Hitler esalta il solidale orientamento italo-tedesco di Giuseppe Piazza

Hitler esalta il solidale orientamento italo-tedesco // Congresso di Norinberga e il difficile momento internazionale Hitler esalta il solidale orientamento italo-tedesco Sulla questione cecoslovacca il Fuhrer ha serbato il silenzio: la situazione infatti. sebbene sostenuta da fondate speranze, è ancora gravida di pesanti incognite Le ripercussioni delle misure militari adottate dalla Francia - 11 Belgio in allarme Norinberga, 6 settembre. La situazione internazionale proietta necessariamente sul congresso di Norinberga le sue ombre inquiete, che valgono più che mai a concentrare quest'anno su questa grande adunata della nuova Germania, l'attenzione particolarmente tesa e ansiosa del mondo. L'eco delle misure francesi E' da Norinberga, dove risiede per 11 momento il cervello politico dirigente della Nazione, che è stato stamattina diramato a mezzo dell'agenzia ufficiosa D.N.B. un comunicato nel quale si prende posizione di fronte alla notizia di talune misure militari di sicurezza prese dalla Francia al suo confine orientale, a cui si riferiva ieri sera un comunicato Havas che, diffondendosi a tarda sera nei circoli del congresso, aveva chiuso con una certa sensazione la prima giornata. Questo scambio di comunicati aveva naturalmente acuito ancora di più l'attesa per la proclamazione del Fiihrer, che è stata letta al Congresso questa mattina; e che seppure ha dato motivo al rilievo dell'assoluto riserbo tenuto al riguardo del problema che tiene sospese in questo momento le sorti d'Europa, è stato d'altra parte ben lontano dal costituire quello che si direbbe una delusione, di fronte alla grande attesa che si era creata, costituendo invece un documento di tale densità, e offrendo un tal quadro della capacità di resistenza economica della Germania di fronte alle plutocrazie, da rivestire tutta intera l'eloquenza, il significato, che indubbiamente l'autore aveva voluto conferirgli. Un altro principale rilievo che si fa della proclamazione del Fuhrer, è l'accenno insistente alla intimità dell'amicizia con l'Italia, coti la quale il FUhrer ha espresso a nome del popolo tedesco la gioia di camminare insieme, in un mondo di irragionevolezza e di distruzione. I lavori del congresso si sono iniziati dopo una sfilata dei gagliardetti della gioventù hitleria na davanti al FUhrer, con la gran de adunata al Padiglione del Con gresso in cui è stata letta alla presenza del FUhrer la proclamazione. La seduta è cominciata alle 11 con un discorso del ministro Hess, che ha salutato a nome della direzione del Partito tutti i convenuti da ogni parte del Reich, ed ha dichiarato aperto a nome del FUhrer il congresso, annunziandone il titolo dal FUhrer datogli: Congresso del grande Reich tedesco. Al congresso partecipano per la prima volta, dopo la lotta durata e vinta, i rappresentanti della Marca Orientale, che nell'anno è stata unita al Reich; e il ministro Hess ha rivolto loro il primo saluto. Ha poi salutato i rappresentanti esteri al congresso e in primo luogo la delegazione dell'Italia fascista, rivolgendo un cordialissimo benvenuto al suo capo Roberto Farinacci, antico lottatore del Fascismo e compagno del Duce. « La presenza di questa delegazione italiana al congresso — ha detto Hess — è una prova di più dell'intimo legame che stringe i due popoli ». Hess ha quindi cordialmente salutato anche la rappresentanza della falange spagnuola, che egualmente assiste al congresso. Ha quindi esaltato la figura del FUhrer ricostruttore del grande Reich, e la fede che giustamente il popolo tedesco intero ripone in lui; la fede della Nazk> ne nella missione del FUhrer è in. cioUabile: «Il popolo — Hess ha detto — sa che quello che il Fuhrer fa è fatto sempre bene, ed è sempre coronato dal successo. Anche per l'avvenire questa fede sarà inalterabile ». La proclamazione del Fiihrer Dopo, ha preso la parola il capo di S. M. delle S. A., Lutze, per commemorare i caduti della rivoluzione, appello nel quale figurano quest'anno anche i martiri austriaci del movimento. Quindi ha parlato Giulio Streicher, gauleiter della Franconia, rivolgendo anch'egll un saluto speciale alla delegazione italiana e al suo capo Roberto Farinacci; ha preso poi la