L'INNAMORATA SULLA SPIAGGIA

L'INNAMORATA SULLA SPIAGGIA L'INNAMORATA SULLA SPIAGGIA A ben pensarci, da che mise-[inre e fortuite combinazioni sgor- agano talvolta gli avvenimenti che han dato un corso decisivo alla nostra vita. Un bel giorno tu passi da una via o salti in un tram o capiti in un negozio o in un ritrovo qualsiasi ed ella è là: è là colei che poi farai tua per tutta l'esistenza. Le parli, vi piacete, v'innamorate, ed ecpo il vostro destino irrevocabilmente deciso. Adolfo Novegno, pittore, ci pensava soventi a questa faccenda, specie la mattina quando svegliandosi sotto la tenda o in qualche cameruccia d'albergo contemplava per la centesima volta il delizioso dormiveglia della sua Nanni... Bè, pensava, quale sarebbe stata la vita della Nanni, se non l'avesse incontrata per caso quel giorno dai suoi cugini Galliera, a cui era andato a portare il suo ultimo pastello?... Oh certo assai diversa da quella che le faceva condurre lui, col suo firovagare qua e là pel mondo... 'orse più tragica, forse più felice, chissà?... E chissà mai con chi sarebbe andata a finire la Nanni (atteso che le donne debbono andar sempre a finire con qualcuno) se non fosse stata quella furente passione che li buttò ciecamente fra le braccia l'ima dell'altro e li fuse e congiunse per sempre. Gli si prospettavano mille soluzioni: la Nanni sposata ad un dentista, la Nanni, diventata stella di cinema, la Nanni che finiva, magari zitella e maestra in un villaggio della Sicilia, ecc. Su questo punto la Nanni, interpellata, era sempre piuttosto evasiva. . ' — Oh di certo avevo molti corteggiatori, allora... — Ma non pensi a quale di essi avresti potuto dare la preferenza? — No. non ne amavo propriamente uessuuo... Mi piaceva flirtare col terzo o col quarto, ma la mia bella libertà di ragazza non la volevo mollare... Ah, no, cioè, lasciami pensare: uno c'è sì, uno con cui sono andata a un pelo... uno insomma che mia madre voleva farmi sposare e che io... Tu sai che non eravamo ricchi. Piccoli borghesi, si viveva con poco più della pensioncina di mio padre maggiore della riserva. Sicché quando, dopo tanti altri, si presentò sulla scena, armato di serie intenzioni, il ragionier Piero Zurlan (magro, allampato, pochi soldi, ma intraprendente negli affari) i miei picchiarono sodo per non lasciarselo scappare. E io per aver pace un po' in casa... Ma poi è venuto questo scarruffoue qua — soggiunge prendendogli la testa pel ciuffo e scuotendogliela — e buonanotte ai suonatori ! — Ma dimmi, che tipo era sto Zurlan ? Veniva per casa ? Ti aveva dato l'anello di fidanzamento) — Sciocchezze... Non ne parliamo più. — Mano, voglio sapere. M'interessa. — Ebbene facciamo così. Se un giorno l'incontriamo ti prometto che- te lo presenterò. Va bene? — Già, lui è lì che si lascia incontrare sui due piedi. Ma lei gli mise una manina a tappo sulla bocca. Zufcl E per quel giorno, niente più scene di gelosia retrospettiva. Facevano dei viaggetti. Vivevano un po' come gli zingari, girellando su e giù per l'Italia con una vecchia diciannove e una tenda. Trovavano un bel posto? Si accampavano e lui si metteva a dipingere. Ogni tanto vendevano un quadretto, un disegno, uno schizzo. E bastava. E còsi tiravano avanti, beati. Quel luglio avevan piantata la tenda sull'orlo di una pineta toscana, vicino ad una spiaggia di moda. — Adesso basta paesaggi — aveva detto lui. — Voglio dipingere un po' di belle donne, eleganze, fulgori mondani. Ella, come al solito gli diede uno schiaffo, ma, come non detto, egli la trascinò sulla spiaggia, la. mattina dopo. Quel giorno era assai animata. Alle undici, sotto un sole canino, Adolfo e la Nanni erano là nei loro costumini, come due cuccioli, raggruppati nell'ombra di una cabina. Lui aveva incominciato un disegno, la Nanni di tanto in tanto partiva, andava a dar un tuffo poi tornava presso di lui grondante e felice. In uno di questi ritorni .apparve un po' commossa. — Nanni, che c'è? — C'è... c'è... che ho visto lui ! — Il ragioniere? Piantò album e matita, balzò in piedi e la pigliò per una mano — Andiamo a vedere ! Dire che quel piccolo tratto di spiaggia che lo separava dal suo predecessore Adolfo lo compiesse a cuor leggero, sarebbe falso Fu con una certa apprensione, che, sjuidato da lei, si venne accostando all'uomo che avrebbe potuto essere il marito della sua Nanni, che avrebbe potuto farla felice meglio di quanto non ci fosse riuscito lui. Sbisciavauo in mezzo alla folla seminuda tenendosi per mano quando d'un tratto : — Eccolo là ! — fece la Nanni fermandosi. Egli vide allora uno di quegli uòmini che aveva sempre pensato essere l'opposto di quello che era lui: un uomo sui quaranta, scarno, di