Serena fermezza nel Reich di Giuseppe Piazza

Serena fermezza nel Reich Serena fermezza nel Reich Un'ora di colloquio tra Hitler e l'Ambasciatore inglese Henderson - "Noi non capitoliamo da* vanti a nessuno,, dice il Fuhrer a Norinberga (DAL NOSTRO INVIATO) Norinberga, 9 settembre. Ti senso permanente dello stailo acuto della, crisi domina oggi, come ieri, i circoli del congresso; ma questa consapevolezza continua ad essere caratterizzata dalla più grande calma, e dal più evidente signoreggiamento di spiriti, che è a un tempo coscienza del buon diritto che anima la causa tedesca, e sentimento vivo delle grandi responsabilità dell'ora. Parità controllata Formalmente la situazione, come è rappresentata ancora oggi, consiste tutta nella battuta d'attesa dell'esame che il partito dei Sudeti starebbe facendo del progetto di Praga; ma nella rovente atmosfera di discussioni che si agita attorno al congresso, anche questo stadio si considera superato, come superato indubbiamente esso appare nell'attitudine di tutta la maggior stampa del Reich, la quale ha liquidato l'ultima parte della tattica tergiveraatrice di Praga, come insufficiente e del tutto incapace a soddisfare le giuste richieste di parità, poste dalla nazionalità sudetlea, essendo impossibile con ogni buona volontà — a meno di non confondere 1 limiti della buona volontà con quelli della mala fede — di gabellare per parità, una parità che si atteggia per tale nei suoi particolari, ma che nel suo insieme sia poi tutta sottoposta a un controllo superiore da parte di colui che si spaccia appunto per pari. In quanto all'opera di Runciman e agli sforzi dell'Inghilterra, si continua ad osservare nei circoli del congresso che è soltanto a Praga che la situazione potrà essere risolta; Praga e unicamente Praga, può prendere quelle risoluzioni che, riconoscendo 1 suoi torti più che ventenni, e completamente dimettendo la mentalità versaglista che ha presieduto alla formazione del suo Stato, per aprire le porte alle esigenze del tempo nuovo — il che vuol dire dunque coraggiosamente e radicalmente riformando lo Stato dalle fondamenta — valgano a creare finalmente dati di fatto e di mentalità bai cui sia possibile sperare che una condizione di stabilità europea possa a poco a poco costituirsi. Comincia a farsi strada la convinzione che a Praga la situazione sia, e si faccia sempre più, preearia o, come oggi la stampa norlnberghesa che meglio si ispira ai circoli del Congresso, la definisce, diventi < intenibile ». Il Frgenkische Kurier definisce 1 termini di questa intenibilità, dicendo che lo Stato cecoslovacco mentre si rifiuta di considerare i tre milioni e mezzo di sudetlcl come elemento sostenitore dello Stato, alla pari, c di concedere loro l'autonomia — a non dll-e del diritto di plebiscito — si ostina invece a considerarli e trattarli come un elemento nemico delio Stato. Ammirazione per la nota italiana E' chiaro che uno Stato che cosi agisce, porta esso solo sulle sue spalle delle gravi responsabilità. In ogni modo, tale contradditoria e catastrofica condotta sembra giustificare nelle considerazioni di questa stampa, l'attitudine di certi circoli esteri — vedi articolo del Times, sia esso manovra o no — che sono andati oltre agli stessi punti di Karlsbad. Una condizione di innaturalezza non può essere assolutamente mantenuta senza pericolo per la pace, al medesimo modo in cui una condizione di anomalia fisiologica, non può essere in alcun organismo vivente mantenuta senza rischio della salute e della vita dell'organismo stesso. E controbattendo le previsioni o le minacele, o anche solo !e preoccupazioni, di tanta parte della stampa estera per un conflitto mondiale, il giornale nortnberghese che abbiamo citato, domanda a ogni ben pensante «Se è mai possibile a un retto giudizio umano e politico, concepire una guerra e una guerra mondiale con tutti 1 tremendi rischi e le catastrofi che porterebbe con sè per l'umanità e per la civiltà, unicamente per la difesa del prepotente diritto di un troncone di stato, che vorrebbe arrogarsi di esercitare la sua tirannia su una cosi ragguardevole parte della propria sudditanza >. Molto rilevata è al riguardo la nota della Informazione Diploma¬ tztcnlvpalKstttlgarcFnpmsrvpsm l — i e e a o e e i e o a i fi e e e a a ¬ tica, che testimonia della attenzione e della tranquillità a un tempo, con cui la situazione è considerata nelle alte sfere romane, e nella quale si afferma come l'atteggiamento dell'Italia si muova naturalmente nella linea della politica dell'asse, e in concreto appoggio delle esigenze di Henlein poste nei suoi otto punti . di Karlsbad, linea che del resto risale direttamente al richiamo fatto nella nota al colloqui romani tra il Duce e il Fuhrer, come determinante