parola il gauleiter bavarese Wagner, a cui è devoluto ogni anno l'incarico di leggere la «proclamazione del FUhrer », il documento che per tradizione è il più Importante del congresso, e nel quale U FUhrer suole annunziare la linea direttiva ideale di tutta la grande adunata, e per cui — dati gli avvenimenti — grandissima era questanno l'attesa. II Fuhrer, come è suo costume, non ha mancato nemmeno questa volta di cominciare col dare uno aguardo alle condizioni in cut si trovava la Germania al momento dell'avvento nazionalsocialista, riomandandosi quali siano Invece le sue odierne condizioni. « Non si può a meno — ha ri sposto — di essere fieri della risposta che a queste domande si deve dare. Ma non dimentichiamo che il popolo del 1918 era identico a quello del 1914, come quello del '23 ora identico a quello del '38. Come si spiega dunque l'enigma di questo mutamento ? La risposta è una: quella che cambia è la direzione politica. In un processo inesorabile di selezione, il nazionalsocialismo ha rifatto la direzione politica del Paese, ed è questa direzione politica che ha operato la rinascita nazionale. Quel possente lavoro che doveva essere compiuto per ridare alla. Germania la forza, la sua posizione nel mondo, è stato fatto. Molte cose dovevano farsi. Si doveva liberare la Germania dalla lotta di classe, liberarla da tutti i parassiti, restaurare il valore del sangue, imporre le leggi della vera vita tedesca, e bisognava inoltre iniziare la lotta contro il più grande nemico che minacci di annientare il nostro popolo e il mondo: il giudaismo internazionale. Bisognava purificare la nazione, la razza, la cultura tedesca, e porre fine alle disparità e divisioni delle opinioni ». « Imponente era il programma che il nostro partito doveva affrontare, e oggi, dopo 15 anni, possiamo fare la orgogliosa constatazione che le nostre speranze sono state realizzate. Punto per punto 11 nostro programma ha cominciato a diventare realtà. Ripristinata l'autorità dello Stato, restaurata la forza militare a difesa del Paese: per aria, per mare e per terra, l'economia assicurata con la Indipendenza e la libertà del popolo tedesco, la cultura rimessa al servizio della bellezza e della grandezza della Nazione. « Contemporaneamente abbiamo conquistato la libertà esterna, e siamo riusciti a spezzare le catene di quel trattato che era stato concepito per l'annientamento completo del popolo tedesco ». La grande Germania * Poi'he settimane or sono un giornale inglese — è detto a questo punto nella Proclamazione — scriveva che io ardevo dal desiderio di concludere un patto con alcuni Stati, senza di che non mi sarebbp stato possibile presentarmi quest'anno al congresso del Part to. Io non avevo, nè ho tal", intenzione. Io mi presento invece davanti a voi, miei vecchi carne- rati, :ion con un patto bensì con sette nuove circoscrizioni | Gauddella mia propria Patria. E' \a.granae Germania che in questi ??™LÌl &^TJ^elfL\^uVpani ione. Se oggi sono ritornatenella vecchia città tedesca le glo-rio»e insegne dell'antico Imp irò, esse vi sono state riportate j ac-compagnate da sei milioni e mezzo ai tec'eschi, che oggi si riuniscono qui in spirito con ìutto ti.popolo. pres[Ude?.na° SfiS^ffi giorni diventata più forte e più felice, di appartenere a una gran de e sola comunità ». Il documento dice qui che il riacquisto della Marca Orientale, pone per il nuovo anno nuovi compiti, e annunzia che mentre aveva prima promesso che la crisi del mercato del lavoro austriaco sarebbe stata risolta entro tre o quattro anni, oggi è in grado di assicurare che la disoccupazione sarà eliminata del tutto entro il prossimo anno. Passando quindi alla situazione economica del Reich dice: « Per grazia di Dio 11 raccolto è stato quest'anno abbondantissimo; in grazia delle energiche misure del camerata Goering, è stato possibile malgrado il cattivo raccolto dell'anno scorso, affrontare 11 nuovo anno con una forte riserva. Con questa riserva e col nuovo raccolto, siamo per anni dispensati da ogni preoccupazione per gli approvvigionamenti. Tuttavia dobbiamo continuare ad essere economi, ed è nostro proposito di ammassare altre riserve di cereali, in modo da poter in tutti i casi affrontare qualsiasi evenienza. Il piano dei quattro anni comincia a poco a poco a dare i suoi frutti. E' accaduto quello che dicevo, cioè che la scienza tedesca ha sa- fiuto essere una efficacissima colaboratrice nella battaglia dell'Indipendenza economica dall'estero, e posso aggiungere che tutti: chimici, fisici, costruttori, tecnici, mici, ™^.