Il partito della guerra in Francia insiste per la riapertura dei Pirenei

Il partito della guerra in Francia insiste per la riapertura dei Pirenei Il partito della guerra in Francia insiste per la riapertura dei Pirenei Che cosa è andato a fare a Perpignano il Presidente della Generalità di Catalogna? Parigi, 11 agosto. Telegrafata a tarda ora la notizia dell'armistizio russo-giapponese non ha fatto in tempo ad apparire se non su pochissimi giornali del mattino. La maggior parte della stampa di oggi è rimasta cosi alle impressioni allarmanti di ieri e la sua natura non presenta se non un interesse retrospettivo. Con le prime edizioni del pomeriggio il vivo senso di sollievo provato dall'opinione si è reso manifesto; l'improvvisa decisione russa di far macchina indietro suscita non di meno com. menti che rassicurano solo fino ed un certo punto. Gli scopi di Mosca Secondo gli osservatori più smaliziati, nel suo conflitto col Giappone, Mosca avrebbe avuto presente due scopi: l'uno, sempre quello, consisteva nel mettere alla prova l'Europa, ossia nel rendersi conto se la prospettiva di una guerra lontana in cui venissero impegnati i Sovieti basterebbe ad aggravare il problema cecoslovacco al punto da rendere probabile un urto fra Francia e Germania, con i suol logici corollarii; l'altro, che è nuovo, consisteva nel procurarsi, senza pericolo, dato l'evidente desiderio nipponico di non mettersi sulle braccia una seconda guerra, la occasione di provare al mondo che la Russia non ha paura di un conflitto, che le voci diffuse all'estero sulla disorganizzazione del suo esercito sono invenzioni e che il regime staliniano è tanto saldo da poter sfidare chiunque. Il primo dei due scopi è fallito. L'asse Berlino-Roma non ha perduto il proprio sangue freddo. La Franeia è rimasta calma. L'Inghilterra non si è mossa. Insistere sarebbe stato a tutto rischio e pericolo della Russia. Ma il secondo non poteva fallire data l'ottima organizzazione della propaganda sovietica attraverso il mondo, e Mosca intende trarre dal suo successo tutto il partito possibile. H bluff servirà a riacuire l'attenzione intorno al problema sudetlco ed al problema spagnolo. I panegirici dedicati alla potenza sovietica ed alla invincibilità di Stalin dovranno provare al «francese medio » che la causa del repubblicani spagnoli, sostenuta da Mosca, è al sicuro da ' ogni minaccia; che Stalin batterà Franco come ha battuto i giapponesi e che a tale condizione il meglio per Parigi è abbandonare ogni prudenza, riaprire la frontiera dei Pirenei e puntare risolutamente sulla carta di Barcellona. Analogo ragionamento dovranno fare i cèkl. Se Stalin ha rinunciato a scacciare il Giappone non è forse per conservarsi le mani libere in Europa? E perchè mai gli premerebbe di conservarsi le mani Ubere se non per correre in aiuto di Praga? Sotto, dunque, con i rifornimenti militari transpirenaici; sotto, con le provocazioni all'indirizzo di Henlein e di Hitler! Queste, per lo meno, le intenzioni attribuite ai Machiavelli del Cremlino. Ora, lasciando pur da parte i sudeti che non ci riguardano direttamente, sta di fatto che la campagna estremista contro il non intervento in Spagna viene riacquistando vigore di giorno in giorno; gli scacchi militari locali da un iato, la immaginaria Machtprobe sovietica dall'altra concorrono per ragioni opposte a ricostituire la psicosi che precedette l'accordo al Comitato di Londra. Nel suo quotidiano articolo sull'argomento Blum reclama oggi non più solo la riapertura dei Pirenei e10 sgombro dei volontari, ma la conclusione di un armistizio e la mediazione ossia l'intervento franco-inglese per imporre la pace. Secondo il capo dei socialisti francesi l'ordine di successione delle varie tappe dovrebbe essere11 seguente: Prima tappa: riapertura dei Pirenei, per forzar la mano a Franco. Seconda tappa: armistizio. Terza tappa: evacuazione dei volontari. Quarta tappa: mediazione. In caso di insuccesso della mediazione: Quinta tappa: intervento franco-inglese per imporre la pace con relativo governo demo-liberale che in un tempo più o meno breve dovrebbe consentire al marxismo, al sovietismo ed alla massoneria di rimetter radici nella disgraziata penisola. Bonnet temporeggia Come si comporta il Governo in presenza di questa campagna? E' difficile dirlo. Presumibilmente Daladier e Bonnet cercano dtemporeggiare per non approfondire il fosso che li separa dalla loro maggioranza ed in pari tempo per non allarmare l'Inghilterra. Ma la loro resistenza è davvero cosi lontana dal venir menocome si vorrebbe far credere in certi colloqui? Gli stessi giornali che non hanno mai lesinato aministro degli Esteri degli elogper la sua coraggiosa decisione del 16 giugno, ne dubitano, se ritengono necessario dedicare ogngiorno un articolo alla necessità di non mutar rotta. Del resto, il riprendere delle indiscrezioni giornalistiche sul contrabbando alla frontiera, indiscrezioni che dal 16 giugno erano interamente cessate, prova che qualcosa di nuovo ci dev'essere. t Non è assolutamente certo — osserva il « Journal des Débats » — che la frontiera sia cosi ermeticamente chiusa come si pretende ». Nè le rivelazione dell'Action Francaise, nè la notizia sfuggita ieri sil'agenzia Fournier infatti, sono state smentite. In conclusione la campagna Bobinatrice delle sinistre trova nel Governo maggiore passività e rassegnazione che non chiara volontà di reagire. Ieri sera vi segnalammo la visita fatta al sottoprefetto di Baiona dal governatore militare di Irun. La maggioranza del giornali tralascia di segnalare la cosa come se l'interpretazione del corrispondente del Petit Parisicn, che la metteva in rapporto con la questione della risposta di Burgos alla nota sui volontari, non meritasse conferma. Dobbiamo credere che il Governatore di Irun si sia disturbato a recarsi a Baiona unicamente per discutere con le autorità francesi il caso dell'agente consolare Ducoureau attualmente incarcerato in Spagna? Una certa curiosità suscita invece qui l'arrivo a Perpignano di Companys. Essendo subito ripartito per Tolosa, qualcuno ne deduce che il presidente della Generalità di Catalogna venga per incontrarsi con il colonnello inglese Smith Piggot e col maggiore Lejeune, membri della commissione d'inchiesta sui bombardamenti aerei, giunti in quella città per mettervisi a disposizione cosi di Barcellona come di Burgos. Ma non sarebbe più verosimile presumere che Companys venga soprattutto per conferire con i propri amici francesi sull'esito negativo delle recenti offensive repubblicane?