Caracciola domina nella Coppa Acerbo

Caracciola domina nella Coppa Acerbo Centomila persone alla sagra automobilistica abruzzese Caracciola domina nella Coppa Acerbo Farina al secondo posto - // miglior giro a Luigi Villoresi primo della classe 1500 - Le emozionanti vicende della gara che ha visto i ritiri di Nuvolari, Brauchitsch, Lang e Trossi (Dal nostro inviato) Pescara, 16 agosto. Viù dì centomila persone, stipate nei punti strategici del percorso, hanno sanzionato il trionfalo successo della 14.a Coppa Acerbo. Questa marea di genteconvenuta nella ospitale Pescara partendosi fin dai più lontancentri della Penisola, ha assistitad una grande corsa che l'ha avvinta dal principio alla fine in un continuo susseguirsi di colpdi scena e di improvvisi capovolgimenti di situazioni. Invero questa edizione della Coppa Acerbo, messa su con larghezza di mezzi pari alta fede dchi l'ha voluta e di chi la sostiene nel solo vitale interesse della sona, è riuscita una gara spettacolosa che, al fascino esercitato dai viù popolari «ass'» del volante, ha" aggiunto la fama e iprestigio dette maggiori vetture da corsa d'Europa; le quali, pela prima volta nell'anno, si sono trovate tutte di fronte, preparate, agguerrite e pronte a lottare per la vittoria, mai prima d'ora tanto intensamente agognata. Una grande corsa Vari elementi hanno contribuito alla piena riuscita della corsaInnanzi tutto la ricomparsa delle tre Auto Union, affidate alla gii* da di Nuvolari, di Muller e dHasse, dopo un lungo periodo a assenza imposto dalla necessità dì mettere a «punto» le vetture; altro elemento di successo, la ricomparsa di Tazio Nuvolari che novello Achille, s'era ritirato crucciato sotto la tenda. La possibilità di poter avere finalmente a disposizione un mezzo meccanico capace di competere ad armi.pari con le potenti e invitte Mercedes e il nostalgico richiamo agli antichi amori del volante, che tante gioie e tante soddisfazioni gli avevano date, hanno risospinto il campione anziano ma sempre giovane alla luce della ribalta. Apprenderete più oltre come il mantovano non sia stato favorito dalla sorte e come la sfortuna abbia perseguitato nnche i suoi compagni di squadra. La' partecipazione alla corsa della Maserati di Trossi è stato l'altro elemento determinante degrandioso successo della classica competizione di Ferragosto; nella Coppa Ciano s'erano intraviste le grandi possibilità della Maseratila quale era riuscita a tenere pealcuni giri il comando della corsa; si aveva avuto agio di constatare, con soddisfazione,'che la vettura bolognese possedeva una velocità pari, se non maggioredelle Mercedes. La macchina c'era: si trattava, sul circuito abruzzese, di collaudarne la resistenza e di metterla in grado di reggere fino in fondo. La corsa odierna ci ha dato la certezza che i colori italiani' nelle prossime competizioni saranno degnamente difesi dalla Maserati, la quale, pur non arrivando al traguardo finale, ha offerto ai tecnici e ai profani una dimostrazione esauriente delle sue superbe qualità. Un ultimo elemento del fascinesercitato sul pubblico dalla Coppa Acerbo l'ha offerto la Mercedes, allineando al traguardo, forte e sicura di sè, tre macchinche erano passate da dominatricsul circuito di Pau e nei GrandPremi di Tripoli, di Francia e dGermania: una collezione di vittorie così probante da togliere la voglia di sollevare eccezioni anche al più abile cercator di cavilli. Questo, il « clima » della corsla quale, come tutte le precedenti, si è conclusa con la vittorinettissima della Mercedes. Rodolfo Caracciola è balzato al secondo giro al comando del rombante carosello per non più lasciarlotalvolta perdendo terreno e ta * l'altra acquistandone, il guidato- re tedesco ha condotto in porto una gara estremamente dura, dando nuova dimostrazione di possedere una resistenza fisica \non comune c dei nervi d'acciaio. Il fatto che Caracciola si sia installato al primo posto fin dal secondo giro potrebbe far credere che la corsa si sia risolta in un monologo recitato con bell'impegno dell'amenteo siluro ai Rudolf. Niente di tutto questo: la lotta è stata npert'ssima, ince-Ui e appassionante più dì quanto si possa immaginale. E' be.i ve,o che Caracciola ha mantenuto quasi sempre il comando, ma e altrettanto vero, che al secondo posto si sono alternati, con una sconcertante serie di colpi di scena, J-ang, Muller, Tross'. P"*ute e, infine, Farina: una Mercedes, due Auto Union, una Maserati e un'Alfa Corse. La sorte inesorabile ha colpito uno dopo l'altro gli immediati inseguitori dì Caracciola; per dì più, a Muller ha giocato una beffa atroce nel momento cruciata della gara, all'ottavo giro, in cui, mentre Caracciola era fermo agli stalli di rifornimento, egli, sopraggiunto velocissimo, superava la Mercedes, volando a tutto gas sul lungo rettilineo che mena a Villa Raspa. Cinquantatrè secondi esatti durava il rifornimento dì Caracciola che, prima ancora di essere raggiunto da Hasse, che in quel momento oceuvava il terzo posto, sì buttava all'inseguimento dì Muller. Come vedete, il nono giro era affrontato per prime da due Auto Union e da una Mercedes: non era, quindi, azzardato prevedere un duello accanito fra le due case tedesche, che si battevano con ostinata volontà e indomito coraggio. Ma, come vi ho detto, l'essere ieri l'altro avversario diretto