™"^™-w£<^'™ihanno già riportato stupefacentqsuccessi » A questo punto Hitler dichiara che nel Reich la crisi del lavoro è stata completamente debellata, non solo, ma vi è scarsità di mano d'opera sopratutto di quella specializzata. Polemizzando con gli Stati democratici, IV FUhrer abbozza qui un'altra volta la sua teoria della perenne necessità dell'aumento della produzione. Aumentare la produzione « Poiché — dice — 11 problema dell'eliminazione della disoccupazione, non è già un problema di salari ma di commissioni per la produzione, in modo da alimentare i mercati. Il mercato tedesco non ha alcuna riserva aurea, ed è perciò grazie ai nostri nemici esonerato sia pure In modo doloroso, dalla follia della così detta base aurea. Tanto più importante è però — appunto per questo — dare alla valuta tedesca quell'unica reale copertura, che può valere davvero per la sua stabilità, e per il mantenimento della sua capacita di acquisto, e cioè l'aumento perpetuo della produzione. Per ogni marco in più che viene pagato in Germania, un marco in più deve essere prodotto ». Il FUhrer conclude questa parte economica del suo messaggio, affermando che la Germania può vantarsi oggi, grazie al suo aumentato ritmo produttivo, non soltanto di vendere sempre più al mondo, ma anche di essere un acquirente del prodotti altrui, ciò equivale a dire che la Germania non è economicamente isolata dal commercio mondiale. « Tuttavia — dice 11 FUhrer — ciò ha una limitazione. Nel suo insieme, l'economia tedesca è costruita in modo da poter essere in ogni momento assolutamente indipendente da altri paesi, poggiando soltanto sulle proprie forze. E a questo è già riuscita: l'idea di un blocco contro la Germania può già fin da ora essere sotterrata, come un'arma totalmente priva di efficacia. Lo Stato nazionalsocialista ha tratto le conseguenze dalle esperienze della guerra mondiale, e lo ha fatto con l'energia cheè'i è propria. Per tutto ciò la Germania, anche come amica e come alleata, è per ognuno al mondo di altissimo valore. « Se io proclamo questo in occasione del X congresso del Partito, lo faccio nella soddisfatta consapevolezza che anche politicamente come economicamente, 11 tempo dell'isolamento della Germania è finito. Il Reich conta oggi come sue grandi amiche, forti e grandi potenze mondiali ». Giudaismo e bolscevismo Avvicinandosi alla fine del discorso, U FUhrer ricorda come si erga sul mondo il pericolo distruttore del bolscevismo. Mille volte si può constatare l'effetto corrosivo del bacillo giudaico. « Credo di poter in nome mio e di tutti voi dichiarare quanto profondamente felici noi- siamo di fronte al fatto, che un'altra grande potenza mondiale europea per propria esperienza e sua autonoma decisione, seguendo metodi tutti propri, condivida la medesima concezione, e ne ha tratto con mirabile risolutezza le più estese conseguenze. Per quanto le vie degli sviluppi delle due rivoluzioni fascista e nazionalsocialista appaiano condizionate ciascuna dalle proprie esigenze, e per quanto bFbglBbssN«scP«Lsdcfsal I indipendentemente l'una dall'altra i siano sorte da origini diverse, è \ tuttavia per noi motivo di felicità U trovare in tutte le grandi otte- V^ioni vitali del tempo, quel comu; . , il |ne orientacene e quella comune : condotta, che ci fanno andare inj sterne anche dal punto di vista [«mano in questo mondo della ir | ragionevolezza e della distruzione. QMesto nuovo spi,ito si esprime « tt-^tt ««4^ ine?, **5*S»Ì! fflJiSilflSSIì Il FUhrer ha esaltato quindi l'opera del nazionalsocialismo nella restaurazione, della salute del popolo: « Di nuovo la donna tedesca ha sentito risvegliarsi l'istinto materno, e la gioventù è mirabile per prestanza e vigore. Un popolo sano, una ragionevole direzione, una potente forza armata, una econo | mia ascendente e una fiorente cul- ii vano combattuto e sofferto. Cosi q p»r °,a prima voita una Idea ha tura: ecco la superba realtà tedesca dell'ora ». Concludendo il FUhrer sintetizza lo