La Bari-Potenza vinta da magni di Giuseppe Ambrosini

La Bari-Potenza vinta da magni Il GrÌM*o ciclistico dei TM*e Max*Z La Bari-Potenza vinta da magni [Masarati solo al comando della classifica generale - Si delinca la riscossa di Mollo al nostro inviato) Mollo che precedev Magni Mfl di d (Dal nostro inviato) Potenza, 12 settembre. Questo Giro dei Tre Mari avrà servito, come a noi, a far meglio conoscere alcune regioni che esso avvolge, le bellezze naturali che contengono e i progressi che hanno fatto, in questi ultimi tempi, per merito del Regime, in fatto di strade e di organizzazione turistica. Mollo si fa minaccioso Ci avevano detto che nella Bari-Potenza avremmo trovato strade presso a poco simili a quelle che sconvolsero la corsa nella Pescara-Foggia; tanto che gli organizzatori avevano provveduto a dotare le macchine ufficiali di buona scorta di gomme e di materiale di ricambio; invece abbiamo sempre filato su un nastro di asfalto MstpuDbTstescctcgsaucafrne si supponeva. „ [im novità sostanziali la Bari-\pPotenza non ha offerto che la <'cscomparsa di De Paolis dal primo,eposto tn classifica, ora occupato nda Masarati, seguito da Vignali; ^na era una meraviglia, e la corsa sii ,è svolta in perfetta regola; e non Cha dato neppur quei rivolgimenti tprofondi in classifica che credeva-\ aino, perche, in complesso, i H,3\pchilometri non erano cosi duri co- dil leggero avvicinamento a questi due di Mollo e, per contro, l'indietreggìamento di Balli. La ragione di queste quasi irrilevanti influenze della tappa sulla classifica sta nel fatto che nessun uomo e nessun gruppo ha osato svolgere un Mppmrtitptano offensivo, forse riservando- nsi di farlo nella doppia tappa di Imdomani, certamente più severa di\ questa. A sua volta questa prnden- pza è data dall'equilibrio dei valori,te dalla mancanza, su questo per-\zcorso, di difficoltà che potessero\dgsctzltqchiaramente graduarli. Tanto Masarati, quanto Vignoli attendono l'attacco di Mollo. l'avversario, certamente per essi più pericoloso; se il torinese non ha osato ieri impegnarsi a fondo, alla fine si è fatto sorprendere dalla mossa di Cerasa e dal ritorno di Magni, proprio nel tratto di salita in vista dell'arrivo che sembrava fatto apposta per fruttargli, con lo scatto che gli conosciamo, una bella vittoria di tappa. Non credo che il torinese possa accampare a scusante di questo mancato successo il peso dell'in- r[seguimento che dovette sostenere j'" partenza. E' vero che Mollo U-enti chilometri dopo Bari iniziò breve serie delle forature della 'giornata, ma è anche vero che eoli [}'°\!.ò> _°/^e_ c!}e, nel compagno Ci ■■ P nelli. anche nel belga Ghisquiere\ :R "e' francese Gallien, energici '''0""''"''"'' nell'inseguimento. Ciò' ™? a dimostrare che non mi sba-\ ">nv? aitando, da Bari, scrìvevo] 'r,'e Mollo, il quale mira solo alla] {vittoria finale, era in buoni laii-'s porti con x tre migliori ospiti che sfirmai non guardano che a quelle Cdi tappa e a un buon raccolto in i■ one in Italia.ilquesta loro esìbiz'or, D'altra parte, questa fatica inizia- sle, resa più grave_ dall'impegno ,cfie Vignoli,Mara, Balli e Genera-I/i — pur non avendo ancora no- j minato il loro capo fila -- e Ma- ìsarati, e Laudi mettevano nel cer- ■ ; care di rendere \al mina ; sii pei a. . « aspettavamo che Mollo entrasse Idensamente in azione. , r . Il tentativo di Cerasa ! fi rendere più dura la caccia «ircwso nri.