Fine del primo tempo

Fine del primo tempo Fine del primo tempo Tra le quinte della Mostra -- Si gira a Campo San Trovaso — Leni Riefenstahl e Corinne Luchaire tempo ». Sarà stato, nei confronti dei secondo, un primo tempo un , lazzo. F.', solennemente, la « giornata di riposo ». Quando si giunge al Lido alla vigilia della Mostra, e subito s'abborda l'ottimo Croze per averne qualche indiscrezione j (Dal nostro inviato) Venezia, 27 agosto Ed eccoci alla fine del « primo po' lungo; ma è questo l'unico intervallo che la Mostra si conceda, per la tradizionale festa in Cana- psnctrltatL.,j vrouramma, quello ti srotola [anschu lungo papiro, ti snocciola l'e- , MBrlC0 det /''"'<' ma verso 1,1 fine sulla casella d'una delle ultime .sere, butta un dito con fede: « Qui, niente. Riposo. Festa in Cana'e ». fy„ scacci allora la lontanissima visione di quella lusinga; e con un i "jtt avantVso1' 'ecl<l n t,tol° del cmquantatr eesi- r e ^ e è , , e , n e l o a e, mo film). Ma poi, quasi ogni giorno, c'è sempre qualcuno che su quella lusinga s'accanisce. E' arrivata un'altra pellicola, è fuori concorso, ma il produttore vorrebbe ugualmente mostrarla alla stampa; per esempio, il 27, che tanto è giornata di riposo.' D'un altro film, che è ancora in lavorazione, si potrebbero far venire alcune bobine, mostrarle alla stampa; il ,27, che tanto è giornata di riposo. Un tale vorrebbe leggerti un suo soggetto; prendiamola per il 27, che tanto è giornata di rijioso. Un amico ti chiede per la sua rivista un articolo, naturalmente sulla Mostra; potresti farmelo il 27, perchè tanto è giornata di riposo. Croze, però, ha quest'anno debellato le insidie; e, per offrirci ogni alibi, ci ha stipato il pomeriggio d'una mezza dozzina di documentari: da «Norvegia-», una ampia antologia composta dal Sandmeier ai « Motori a scoppio », un film didattico per scuole professionali, da « Preludio al volo » del Cartwright, curiosi scorci della vita d'allièvi-piloti, al « Freddo » dell' Ufa, un impeccabile film scientifico di Martin Rikli sulle bassissime temperature. *** Stamane, s'era andati a veder « girare » Alessandrini. Da qualche giorno è qui tutto un gruppo della Scalerà Film, per le riprese de « La vedova », che sì sono iniziate l'altra mattina. La bella commedia di Renato Simoni sta per diventare un bel film. Ce lo promette l'accurata preparazione che comprende una scelta d'attori assai felice (Emma Gramaticu, Ruggero Ruggeri, Isa Pola, Cesco Baseggio) ; una sceneggiatura ap provata dallo stesso Simoni; e un quadro scenico che uorrd mettere in luce parecchi scorci d'una Venezia non di maniera, e verso il 1860. La commedia che, secondo Bìoerson, doveva precedere alcune tendenze del teatro intimista, avrà alleate tutte le risorse del cinema, non facilmente amico di ricerche intimiate; la prova è perciò degna dì Alessandrini, uno dei nostri più intelligenti registi. « Girare » a Venezia non è facile. S'è dovuto prendere in affitto il Teatro Goldoni, dove s'è installata la Direzione della produzione con il guardaroba, oltre trecento costumi dell'epoca; attori e truccatori si sono impadroniti dei camerini; e nel sottopalco s'è adunato un «parco-lampade» di cinquanta proiettori. Ogni «lattina, dal teatro, escono personaggi e comparse. E' allora un corteggio per qualche calle, se il luogo dell'inquadratura non è lontano; altrimenti è una piccola flottiglia che fa scivolare per i rii Rosine e Nanete con altrettanti Momoli e Tira, sorvegliati dai chepì di qualche gendarme, dalle tube color nocciola di vecchi paron, dai tocchi purpurei di pescatori, mentre l'autocarro sonoro segue imponente, su d'un rassegnato barcone. Si gira in Campo San Trovaso Questo, fra tutti i campi, e campielli veneziani, s'è davvero scoperta la vocazione di palcoscenicoDopo le Baruffe chiozzotte e il Mercante di Venezia e il Bugiardoecco ora l'obbiettivo e il microfono promuoverlo a Studio; con scenografie da destare l'invidia dAntonio Valente, l'architetto difilm. E fra queste scenografie c'è una casetta, che si direbbe predestinata. Con la sua piccola altanapvfsrtnacqs\ o n n . -|'e- »«« finestrette, ti suo camino, a I ridosso dello « squero per le rap- presentuzioni teatrali diventava senz'altro la prima quinta di sinistra; ma ora non s'è potuta accontentare d'offrire soltanto il praticabile della sua facciata. Cavi rugosi hanno serpeggiato per scale e corridoi; macchinisti ed elettricisti si sono accampati in ogni angolo; Isa Pota pazientemente troneggia, nella sua enorme gon [aratura dovrà sgusciare « fasiòi » Una, nella camera da pranzo, inva-\Vsa da cassétti e valigie; e la Bian-j chini, che nella prossima inqua-l Nl e , e o a e i i i . l , n i l è , seduta su d'un basso sgabello;, proprio dinanzi alla cucina. Intanto, a filtrare il sole troppoì' vivo, l'altana è stata onorata d'un I fetano di garza, e su quella si'gstanno accuratamente trapuntali- drto piccoZi pampini, che oscillerai!