Vivace e interessante dibattito al Congresso storico

Vivace e interessante dibattito al Congresso storico Vivace e interessante dibattito al Congresso storico I rilievi sulla relazione Ercole ■ Nuova luce sulla Repubblica Romana ■• L'organo che precedette il Consiglio dei Ministri Il Congresso del Regio Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, ha continuato ieri mattina i suoi lavori. La riunione a Palazzo Madama è stata trasferita dal salone del Senato a quello più raccolto delle Feste. Sono presenti numerosissimi congressisti, e tra gli altri S. E. Ercole, S. E. Salata, il sen. Cian, il sen. Tournon, il dott. Alberti, l'on. Bardanzellu, i professori Ghisalberti, Pivano, Valsecchi, Viora, Sertoli e Toscano. Agli studiosi convenuti da ogni parte d'Italia si è aggiunto Nicolò Rodolico, l'illustre storico che ha dedicato parte preminente della sua attività alla figura del Principe di Carignano. Il Monti e Carlo Alberto ^ Il Congresso, che è ancora sotto l'impressione della poderosa relazione di S. E. Francesco Ercole, è chiamato innanzi tutto a partecipare alla discussione su di essa. Infatti il Quadrumviro conte Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, che dirige con la ben nota abilità e con grande senso di obbiettività l'interessantissimo dibattito, appena aperta alle nove la seduta, annuncia che la relazione Ercole è all'ordine del giorno e dà la parola al senatore prof. Vittorio Cian. Questi inizia il suo dire ringraziando il relatore per i suoi accenni all'influenza della letteratura sulla formazione della idea del Risorgimento, e dopo avir rivolto un fervido saluto a Nicolò Rodolico, riferendosi a quanto il prof. Ercole ha detto circa il romanticismo, afferma che una netta demarcazione fra classici e romantici in Italia non è mai esistita. L'Alfieri, il Foscolo, il Monti hanno nella loro opera promiscui i due elementi. Del Foscolo l'oratore rivendica il pensiero e l'azione, e del Monti, in questi ultimi tempi così discusso, ricorda i rapporti epistolari con Carlo Alberto, per metterne in luce la partecipazione, sia pure episodica, alla lotta per l'Unità d'Italia, partecipazione dimostrata in modo particolare da una lettera del 1820 al Principe, rivelata da una nota della polizia austriaca. Il Congresso, che non dimostra eccessiva simpatia per l'autore della Basvilliana e degli sperticati elogi al Buonaparte, applaude tuttavia con calori il Cian. Il Presidente De Vecchi rileva che egli aveva già accennato alle dotte pubblicazioni del Cian su talune grandi figure del Risorgimento, ed espresse a sua volta le sue riserve sul Monti, consente nella tesi dell'oratore sulla natura del nostro romanticismo,, precisando che esso è tutto italiano ed affatto diverso da quello straniero. Segue il prof. Romano, che, sempre in tema di confluenze letterarie sul corso dell'idea del Risorgimento, tratta brevemente delle opere di Melchior Gioia, argomento che del resto è stato ormai esaurito. Quindi il prof. Antonio Monti, riferendosi all' azione di Amedeo n, rilevata l'avversione dei Borboni al Risorgimento, dà notizia di un gruppo di lettere del Duca sabaudo, che ne lumeggiano l'acume e l'attività non solo nel campo politico, ma anche nell'amministrazione dello Stato, da lui per primo concepita con criteri moderni. Un episodio glorioso Dopo ciò il Presidente dichiara rcPgcnrCccCsttzRMpnmssrvluailumdslcpsmrmgoStcsuscnlanfihcacsnntrsenatore | tddpcrvlglasrcvtMtdicptctslngpIci a V chiusa )a discussione sulla rela- • r' suil!operaPdel Co- smjtato esecutivo della Repubblica! iitaliana del 1849 * La comunica-- r'zione illustra taluni verbali ine-j bd,u de] Comitato esecutivo della Is Repubblica romana, che tracciano! n|le 'lince delropera governativa dijeiquel fortunoso periodo. Seguito!n g0„ cresCente simpatia il segreta- P rio del Senato, dà chiaro e netto f | risalto agli uomini della gloriosa ì d od effimera Repubblica, rivendi-!z|cand0i per contrasto, i meriti pa-;d;triottici di Pellegrino Ros.si, mini-!B stro di Pio IX, vittima dell'odio di is : Darte e dei su0 cora(r°-io che lo c!^" cadere in seguito rd un di- z scorso che non era piaciuto alla s massa rivoluzionaria; Sopra tut- s ti quegli uomini, la figura di Giu-ia scppe Mazzini passa nell'atmosfe-1 jra infocata di quelle ore, emer- * pendo nell'assemblea pervasa dal ; P difetto di tutti i parlamenti i nel-ì d ia azione di governo, con l'alone ! k i luminoso del profeta che al di là I S e al di sopra di ogni contingenza, n-,mirava fermissimamente alFunità rideila Patria. ] Vivissimi e prolungati applausi n!accolgono la bella, avvincente re-1 Plaziom del dott. Alberti, che ili , Presidente annuncia, a titolo di irresiaente annuncia, a titolo m tra gii ani aen istituto. -. Il dott. Luigi Bulferetti, parlan-' - do degli < ampliamenti del