Il convegno dei direttori dei Conservatori e Istituti musicali

Il convegno dei direttori dei Conservatori e Istituti musicali Il convegno dei direttori dei Conservatori e Istituti musicali Un discorso del Ministro Bottai: "Ri. vedere la strattura delle scuole o e o e a . a , O i a e à o o e a é o e e ci e f. iaoniuso e a eo a * Venezia, 12 settembre. A Palazzo Ducale, alla presenza di S.A.R. il Duca di Genova, il Ministro dell"Educazione nazionale ha inaugurato il conve-1 gno dei presidenti e direttori dei regi Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati. Erano presenti S. E. il Cardinale Patriarca, il Prefetto, il vice Federale, il Podestà, il conte Volpi, gli accademici Ojetti, Giordano e Canonica. Il Ministro ha pronunciato il discorso inaugurale affermando la necessità di rivedere la struttura degli istituti d'istruzione musicale, sia in rapporto ai loro fini didattici sia in rapporto alla spiritualità delle masse che 11 Regime ha elevato e con provvide iniziative viene sempre più elevando. Di fronte a questo progressivo elevarsi del livello spirituale delle masse — egli dice.— e al conseguente ravvivarsi di interessi artistici e musicali connaturati al nostro spirito è necessario provvedere tempestivamente affinchè nessuna frazione di quella preziosa ed esuberante energia si disperda. Il Ministro Bottai precisa poi gli obiettivi che dovranno raggiungersi attraverso le discussioni del convegno. Dall'esperienza acquisita — egli dice — dovete ricavare tutte le conseguenze utili. Il problema è alto, forse è anche difficile, ma è solubile; a voi il proporre e il discutere i mezzi più pratici, solleciti ed efficaci per la soluzione. Il Ministro illustra quindi l'azione del Regime per l'educazione musicale delle masse attraverso l'opera dei nostri Istituti musicali e del Ministero della Cultura popolare, la provvidenziale attività del Dopolavoro e l'assidua propaganda della GIL e dei GUF, e cosi conclude: « La pedagogia fascista non si arresta davanti alle colonne d'Ercole della specializzazione tecnicistica; sa che essa è necessaria per esprimere la pienezza del nostro mondo Interiore e se oltrepassa il limite proibito è proprio per giungere uno a quel mondo interiore e collegarlo alla luminosa realtà storica del'ora presente ». , Terminato, tra gli applausi, il discorso del Ministro, si alza a parlare il direttore generale delle antichità e belle arti che illustra gli scapi del convegno così in rapporto alla diffusione della cultura musicale come in relazione alla preparazione tecnica dei giovani musicisti. Il prof. Lazzari esalta quindi l'opera compiuta dal Fascismo attraverso l'istituzione del sabato teatrale, del teatro di masse e del concerti di fabbrica, per l'educazione musicale delle masse. Nota che l'Italia fascista offre oggi le condizioni più favorevoli per il rinascere della tradizione corale. Continuando l'oratore afferma la necessità di elevare maggiorment* la cultura musicale attraverso una profonda e diffusa conoscenza della nostra grande tradizione musicale. Cosi solo la scuola potrà formare personalità di artisti completi e consapevoli del loro altissimo compito. Bisogna insomma ricondurre la musica alla sua elevata funzione originaria di spettacolo, nel senso più nobile della parola. Il direttóre generale delle Belle Arti parla quindi della progettata fondazione di un Istituto di studi musicali, delineando i caratteri e gli scopi della auspicata istituzione. Parla infine il rappresentante del Partito prof. Guido Mancini, il quale porta ai partecipanti il saluto del Segretario del Partito e rileva l'importanza della riunione. Nel pomeriggio, nella sala Apollinea del teatro La Fenice, hanno avuto inizio i lavori del convegno, presieduti dal Ministro dell'Educazione nazionale e presenziati dagli accademici Ojetti e Giordano, dall'on, Lualdi, dal gr. uff. De Pirro direttore generale del teatro, dal prof. Mondin! rappresentante del Segretario del Partito, dai maestri Pìzzetti, Ma rinuzzl, Guarnierl, Alfano, Casella, Toni, Petrassi, Peretti e altre personalità del mondo musicale e artistico italiano. Il maestro Mulè, direttore del Conservatorio di S. Cecilia, ha parlato sull'attuale ordinamento didattico amministrativo e disciplinare dei Conservatorii e su tale importante argomento hanno interloquito i maestri Ildebrando Pìzzetti (corsi di perfezionamento e pensionato musicale), Gino Marinuzzi (la scuola di direzione d'orchestra dei Conservatori) Guido Guerrini (l'esame di Stato negli istituti di musica), Mario Labroca (l'Insegnamento della musica orale), Mario Mascagni (sulla necessità di dare maperto re Incremento alle scuole di stru menti a flato negli Istituti risicali), Mario Corti (le scuole italiane d'istrumenti ad arco), Alceo Toni (rapnorti fra i Conservatorii di musica e la vita pratica, teatri, concerti, ecc.), Adriano Lualdi (gli istituti musicali Italiani e quelli stranieri nella rispettiva ODera di attività e nei possibili raoportl fra loro), Aohi'le Schinelll (gH istituti musicali e i concerti nelle scuole medie), Ennio Porrlno (il Guf musicale nei Conservatori e negli Istituti mus'cali pareggiati ), prof. Lui<ri Tonelli (eli insegnamenti culturali negli istituti di musica). I lavori del convegno continueranno oggi. ' S itrssddhdnMtvccnstdasdgleztladmqctnlaatmQztzndVItmccvnpgnsdflrCgpiVt

Luoghi citati: Genova, Italia, Venezia