Valerti ha vinto il Giro della Svizzera di Vittorio Varale

Valerti ha vinto il Giro della Svizzera Un nuovo trionfo dello spori fascista Valerti ha vinto il Giro della Svizzera L'Italia prima wgjja classifica per Nazioni (Dal nostro inviato) Berna, 16 agosto. ' L'altro ieri nel tardo pomeriggio, mentre lasciavo la Piazza deGoverno dove s'era concluso iVI Giro della Svizzera e i corridori ritardatari stavano passsando per l'ultima volta davanti agiudice d'arrivo, dalla folla che lentamente attraversavo, ancora giungevano al mio orecchio parole d'ammirazione all' indirirjo del vincitore. Sentivo dire < Valeeti » come qui pronunciano al-lungando le vocali, e aggiungevano parole ch'io non capivo, seb-bene dall'espressione del viso dchi le dicera indovinavo fosserocongratulazioni e complimentper In vittoria del nostro connazionale. La superiore corsa di ValettPoro prima, a Valetti s'era av vicinato Io stesso presidente del la Confederazione Sviscera, dot for Baumann. e gli aveva stretta la mano; e il Ministro d'Italia a Berna, S. E. Tamaro, pure si era congratulato con il detentore del-la maglia gialla per quest'altrosuccesso che uno sportivo rega-lava alla Patria e che le musiche all'arrivo salutavano con gl'innitaliani. -Ve vi dico delle acclamazioni, calorosissime .che partivano dalla folla — ima /o7ìa che per la sua densità prolungatesper tutti gli ultimi venti chilometri dell'ultima tappa faceva ricordare gli arrivi a Ifitano o a Parigi. Cortesi e cavallereschi, gli sportivi svizzeri io sono sempre sfati, ma in quest'occasione io credo ch'essi si siano sorpassatiPer tutto il Giro, e ad onta della sconfitta dei loro campioni in cui tanto fidavano, qui sono stati di una sportività esemplare, tanto la corsa di Valetti li ha convinticon la sua superiorità e la suaregolarità. Si può esser certi cheil prestigio dello sport italiano quest'anno clamorosamente affermatosi in tanti campi, trova in questo risultato del Giro della Svizzera un significato singolarein quanto è la conferma dell'eccellenza non più d'un atleta soltanto e d'un'organizzazione come avvenne nel t Tour », ma di una intera squadra oltre che del suo alfiere Valetti — e sorretti dalle sole loro forze e quasi isolati in una difficile competizione internazionale. A questo io pensavo mentre rientravo all'albergo a rimettere un po' d'ordine nelle mie idee alla fine dell'ultima tappa che, tanto per non mancare alla tradizione, era stata anch'essa, come tutte te precedenti, disputata con sommavivacità ed aveva dnto .bogaramovimenfate y.cende; 'Queste>J°voluto set&altro premettere per-che ogni italiano si senfa orgo-glioso di quest'altra vittoria aUe-stero eccezion fatta per la seconda oior-nata, quando un malessere poccmancò gli rovinasse la corsa e lelegittime speranze nate dallato-*2*»J£& t&É&S&Eravamo venuti al Giro dellaSvizzera non con una squadra (laFederazione non avendo creduodi legittimarne l'ufficialità, a diftandò macchine detta medesimamarca. Ma, come si sa, qui nonag'iva'la formula'ten'atutò scam. . ■-— ---=—<• --"«bievole che cosi bene riesce nellea/fre corse a tappe a-diminuire -in a ws tizie del caso: cosicché corridori hanno gareggiato -individualmente, ed è appunto il valore individuale di Vaiefti quello che sovratutti rifulso. Senza l'assurdità della formula qui applicata, il trionfo italiano sarebbe stato più completo perchCanavesi avrebbe maggiormentlottato nella difesa della maglia gialla; avrebbe, certo, finito cocedere anche lui di fronte alla classe e alla forma di Valetti, main/ine, noi avremmo avuto anche al secondo posto un italiano. Accontentiamoci allora del primo (anche nella classifica pesquadre), tanto più che, oltre altalegittima soddis/asione pel suecesso nazionale, l'impresa del piemontese suscita riflessioni e riconoscimenti d'una certa importanza anche tecnicamente. Voglio dire che raramente si dà in ciclismo che un corridore sia in grado di portarsi nella sua forma migliore due volte in una stagione: Valetti lo era stato in occasione del Giro d'Italia, da lubrillanfemenfe vinto, ma si era in diritto di dubitare che potessesserlo anche a due mesi e mezzo di distoma. Ecco perchè, novgiorni fa, io ero tanto riservatone' suoi riguardi. Un campione trasformato Invece, egli è riuscito in que sta impresa, e ciò è segno nonsoltanto di serietà e di volontà dpropositi negli allenamenti, quanto dell'esistenza in lui d'una classe che appunto in questa occaalone si è rivelata matura e compietà. Nessun dubbio, o amiciche il Valetti del Giro della Svizzera è alquanto diverso dal Valetti che ha vinto la corsa a tappe nazionale. Se fisicamente eglnon appare mutato, a parte un evidente ingrossamento delle coscie, è il cambiamento spirituale quello che salta agli occhi. Noi eravamo rimasti a considerare in Valetti il corridore non brillantissimo, piuttosto trascinato che trascinatore: sul Macerone ci volle l'attacco di Cottur per deciderlo a scollarsi