dell'atteggiamento italiano. Con soddisfazione poi si registra il consenso espresso per la attitudine del Reich di fronte alle recenti misure militari della Francia, nonché per 11 riserbo del FUhrer tenuto nella proclamazione al congresso. Situazione sospesa a un filo La situazione appare in complesso seria e sospesa a un filo; ma questo filo ancora esiste, ed è solo Praga che può reciderlo o rafforzarlo fino a diventare un valido sostegno su cui si regga la pace e la stabilità d'Europa. Il senso del momento cruciale culminante della crisi, è poi anche rafforzato dalla notizia che si diffonde stasera, di una azione delle nazionalità in Cecoslovacchia per un fronte comune. Si diffonde poi l'annunzio, che domani il Presidente Benes parlerà alla radio sulla questione delle nazionalità; annunzio che diffonde nei circoli del congresso un naturale senso di attesa e di pausa, tuttavia per nulla sgravato dal permanente senso di scetticismo che circonda come ha sempre circondato, la buona volontà e le disposizioni di Praga. Il Voelkischer Beobachter nota: « Praga scherza col fuoco». I lavori del congresso sono intanto continuati con due relazioni principali: una del dottor Hllgenfeldt sull'assistenza pubblica, e un'altra del capo servizio della sanità dottor Wagner. Quest'ultimo oratore ha avuto fra l'altro un diffuso accenno alla politica razzistica italiana, osservando come il manifesto razzista dell'estate, e la consapevole rapida azione che il Fascismo ne ha tratto — soltanto dal proprio riconoscimento dei valori dèi sangue e della razza — sono una conferma della giustezza dell'indirizzo del nazional-socialismo. Si è poi svolta la consueta seduta della Lega delle donne, in cui ha parlato la direttrice del movimento, signora Scholz Kling. Per questa seduta era stato annunziato un discorso del FUhrer, che tutti gli anni egli vi ha pronunciato; ma il discorso all'ultimo momento non ha avuto luogo. Evi dentemente il FUhrer è stato trat tenuto da più gravi occupazioni. In proposito è corsa insistente tutta la serata la voce, non potuta però controllare, che il FUhrer ab bla avuto un colloquio con l'amba sciatore britannico Henderson, do po che questo nella mattinata ne aveva avuto uno con il ministro degli esteri von Rlbbentrop. II FUhrer si sarebbe intrattenuto con sir Neville Henderson oltre un'ora; e dopo 11 colloquio l'ambasciatore britannico, sempre secondo le voci corse, sarebbe partito in volo per Londra, dove dovrebbe assistere lunedi al Consiglio del Ministri indetto da Chamberlain. Secondo altre voci, Henderson partirebbe soltanto domattina. La voce del colloquio del Fuhrer con sir Neville Henderson, sebbene da qualche parte smentita, ha continuato a correre insistente fino a sera tarda. Un discorso di Hitler Il Ministro degli Esteri von Ribbentrop, ha avuto un colloquio con l'Ambasciatore britannico Henderson. La giornata alla fine è culminata nel grande appello dei 180 mila membri politici del partito convenuti nella città dei congressi per l'appello del FUhrer. Trecento treni negli ultimi giorni avevano raggruppato nella città tutta questa immensa massa di gerarchi. La massa, -incorniciata dalle sue 25 mila bandiere, presentava un colpo d'occhio stupendo. Sull'Immenso anfiteatro quadrato all'aperto, capace di 350 mila uomini, sulla massa schierata in mezzo, e il pubblico nelle tribune, formavano una sorta di cupola fantastica di luci i raggi convergenti dall'esterno di alcune centinaia di potenti riflettori Che circondavano tutt'all'intorno l'immenso anfiteatro ar¬ c3qzrFsnssèI chitettonicamente ritmato dai suoi 34 torrioni. Alle 20 è arrivato il Fuhrer, al quale il capo del servizi organizzativi del Partito dottor Lay ha rivolto un indirizzo di saluto. Ha preso quindi la parola il FUhrer, che ha pronunziato ai suoi graduati politici un'allocuzione, in cui ha loro detto che In questo momento — In cui tante nubi si addensano sull'orizzonte —, egli è fiero e lieto di poter contare sul¬ la loro fede fanatica, e di potersi affidare completamente a loro. Hitler ha detto: « Chi contasse o speculasse sulla debolezza della Germania s'ingannerebbe. La vostra fede mi rende facile governare la Germania. Il movimento è sempre riuscito vittorioso da ogni pericolo. Davanti a me non sono oggi i 180 mila gerarchi del Partito, ma è tutta la Nazione. Noi non capitoliamo davanti a nessuno ». La delegazione italiana con alla testa l'on. Roberto Farinacci si è oggi recata alla Ludwig Halle, a deporre una corona d'alloro al monumento ai Caduti dì Guerra; alla cerimonia che si è svolta con ogni solennità, hanno preso parte anche i cento ufficiali della G. I. L. presentemente ospiti d'onore al congresso. Assistevano le no atre autorità consolari e diploma tiche. Giuseppe Piazza