Il 'Principe Eugenio di Savoia,, varato nel porto di Kiel

Il 'Principe Eugenio di Savoia,, varato nel porto di Kiel L>ESTIMI STORICI Il 'Principe Eugenio di Savoia,, varato nel porto di Kiel Hitler assiste alla grandiosa cerimonia navale cui è madrina la signora Horthy Berlino, 22 agosto. La visita del Reggente di Ungheria Horthy in Germania ha culminato oggi a Kiel nella solennità del varo del nuovo incrociatore della flotta tedesca, che aveva fornito l'occasione dell'invito, e al quale la signora Horthy ha fatto da madrina, dandogli il nome di Principe Eugenio. A Kiel, che era tutta un mare di bandiere, e che aveva ricevuto un addobbo d'eccezione per degnamente accogliere l'Ospite, facendo da cornice al duplice grande evento dell'amicizia a un tempo e del¬ la potenza del Terzo Reich, aspettavano il Reggente e il suo seguito di Ministri il Fuhrer, con il Ministro degli Esteri Von Rlbbentrop e con 1 Capi delle Fòrze Armate, e cioè il Capo del Comando Supremo e Ministro generale Keitel, ed i capi delle tre Armi, generale Von Brauchitsch, comandante In capo dell'Esercito, ammiraglio Rader, comandante supremo della flotta, e il generale degli aviatori Milch, In rappresentanza del Ministro dell'Aria maresciallo Goering. Il Fuhrer era arrivato a Kiel'nella mattinata alle 9, in treno, da Berlino, accompagnato dal Ministro della Propaganda Goebbels. Erano anche convenuti alla cerimonia altri Ministri come quello della Giustizia GUrtner, il Ministro dell'Economia Funk, quello dell'Istruzione Rust, il Ministro Commissario per il Diritto Frank, il Ministro della Cancelleria Lammers, nonché il Capo della polizia e delle S. S. Himmler e il Capo del Fronte del lavoro dott. Ley. Alla solennità del varo come anche all'arrivo del Reggente alla stazione hanno assistito inoltre alcune unità del Corpo diplomatico fra cui l'Ambasciatore d'Italia S. E. Attolico. Il prof. Blazek della Scuola Superiore di Belle Arti di Berlino che era stato incaricato dei lavori di addobbo della città per l'occasione aveva trasformato la Piazza della stazione in una splendida corte d'onore, e l'interno di essa in un giardino incantato di colori e di luci. Il treno recante U Reggente ed il suo seguito che aveva attraversato da ieri le stazioni austriache come quelle tedesche in trionfo lungo una linea tutta parata del tricolore ungherese, è arrivato alle 9,30 precise. Il Fuhrer, fra il Ministro degli Esteri ed il Capo del Comando Supremo dell'Esercito, circondato dai Capi delle Forze Armate e dagli altri ministri aspettava sul marciapiede l'Ospite. Appena il treno, accolto dall'Inno nazionale ungherese, si è fermato, il Reggente Horthy ne è sceso fresco e sorridente, seguito dalla signora Horthy e dai Ministri Imredy, Von Kanya e Ratz, si è fatto incontro al Fuhrer, porgendogli la mano e dicendogli: « Sono veramente lieto; siate cordialmente salutato ». Il Fuhrer ha risposto con parole non meno cordiali, indi ha porto alla signora Horthy un grande mazzo di orchidee e di mugnetti. Sono seguite alcune brevi presentazioni. Insieme con il treno del Reggente è arrivato anche il treno recante i Capi del Governo del Paese austriaco con alla testa il Luogotenente Seyss Inquart, che ieri aveva dato all'Ospite il primo saluto a Vienna. Con il FUhrer ed il Reggente In testa, il corteo è apparso sulla piazza fuori della stazione, accolto dallo scoppio del giubilo popolare, che l'ha seguito come una scia di acclamazioni incessanti lungo tutto il percorso attraverso le strade della città fino al porto. Qui il Fuhrer ed 1 suoi ospiti si sono imbarcati sul panfilo-stazione Nixe, che li ha condotti al cantiere Germania, dove fra una selva di bandiere e alla presenza di ol- ire un milione di persone convenute da ogni parte del Reich, era preparato il varo. Mentre il Fuhrer ed i suoi ospiti ponevano piede sul panfilo, e durante tutto il tragitto di questo dallo scalo al cantiere passando lentamente il fronte delle grandi unità schierate nella baia, il cannone tuonava le salve d'onore all'Ospite. Parla Seyss Inquart Al cantiere il Fuhrer, il Reggente ed il suo seguito sono stati ricevuti dal dott. Krupp Von Bohlen und Halbach, e dal comandan- te della fortezza contrammiraglio Mewis. Dopo una breve allocuzione del dott. Krupp, ha pronunciato il discorso di battesimo il Luogotenente del Reich per 11 Paese austriaco, dott. Seyss Inquart. « Mio Ftihrer — egli ha detto fra l'altro — quando nel marzo di quest'anno, per la vostra decisione, e in grazia dell'unione di volontà da voi creata in Germania, la millenaria aspirazione della Nazione diventò realtà e la Germania grande fu creata, voi deliberaste che all'incrociatore che oggi scende in mare sarebbe stato dato un nome tolto dalla Storia del germanesimo come unità e come insieme. La vostra scelta cadde sul Principe Eugenio. Con questo nome voi richiamaste come testimone dell'opera presente quel passato tedesco nel quale la Germania nella sua interezza respingeva l'assalto orientale contro l'Occidente, e insieme doveva poi difendere la propria stessa esistenza, baluardo della civiltà cristiana, contro un Re cristianissimo ». Il Luogotenente ha quindi continuato dicendo come La Marca orientale sia perciò grata al Fuhrer per la scelta di questo nome che rappresenta e richiama