LIBRI MILITARI

LIBRI MILITARI LIBRI MILITARI La « Storia dell'artiglieria italiana » - L' arte della guerra in mare H Generale Carlo Montù ha pubblicato il V" volume della sua « Storia dell'Artiglieria Italiana ». Con questo grosso ed elegante volume l'opera, secondo il programma primitivo, avrebbe dovuto essere ultimata e sarebbe stata già un'opera veramente monumentale. Ma nel corso del lavoro l'Autore si è accorto che la materia era vasta e interessante più" del previsto e, nel pubblicare questo V* volume, avverte che esso non viene che ad esaurire il periodo 1815-1870 e che pel successivo periodo 1870-1919 occorreranno altri quattro volumi, non meno ponderosi dei precedenti; volumi che il generale Montù promette sen¬ z'altro di pubblicare al più presto. e non è detto che, nel corso della compilazione di questi, il generale ir <-.-. _i i Montù non si senta invogliato a prevederne una nuova serie, così che l'opera possa dirsi non del tutto ultimata anche quando essa sarà giunta alla fine del nono volume. Limitiamoci per ora all'esame di questo V" volume. Esso contiene quattro capitoli ed un preambolo. In questo l'Autore ha lumeggiato la vita e le opere di Giovanni Cavalli e di Paolo di Saint Robert, i due grandi Artiglieri italiani ai quali si devono il rinnovato indirizzo degli studi! artigliereschi e le geniali invenzioni che rivoluzionarono nel secolo scorso tutta la tecnica costruttiva delle armi. Il capitolo 22° — primo del V" volume — passa in rassegna i perfezionamenti conseguiti prima del 1870 nei vari materiali di artiglieria, e l'argomento, di per sè arido e poco dilettevole, è tuttavia riuscito volgarizzato in forma piana e gradevole. Il capitolo successivo è dedicato agli sviluppi della dottrina sull'impiego dell'artiglieria, considerata soprattutto in rapporto alla sua applicazione nelle nostre guerre di indipendenza. Il capitolo 24° narra la storia e le vicende evolutive degli stabilimenti d'artiglieria e l'Autore ha trovato modo di intercalare in tale capitolo ricordi ed episodi veramente curiosi ed interessanti, soprattutto per rievocare l'eroica condotta di ufficiali e soldati di Artiglieria in occasione dei sinistri che non mancarono purtroppo nell'esercizio degli Stabilimenti adibiti alla fabbricazione di polveri e di esplosivi. L'ultimo capitolo del volume ricostruisce con scrupolosa cura le vicende e la storia del Supremo Consesso dell'Arma, Ente che nello scorso secolo assunse forma, competenza e mansioni man mano più precise e determinate. Al Supremo Consesso dell'Arma, la cui natura e denominazione più volte subirono trasformazioni profonde, fin da principio venne assegnata la duplice funzione di addestramento del personale, e di studio e fabbricazione del materiali; il che viene a confermare come l'artiglieria sia sempre stata non soltanto Arma da battaglia, ma anche un ente specificatamente preposto allo studio e alla realizzazione di tutto il materiale d'armamento necessario alla guerra. Il V volume della Storia dell'Artiglieria completa degnamente la prima parte dell'opera insigne del Generale Carlo Montù. **# Per cura dell'ufficio Storico della R. Marina ha veduto testé la luce la seconda edizione de « L'arte della guerra in mare » dell'Ammiraglio di divisione Oscar di Giamberardino. L'Autore, assai noto per altre importanti pubblicazioni su questioni marittime e su problemi politici e morali, svolge e volgarizza in questo libro tutti i fondamentali argomenti della guerra marittima, precisando e spiegando quali siano i concetti basilari della preparazione e dell'impiego. L'opera non merita soltanto la attenzione degli Ufficiali di Marina, ma anche quella di tutti gli Ufficiali delle altre Forze Armate, dato che le idee cardinali del l'arte bellica sono valide tanto in mare, come in terra, come nel l'aria. L'Autore tratta anche delle Relazioni fra Dolitica e l'arte * „ azl0nl tra la P°'tlCA e 1 ane de'la Sue,rfa'' * cmudf con un.ca" ^u11 « Arte del comando» particolarmente vivace ed attua1*; ne a\mm0 un brano caratteristico: « La, mancanza d; "n yero caP° 1uand° non ha portato al disastro, si è manifestata in gene rale nella storia con l'assenza di battaglie decisive, e con quelle guerre di logoramento, in cui è subentrata una lenta opera collettiva a quella fulminea dell'Unico». In questi ultimi capitoli de} libro non soltanto il tecnico, ma ogni persona còlta potrà trovare materia di interesse e di studio. **.+ L'Ufficio Stampa del Ministero della Marina ha pubblicato un « Almanacco Navale Italiano >, in nitida ed elegante edizione. L'Almanacco in parola è una storia completa, per l'anno decorso, della Marina da guerra di tutti gli Stati, della nostra Marina mercantile, di quella da diporto, e di tutta la legislazione marinara. Hanno collaborato all'Almanacco i nostri più insigni cultori di scienze marinaresche. L'Ammiraglio Bernotti nella premessa considera il « Nuovo ciclo mediterraneo ». Segue alla premessa il capitolode v^n1111^0111 6Ì comp'" eSSen'ziali della Marma » e qui 1 ammi-raglio Di Giambernardino discorrede «L'arte della guerra in mare *,il contrammiraglio Sansonetti di, l« Geografia e strategia maritti- I ma », l'ammiraglio Jachino si oc- I cupa |je « la composizione e il pro-. it di una flotta», il|«L* protezione delle vie marit ma »■ time di traffico », l'ammiraglio Salza de « L'Impero e base navali», il capitano di vascello Castagna della " Correlazione terrestre-marittima ed aero-marittiil capitano di vascello Fio-ravanzo chiude con un suggestivo Quadro della futura battaglia avale ». Nel capitolo secondo, « Problei di politica navale », 11 maggiore commissario Borgoni si occupa de « La libertà dei mari e il diritto internazionale », il maggior generale Barberis dei «Bilanci di marine estere ». Nel capitolo terzo, « Questioni tecniche» il colonnello Matteini tratta de « I mezzi di comunicazione, tra le navi nel tempo »; il colonnello Fea del « Compromessi nel campo delle costruzioni navali»; il colonnello Bianco di San Secondo della: « La protezione delle navi dall'offesa aerea»; e delle « Le navi contraeree »; il capitano di vascello Di Pisa delle « Carte nautiche e loro costruzione ». La parte politica è svolta nel capitolo quarto dall'ammiraglio Raineri Biscia, dall'ammiraglio Maragnlni e dal capitano di vascello Da Zara. Gen. Giacomo Carboni. Ltpfadgggdectrlmnscann

Luoghi citati: Zara