di dietro laininaccta di Del Concia, di Canaresi, di Litschi, e soltanto suPian delle Fugazze e sul Passo Xon apparve corridore autoritario, sicuro di sé. Nel Giro della Svizzera avrebbe ancora potuto attenersi ella tattica ed alla condotta di gare casalinghe che non ce ne saremmo addolorati, bastandoci ch'eglvincesse; ma no, che Valetti csi rivela sotto una nuova lucee lo abbiamo visto attaccante fin dalle prime curve dei colli, lo abbiamo visto prodigo dispensatordi energie, lo abbiamo vieto pra iuto fanti chilometri ome dal Furka all'arrii vare il gusto di piegare gli ali-versori anche dove non ce n'erastretta necessità; insomma, è di-ventato. fo' per dire, cattivo eviolentò — il che non guasta inun corridore, oltre che fiducioson se. In Italia, mai eoli aveva te-re; in Italia, se si era imposto in alita come un demolitore, mai aveva dominato come scattatore. In una parola, egli ha dimostrao di possedere la personalità che prima non aveva, e ciò deve preoccupare più d'uno in casa no-in pianuraivo a Sier-stra,"se'non*pel"campianato ita-iano di domenica ventura, certoprima della prova a tappe all'an- no venturo. In altre parole voi-emmo affermare che Valetti può dire la sua sul circuito olandese i Foquemont, fra venti giorni,'Gli avversari da Valetti battutirano numerosi e di valore. A arte i francesi, il cut oino appariva Gallien, pel titolo mondiale. Belgi, tedeschi, svizzeri miglior rt-it tflt'iQ taBC0 #r aver ta't0 a fer.mine il « Tour », le rappresentan-e bel e tedesca ,„ ^esentava-no minacciose! /ormate com'era.no da corndorl jrascìli e riposati.Molto .. ^j^^ e ref]0-fa ad onfQ ^ cnea te ed Q„a , ' { é conrj.nuamente contravvenuto - an-m da P*rte *_CM doveva farlarispettare, è il Giro della Svizze-ra>-se non altro hé ,,■ ^ nieri possono lottare ad armi pa-ri CJ campioni locali. E- veroconseguente alla sua partecipa-2l0Me a; Tour ». ha attaccato ed^ -- - .i r«Vi .- serbandosi, come ha fatto, di difendersi nelle successive. Grazie -la questa accorta tattica, il lus- ia ■ semburghese ha potuto conser- \- ■ vare il secondo posto, favorito, j'però, dagli incidenti di cui è sfa- n fo vittima Canavesi — il miglior o ■ italiano dopo il vincitore, netta-: mente più in forma di Del Can- eia, di Cecchi. di Camusso, che comincia a risentire la lunghezza della sua carriera, di Romanatti, 'il quale non dispone che di buona volontà in corsa e d'un sorriso ogni volto che gli si parla. I battuti Vincitori l'anno scorso con Lit ■ schi, dopo una serie di vittorie t )straniere sportivamente accetta- te> aU svizzeri confavano di rfn- .<n?t'are " successo. Il loro mate- \ ™'e-«omo fi p^ .seS"'rsi/elle esp^ . lmparat°,° noni tedeschi; hanno assunto una personalità e un carattere. \Afa Litschi — ch'era xI favoritocele dalt S; Am^g\ e Zimmermann si trovarono .£ .ch'essi la strada sbarrata da Va- ' ter ri :'cly„a parola « tengo a dire su][questo «Zim» - ben diverso ' dalla comparsa che venne a fare nej nostro * Giro : Possiede un istinto battagliero,\ressante da me visto in questa-settimana. E' tuttavia véro chee,eofi, al pan de' suoi connazicma- .:Il- si È servfro Gottardo e sul -;Furka di qualche spintarella - a invece negata MmMptmmM - agli stranieri. 3Ho anche visto tollerata la- * retropoussette > che è quelto, slancio che i corridori si danno - uso, e il suo abuso d sportivi sono anti- ìa formula della e&rm i. j;.„.,.,„,„ j nr„,;*„ a. -1 individuale è troppo gravida die* rischi perchè possa rimanere ac cettata, tal qual'è adesso, dalle Federazioni che provvedono il contingente estero dei concorrenfi. Quella spada di Damocle sospesa ad ogni momento sul capo della e maglia gialla » — ciò che un incìdente meccanico può inter-rompere la corsa e fargli perde re di colpo il frutto delle sue fafiche —, è quanto di più assurdoe di più crudele si possa imma gìnare. E' vero che gli organizzatori dello « Schiceiser Rundfahrt t sono giovani d'esperienza e non possono. ricordare le drammatiche vicende di Petit Breton, di Christophe, di Heusghem,strappati alla soglia delia "v'inoria ^ guasti alla bicicietta che Vinumano _ auora — regolamento desgrangiano imponeva di da soli, e con mezzi di ma tre anni fa, giuste«MÌ' Benoit Faure ebbe la corsastroncata da un incidente del genere a, penuKimo gior„0 _ e dovette cedere ad altri la maglia^^^u^^mf'^ *? ,£™JX°o1?. safe nio' se fosse capitato un jo ajn,.,e ^ nosfr* Valettu ««b^^no •« g™?* * iTavveni>c^i stano e f „o»iotT di ou^ta »nwÌ emozioni di questa30??- dicevo niù manti Ma, come dicevo più avanti™ \*S&£& arÀVndr, nuFPZ~ ^°' ■ r^.1^Jrr0^on° asoetta ° ^ !Ìr,° "°JJ ^ac/oo, p?e\a™° deu°g*\Ze ffaSg" 1 nói scarso ^*^*&^Jg*che J'abbia-mo vinto e si è vistocJlemiffl"'^Zlhinuna funiione e ™me™°° "™ì?tU™J"n*'°?eir,e \S!li£SlJSS^JS^L^S. acuendo per gl'italiani il doverefiJ^^^^^^^J^10 alla bella vittoria di Valetti. Vittorio Varale Giovanni Valetti dopo la vittoria. E' al suo fianco il Ministro d'Italia a Berna, Tamaro.