Profonda delusione in Germania per il discorso di Simon

Profonda delusione in Germania per il discorso di Simon Profonda delusione in Germania per il discorso di Simon Runciman ha avuto un lungo colloquio con Henlein al castello di Rothenhaus Un consiglio dei ministri inglesi convocato per domani da Chamberlain Berlino, 29 agosto, iqL'eco del discorso Simon in j pGermania deve dirsi negativa ejdsotto ogni aspetto delusiva. Non I poche speranze, non soltanto pres- ì dso i.tedeschi dei Sudeti ma nel j tReich, hanno finito per attaccar-ilsi a questa tanto attesa e preannunziata manifestazione del Governo britannico. Non hanno difficoltà a riconoscerlo ora tutti i giornali. Ma il discorso le ha deluse tutte, una per una. In complesso il giudizio tedesco suona: un'occasione e una non piccola occasione perduta di dare un colpo avanti verso la soluzione al problema che minaccia la pace. ldgstiftcTempo perduto Le speranze che in Germania come nel campo sudetico erano qDi tnrilostate concepite sulla dichiarazio- ; dne inglese trovavano alimento nel-1 rla possibilità che il portavoce dei Governo britannico trovasse nel I csuo amore di pace e nella cono- lscenza esatta e concreta delle cir-|tcostanze e delle disposizioni di cui Ial'aveva messo al corrente l'inviato di lord Runciman l'ispirazione e la forza morale per addentrarsi positivamente e praticamente nel problema cecoslovacco in quanto problema la cui soluzione, uscendo dal quadro di una questione interna di uno Stato, è diventata un interesse e una condizione della pace europea. E ciò in modo da spingerlo potentemente verso la sua soluzione. Questo atteggiamento concreto che solo avrebbe potuto esercitarsi nel tema delle giuste rivendicazioni nazionalitarie — del cui interesse internazionale e britannico la missione Runciman stessa sia pure nella sua definizione « privata » è una prova — sir John Simon ha accuratamente evitato per ritrarsi e mantenersi sempre in un formalismo diplomatico e polìtico estraneo alla realtà, che è quello che fa dire ai giornali tedeschi che il suo discorso non reca nulla di nuovo e lascia il tempo che trova: tempo indubbiamente cattivo, senza dire del tempo perso che esso rappresenta in un momento in cui ormai ce n'è cosi poco da sprecare. La delusione riguarda-tutti i temi del discorso. Prima di tutto il tema dell'atteggiamento dell'Inghilterra. Il Voelkischer Beobachter — che citiamo uno per tutti — rileva che Simon non ha fatto in proposito altro* se non confermare le note formulazioni de! 24 marzo: niente automatismi cioè, ma soltanto inverosimiglianza che qualunque paese possa domani trarsi in disparte in caso di un conflitto. Ma coloro che vorrebbero attribuire ciò a merito del discorso in quanto che esso avrebbe evitato gli inconvenienti di una dichiarazione di impegno assoluto, dimenticano — dice il giornale — che nel frattempo è intervenuto il 21 maggio in cui l'Inghilterra « ha preso parte apertamente per i cèki riuscendo a irrigidire la loro resistenza contro una ragionevole soluzione della questione nazionalitaria ». Tanto che appunto il go sd«tnRl'cBdnsnintnhdepverno inglese si è visto costretto i vsnzcdgspnNptqarmza inviare più tardi Runciman per rimettere le cose un'altra volta in modo da liberarle dal punto morto in cui esso stesso le ave\'a condotte. Gli effetti a Praga Perciò questo giornale non si fa illusioni, come non se ne fanno . tutti gli altri; il discorso di Si-\mon non ha portato al riguardo | nulla di nuovo e non mancherà Uappunto per ciò di sortire effetti|negativi, cioè incoraggiando e ir- rigidendo Praga. \E' a questa ripercussione che il | discorso avrà a Praga che tutti 1 giornali si rimettono. « L'eco che il discorso avrà a Praga ci sarà istruttivo », così conclude il suo commento il Lokal Anzeiger, il quale dalle preoccupazioni di conflitti che occupano tanta parte del discorso del ministro inglese de-i duce la convinzione del Governo j britannico della ulteriore rigida intransigenza del Governo di Praga, mentre tuttavia nel discorso non si trova nulla che sia diretto a diminuire questa intransigenza.!