l'interezza germanica storicamente realizzata come compito austriaco, di cui a questo Eroe di Casa Savoia, Condottiero e uomo di Stato, fu dato in un certo momento d'incarnare il destino, facendone anche « l'antesignano del pensiero centro-europeo ». Indi il Luogotenente ha detto: « Noi siamo raccolti ora in questo territorio, ed ora come al tempo del Principe Eugenio siamo costretti a respingere superate pretese direttive di vecchie formazioni statali, sia nel campo spirituale che in quello politico, come anche siamo costretti a difenderci ancora dall'assalto d'Oriente continuamente minacciante l'Occidente ». Il Luogotenente ha quindi concluso invitando la signora Horthy a procedere al battesimo, e apostrofando l'incrociatore dicendogli di scendere nell'elemento « come simbolo della forza e a un tempo come rocca dell'amore e della pace per tutti coloro che sono di buona volontà ». La signora Horthy ha a questo ! punto lanciato la bottiglia pronunciando le parole: «Ti battezzo ! co! nome di Principe Eugenio ». ; Indi la nave è scesa lentamente j nell'elemento, fra il possente gri j do della folla di « Principe Euge! nio sieg heil », e lo sventolio di 1 migliaia di bandiere. La parata navale I Compiuta la cerimonia la sijgnora Horthy si è imbarcata sul! la. nave Patria per recarsi ad assistere alla parata della flotta, \ mentre il Reggente s'è imbarcato i sul panfilo Nixe insieme con l'amI miraglio comandante in capo della Marina Rader, per recarsi al I promontorio d,i Laboe a deporre una corona al monumento dei trentacinquemila marinai tedeschi caduti nella grande guerra. Compiuta questa cerimonia, il Nixe ha riportato il Reggente a bordo della nave-avviso Grille dove insieme con il FUhrer l'Ospite ha assistito alla grande parata che si è svolta nella baia. Alla parata hanno preso parte delle grandi unità la nave da battaglia Gneisenau, gli incrociatori Deufscftland, Ammiraglio Graf Spee, Am- miraglio Bcheer, le navi-scuola Schlésien e Schleswig-Holstein, gli incrociatori Nùrnberg, Leipzig, Koln e Konigsberg, nonché una serie di unità minori. I giornali commentano con numerosi articoli la giornata, soffermandosi soprattutto nel rilevare il significato del nome dato alla nave, simboleggiante a un tempo l'unità tedesca, l'idea di Reich e di Nazione, l'idea centroEuropa e l'idea della difesa della civiltà d'Occidente. « Il fatto poi che — cosi conclude le sue considerazioni la Dcnlsche Allgemeine Zeitung — della stessa stirpe del Principe Eugenio di Savoia sia la Casa Reale che doveva poi fare l'unità d'Italia, è questo un particolare che ci piace di mettere in rilievo in questi giorni, come un'altra delle disposizioni della Provvidenza, il cui senso naturalmente doveva sfuggire ai contemporanei di allora, altrettanto quanto la carriera stessa del Principe Eugenio, i cui servigi dovevano essere respinti da un Re di Francia, per farne un cavaliere della Germania ». La flotta tedesca, la quale come si sa per l'accordo del 1935 con l'Inghilterra ha limitato il proprio tonnellaggio al 35 per cento del tonnellaggio inglese, ereditò dal tempo precedente, come è noto, anzitutto le tre navi corazzate tipo Deutschland costruite sotto le innumerevoli limitazioni del Trattato di Versailles, oltre ai sei incrociatori leggeri da 6000 tonnellate e ad un esiguo numero di torpediniere di piccolo tonnellaggio. Di anno in anno poi il Reich ha fatto costruire le due navi da battaglia Scharnhorst e Gneisenau, ciascuna di 26.000 tonnellate e di cui una già in servizio ha oggi preso parte alla parata; ci sono anche in cantiere due navi di linea da 35.000 tonnellate. Il Principe Eugenio è poi il terzo, e per ora l'ultimo, di tre incrociatori pesanti ciascuno di 10.000 tonnellate (artiglieria pesante 20,3 em.) dei quali l'Amnitrao-lio Hipper e il Bliicher sono in corso di allestimento. Inoltre anche la classe degli incrociatori leggeri (artiglieria media 15 em.) sarà nei prossimi anni accresciuta di quattro nuove unità (due incrociatori ciascuno di 10.000 tonnellate e due di 7000 ciascuno) i quali presentemente si trovano in cantiere o in progetto. Giuseppe Piazza La cerimonia del varo a Kiel dell'incrociatore germanico Eugenio di Savoia è un evento che non può non suscitare una eco di fierezza orgogliosa in ogni cuore d'italiano: l'omaggio che si è voluto rendere al grande capitano non va soltanto alla Nazione al cui servizio egli pose la sua spada, ma anche alla Stirpe che l'espresse dalla sua inesauribile matrice. In terra straniera i supremi esponenti di due popoli amici hanno rievocato la splendida vicenda che vide congiunte, nella lotta contro la barbarie orientale in difesa dell'Occidente, forze germaniche e forze latine sotto la guida di uno dei più intrepidi soldati della Dinastia guerriera dei Savoia. In un momento còme questo, tale rievocazione non giunge solo gradita a un popolo che ha ritrovato integra e diritta 1% propria coscienza di razza, ma acquista anche un 'valore di simbolo e di auspicio e sembra propiziare alla lotta impegnata dalla nuova Europa per la civiltà e la giustizia la vittoria finale. Il Reggente d'Ungheria, Horthy, e la sua signora assistono a Kiel, accanto al Fuhrer, al varo del nuovo incrociatore della flotta tedesca « Principe Eugenio di Savoia ». (Teleiota)