I primitivi del cinema sullo schermo del Lido

I primitivi del cinema sullo schermo del Lido ti Retrospettiva „ di luci e ombre I primitivi del cinema sullo schermo del Lido Abbiamo visto muoversi, come in un mondo incantato, amori e dolori, drammi e commedie, la vita del mondo di prima (dal nostro inviato) Venezia, 19 agosto, Da quanti per la Mostra, non era stata richiesta una serie di visioni retrospettive f Chi aveva proposto la riesumuzione delle opere più signifative di un determinato periodo; altri aveva suggerito l'antologia d'un regista, d'un interprete; altri ancora un'antologia del film comico, o del documentario, e via dicendo. Finalmente la «retrospettiva» è arrivatale in proporzioni da far tacere i più esigenti. Tutto uno spettacolo, composto di diciotto ampii brani, a delineare il nascere e lo svilupparsi del cinema francese fino al film sonoro; dalla cronofotografia del Marey (1882) al primo René Clair (1928). Un vero e proprio « somma/io » storico, d'un interesse eccezionale; ma che, come sommario, vorremmo restasse un'eccezione nelle eventuali successive mostre retrospettive. Perchè se questa rigorosa rassegna ha una sua particolare giustificazione nei riguardi di chi, semplicemente, ha scoperto il cinema con il trinomio Mai'ei/-Kei/naud-I.itmière; di fronte allo spettatore medio, perii quale tali rievocazioni hanno da svolgere opera di cultura, rassegne del genere possono incorrere nel perìcolo della., super-nutrizione, della saturazione; quando ben più vivace, e abbordabile, sarà un compiuto profilo d'un regista, d'una tendenza, d'un periodo. Il povero Pierrot tQuesta antologìa è stata composta con il concorso del Ministero ppsce' mlsrU, .Francese delle Belle Arti, ■*»*»|Biennale di Venezia e della Cine mateca di Parigi, fondata nel '36 da artisti, critici e produttori. So-1 no ormai quattrocento le opere delle sue collezioni, dai primitivi ai contemporanei. E con i primitivi è cominciato il prezioso spettacolo; anzi, con gli scopritori, i creatori del cinema. Ecco la cronofotografia di Marey su lastra fissa. Un miracolo. Sullo schermo un uomo, vestito di bifmeo, compie due passi; e di corsa. Nel 1892, dieci anni dopo, altro miracolo. Un gallo saltella, sui neri abissi dello sfondo; il movìmen ...to è perfetto; il Marey è infatti Lpassato dalla lastra alla pellicola,^ma ancora non ne ha intuito la\perforazione. Nello stesso anno.,con lo stesso principio, Reynaudicompone il suo primo disegno, a colori, Il povero Pierrot Ma nel 1895 i fratelli Lumiere, sfruttando anche le precedenti ricerche del Marey e del Reynand costruisco- no il primo apparecchio cinema-utografico; appare agli spettatori^esterrefatti L'arrivo del treno allaI stazione della Ciotat: una vapo-' riera nerastra che pare lanciarsi verso lo spettatore; e l'anno dopo è la volta de L'inaffiatore annaffiato, il primo vero film, ideato, composto, diretto, interpretato (un giardiniere sta maneggiando un idrante; d'un tratto il fiotto d'acqua s'arresta, un monello ha posto un piede sul tubo; l'altro accosta al volto la bocca dell'idrante, per scorgervi'chissà quale intoppo; il monello se la dà a gambe, e il. povero inaffiatore è tutto inaffiato). E' la prima «comica», lunga diciassette metri; e fa sbellicare dalle risa, per mesi e mesi, le prime migliaia di spettatori cinematografici, che si pigiano in un sotterraneo del « Gran Café ». Quell'elegantone di Max Linder Il cinema è nato; e i suoi passi saranno sempre più rapidi. Gli spettacoli intanto si moltiplicano, d'ogni genere, non escluso quello licenzioso (maglie e magliette che nel saltellante bianco e nero volevano essere color carne, cumicioni di madapolam bordato di festoni a triangolo); ed è Mélìès che dà al nxoi'O spettacolo te sue prime pretese, la sua prima nobiltà. Produttore, soggettista, scenografo, regista, macchinista, operatore, interprete, nel suo teatrino di posa di Monlreuil (il primo del mondo, 1897), « gira » i suoi film. Il trucco non gli nasconde in breve nessun segreto, la sua fantasia non conosce limiti; in quel suo piccolo palcoscenico di pochi metri quadrati giunge a inscenare un viaggio nella luna irresistibile di trovate, una pirotecnica feerie: sono gli eroi che attorniarono Saturnino Farandola, gravi signori che par- tono per la luna in guanti e ghet.