ROMANZO D'AMORE senza la parola fine

ROMANZO D'AMORE senza la parola fine ROMANZO D'AMORE senza la parola fine Uecchie ragazze inglesi, qualche turista straniero, pochi amatori, si sono aggiudicati all'asta ueneziana l'arredamento dell'ftbbazia di San Gregorio, che fu del Principe ITldiuani (Dal nostro Inviato)' Venezia, 22 agosto. Lo dico sottovoce alle ragazze: ho visto gli oggetti le vesti le cose care che appartennero al Principe Azzurro, all'ultimo Principe Azzurro del mondo, Tanto non e'è più niente da fare. Ormai tutte queste cose del Principe Sergio Mdivani sono state disperse all'asta in un romantico alberghetto veneziano, e vecchie signorine inglesi, qualche grosso turista straniero, pochi amatori di gusto, si sono aggiudicati all'incanto tutto quanto era nell'Abbazia di S. Gregorio, che il fastoso Principe caucasico aveva acquistato un giorno, per iniziarvi la sua luna di miele. Da Lord Byron a D'Annunzio L'Abbazia quattrocentesca di San Gregorio, s'affaccia sul Canal Grande con un gioco portentoso di trine di pietra, attorno ad un portale monumentale. Il sole vi entra, biondo, per una coppia di trifore leggiadre. Dentro, nel cuore della costruzione, c'è un chiostro che Lord Byron amò, un chiostro che dà una strana sensazione di solitudine beata e di beata pace, mentre così vicino c'è la strada d'acqua più vivace di Venezia, dove corrono motoscafi, lancie, vaporetti, e le dolci molli gondole: queste culle a remi della poesia. Nulla nel chiostro incantevole parrebbe mutato, da quando per l'ultima volta i monaci benedettini vi passeggiarono recitandovi il rosario vespertino. Ed invece da allora, cent'anni fa, forse più, in luogo dei bianchi clamidi quante vaporose vesti femminili, col naturale contorno d'abiti maschili, han giostrato fra volta e volta la loro commedia! Commedia quasi sempre d'amore, poiché pare una strana sorte dei vecchi conventi claustrali, quella d'essere preferiti a scenario della mondanità più brillante o dei più alti amori moderni. Il meraviglioso convento di San Domenico a Taormina, il Convento dei Cappuccini ad Amalfi sono fra i più celebrati alberghi del mondo, mète ad un numero iperbolico di viaggi di nozze. Il Convento di Francavilla, che ricettò i grandi amori dannunziani; quello delle Rose ad Assisi dove Paul Sabatier visse la sua più bella pagina d'amore- il Convento di Arcachon; ecco altrettanti luoghi dove il casto amore divino ha lasciato il posto all'esercizio dell'umano amore, assai più rovente. L'Abbazia di San Gregorio l'ha acquistata adesso il Principe Nicola di Romania, dagli eredi di Sergio Mdivanl. Ma ha messo come condizione all'acquisto che il luogo gli fosse consegnato spoglio assolutamente, per poterlo poi arredare a suo gusto, e ridargli calore con le sue cose. Lo sgombero è stato fatto in pochi giorni. Tutto è stato caricato su un paio dbarche, tutto è finito. all'Albergo della Luna. Freddamente catalogati, apprezzati, schedati, fredda i mente allineati mobili libri oggettindumenti, grandi cose dorate piccole lievi cose qualunque, sono state offerte in vendita alla pubblica asta. Ritratto del Principe Azzurro Sono state le ultime pagine del grande romanzo d'amore del Principe Azzurro di questo secolo. Quello che fu prima l'amante delle attrici più belle e più celebri del globo, poi il marito della donna più ricca del mondo, e l'uomo che adorava le velocità folli, i vestiti semplicissimi, le Corti opulente dei Sovrani (dei Sovrani — americani — del danaro) che parlava bene sei lingue, che attraversava l'Atlantico