- mno, ombra di pergola, su questo o,dane* naso, sui « fasiòi », sufla pie- scola tavola. Questi pochi metri gquadratt sono stati costretti a o- vspttare la macchina da presa; e pquattro lampade che Arata fa spo- mmstare ora più in qua, ora più in ;cla, a correggere gli effetti troppo <vcrudi del sole del buon Dio, e la g« giraffa» del microfono; e cas-. gate d'accumulatori; e assistenti;-^ns ™™™P01 dse la Bianchini, che ora va a sedersi dinanzi ai suoi « fasiòi »; e Isa « andémo, andémo »; e Alessandrini, che impugna un megafono, e fa disporre gli elementi di sfon- crdo; una piccola folla che s'avvi- fpcenderà nel campiello, e gondole che s'incrocieranno nel rio. Già si prova, fra gli ultimi colpi di martello, fra un ultimo sgusciare di elettricisti; ogni tanto, a un « da capo » di Alessandrini, torna a risuonare l'«« andémo andémo » della Bianchini; s'atteggia a un mesto sorriso Isa Pola; sono quattro ore che si lavora a preparare ciò che sullo schermo risulterà un'inquadratura di otto secondi. D'un tratto, quando il « ciak » s'avanza e al via che giunge dal sonoro, si stende un silenzio increspato soltanto dal sciabordio del' rio, e una voce si eleva « trentasei terzo », il piccolo quadro si anima,, lo sfondo si colorisce; la breve bai- tuta è captata dal microfono, an- che l'inquadratura numero tran- tasei è fatta, un frego sul copio- ne la manderà agli archivi del montaggio, a - In un canto, Scalerà. Questo neo-produttore tutto ha seguito, tutto aveva prima voluto sapere. Capo di una nuova Casa che si è prefissa un programma imponen-' te, segue il suo film d'istante m istante. Quanti produttori potreb-. bero dire di fare altrettanto f #** Con Leni Riefenstahl è giunta al Lido una delle figure di primo !piano del cine?na europeo. Esiato- nn i« Ipì l'attrice la reni-ita l'au- no in tei l attrice, la regista, tau tnce; e una direttrice che della prodnzìone conosce ogni segreto. Questa leggiadrissima signora, dala grazia splendente, sicura di ogni eleganza, ha saputo essere laiorganizzatrice e l'animatrice di due fra le più formidabili impre- Lse che le cronache,del cinema ri- cordino.- i due monumentali docn-«icntari del « Triumph des Wil- lens » e di «. Olympia ». Il suo sguardo s'illumina e poi subito 'diventa, per un attimo, co- me tagliente, a ricordare ansie e fatiche di quei giorni, prove du-rissime affidate a una prepara- sione meticolosa d'ogni minimo elemento, pur di cogliere il più futile istante della mobilitazione diun popolo, a Norimberga; e dellagrande parata della giovinezza, al- lo stadio di Berlino. Vede nel do- armentario una delle più pure espressioni cinematografiche; ma non ha rinunciato ad essere altri- ce. E' infatti allo studio il progetto d'una « Pentesilea »; e per l'autunno apparirà l'edizione sonora de « La luce azzurra », l'ultimo film da lei interpretato, e che alla primissima Mostra, nel '32, ebbe al Lido liete accoglienze. Glie lo ricordo; e subito, quasi mi scrii ta. Poi si scuote con , „ A7n», ii n «ivon c'ero » che è tutto un rammarico; per riprendersi in un energico « also » tewipeiato du «n altro sorriso. Ed è anche arrivata Corinna Luchaire. la giovanissima interprete di « Prison sanz barreaux >, l'Herta Thiele di questo parigino « Ragazze in uniforme ». Ha fatto una scappata al Lido dopo aver finito la versane inglese dello stesso film, con Korda; e se messa a firmare fotografie su fotografie, d'impegno, le dita in breve ma- culate d'inchiostro, la zazzeretta china come su di un compito. Ogni tanto un poco sbuffava, se ne an- darà a ballare; per poi tornarsene più: o meno rassegnata al lavoro, «Aitò fatto duecento dediche», e ma lose ne fingeva seccata; sguardo rideva contento. >«** Stasera, il più bel film a colori della Mostra, e non della Mostra soltanto: la tradizionale festa in Canalazzo. Luci e luminarie attorno alla galleggiante, corteggi di gondole, ogni balcone d'ogni palazzo diventato un palchetto, in questa serata di gala che ogni anno ci offre quell'incomparabile regista che è Venezia. E domani sera la « prima » di « Luciano Serra pilota», per il quale è vivissima l'attesa. Mario Cromo

Luoghi citati: Berlino, Cartwright, Norimberga, Norvegia, Olympia, Venezia