Culle all'ombra dei cannoni

Culle all'ombra dei cannoni se o ». ? a e e ui do no eta ti. gale io tò ina te gli a; gcar cnni nce uie ? re no le mhi. ro mi in ahe asti, nuiman ore no ro, j cira di enata lle ate ieo e ia le ro al ciò. se la Cona fu on- miraglia che dal marinaio carpentiere, furono al principio rassicuranti: «Nave Argonna pronta lasciare Bayona fra qualche ora. Medico arriverà con essa ». « Nave Argonna lascia il porto ». E le notizie che venivano dal carpentiere non erano neanch'esse di natura preoccupante. Come ebbe a dire — poco felicemente — Tufficiale dagli . occhi azzurri, le tre donne « tenevano duro ». Così passò la notte. Quando, all'alba, un marinaio salì sul ponte di comando: — Saluti da parte del signor Canning, Comandante. La Perez ha partorito un maschietto. Madre e bimbo stanno bene. In attesa del terzo... Il Comandante si addossò alla parete, tirando un sospiro di sollievo. Ma quasi subito un altro marinaio accorse con il seguente radiogramma: « Nave Argonna arenatasi largo Bayona. Spiacenti non poter portare soccorso. Se molto urgente fate scalo Bordeaux per sbarcare donne incinte, altrimenti fate direttamente rotta su Portland. Buona fortuna ». Il cacciatorpediniere era sul punto di salpare per raggiungere al più presto Bordeaux quando un nuovo marinaio apparve sulla passerella: — Saluti da parte del signor Canning, Comandante. La Cheverra ha partorito una femminuccia. Madre e bimba stanno bene. Le due donne, già tanto abbattute ed estenuate, avevano riunite per il parto tutte le energie rimaste latenti nel loro corpo e, superata la prova, erano ricadute nel loro stato di apatia e di completo intorpidimento morale. Il Comandante fu colpito dalla semplicità e dalla facilità con la quale si erano svolti gli avvenimenti. Gli sembrava, ora, che si facesse troppo caso a tutto ciò che riguardava la nascita di un bambino, cosa che, in fondo, era una faccenda molto semplice. Egli era convinto che i marinai si erano comportati proprio come avrebbero fatto delle persone competenti e, forse, anche molto meglio. D'altra parte, egli non era mai stato capace di lasciare a metà un impegno preso. E ancora meno ne sarebbe stato capace ora, persuaso come era, che la sua nave e il suo equipaggio fossero tali da affrontare qualsiasi evenienza. Cosi, dopo una breve consultazione con il capo equipaggio e con il marinaio carpentiere, l'ordine fu disdetto e il cacciatorpediniere levò l'ancora facendo rotta su Portland. Il secondo giorno cominciarono alle otto le doglie della terza donna, Escamorta. Ma la situazione si manifestò ben differente di quella delle altre due madri. Le doglie durarono sedici ore. Tutto l'equipaggio si rendeva conto che tutto avrebbe avuto un felice esito, se si fosse fatto scalo a Bordeaux. Ma ormai salvare madre e figlio era una questione che metteva in giuoco l'onore della nave. E i centoventicinque ufficiali e marinai dell'equipaggio, salvo quando erano di servizio, percorrevano nervosamente i cento passi del ponte, come un solo marito ansioso. Per un certo tempo 1 messaggi angosciosi che mandava il carpentiere si succedettero ad interva'.li sempre più brevi. Poi, dopo una nottata durante la quale nessuno aveva potuto chiudere occhio, un marinaio corse senza fiato sul ponte di comando. — Tutto va bene, tutto va bene, Comandante! — gridò. Poi riprese: — Scusate, Comandante. Saluti da parte del signor Canning; l'Escamorta ha avuto un maschietto. Madre e bimbo stanno bene. Il Comandante ritrovò la padronanza di se stesso; non battè ciglio. — Salutate il signor Canning da parte mia e ditegli di distribuire all'equipaggio una razione speciale di ruhm. L'entrata del Tremendous nella rada di Weymouth fu un trionfo. 