Casale per Bistolfi di Marziano Bernardi

Casale per Bistolfi Un grande artista ? Casale per Bistolfi O a , Nel quadro delle manifestazioni promosse dalla « Pro Casale » sotto la guida del podestà Marchino, l'antica città monferrina, auspice l'Accademia Filarmonica e per iniziativa del dott. Venesio, ha anche allestito una mostra di Leonardo Bistolfi: tre sale del delizioso palazzo Gozzani di Treville (costruito nel 1725 dal siciliano. Scapltta riecheggiandovi lievi ed agili ritmi juvarriani) dedicate ad un gruppo di sculture, gessi di particolari monumentali, targhe, ritratti, bozzetti, piccoli bronzi; ed una quarta con una ventina di disegni e una dozzina di quelle tavolette dipinte, ora accese di concitati squilli coloristici, ora adombrate e quasi spente da una ineffabile malinconia cromatica, che per il meditativo scultore erano Improvvise, incontenibili e care 11befczioni liriche di stati d'animo profondi e coscienti, echi di nor stalgie fontanesiane e delleaniane, espressioni fortissime d'un romanticismo apertamente dichiarato — e, comunque, cose mirabili, intense, spiritualmente sincere e stilisticamente compiute nella loro eccitata momentaneità, degne di far da sè sole la fama d'un pittore intimista. Una domanda è lecita. Nel quinto annuale della morte del maggior artista casalese moderno (Leonardo Bistolfi spirò nella sua casa de La Loggia cinque minuti prima della mezzanotte del 2 settembre 1933) questa mostra è opportuna, utile, sentita? In altre parole: che cosa può insegnarci o suggerirci di robusto e di incitatore, quale esempio etico ed estetico può proporci l'arte di Bistolfi, cosi schiava — sembra — del suo tempo, cosi tipica di un gusto flaccido e falso, cosi negatrice — nella sua attuazione plastica — d'ognuna di quelle ricerche e intenzioni che sostanziarono la scultura degli ulti» mi vent'anni? Il fatto stesso di poter porre simili interrogativi parrebbe una condanna, od almeno una riserva gravissima su tutta quanta l'attività di un artista e sull'influenza (tanto vasta) da lui esercitata sul suoi contemporanei. E che la condanna sia già stata duramente pronunziata ben sa chiunque ricontempli, a circa quarant'anni di distanza, il panorama estetico del periodo « floreale » : quella ricerca, cioè di idealizzazione della realtà, quel voluto senso di grazia, di eleganza, di sinuosa e soave leggiadria che caratterizzò l'arte europea fine secolo aderendo perfettamente alla nuova- estetica battezzata come « liberty ». Quanto all'influenza bi- i e a o j stomànV c?Tmìtia^ e i le parole qui scritte il giorno dopo e j la fine dell'artista: « Bistolfi muor re quando già il bistolflsmo è moraci da^un pezzo. Questo scomparso i e e e i o i . 1, a 1 a o i n e i. n o i lho a un- che fu senza dùbbio un grande artista, che come nessun altro scultore moderno in Italia impersonò un tempo, che riassunse un modo di pensare e di esprimersi esteticamente, e codificò — per dir cosi — con la sua personalità più penetrante che possente, più ammaliante che convincente, più sinuosa che vigorosa, tutto uno stile; questi che fu innegabilmente un poeta del marmo e del bronzo più che un plastico nel senso vero e proprio, era — ripetiamo — ben più lontano da noi di quanto gli stessi suol settantaquattro anni non imponessero ». Può dunque questo ritorno di Bistolfi, ed a Bistolfi, giovare? Riesaminati nelle sale di palazzo Treville i gessi di alcune sue opere, 11 calco del marmo del monumento a Segantini, il famosissimo Crocefisso, le due figure del monumento funerario Abegg di Zurigo, La'Vita e la Morte, il bozzetto del « sauro destrler de la canzone » nel monumento carducciano di Bologna, quello del monumento a Garibaldi in Savona, i busti del Lombroso e del Giacosa, quello della contessa Grillo, la targa per Marco Praga, i bassorilievi del Viandanti nel monumento a Fragiacomo, della tenuta Casanova di Carmagnola, del monumento della Madonna di Campagna, della tomba Toscanini — pensiamo di poter rispondere affermativamente. E lo pensiamo, con cordiale sincerità e con quel senso di intima lietezza che si prova nel ritrovare un amico in cui si aveva fiducia e che si credeva perduto, considerando il momento attuale dell'arte italiana, e forse dell'arte europea. E' un momento questo, infatti, di singolare delicatezza e di crisi acutissima. Riconquistati con duri sforzi ed attraverso errori penosi, dopo il dissolvimento impressionista e le susseguenti innumerevoli i folli esperienze da Figlluol prodi:go, i mezzi stilistici dell'espressione, ecco che troppo spesso (e ciò n-jsoprattutto accade nei giovani) nisemDra non trovarsi il modo di o !dire |» ^rite coseìche proprio oggi, il | P«g&» ES&SSt&tt mi ;cl sarebbero da dire. E', nei più! a-1come un ritegno assurdo (e doloo\roso per la sua impotenza), come u-un impaccio gravato di pregiudini zi. quasi un gelo che non consenta e sciogliere voci ed azioni. Lo stru e !j"e,not0&U VJont°e f°rb}to. la:ma- ,terla attende abbondante, schiere o i^'artisti hanno riimparato magni- aamel nuo 11 n anli he o io a 9, laclo ahe i¬ ncamente il mestiere, eppure la poesia (nel senso etimologico di creazione) stenta a nascere, e più a prorompere. Sfornito spesso del mezzi adeguati all'espressione, incatenato al malgusto del suo tempo, malato d'ingenuo estetismo, ma poeta sempre — e vero poeta — in ogni attimo del suo pensiero, Bistolfi ci riappare perciò, appunto in questo momento, come un maestro di candore Urico, di appassionati trasporti, di romantico entusiasmo, di esaltazione dei più alti sentimenti. Per questo la sua ricomparsa può riuscire esemplare. Scrivemmo il giorno della sua agonia: « Volle tutto idealizzare: la morte e la vita, il bene ed il male, il dolore e la gioia. Non vide mai la realtà (tranne che negli anni degli inizi) che attraverso il simbolo: e questa fu la sua dignità artistica, ed insieme la sua debolezza. L'anelito all'armonia finiva a vietargli il senso del concreto; e 1 suoi ideali erano quindi come dei sogni irrealizzabili ». Ma la figura della Poesia scolpita nel marmo per l'arte di Segantini è la realtà plastica su- Ma : perba di quegli ideali e di quei insogni. Essa sola, nella sua spirià, ituale eppur plastica purezza, ban asterebbe alla gloria di uno scultoe. |re- Conviene rivederla e ristudiarla a- anche come esempio di stile; ep^ | P°i. che conta persino di p>u, coi, glo eT a hè he me esempio di una fede. Per questo la mostra di Bistolfi a Casale ci sembra tempestiva, a parte il defunto bistolfismo, a parte il gusto superato di cui è espressione. Essa si apre al pubblico domani domenica. Una sua inaugurazione ufficiale, con un discorso dello scultore Balzardi, avverrà qualche giorno dopo. Marziano Bernardi

Luoghi citati: Bologna, Carmagnola, Casale, Italia, La Loggia, Savona, Treville, Zurigo