-ite bianche, cappello a cilindro e paracqua —■ non si sa mai, lassù potrebbe piovere. Ed ecco Cohl, lo scopritore del disegno animato, che con il suo Dramma di fantocci (1907) ce ne dà il primo grafito; ed ecco una Passione di Cristo (1907) dove (a panoramica timidamente appare su gustose e involontarie reminiscenze trecentesche; ecco uno dei primi veri attori che il cinema abbia avuto, Max Under, in Max e la quinquina (1910): l'elegantone irresistibile, l'ubbriaco a vita, dalla mimica per quel tempo misuratissima, il maestro di Chaplin; ed ecco Fantomas (1913). Nell'anno in cui da noi si creava la monumentale, vitalissima Cabiria, Feuillade ancora s'indugiava con il suo gangster acanti lettera, che si sarebbe sentito menomato se per città e campagne non si fosse aggirato nella sua serica uniforme di topo d'albergo, forse per non farsi riconoscere dalla polizia. Il cinema francese è ormai stanco, unche sùbito dopo la guerra non sa ritrovare le passate energie. Come reazione, come incitamento, si profilano i movimenti di avanguardia. Ne La roue (1921) Abel Gance non esita ad adottare gli ultimi suggerimenti del «montaggio rapido », nell'allucinata sequenza di una locomotiva in fuga; con La souriante Madame Beaudet (1922) Germaine Dulac tenta per dare un suo vero contributo, dovrà ancora tormentarsi nella ricerca astratta e nella « fumiate.We»: ecco infatti il giovane René |0Wr.appena ventìseìenne, dirige- introspezioni psicologiche; ma la °!°n.?"°r*a "°" ti™0™.'"?*"!!' 1 Entr'acte re, per conto dei «Balletti svedesi»di Rolf De Mare e di Jean Boriili, (1924), da un soggetto^ di Picabia, musica di Eric Satie.: Gli sono compagni degli intetligen-tissimi, da Picabia a Man Ray, chenon esitano a diventare attori; efra le comparse è un altro giovane, che sorride all'obbiettivo. Si chia ma Marcel Achard, scrive, dicono, delle commedie. ime «voci» del muto L'avanguardia per Vavanguar- .dia suscita reazioni; ed ecco EnLade (192~, di cavalcanti, dalle ^lqiiadrat„re solide> hlminose> rit-\lmlte. e mentre Renoir con La,me de reau (lg35J ed Epstcin i^ La maison TJsher (ia,s) an_ cora si tormentano con le nuove e d .vecchie /ormale di pochi anni ttddìetr0l un vero artiata se ne di_ Ha sj ^trova, si rivela: è Re né C1ajr> con Les deux timides u ,g28) L,anlpìo brano che ieri ^ „e 6 op£,r80> a concluderegià del Clair migliore, ironico e malizioso, funambolico e umano. Soltanto dieci anni sono oggi trascorsi da allora; e a ripensare al Clair di questi giorni, propenso a non disdegnare il successo per il I Alexeieff la varia sfilat ' successo, si è pervasi come da una sottile tristezza: la stessa che danno parecchi di questi film, che contraggono in prospettive lontane e crudeli sforzi e tentativi, speranze e fatiche, di cui c vissuto e vive quel Moloch che è il cinema, e per il quale gli anni sembrano contare decenni. Ma la più vera, preziosa importanza di questa rassegna (e di altre del genere che si -potrebbero fare per i cinema italiano, tedesco, americano c svedese) è lo scorgere, con l'evidenza di un diagramma, il nascere e l'affermarsi d'un nuovo mezzo espressivo, dì un'arte. Dalla ricerca puramente tecnica, sempre ingegnosa e talvolta geniale, ai primi brividi d'intuizioni che quelle ricerche tecniche piegano alle loro esigenze. Ai primi del 'novecento il labile, il caduco della regia, del-l'interpretazione scompaiono con il cinema; e soprattutto si affer- ma l'arte d'una pina visione rit-mata. Quanti, che oggi producono, dirigono film, mostrano di ricordarsene? . IcìuirrT^tenefilc^»7d"ettWfarai' rato all'acquario dì Napoli. Mario Gromo I frammenti della serata retrospettiva sono stati presentati e commentati da René Lehmann, vice-presidente dell'Associazione dei Critici cinematografici dì Francia. Al pomeriggio era apparsoOra ponciano, di Gabriel Soria, ilsecondo film messicano, più colo-Wfo e sicuro del primo; tra i do-cnmentari è particolarmente pia-

Luoghi citati: Allai, Francia, Marey, Napoli, Parigi, Venezia