'Una buona metà della flotta metropolitana vi era concentrata; la storia del Tremendous si era già sparsa su tutte le navi, come polvere portata dal vento. Le fanfare suonavano, bandierine di congratulazione furono innalzate. re va-. mentre u caccUtorpediniere si anato CQrava nfi, t » Comandante ati 1^ aoudisfatto del la. ivoro compiuto nel corso di questa settimana; gli era stato affidato un incarico ed egli se ne era disimpegnato senza essere aiutato da alcuno e senza aver subito perdite. E quando il Tremendous passò davanti alla nave ammiraglia, egli fece allineare, davanti all'equipaggio schierato sul ponte, il suo carico bizzarro dì bimbi che facevano il saluto e agitavano i cartellini di cui erano stati muniti. Lorenzo Kirk enve vivafadaosti ori i ariano UN'AVVENTURA IKT ALTO MARE Culle all'ombra dei cannoni La singolare vicenda di trentadue bimbi e di tre partorienti ospiti imprevisti di una nave da guerra che non aveva mai accolto bimbi nè, ancora meno, donne incinte à Una curiosa vicenda, sentimentale e comica nello m tesso tempo, limino vissuto, a bordo di una nave da guerra, treutadue bimbi e sei donne, tra le quali tre partorienti, fuggiti Io scorso unno dulia Spagna roani) insieme ud alcune nuore. Scainput! au un punto deperto della costa, nellu iuipoesibilità di raggiungere le linee uuzionali, questi profughi trascorsero uuu settimana 0111 rat-eia torpediniere prima di poter toccare nuovamente terra, fi a bordo del «caccia » — dove mai eruno a tati bambini e uucora meno donne partorienti — tre nuove vite, per una singolare circostanza, videro felicemente la luce. Il racconto che qui pubblichiamo è una narrazione leggermente colorita, ma fedeliaaima nella costanza, della bizzarra e commovente avventura. Il Tremendous era uno dei più ^ *• tÌD° | « T ». Stazzava 1400 tonnellate, la isua velocità raggiungeva i 38 nodi, e i suoi sei tubi lanciasiluri, i suoi quattro pezzi da 120, come I i suoi tre cannoni antiaerei a tiro | rapido, del tipo più recente, lo mettevano in condizione, in caso di aggressione, di difendersi efficacemente da ogni attacco sul mare, sotto il mare, e dall'aria. Ma doveva dimostrarsi anche molto bene attrezzato per far fronte ad altri avvenimenti, di cui non si era tenuto conto nell'equipaggiarlo. Alla fine d'aprile del 1937, il Tremendous ricevette l'ordine di recarsi sulla costa settentrionale della Spagna. L'orgia rossa che devastava la regione, si traduceva la notte in un turbinare di fiam- o™' "(,g?orno }n un turbi"fe « „ : fum° e m qualunque ora in un sordo brontolio di cannoni. Vi erano tuttavìa, anche momenti dìù - -. tranaunii «««««siiu più i e e e ocia tno, n a o o o a i Età: un mese, orfano., Un giorno fu consegnato al Comandante, che si trovava sul ponte di comando, il seguente radiogramma: « Preparatevi scortare nave Argonna con carico rifugiati spagnoli ». Quarantotto ore più tardi, arrivò un secondo radiogramma: «Nave Argonna costretta ritardare. Preparatevi imbarcare quarantadue rifugiati spagnoli ». Questo radiogramma fu ben prei, ato seguìto da un terzo: « Trasborl- ^ Tifugiati avrà ìuogo est.nord a, est somorrostro, 17 maggio al i<alba, oi siccome quest'ordine fu ricevu mi to alle undici della sera del 16 ii¬ tua, ni. re iaooni. va maggio, non si ebbe il tempo di domandarsi in seguito a quale miracolo si sarebbe riusciti ad ospitare nello spazio cosi limitato del caccia un carico di quarantadue persone. L'indomani, molto prima del sorger del sole, 11 Tremendous si trovava già sul posto indicato. Fortunatamente il mare era calmo, come uno stagno. Ben presto due barche da