-er.wio. era giacita al momento in cuiì tutti Quando egli rientrò con i primi, insieme a Vinelli e Antohioli', e poi ebbero ripreso anche altri rita,- datari, la corsa ebbe un periodo ,rfi assopimento, dal quale sembrò[ \uscire al momento in cui si comin- [ciò a salire verso la Cantoniera sotto la sferzata di una fuga di ICazzulani Mura Mealli e Rimoldi , che presero eoo'metri di vanta/i- loto, contenuti dalla reazione di \ ■Deltour e Cimili. I quattro («ai- stettero a difendere il poco van- faggio per tutta la salita e anr/ielne/ta discesa su Basentclln, poi. alla ripresa della salita per Irsi-1 ina, furono raggiunti da Albani e Cerasa; ma Rimoldi si staccò e i cinque rimasti in testa si videro •incalzati da Toccacieli e Wiss, c/ie|;crono sfuggiti dal gruppo tirato imprevalenza da Generiti e Magni. \ Altri ancora si buttarono ttlVinse- i j.OHimenfo, che ebbe pieno, risulta-1 Ito primo del termine della salita 'sn fraina, dorè passarono nell'or- dine Albani. Mafa. Marabelli. Caz- ; «tetani, Afenopoce, Cerasa. Leoni, .Porri e Mealli; <( grosso eco a un \ minuto e da esso scattò alla fine, Mollo, che precedeva Magni, Masarati e Deltour. Queste posizioni furono sconvolte dalla discesa; Albani e Patti si portarono di punta, inseguiti da un gruppetto con Succi, Wiss, D'Amore, Cazzulani, Mara, Marabelli, Menapace, Leoni, Mealli e Toccacieli, che ne avevano alle spalle un altro, in cui erano i detentori dei migliori posti in classifica e Deltour. I successivi tre chilometri di salita furono sufficienti per concludere l'inseguimento del primo nucleo, mentre il secondo riprese posizione d'avanguardia dopo che, scesi ad Alvo, si ricominciò a salire, si ridiscese al Castagna e si salì verso Tolve, un incanto di paese che incappucciava la montagna aguzza, i cui abitanti ci fecero un' accoglienza fraterna. La scalata a questa rocca ave- fifuadanGtavccpe imgr2rt5sgnncvf. d_ 15 uomini, condotti fino':tin cima da D'Amore. Fu solo rio-l'po n telone dell'ultimo chilometro1 "che la fila cominciò a ondeggiare Je a frantumarsi ad opera d'i Be- ™ nenfe, poi di Magni, che scattò ai [d^00 metri; ma Deltour portandosi\n ,.a smembrato là formazione, sic Chè, continuando a salire verso il traguardo della montagna, che era al bivio per Tricarico, località paZzano, si trovarono al coman do solo Mollo a ruota, rispose a tempo e poi lasciò che il grigio-rosso compisse l'opera di conquista del primo premio per il miglior scalatore. Dietro Mollo passarono Deitour, Mara, Masarati, Magni. Patti, Menapace, Wiss. Marabelli, Be nente e gli altri staccati di pochi metri in discesa il plotoncino filò coni-,, patto fino ai piedi dell'ultima sa-[4tifa, quella che portava a Potenza. già in vista, e per buon tratto di essa. Finalmente Cerasa ruppe gli indugi; il reatino se n'andò da solo quando mancavano quattro chilometri all'arrivo. Ma erano tutti quattro di salita e il suo sforzo si dimostrò prematuro. Lì per lì Cerasa sembrò avere partita vinta, a giudicare dall'esitazione di quelli che presumevamo dovesse lgs34l^Vro essere i protagonisti di questo I nM2e7 finale di gara; ma, quando già il fuggitivo aveva più di zoo metri al suo attivo e non mancavano che due chilometri, balzò fuori Magni, al Quale risposero Mollo e, con'minor prontezza, Marabelli, Deltour, Generati, Masarati e Wiss. Il vantaggio di Cerasa andò progressi vamente diminuendo; all'ultimo chilometro, però, era ancora di un centinaio di metri; troppo pochi per respingere l'impeto di Magni e Mollo che, proprio alla curva che immetteva sul rettilineo di arrivo gli furono alle spalle e gli saltarono avanti. Magni conduceva ai 200 metri; Mollo gli si serrava a ruota, tentando, ai 100, di rimon tare, ma non- ne fu capace e ai 50 si diede per vinto. Ho già detto gli effetti che que sta tappa ha avuto sulla classifica generale: poclvi e non certo definitivi. La corsa rimane, al termine del suo primo ciclo di tappe consecutive, impostata sul tentativo di riscossa di Mollo e sulla difesa di Masarati e Vignoli. Non è detto che questo debba essere il tema sul quale la corsa si esala'irà; è semplicemente quello del "'omento. Ma non credo di essere Jontano dal vero dicendo che la ro™ dei probabili vincitori del Giro dei Tre Mari è composta dal più n9He arrampicatore, quale è Moi¬ lo, dal più resistente, quale è Vignoli, e dal più tenace, che è Ma sarati. Giuseppe Ambrosini ccdsomrUsrcdchrh