Regno I - sabaudo pensati tra il 1814 e il - ; 1818 », si intrattiene su alcuni ine- i, diti del Napione. del Vidua ^ dij - altri, che appunto riguardano ta-;i le periodo e dai quali desume la Jprova dell'attività svolta per lal o o a o . , e i o o e l o a o o u o i n i e . o i a o a a o a a n o . l , i e a a e e a e u e e a d e i , i l o l i i a realizzazione di una più vasta cerchia di dominio italiano estesa dal Piemonte, anticipazione dai programmi sabaudi del 1848 e 1859 che doveva in ultimo sfociare nell' Unità. Il giovane relatore è vivamente complimentato. E' óra la volta del conte Gian Carlo Buraggi, direttore dell'Archivio di Stato di Torino, la cui comunicazione su « Il Consiglio di Conferenza del Regno di Sardegna secondo nuovi documenti », suscita tra i congressisti il più vivo interesse. Il Consiglio di Conferenza, denominazione che ebbe nel Regno di Sardegna il Consiglio dei Ministri della Monarchia assoluta posteriore alla Restaurazione, è noto per l'azione svolta in diversi momenti, ma ben poco si sapeva sulla sua organizzazione e sulle sue precise attribuzioni. Il relatore con ornata parola illustra i"nuovi importantissimi documenti da lui messi in luce, i quali vengono a colmare la lacuna, presentando il Consiglio di Conferenza come un organo costituzionale ed amministrativo, di configurazione ben determinata, con forma e poteri stabiliti in ogni tempo da tassa live norme emanate dal Re. Toccò a Carlo Alberto il merito di portarlo al suo più alto e perfetto sviluppo: presiedendolo personal mente, egli lo chiamò a collabora' re alla sua grandiosa opera riformatrice culminata nello Statuto. I testi scolastici La chiara relazione, che il Congresso applaude calorosamente, è oggetto di rilievi da parte di S. E. Salata e del prof. Rodolico, mentre il Presidente S. E. De Vecchi coglie l'opportunità per insistere su una sua vecchia idea, quella di una rigorosa revisione dei testi scolastici, sia in basso, sia in alto, che fatti a catena, sembra abbiano per scopo, attraverso la desolante insistenza del luogo comune, la sistematica'deformazione di figure ed eventi della nostra storia. A questo punto S. E. De Vecchi ha uno dei suoi gesti caratteristici che contribuiscono non poco ad accrescere la schietta simpatia da cui è circondato il suo nome illustre. Avendo S. E. Salata accennato in modo generico ad un giornaie cittadino, che dalla frase citata risultava essere La Stampa, rilevandone una presunta inesate | tezza nel resoconto della seduta del giorno precedente, accenno che dal banco dei giornalisti aveva provocato gli energici dinieghi del collega Francesco Oddone, nostro resocontista, il Quadrumviro lo invita cortesemente a parlare; e con la semplice lettura del brano oggetto dell'incidente, il nostro còl lega può dimostrare, tra le vive approvazion1 del Congresso, l'assoluta e scrupolosa esattezza del resoconto, nonostante la rapidità con cui siamo costretti ad assol vere il nostro compito. Viene poi alla tribuna una gen tile signorina, la dottoressa Rosa Maria Borsarelli, che affronta un tema assai brillante, tratteggiando la figura del conte di Pralormo, il quale, in missione a Vienna per conto della Corte di Torino, al principio del secolo passato, ha potuto osservare il Corpo diplomatico dell'antica capitale absourgica, tracciandone, per ordine del Ministro degli esteri sardo, conte de la Tour, una vivace descrizione nella memoria intitolata: « Biographie des membres du Corp Diplomatique accredité a Vienne > Il documento si conserva tra le carte della Missione Pralormo a a Vienna: i vari personaggi vi sono - • raggruppati in ordine gerarchico - sia di necessità unilaterale, dato a! il luogo e data l'epoca, la memo- -- ria riveste un carattere di indub -j bio interesse anche riferito alla a Istoria del Risorgimento, a cagio o! ne della pressione che l'Austris ijesercitava allora sulle cose italiao!ne. Si aggiunga che V, conte di - Pralormo, fornito di intuito proo fondo e penetrante, e a Vienna da a ì dieci anni, si trovava nelle condì -!zioni migliori per ritrarre il raon -;do in cui viveva. E la dottoressa -!Borsarelli ha dal canto suo prei isentalo l'uomo e la sua Memoria o con chiarezza ed efficacia, apprez- zata al suo giusto merito dall'as a semblea, che alla fine la compen - sa dGlla sua dotta fatica con vivi -iaPPla"s'- -1 A mezzogiorno la seduta è tol- *a- A!'e 15, mentre scrosciava la al ; P'°g£ia ' congressisti, al seguito -ì del Quadrumviro, si sono recati a e ! kuperga, dove hanno reso omag- à I Sio alle tombe sabaude racchiuse a, ne'la Basilica deponendovi una co à rema d'alloro, Questa mattina, alle 9, conti- si n^'one dei dibattito storico a e-1 Palazzo Madama. sstdcLmLltpctldtddlssvccCcaPttnbld«mvbscardmdsdpnlnds€rttcCagdelSUrclltc-gmlbbslttg'aviadvpfdgddppHsSvili di m ItO