ed il Pacifico sui « Rou"oans bleux » almeno otto volte all'anno. Che era presente alla satson londinese, all'estate veneziana del Lido, al dicembre romano, alla primavera nuovayorkese, all'inverno californiano, e trovava modo di passare un paio di settimane in Giappone o alle Filippine, di concorrere alle gare di polo, di tennis, alle competizioni automobilistiche, alle gare motonautiche alle quali partecipava con un motoscafo grande ed aguzzo come una torpediniera. Sergio Mdivani: la sua era una dinastia di principi innamorati, forse con poco danaro forse con incerto blasone, ma certo con un fascino e con qualità che tutte le donne del mondo, le donne di maggior classe, mostra rono di singolarmente apprezzare. Principe di greggi vellosi, lo chiamò un giorno Rodolfo Valentino che forse di greggi, si, ma di principi certo non s'intendeva. Prin cipe di greggi, povero caro Sergio Mdivani! Ma le sue pecorelle portavano fantastici abiti di Monsieur Paquin, facevano bagni d'acque odorose, avevano quasi sempre un cospicuo conto corrente alle banche di tutti i Paesi, ed adoravano l'Italia. Anch'egli, Mdivani, adorava l'Italia. Le conclusioni, quasi tutte le conclusioni della sua vita avventurosa, le fece confluire qui, o in riva alla Laguna, o sui bordi dello splendore di Capri, o in qualche verde semplice contrada dell'Umbria. Ma non era di quegli stranieri che amavano il nostro Paese soltanto per le bellezze estetiche, bensì anche per le vecchie e nuove bellezze interiori che vedeva pulsare nella vita fascista di tutti i giorni. Cosi, amava sposare i colori italiani nelle gare della velocità pura che affrontò in mare ed in terra, con certe costosissime macchine che non gli diedero mal fortunae su una delle quali, un'automobile verde ch'era alla prima corsa, si schiantò su una stradacela di Spagna. Romanzo d'amore del Principe Azzurro. Era un uomo che guardava sempre lontano. Il suo passo non faceva rumore. Il suo gesto era morbido, lento. Il suo profumo non aveva nome, era un cocktail di odori. La sua voce aveva un timbro, opaco, quasi venisse di molto distante. Aveva amatoaveva sposato, la donna più ricca del mondo. Per la sua luna di miele aveva comprato questa Abba zia veneziana; col suo gusto, un po' dubbio, con la sua passione dcollezionista, con il suo spirito dricerca, ed anche con i milioni della moglie, l'aveva arredata di mobili di stile, l'aveva riempita dmolti oggetti che dessero al vecchio convento un tono personaleun tepore di ìociis awiandt speciale Il primo anno ci stette venti orePoi, un altr'anno pochi giorni. Pouna volta, tutto solo, qualche set timana. E poi ancora, chi sa quan to, e chi sa quando. Ma se nella cronistoria del grandi amori demondo, il Principe Mdivani avrà iposto che gli spetta, il suo romanzo d'amore avrà per teatro l'Ab bazia di San Gregorio. I suoi oggetti più intimi Perchè questo Principe che gi rava tutto il mondo, che in tutto il mondo soggiornava, talvòlta per \ anni intieri, e che dispose di immense ricchezze, l'unica casa che possedette nella sua vita, fu prò prio questa — scelta per la sua luna dì miele — e mai vendutaneanche quando di quella luna e di quel miele non ci fu più nessuna luce e nessuna dolcezza. All'Albergo della Luna, questaè la cronaca di oggi, pezzo per i j, , pezzo tutto è stato disperso delle cose che Mdivani aveva raccoltoL'asta ha debuttato con un salotto di stile Luigi XVI, molto dorato a a molto scolpito, aggiudicato al conte Volpi di Misurata, dopo una serrata competizione, per 45 mila | lire. E