pesca, dalle vele color mattone, emersero dalla bru , ma spessa che aleggiava nell'aria, n In mimjti ^ raggiunsero o-\n * de, caccja if5Coman. j« dante potè rUevare l'abilità con la ù ,e ^ h, manovravano ,e ve_ ? poi g, rivo]ge vergo un mari. tàche „ , córsa vfirso , è:scaletta d.imbarco ri, _ , si Canni vi invia , o, suoi Comandant5e. Ecco una soea è s- copia della lista del rifugiati. Il Comandante prese l'elenco e, congedato il marinaio, si mise ad esaminare il documento. Ma a mano a mano che leggeva, sbarrava gli occhi in modo inquietante, perve chè mfatu CQme l.efell(^'co. min ciava: 1. José Ramon Esquerra. un mese. Orfano. 2. Maria Dolores Carrion. un anno e due mesi. Orfana. 3. Manolo Juan Uscavilla. Età Età Età zi nlo vi gli cio- und'lcl m££ òrfano! la e- sbalordito, il Comandante getla tQ un.occhittta a quel che succfde. o- va m „ 3ul te La unQ tà d ,,alt numerosi bambini n- erano trasportati a bordo te a a bordo della nave, registrati dal quartiermastro e collocati con grave solenre nita fra ,e braccia del marinai a. allineatl sul te Un giovane uf_ nti lficlale dagU occhl cne era nti dl turnQ gettava di tanto ln tan. ta to sguardl an8Ìosi verso u ponte |dl comand0| come ae atessero per partirne dei colpi di fulmine. Ma non vi furono fulmini. Il Coman- — dante era troppo sbalordito per re- te is^^rs.^^ man mano che arrivavano a bor- relitubro la Ete eticacoldieneacurpipfurso —— Ca—Icolcismecolquta,le ord—micadi matriJoCodirstatubonovanocoCacachCoChannegibidistvareal! ra| l'ado; ne contò diciannove, poi ven-1 9u|ti, ventuno e ventidue... A que- da—dia n-13t ultlma Clfra, la lunga processiote ne si interruppe. L'ufficiale dette a alcuni ordini, e gli uomini discee- sero nelle' cabine. Qualche istante il dopo la processione riprese. Sali-J caa, rono a bordo, una dietro l'altra e- una mezza dozzintt di donne dall E tH3te, degli ammassi è dl cen« e di miseria; tutte, portazo van° alcuni bimbi tra le braccia. a- Alla fine della sfilata comparvero a- quattro religiose, vestite con i lohe.ro voluminosi vestiti, che caminine navano a mani giunte e a occhi i bassi è ai al sehe Chi se ne occuperà ? Sul ponte di comando, il Comanra dante non ritornava in sè dallo I diceprduAracotu« mfibumut- stupore. Se migliaia di locuste si;°di- fossPel.0 posate%u„a nave attac. use-, d = il suo rivestimento metal-i"an-|~"t,?sl.al *uo, rl^™?n™ ™e!"lIrón- .. mo llco e ai su01 Pezzi da 120, egli ne non sarebbe stato più sbalordito.! la Infine, in un attimo, alcuni detta- m'nvi- gli del quadro generale, cosi poco ' lpi in armonia con la vita abituale dena nave, gli saltarono agli oc- di;cni Mentre cercava di orientarsi, zo . . . . ... .. . ' pa-luno del fanC'um P1U grandi, mes-, gannata la sorveglianza della sua erei improvvisata bambinaia, si mise sa- ì a correre sul ponte, gettando, con an- quanto fiato aveva in gola, urla rdlavrras- stridenti. Fu il segnale per tutti p di,Rij aitrj bambini. Un clamore as-ldCo- sordante echeggiò da poppa aidrto echeggiò da poppa a on- P™*' 0 in. mfzo a '"^ urla ri- che non riuscivano a turbare il j'oro pio raccoglimento, le quattro gQv s a a . à à à . Q i a _ a . e r a - - ^ - religiose, in ginocchio attorno ai tubi lancia siluri, recitavano le loro preghiere, facendo il segno della croce. Era intollerabile. Il Comandante era un cristiano credente e praticante, ma ciò che gli dette il colpo di grazia, fu tutt'altra cosa: dietro alle religiose si erano allineati tre marmocchi, e con la noncuranza di tutti i bimbi, facevano pipi contro la murata. Livido di furore, il Comandante si voltò verso il timoniere di servizio: — Dove sono i miei ufficiali? — domandò —. Dite al signor