Sullo schermo del Lido

Sullo schermo del Lido Sullo schermo del Lido Prigione senza sbarre (Francia), Halka (Polonia) e Alla al rancho grande (Messico) - Le ultime classifiche dei Littorìali (Dal nostro inviato) Venezia, 16 agosto. Il cosidetto film sociale, in Francia, è di solito politicante, non è difficile scorgervi interessate ideologie. Prigione senna sbarre, invece, è sociale nel più anodino senso della parola: prescindendo da questa o da quella tendenza, mette infatti in luce il problema della gioventù traviata, penetrando con l'obbiettivo in una casa francese di correzione. Il film viene sulla scia di vaste polemiche giornall- stiche che, dal Londres al Danan, denunciarono quella piaga.; i sistemi di correzione in uso fino a ieri in quelle case, particolarmente femminili, non erano infatti i più edificanti. E' un'opera a tesi, si direbbe in certi istanti persino di propaganda. Non è priva di una sua retorica, anche se faccia capolino soltanto di rado; certe tirate sulla necessità di riformare quegli istituti e quei sistemi hanno talvolta l'ardore verbale della requisitoria; i buoni, i riformatori, sono buoni tutti d'un pezzo, senza la minima penombra; i cattivi sono incartapecoriti nella loro cattiveria; eppure, con questi pesi non lievi, il film è umano, avvincente, con tocchi degni d'un artista. Perchè la sua più vera vitalità è in un vasto coro, quello delle traviate da redimere, da rieducare con la bontà, e non con i rigori sempre eccessivi dei vecchi metodi; e quel coro è formato di volti cia> scuno dei quali potrebbe suggerire un romanzo. La verità di questa piccola, misera folla è mirabile; altrettanto quella ambientale; e se ne stacca la protagonista, la povera Nelly, che dal primo abbrutimento ritroverà man mano ragioni sempre più intime d'una sua vita, dopo aver sfiorato la dolcezza d'un idillio con il bel dottorino del correzionale. Quest'episodio, per intenderci, è un po' trop"po americano; alcune derivazioni da Ragazze in uniforme della Sagan sono inoltre qua e là evidenti; ancor più evidente una derivazione dal Cammino verso la vita del russo Ekk, con tutta una piccola vicenda ricalcata, diremo cosi, coscienziosamente; ma la misura, e anche la potenza, della regia del Moguy giungono sovente a un'efficacia indiscutibile, danno un'impronta a questo che in tutto e per tutto, del giovane regista, è il secondo film. (Il primo fu il mediocre La mioche). Prodotto dall'abile Pressburger, il produttore de L'incompiuta, questi ha saputo scovare, per il personaggio di Nelly, una giovane, promettentissima nuova attrice, Corinne Luchaìre, che dalla venerabile autorità di Mary Pickford è stata addirittura proclamata la nuova Garbo. Fra colleghe, non si è mai gentili abbastanza. Con Prigione senza sbarre è apparso il primo film messicano, Alla nel rancho grande, di Fernando De Fuentes, tenorini languidi e languide chitarrate al servizio di qualche ingenuità di racconto. Al pomeriggio s'era avuto Halka, un film polacco diretto da Juliusz Garda, tratto da un'opera lirica di Stanislao Moniuzko, un compositore polacco dell'ottocento. I Littoriali del cinema hanno visto concludersi anche le gare per il film scientifico e per il film documentario. Per il primo sono stati classificati: 1. « La vita nella scogliera sommersa » di Armando Fasanotti del Guf Napoli; 2. « Cranio saccopastore » di Cufeddu e Mieli del C-if Roma; 3. « Accademia di rise '.coltura » di Moneta del Guf Stili no; 4. * Appendicectomia » di ' iacentlni del Guf Ferrara; 5. « Sacroileite » di Dorigo del Guf Venezia. Per il film documentario sono stati classificati: 1. « Goliardi sulle Domoliti » di Sandri del Guf Venezia; 2. « Il popolo ha scritto sui muri » di F. Cerchio del Guf Torino; 3. « Villa d'Bste » di Nebiolo del Guf Torino (Asti): 4, * Piana dei Greci » di Franchina del Guf Palermo; 5. «Primavera» di Emmer del Guf Milano. ■\ • va*»* Corinne Luchoire e Roger Duchesne in « Prigione senza sbarre ».