici. Anzi un comunicato recentemente uscito a Bagdad annunciava: «Il movimento insurrezionale curdo al nord dell'Irak va estendendosi. I curdi di Betr si sarebbero messi in contatto coi curdi delle frontiere dell'Iran. Dalle armi ( dalle munizioni catturate dalle truppe irakiane ai ribelli risulta ' che l'insurrezione è alimentata da una mano straniera comunista. Tale constatazione appare confermata d'altronde dall'estensione dell'insurrezione, che non preseni ta più carattere locale ». Per comprendere appieno il comunicato bisogna riferirsi all'allarme russo contro l'Irak e l'Iran nei cui territori, secondo Mosca, la Germania preparerebbe delle basi di i operazioni contro l'Unione 8ovie'tica. Ora, appunto, l'insurrezione curda, oltreché contro la Turchia, i apparirebbe diretta contro l'Irak le l'Iran, tanto è vero che conver' sazioni sono in corso tra i tre ; Stati per concertare un comune . piano d'azione militare verso i ; curdi. i In Palestina e in Siria ! Se Mosca continuerà ad alimen! tare i ribelli, difficilmente attaccabili nelle loro montagne, e con| tra i quali combattono sopratutto i soldati di Ataturk, assisterem< mo ad una protesta turca contro Il'Unione Sovietica? Sarà questo un motivo di contrasto tra Ankn\ra e Mosca? Motivo d'imperiali'.sino bolscevico, dato che motivi Idi contrasto per effetto di propaganda comunista interna non esistono, essendo noto che alla base delle relazioni tra Turchia e Russia sta l'assenteismo degli agenti del Cominteì-n. Stalin è troppo avveduto per svolgere un'attività!comunista nel territorio della Tiircftin e mettersi questa contro, favorendo il giuoco diplomaticodelle Potenze avversarie dell'imperialismo russo. ! Dove invece il Comintern lavora, e proficuamente, è in PalestiI na, nel Libano e in Siria. In Palestina il Comintern fa le- cmtsasdgGasolfaeilasSutssennsmsdtrazbgnptpmvpSlplegcdnlq|'||;va sugli ebrei e approfitta della situazione eccezionale. Ci sono gli ebrei comunisti che formano il partito dell'azione, quelli c/ielanciano le bombe e sparano con- tra gli autobus arabi. Ma è da prevedere che tutti gli ebrei ac-cetterebbero gli aiuti di Mosca,specie se l'Inghilterra mostrasse di abbandonarli. Del resto signi- ficativi sono i punti di contattotra le colonie sioniste, dove si conduce una vita comunistica, e il verbo moscovita. Non sono poche le cellule comuniste a Tel Aviv, Caifa e Gerusalemme e la Direzione della polizia palestinese pone ben maggiore cura alla vigilanza contro la penetrazione bolscevica dall'estero che non al ristabilimento dell'ordine all'interno, tanto è convinta e preoccupata del pericolo comunista. Gliagenti principali nono degli tm»n-jgrati dall'Europa centro-orienta-Ile e si servono su larga scala del-le donne. Corruzione, amoralità e comunismo si presentano su un medesimo piano. Il Comintern inoltre ha più volte posto gli occhi sugli insorti, specie pel tramite dei politicanti arabi di Damasco. Certo gli insorti non rifiutano armi, anche se di colore rosso, ma per ciò non significa che diventino comunisti. Gli insorti sono patriot}1 arabi, animati di fede islamica o cristiana cattolica, che si valgono di ogni mezzo e di ogni aiuto nella lotta impari che conducono. Sono false e mirano a togliere onore agli insorti quelle voci, di fonte ebraica e divulgate dalla stampa internazionale, secondo le quali l'insurrezione palestinese sarebbe alimentata da arabi comunisti per scopi comunisti. Il Comintern fa leva invece in Siria sui cattolici e sulla Francia ufficiale che qui deve presentarsi tutrice delle istituzioni religiose e scolastiche cattoliche che le son servite da mezzo principale di espansionismo. Le cellule comuniste non mancano nel Libano, non mancano poi i moltissimi simpatizzanti, sopratutto tra i maroniti e tra gli allievi dei Gesuiti che ufficialmente dichiarano di combattere il comunismo e sotto sotto come intellettuali lo incoraggiano, fra l'altro in funzione anti-islamica. Alla recente proiezione d'un film di propaganda bolscevica a Beirut, la sala rigurgitava di cattolici che esprimevano entusiastiche ovazioni all'apparire di Stalin. Tra gli spettatori non pochi erano i Libanesi di passaporto italiano, schiuma immonda e senza patria dei porti levantini, per la quale in altri tempi, qui come dd Alessandria e a Smirne, bastava inscriversi alle logge massoniche per ottenere la protezione e la cittadinanza italiana. Erano, tra gli altri, gli ebrei cacciati di Spagna e rifugiati in queste terre del Levante che ' ottenevano la cittadinanza italiana per godere del privilegio delle Capitolazioni. Occorre ora che l'Italia, tesa alla valorizzazione dellafrazza, provveda a pulire le proprie collettività d'Oriente da quelle infiltrazioni bastarde che ci hanno valso non poche volte vergogna. E in Siria? Non riferiamoci al Gebel Druso o ad altre terre, ma alla Siria vera e propria. A Damasco alcuni politicanti arabi sarebbero i principali agenti di Mosca. Bisogna anche qui, come per quelli di Palestina, giustificare in ogni caso certi ambienti arabi che, in lotta contro Francia e Inghilterra, non rifiutano aiuto da qualunque parte provenga. E' certo però che questi siriani, 4 quali sono considerati dai paesi musulmani come un po' gli ebrei del mondo arabo (in verità è impressionante la rassomiglianza tra siriani ed ebrei, quasi punto di congiunzione tra le due razze semite) e i quali vengono accusati di corru+tib'lità e di inferiorità fisica e morale dai fieri abitanti del paesi arabi vicini, appaiono insieme agli ebrei e ai cattolici di coltura francese i meglio predisposti all'infezione comunista nelle terre dell'oriente mediterraneo. La presenza in Siria e nel Libano di una burocrazia francese del Fronte popolare favorisce il contagio. Antonio Lovato

Persone citate: Antonio Lovato, Ibn Saud, Stalin