Canning di passare subito da me. — Bene, Comandante. Il Comandante soffocava dalla collera. Ma, improvvisamente decise di ritirare l'ordine dato. « E' meglio che faccia prima la mia colazione », pensò « se io parlo a questi signori prima di averla fatta, potrei in seguito rimpiangere le mìe parole » e chiamò la sua ordinanza. — Johnson, il mio caffè e le mie uova! Svelto! La colazione ebbe un effetto calmante e il Comandante decise di parlare al capo equipaggio, prima di convocare Canning e gli altri. Era ancora a tavola, quando John Huggins, entrò salutando. — Buon giorno, Huggins —. Il Comandante aveva l'abitudine di dire buon giorno anche quando stava per scoppiare dalla bile. — Buon giorno, Comandante. — Ma... ma chi si occuperà di tutti questi bimbi che abbiamo a bordo ? — Sembra che dovremo farlo noi, Comandante. Il Comandante fece un gesto vago e riprese la lista. — E va bene! Dovremo fare del nostro meglio, suppongo. Avete confrontata la lista? — Si, Comandante. Il signor Canning ha fatto appuntare un cartellino su ciascuno dei bimbi che ci ha mandato. — Bene. E sono tutti presenti ? — Ebbene, come dire... Si e no, Comandante. — Che significa si e no? — C'è che... — Ma parlate, dunque, vediamo! — Tre di questi bimbi, Perez, | Cheverra e Escamorta, non sono ancora nati, Comandante. — Che dite?! — La loro nascita è però imminente, Comandante. — Ma per l'amor di Dio, Huggins, è possibile tollerare che dei bimbi vengano al mondo a bordo di una nave da guerra? — No, Comandante, ma se questa maledetta Argonna non arriva a tempo, noi saremo, a mio parere, obbligati a rassegnarci. In cerca d'una levatrice spdoorIl Comandante si portò le mani alle tempie, in un gesto di dispe! razione. Huggins era sempre sul| l'attenti. — Ci saranno altri ordini, per -1 9uesta mattina, Comandante? - — No> no — replicò il Comandante, che ne aveva abbastanza. — E' tutto, per il momento. Durante tutta la mattinata, i disperati radiogrammi lanciati dal e e -J cacciatorpediniere non cessavano chdechpre laredaFgirecochdinodadstugcficdpsvpcslobunrtmsctpbdcscpeutfsspisbctLgcmdpa l i a. o i ? o I di solcare l'etere; il primo era concepito come segue: « Abbiamo preso a bordò sei donne e trentadue bimbi. Che dobbiamo fare? » Al che la nave ammiraglia, ancorata in prossimità di Vigo, ad una comoda e piacevole distanza da tutti questi avvenimenti, rispose: « Aspettate e nutriteli. Supponiamo che disponiate di provviste sufficienti di latte condensato. Distribuzione razione ruhm non raccomandabile ». Allora il Tremendous .credette più si;°PP°rtun0 spedire un appello c. urgente: , Tra i rifugiati, tre don l-i"e S"^6»'0''1 partorire ogni mo"lIróW*0. Mandate aiuto sanitario. snsnnctcvabrtli o.! La risposta a questo radiogram-, a- ma fu: * Non disponiamo perso-, 'naie necessario. Aspettate istru- ioni ulteriori». » jo ' e c- i, ' ma se n a Nelle due ore che seguirono l'arrivo di questa risposta, il Comandante giudicò saggio astenersi dal lanciare altri messaggi, mentre la vedetta scrutava ansiosamente l'orizzonte, nella speranza di scoprire la nave che avrebbe dovuto ti prendere a bordo i fuggiaschi. Ma, js-ldopo qualche tempo, un nuovo ra-| aidiogramma fu inviato all'ammira-: a a il ro glia: « Situazione diviene seria, Quando possiamo contare su arri- vo nave.' ». Un'ora più tardi la ri-[ posta arrivava: «Nave francese dovrebbe arrivare fra quarantotto ore. Differite parto, se possibile ». Dove farle dormire ? Il Comandante comprese allora che era perfettamente inutile chiedere aiuti alla nave ammiraglia e he non poteva contare che sui propri mezzi, Il ponte di comando e la sua cabina particolare erano a sola parte