< Chi ha di queste preoccupazio-1 ni - dice il giornale — si condu- CeE'TuTu«et" punto della man- cata trattazione del vero proble- : ma, quello cioè delle rivendicalo- ^hi sudetiche — mancanza che si\risolve in ^Jncoragtfame^ diretto al cèki — che tutti ì gior-, nali esercitano le loro critiche al discorso Simon. La Deutsche Allgemeine Zeitung dice che il predicato totale che si deve attribuire alle dichia razioni di sir John Simon è lusione ». de-1' Il giornale discute quindi la concezione generale inglese di un conflitto necessario o necessaria-1mente esteso a tutti, e concludel dicendo che quello di cui si tratta è appunto di evitare il conflitto, e per far ciò il miglior mezzo è adoperarsi a agni modo e con sinceri sforzi a togliere di mezzo quella intransigenza cèka che sola può stancare la pazienza dei sudetici e compromettere la pace, La stampa tutta in complesso deplora poi che invece di un atteggiamento di simil genere quale si sarebbe dovuto aspettare dal le dichiarazioni di sir John Simon di fronte al vero problema, atteggiamento la cui mancanza si risolve in un chiaro incoraggiamento alla resistenza cèka, il Ministro! nglese abbia invece creduto di in- ' fluire su tutte e due le parti esortandole a un maggiore spirito di conciliazione e di intesa: Di esortazioni e di influenze di v> i-'i vaui Labium c ui liiiiucii.'.c ui iquesto genere però — conclude la Deutsche Allgemeine Zeitung —\ sudetici non hanno assolutamen te bisogno. Da anni essi attendono l'adempimento delle loro sacre rivendicazioni, persistentemente |oi'o negate e non è con discorsi di questo genere che si giova a Ioro e con essi alla pace ». A Stoccarda si è aperta ieri con un discorso del ministro Hess, uogotenente di Hitler nel Parti- to. la sesta adunata dei tedeschi all'estero, a cui si volgeva que-sfanno un interesse speciale essendo la prima dopo che i tedeschi « all'estero » d'Austria sono diventati cittadini del Reich per l'annessione del Paese al grande Reich. La giornata di ieri ha fra 'altro culminato nella cerimonia in cui il capo dell'organizzazione, von Bohle, ha ricevuto la « tradizione » delle bandiere delle antiche organizzazioni estere dei tedeschi austriaci. Un discorso di Hess H ministro Hess ha pronunziato nella grande adunata un discorso n cui ha esaltato l'opera compiuta in un anno, dall'adunata dell'anno scorso a questa parte,: anno che ha segnato l'adempimento di grandi aspettative per il popolo tedesco e da parte del Fùher decisioni im- ponenti; anno in cui si è compiuto loro comanda >. v "igno millenario di tutti i tedeschi. i.,oltre, ha rilevato il luogotenente del Filhrer, si sono rinforzate le amicizie del Reich con alcune grandi Nazioni. E ciò dicendo ha accennato all'Italia e all'Ungheria. Alla fine del discorso il rappresentante del Fuhrer ha detto: « Con profonda partecipazione il popolo tedesco guarda ora ai connazionali della Cecoslovacchia. Nessuno al mondo il quale ami il proprio popolo e ne sia fiero potrebbe volercene di rivolgere in questo momento il nostro pensiero ai tedeschi dei Sudeti e di dire loro quanto noi siamo pieni di ammirazione per la ferrea disciplina da essi mantenuta malgrado le angherie e il terrore. Se ci fosse stato bisogno di una prova dell'asserzione che i sudetici sono depositari delle migliori qualità tedesche questa ferrea disciplina da loro tenuta sarebbe la prova desiderata. Sappiate voi tedeschi del paese sudetico — ha concluso Hess — che noi siamo accanto a voi con caldissimo cuore. In voi risiede il diritto di-tre milioni e mezzo di tedeschi, il diritto stesso di milioni e milioni di tedeschi che vivono sparsi per il mondo di condurre e modellare la propria vita come la loro nazionalità e la loro colturaGiuseppe Piazza