via, via, mobili ed oggetti. Un divano dogale, tende moresche, uno stipo barocco, un tavolo trecentesco, due poltrone savonaroliane. Via. Poi, libri; pochi libri antichi, molti libri moderni. Poi, cento metri di velluto prezioso antico, una prodigiosa tessitura cinquecentesca, con tutte le cresime dell'autenticità, che il Principe aveva pagato duecentomila lire — una bazza! — e che è stato aggiudicato press'a poco allo stesso prezzo. Una collezione di armi antiche, daghe d'acciaio di Toledo, pugnali temprati a Campobasso, pistole di Liegi o di Lucerna, archibugi di Brescia, tremende alabarde schiavoniche, e pugnaletti col segreto, e spade di Cordova, ascie di Cracovia. Via, via! prezzoI base, due, tre voci, cinque, nessun j altro offre di più; aggiudicato. Poi, gli indumenti. I suoi pigiami. Alcuni costumi caratteristici. Un paio di vestiti. I suoi guanti. Poi alcuni vasi, altre porcellane. Argenteria. Movimentate sono state le battute d'offerta attorno a qualche buon quadro settecentesco. Ed infine, sono rimaste nelle salette dell'Albergo della Luna quando il banditore aveva già lai voce roca, le ultime cose. Cose senza valore intrinseco. Ma che più intimamente avevano appartenuto a lui. Alcuni libri con sue note, un paio di guanti grigioperla; un portasigarette che aveva ancora alcune sigarette biondissime, turche. Di tutte le grandi dame che erano passate nella sua vita, non ; una, non una, s'è presentata a: quest'asta, nessuna ha disputato! od ha fatto disputare, un oggetto; piuttosto che un altro. Tutto I quanto fu di lui, tutto è stato dis-1 perso per le strade più varie. Pa- ; lazzi veneziani o milanesi, case di provincia inglesi, case di provin- : eia italiane. Malinconie. Intervista con una signorina Ma, l'elenco degli acquirenti non mi ha detto nulla sino ad un certo i punto. Una ragazza, una signorinella qualunque, avea comprato ' con accurata diligenza, proprio quelle cose senza valore e senza prezzo che però certo più delle altre appartennero più intimamente a lui. Nessuno glie le ha dispu- ! tate, ed essa ha contato i pochi ibiglietti da dieci lire che appaga- [vano il suo romanzo d'amore, che alimentavano la sua fiamma sen- timentale. E si è portata a casa quelle cose del Principe Mdivani. Leggendo i suoi libri le è parso idi riudire la sua voce, toccando leisue sigarette le è parso che lui glie ne offrisse una, ha messo un Ifiore nel vaso di Gualdo che Ser-1gio soleva portare con sè, ed ha accarezzato i suoi guanti di anti- ;lope (il banditore glie li ha ag- !giudicati per quindici lire!), so-|gnando, oh sì sognando che lui la !prendesse per mano, lievemente,!e le dicesse quel che mai in vita jle disse, mai: «Andiamo, veniteIcon me, signorina! ». jIo sono andato a trovare que- sta ragazza sentimentale, lo stes-so giorno che la cronaca dava per certo, che la più bella storia d'a-more del Principe Mdivani era schiacciata sotto il peso di un sasso più gelido della sua pietra tombale. Un'intervista con una signorina borghese, con una signorina qua- lunque. Essa l'ha soltanto visto, il Principe Sergio, una volta ha anche giocato al tennis con lui nei campi del lieto competeredel Lido. Le piaceva. Come le piaceva! Ma era così alto, irraggiungibile, fra quella, ridda di blasoni di miliardi di avventure! Adesso, all'asta, s'è ripagata: ha comprato quel che nemmeno la donna più ricca del mondo ha comprato. Con poche lire, ha realizzato 11 suo grande romanzo d'amore oon poche lire ha acquistato il diritto di non scriverci sotto, mal più, la parola fine. Attilio Crepas