I rapporti italo-francesi

I rapporti italo-francesi I rapporti italo-francesi Pronta e vibrata replica ad un incauto articolo del "Temps,, Roma, 22 agosto. Un incauto articolo del Temps sui rapporti italo-francesi, nel quale si riversa sull'Italia la colpa dell'attuale tensione tra i due Paesi e si attribuiscono alla Francia, nei confronti del popolo italianofantasiose benemerenze, provoca stasera la vibrata replica del Giornale d'Italia che insorge nel suo editoriale contro la disinvolta mistificazione. Una doppia colpa Il giornale nega anzitutto che la Francia abbia fatto di tutto per attenuare e delimitare le conseguenze dell'azione italiana nell'Afrlca Orientale dal punto di vista internazionale. Ricordato come sia falso che l'Italia abbia violato per l'Etiopia il patto societario, perchè invece furono l'Inghilterra e la Francia, per impedire l'espansione imperiale italiana, che costruirono la finzione di questa violazione, il Giornale d'Italia rileva che la Francia è doppiamente colpevole per questa mossa: perchè era preventivamente informata degli indirizzi della politica italiana e perchè si è tardivamente opposta a qualsiasi onesta interpretazione dell'azione italiana e del Patto societario. L'accordo Italo-francese del 7 gennaio 1935, con il quale sembrava che si dovesse liquidare un pesante passato di rapporti italofrancesi, supponeva la mano libera dell'Italia in Etiopia. Anche a Stresa, fu manifesto alla Francia come all'Inghilterra che l'Italia aveva aperto la questione dell'Etiopia, nella quale non escludeva la possibilità di una guerra. La Francia aveva accettato tutto. Ma poi è venuta la farsa di Politis Ministro di Grecia a Parigi, presidente della commissione di arbitrato per l'affare di Ual-Ual radu nata a Parigi: è venuto il silenzio della Francia di fronte al memoriale italiano del settembre 1935 è venuta l'opposizione della Francia a considerare l'art. 19 del Patto che prevede la possibilità di una revisione di posizioni internazionali per la tutela della pace senza sanzioni. Durante tutto questo travagliato periodo, il governo di Parigi si è preoccupato solo di non distaccarsi dalla Gran Bretagna per sistemare i propri affari internazionale assicurarsi, in cambio di una collaborazione contro l'Italia, quell'impegno di assistenza, tipo alleanza, che il Governo di Londra aveva sempre rifiutato, e affiorò invece finalmente durante il conflitto etiopico. Il Giornale d'Italia ricorda poche, a conflitto esploso, la Francia ha fatto tutto quanto il Governo britannico ha indicato. Non è vero che essa sia intervenuta contro le sanzioni militari, a cunessuno ha seriamente pensato; vero, invece, che la Francia si segnalata, fra le 52 Nazioni sanzioniste, per la più dura, intransigente, totalitaria applicaziondelle samzioni: più ancora della stessa Gran Bretagna. La Francia avrebbe potuto, infine, vinta l'Etiopia, riconoscere l'Impero come lo hanno riconosciuto tanti altri Paesi societari, piccoli e grandi: non lo ha fatto. Poteva iniziare la definizione dei rapporti del suo territorio con quello dell'Impero italiano, come ha già provveduto la Gran Bretagna peil Somalilandu non lo ha fatto. Ha tentato solo di iugulare il commercio italiano dell'Impero con la sua ferrovia di Gibuti. Di più la Francia ha richiamato il suo ambasciatore da Roma ed ha creatuno stato di imperfezione nei rapporti diplomatica che è, per l'Italia, unico al mondo. La reazione italiana Sulla questiondspagnola, il quotidiano romano ricorda come l'Italia propose, fin dal primo momento, l'astensione totalitaria da ognintervento nella guerra civile dSpagna degli Stati europei, in qualsiasi forma e condizione. Comunque il giornale osservche mentre la Gran Bretagna, salvo episodi di gruppi privati, mantiene una relativa neutralità, lFrancia interviene- nella guerrspagnola con forze e mezzi colossali: con quella, quindi, è statpossibile l'accordo: con questanessun accordo può essere possbile. Il giornale si occupa, infine, della drammatizzata chiusura dellporte degli scambi turistici trl'Italia e la Francia, osservandche gli scambi turistici hanno rivelato, quest'anno, un passivo pel'Italia del 64 per cento, consigliando l'Italia a ristabilire il pareggio col trattenere i turisti italiani dai viaggi in Francia;\e, sottolineata l'ostilità che da ventanni la politica francese manifesta verso l'Italia, cosi condurle: «L'Italia oggi reagisce. I'suogiornali informano e mettono iguardia gli Italiani. Accecato ,dal'incomprensione e dall'odio inferno del suo Paese, il « Temps non si accorge che gli Italiani de1938 non sono più quelli del 19119Essi rispondono da pari a panNon lasciano più passare inossenvata l'offesa. Non cercano le collezioni degli amici senza vagliarli alla prova dei fatti. L'Italia nominaccia la Francia: individuarespinge e passa agli archivi, pela resa dei conti, le minaccie e loffese francesi ».