di Caracciola significava incorrere nei fulmini di Giove, e Giove tonante costringeva Muller sul più bello a fermarsi per mancanza di carburante. La prodezza di Villoresi L'incidente banale poteva essere evitato sottoponendo la macchina ad una prova di consumo: comunque non lo è stato. Caracciola doveva vincere ed ha vinto: cosi era scritto, ma non dite che è mancata la lotta e che'gli avversari non sono stati degni di lui; commettereste la più grossa delle ingiustizie e incorrereste nella più grossa delle inesattezze. Prima Lang, poi Muller: ma la serie non era .finita. Scomparso Muller, Villoresi Luigi, che aveva al settimo giro sostituito Trossi dolorante a un braccio al volante della Maserati, si insediava al secondo posto, a un minuto e 40" dal primo. Il cuore si apriva alla speranza più ardita, tanto più che Villoresi ci aveva fatto assistere ad una prodezza compiendo l'ottavo giro in 10'57" alla media di Km. 141,368. Nessuno seppe fare in seguito meglio di lui e la palma del giro più veloce spetterà alla Maserati. Al lO.o giro Villoresi si arresta davanti agli stalli per rifornirsi di benzina e per cambiare le gomme e le candele. La sosta si prolunga per tre lunghissimi minuti e quando la vettura si rimette in marcia, avendo nuovamente al volante Trossi, è virtualmente quarta, essendo stata nel frattempo superata da Hasse e da Farina. Trossi parte ma non ritorna; il cattivo funzionaménto del galleggiante del carburatore lo costringe al ritiro nei pressi di Cappelle. All'undicesimo giro rimangono in corsa 5 delle dodici macchine partite. La selezione è stata severissima. Ora è Hasse che si insedia al secondo posto a l'53" da Caracciola, l'inafferrabile. Terzo è Farina a poco più di due minuti dalla Auto Union, quarto Belmondo con la sua vec- chìa Alfa Romeo e quinto, note volmente distaccato, Comotti. A mano a mano che le vetture più veloci scompaiono per mancanza di tenuta o per altre cause davivo della lotta, le macchine più resistenti salgono i gradini della classifica. Al dodicesimo giro Hasse savvicina a Caracciola e si allontana da Farina, ma al giro successivo dnche questa Auto Union non resiste allo sforzo e cede dschianto nei pressi di CappelleFarina fa capolino al secondo posto della classifica, a quattro minuti circa da Caracciola, che procede ormai sicuro verso la mèta; il regolarissìmo Belmondè terzo e ultimo Comotti. La rivincita della Maserati Vi abbiamo in succinto raccontate le fasi salienti della Coppa Acerbo; vi duerno ora qualcosa di Nuvolari, di Brauchitsch e dLang, che non sono comparse da passare sotto silenzio. La « storia » di Tazio, come pure quella di Brauchitsch, è breve c fugacee dura « lo spazio di un mattino ». Al primo giro il mantovano è quarto a 10 secondi da Brauchitsch, che ha assunto icomando della gara tirando a tutto gas; secondo è Caracciola e terzo Lang, a pochi secondi l'uno dall'altro. Al secondo passaggiomentre Brauchitsch si arresta davanti ai box e si ritira per guasto alla macchina, Nuvolari, visibilmente contrariato, giunge a piedi: la rottura del differenzialnei pressi di Spoltore ha tarpatle ali al suo sogno. A sua volta Lang, secondo fino al quarto giro, deve, nel giro successivo, ritirarsi alla variante dì Montesìlvano per un principio di incendio senza conseguenze per il bravo pilota. La vittoria di Rodolfo Caracciola è il fortunato epìlogo di una fortunata stagione, ma è soprattutto il trionfo di una grande Casa che ha risolto brillantementesecondo la formula intemazionale, il problema della velocità non disgiunta dalla necessaria resistenza allo sforzo. Non basta avere velocità, occorre durare fino in fondo; pel'Alfa Corse il problema è inverso: non basta la resistenza, occorre anche avere velocita. LMaserati e l'Auto Union sonsulla buona, strada e presto navremo le prove; per l'Alfa Corse il problema rimane insoluto. Nella categoria piccole cilindrate la Maserati ha colto unmagnifica affermazione; il tantatteso duello Maserati-Alfa Romeo si è risolto a tutto vantaggio della Casa bolognese, che hcosì prontamente riscattata lsconfitta subita sul Circuito dLivorno. Emilio Villoresi si è rtirato al secondo giro per il cattivo funzionamento delle candele; anche Severi, giunto quartoha. accusato noie alle candeleDegne di rilievo le prove dPietsch e di Barbieri che, occupando rispettivamente il seconde il terzo posto in classifica, hanno contribuito al completo trionfo della Maserati. Il rappresentante del GovernoS. E. il gen. Pariani, Sottosegretario alla Guerra, e Von. Serenarappresentante del Partito, hanno ricevuto accoglienze entusiastiche; il gen. Pàriani è stato mossiere della gara delle grosscilindrate mentre il « via > allpiccole vetture è stato dato dall'on. Serena. L'organizzazione, curata personalmente da 3. E. Acerbo, validamente coadiuvato dal commStaccioli, presidente del Rad sede di Pescara, è stata perfettsotto tutti i punti di vista. Ottimo il servizio di cronometraggiodiretto dallo stesso presidentdella Federazione Italiana Cronometristi. Filippo Muzi Caracciola, il vincitore della Coppa A bo, fotografato col suo bolide in curva. Luigi Villoresi, ohe ha vinto la categoria delle piccole cilindrate e che ha compiuto il giro più veloce nella massima categoria, dopo la sua vittoriosa prova.

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