pelle bianca, profilo arido e volontario degli uomini di cifra. Quando gli arrivarono vicino — Come sta? — gli fece la Nanni tendendogli la mano a tradimento. L'altro la riconobbe e (rasali come fosse stato galvanizzato, ma poi inalberò il più cortese ed a-issdaca.gicazcscasbgstgbgnecSgzaqqcZdn nabile dei sorrisi. E la Nanni allora gli presentò il pittore o Contranamente a quanto essi, mmaginavano egli non si mostrò affatto risentito della botta sofferta, si dimostrò anzi uomo di spirito e non fece il minimo accenno ai suoi antichi rapporti con la Nanni ne morì di rabbia, al conoscere il briccone che1 gliel'aveva portata via. Aveva! n quel momento una sola preoc-i cupazione: l'arrivo di un certo1 aeroplano... — Perchè — soggiunse malizioso di lì a poco — perchè anch'io sono, a mio modo, un arti-I sta: un artista della reclam. Non aveva finito di parlare, che una romba si udì alla siili-1 atra della spiaggia e si vide to-| sto sbucar al di sopra delle cabine un grande idro color d'argento che si slanciò a testa bassa ! sul litorale e prese a risalirlo mi-j tragliando tutta la folla dei ba-i gnanti col gettito di numerosi! bigliettiui verdi e gialli. E la; gente un po' dappertutto si chi-i naya a raccattare quei fogliettini e li leggeva. Grande assortimento di nrti-\ coli da spiaggia. Jalzcu, Laxte.r.y Sandali, Cuffie, Canottiere, Pi-] giamo- di spugna e di seta. Prezzi modici/ Eleganze insuperate.' Anche Adolfo e la Nanni ne avevano raccattati un paio. Ma quale non fu il loro stupore quando sotto la lista degli articoli scorsero il nome .di Piero Zurlan: proprio il suo, con l'indirizzo del uegozio, a Venezia, il numero del telefono e tutto ! Si volsero a guardarlo. Adesso Piero Zurlan stava là davanti a loro come trasfigurato dalla sua impresa. Testa alta, pugni puntati sui fianchi, sorriso di trionfo sulla bocca, Piero Zurlan pareva quasi bello in quel momento mentre osservava il suo ben noleggiato aeroplauo che filava, sfavillante di sole, verso il sud. seminando dietro di sè i suoi fatali fogliettini come mio sciame di strani piccoli uccelli uccisi. E pareva dire: « Vedete un po', s'io ho tempo di offendermi perchè un pittorello qua'inique mi ha rubato la fidai) zata'ouanrlo romniei-P ;„,„r«p zata quando so compiete imprese .'così grandiose. In questo momento migliaia di persone ripetono il mio nome centinaia di belle labbra lo benedicono. Ah sì. cara, i costumi di Zurlan, uuo splendore! Insuperabili! » Sotto al volo radènte dell'idro tutta la bella spiaggia italiana pareva urlasse in un fugato frandioso: a Zurlan! Zurlan! /unico uomo che sa vestir bene una nudità femminile! Servitevi sempre da Zurlan » ! Adolfo allora si sentì un po' umiliato. Che lezione di vita gli aveva dato quel produttore di articoli da spiaggia! E allora comprese veramente una cosa che come artista aveva sempre sospettato e, cioè, che oggi la vita sopravaiiza di gran lunga nelle sue invenzioni e pazzie la forza inventiva dell'artista. Quel Zurlan ch'egli si pensava risentito e deluso per il torto patito ecco che lanciava allegro i suoi aero- plani sulla spiaggia e si eleggeva Re degli Articoli da Spiaggia. Adesso era lui l'arrabbiato. —; Mi par d'immaginare, cara, la vita che avresti condotta con quell'uomo — borbottava qualche ora dopo quando si ritrovarono ancora nella loro tenda a riposarsi di tante emozioni. — Tutto il giorno dietro un banco di negozio a vender shorts o cinture, scarpe e berrette di tela, sandali e barchette per bambini. Bella vita ! — La quale non è poi dettoche sarebbe stata molto peggio della tua ! Egli allora la guardò come se stesse per impazzire. Era la pri-ma volta che la Nanni osava dire una cosa simile. Che pure lei fosse stata colpita dalla nuova e audace incarnazione di quel suo ex adoratore? Era mai possibile? Ma poi d'un tratto la sentì scoppiar/-in ima di quelle sue solite cordiali risate a cava- tappi, come le chiamava lui. TS,allora capì .che aveva scherzato. La sera, mentr'ella già se nestava accoccolata sotto la tenda, prima di prender sonno egli voi-le andare a cercare questo Zur- lan... Chissà, voleva vederlo aquattr'occhi, saper da lui tantecose, di lui e della Nanni... MaabSavaTo6fermò PalaZZ'Ua ^°"e— Il <-nm menda in.* J» r.»rf,'f„all7quattrT Già Ter<rln Per Ìn»V*nnri»£b»M rnhfèlTà in Brand fi ir ^)'ff^«; V.,,!f l'^„ „ ■ 1. E^Tunou^e^a^tri?Llg?ia'reno ! fece Adolfo 'Dare che lamrin «1 uno ni d d e—; Già, e servirà non d aeroplani... E poi che voglia dare un gran ballo... Così almeno mi disse... Oh un uomo in gamba, signore, iu gamba davvero ! Carlo Linati

Persone citate: Adolfo Novegno, Brand, Carlo Linati, Piero Zurlan, Sandali

Luoghi citati: Italia, Sicilia, Venezia