spirito del Congresso in un altiss.mo ringraziamento all'Onnipotente, per l'attuazione del millenario sogno germanico di unione dell'Austria al Reich: « L'Onnipotente ha voluto dare alla Nazione tedesca la grande felicità di questo successo senza che sia stato necessario impegnare il sangue e la vita del nostro popolo. Possano i tedeschi non dimenticare mai che ciò non sarebbe stato possibile senza l'unione delle forze di tutta la Nazione nel nazionalsocialismo. Poiché quando la matt na del 12 marzo, la bandiera del nuovo Reich fu portata di là dal confine essa non fu, come sempre per l'innanzi, il segno di una conquista, ma il simbolo di una unità che già da lungo tempo comprendeva tutti i tede schi. La bandiera di guerra che il nostro esercito quel giorno portò nei nuovi territori, era la stessa per la quale i nostri fratelli ave- i tanto la Grande Germania ». conquistato e insieme unito un popolo. Per noi e per tutti gli altri che verranno dopo di noi, il Reich dei tedeschi sarà d'ora in poi sol- La spada di Carlo Magno Contemporaneamente alla sedu ta della proclamazione del Fuhrer, si è svolta nella chiesa dei Maestri Cantori la cerimonia della consegna delle insegne del Sacro Romano Impero, che da Vienna ritornano quest'anno, dopo due secoli, a Norinberga che le aveva tenute quattro secoli. Queste insegne sono: la corona degli imperatori, che rìsale al 1204 (a Corrado il Salico); la croce Imperiale, lo scettro e la spada di Carlo Magno. Le insegne erano state trafugate da Norinberga a Praga per metterle in salvo dal'.a rapina napoleonica. E da Praga erano quindi state trasportate a Vienna in possesso dell'ultimo imperatore -i romano » Francesco II, dopo di che erano sempre state custodite nella Hof- burg. La solenne consegna che il FUhrer ha voluto fosse fatta simbolicamente, in occasione del grande Reich, è stata eseguita dal luogotenente Seiss Inquart, al Borgomastro dì Norinberga Ltebel. Nel pomeriggio alle 16, con discorsi di Hess, Lay, Rosenberg, è stata inaugurata nelle sale della Norlshalle una mostra intitolata « La lotta contro l'oriente e 11 destino d'Europa », organizzata dal capo del movimento culturale del Partito in concorso con l'ufficio « Bellezza del lavoro » del dottor Lay. La mostra è intesa a illustrare la lotta tra oriente e occidente e la funzione di baluardo che in questa lotta — a base e fondo razzistica — la Germania si è sempre assunta, venendo fino al marxismo e al bolscevismo, e al loro immancabile sostegno e tramite, 11 giudaismo internazionale. Un altro discorso di Hitler In serata ha quindi avuto luogo l'Inaugurazione dei lavori della sezione culturale del Congresso, dove il Fuhrer ha pronunciato un discorso sulla concezione culturale del nazionalsocialismo. Il capo del movimento culturale e spirituale del Partito, Alfredo Rosen berg, ha pronunciato una difesa dell'ideologia nazional socialista dagli attacchi « da parte di alte e ' altissime autorità e istituzioni, lei quali si rifiutano di riconoscere il germogliare di una nuova vita, e presentano la dottrina razzistica come un elemento di divisione, di presunzione e di barbarie spirituale. « Tutto conferma invece — dice - che il razzismo non è una fantasia sorta d'improvviso senza alcun fondamento, ma l'epilogo di una secolare opera di ricerca, e del vittorioso affermarsi dei popoli europei. Chi asserisce chel questo nuovo grande sentimento è antireligioso e ateo, afferma una| enormità nella quale è Implicita una evidente contraddizione: quando si insegna che esiste un Creatore, e lo si esalta con canti e con preghiere, non si può poi definire irreligiosità il rispetto e l'osservanza delle leggi di questa creazione, e un dovere religioso la loro violazione. Chi prende posizione contro le innegabili conqui-l I ste della dottrina razzista, dimo-j stra dì non voler caratteri sani e| forti, e nemmeno popoli sani ». Il dottor Rosenberg ha concluso col dire: «Se un Paradiso esiste in una forma non ancora concepibile per| noi su questa terra, è più verosimile che vi venga accolto chi combatte onestamente e si sacrificai per il suo popolo, e per i più nobili valori di questo, e non chi! tradisce il popolo e 11 Paese ». Giuseppe Piazza I Hitler consegna ai vincitori i premi della cultura germanica (Telefoto)