del cacciatorpediniere che non fosse stata occupata da quella folla di bimbi urlanti. Frattanto, nel corso del pomeriggio, presa la determinazione di fare il giro della nave, notò delle cose molto curiose. Un marinaio che si era messo sull'attenti tentò di salutarlo stringendo un bambino sotto ogni braccio. Una donna dal viso di legno, macchinalmente dava la caccia ai pidocchi fra gli stracci del bimbo che allattava; una bimbetta di tre anni si aggrappava a suo fratello, più piccolo di un anno, e cercava di far finta di non essere affatto preoccupata da tutto quello strano mondo di acciaio, dove degli uomini parlavano una lingua incomprensibile In seguito il Comandante fece venire Huggins, il capo equipaggio. — Huggins! — Comandante? — Dove collocheremo le donne ? — Le metteremo nelle nostre cuccette. Gli uomini dormiranno sul ponte. — E... quelle tra donne? — Gli ufficiali hanno ceduto le loro cabine, Comandante. — Bene. A proposito dei bambini, Huggins, sono molto sporchi. — Sì, Comandante. — Bisognerebbe far fare loro un bagno, curarli uno po'... ■— Bene, Comandante. — Ne darei incarico agli uomini sposati. Desidero passarli in rassegna. Date gli ordini immediatamente, Huggins. — Bene, Comandante. Huggins salutò e uscì. Qualche minuto dopo, 11 Comandante passava in rivista gli uomini sposati, che si erano messi in fila sul ponte. A ciascuno di essi il capo equipaggio Huggins affidava due bimbi e una bacinella di stagno, dan do le istruzioni necessarie. Nel corso delle ventiquattro ore che seguirono, i bambini furono sottoposti ad un regime bizzarro, j che risentiva un po' della disciplina di una nave da guerra e un po' della disciplina di un brefotrofio. Ma il momento più solenne della giornata fu quello del bagno, quando, alle sei, le bacinelle furono allineate sul ponte e riempite di acqua tiepida. Echeggiò un lungo fischio e i marinai sposati apparvero ciascuno tenendo due bimbi sotto le braccia. Al secondo fischio si procedette a spogliare i bimbi. E, al terzo fischio, il bagno cominciò. Le prime immersioni furono il segnale di grida assordanti. Ma la calma fu presto stabilita, e il Comandante, che osservava la scena dall'alto del ponte di comando, fu piacevolmente sorpreso nel con- pualnuseCraMtupestraloindae nseplainsemppcheglasotocfoscgl'pranslagqttdfitErdnpsatsnamtnpSnmnngdrcr'Utssvrg// primo dei tre statare che alcun, bimbin rideva-. mno. Ed egli che si era domandato se quei bimbi sarebbero mai stati 1ivuaOltre a questa cerimonia solenne, vi furono altri notevoli avvenimenti. Un posto sulla tolda, vicino ai tubi lanciasiluri fu riservato ai bambini e gli sposati vi facevano il loro turno di guardia davanti, invece di andare ai posti abituali. E infine, gli stracci sordidi con i quali erano avvolti i bimbi, cominciavano a scomparire e molti dei fanciulli apparivano bizzarramente vestiti, con i ritagli delle vecchie uniformi di marina. Il Comandante notò, soprattutto, un monello, che portava un vestito civettuolo, la cui stoffa so- , migliava stranamente a quella di , mo ael suoi vecchi pigiama, che aveva appunto intenzione di indos^ jsare la settimana prossima; ma fece finta di non aver visto niente. Altre cose più importanti richiamavano la sua attenzione. Tutta la notte si mantenne in comunicazione con la nave ammiraglia ancorata a Vigo, e con il marinaio carpentiere incaricato di ve¬ jgliare sulla cabina delle donne in|cinte. Si era creduto opportuno di :affidargli tale incarico perchè era sposato ad una levatrice. Le notizie che giungevano al [Comandante, tanto dalla nave am-| Un bimbo sfuggito ai rossi e in attesa di soccorso

Luoghi citati: Bordeaux, Portland, Spagna