Valetti porta il suo vantaggio a 10' 12" dopo aver dominato in salita

Valetti porta il suo vantaggio a 10' 12" dopo aver dominato in salita La Sierra-Friburgo al Giro della Svìzzera Valetti porta il suo vantaggio a 10' 12" dopo aver dominato in salita Del Cancia secondo nella tappa vinta da Zimmermann L'Italia rafforza il suo primato nella classifica per Nazioni (DAL NOSTRO INVIATO) Friburgo, 11 agosto. •■E anche oggi Valetti ha dato ma lezione di ciclismo ai suoi avversari, contemporaneamente accrescendo il sènso di ammirazione che per lui, oramai, hanno tutti coloro che, per varie ragioni, stanno seguendo questo Giro della Svizzera per i nostri colori cosrionfale. Ieri, a Sierra capitò che o stesso « Zentral Prdsident » delto Federazione Svizzera e direttoe generale della corsa, sig. Fluryvenutomi incontro, si tolse il captello pronunziando parole di eiogio per Valetti e congratulandosi on me per il clamoroso successo della nuova « maglia gialla »; oggi, durante la gara, parecchi coleghi svizzeri sono venuti di fiana alla vettura de La Stampasprimendo anch'essi la loro ammirazione per il corridore che alora allora, scalando da vittorioso l colle, del Pillon, un'altra chiara convincente prova della sua clase e della sua superiorità aveva dato. Che importa se all'arrivo a Friburgo Zimmermann e Del Cancia hanno messo qualche lunghezza fra loro e la « maglia gialla »passando sul traguardo? Una gara giudiziosa Ma poi vi dirò. Valetti ha ancoa rafforzato la sua classifica dprimo ai danni di Mersch, secondo, dì Canavesi, terzo, di Buchwalder e di tutti gli altri. Non importa, quindi, se egli non ha vino la tappa. Ma è stato ben lui idominatore di questa Sierra-Friburgo, come tutte le precedenti disputata a tamburo battente e senza un attimo di sosta,, percorsa ad un passo velocissimo, dacalcoli risultato addirittura di chiometri S6,li00 all'ora, e ciò nonostante la lunga e non facile salita del Pillon. Come dicevo, anche la giornata d'oggi si è risolta in un trionfo taliano: trionfo di forza, perchè sul culmine Valetti è passato nettamente primo, trionfo di tattica perchè Valetti, giudiziosamentenon forzò nella discesa e nel successivo tratto in piano, preferendo lasciarsi raggiungere da Del Cancia e Zimmermannche lassù lo avevano seguitoCosì riunitosi, questo terzetto sferò una battaglia severa ed accania contro gli inseguitori, fra cuerano tutti coloro dai quali essavevano interesse di allontanarsempre più a scopo di miglioramento in classifica: e vi dico che urono due ore di ansia e di vero godimento sportivo, in capo alle quali il distacco era mantenuto e a volata decideva per il primo poto della tappa andato al bravo Zimmermann, del quale non vi ho mai taciuto l'elogio e che ancor oggi, dopo la « maglia gialla », è stato l'uomo più attivo ed interesante. Quasi sulla stessa linea del vincitore si ha, poi, da mettere DeCancia, al quale pare scomparsa quella pigrizia, o che so io, che nelle tappe precedenti lo prendeva al momento decisivo, facendoglperdere tante preziose posizioniEgli, oggi, si è gagliardamente battuto in salita e soltanto Valettha potuto avere ragione di lui; nepiano si è prodigato al pari dei suodue compagni, riuscendo a contenere la disperata reazione degli inseguitori, ben più numerosi. E' un vero peccato che soltanto oggi ioscano sia apparso nella pienezza dei mezzi, dei quali alla partenza del Giro gli facemmo creditoPer quanto egli abbia rosicchiato parecchi minuti agli avversari che o precedono in classifica, il ritardo accumulato nelle tappe dei due colli è troppo grave perchè eglpossa nutrire speranze di levarsdal settimo posto, dove si trova utfora, per volare verso i primiScusatemi se non vi parlo pure degli altri, e specialmente di Canavesi, che è arrivato nel secondo gruppo ad un minuto e mezzo dala pattuglia di testa, e di Cecchiche faceva parte del terzo plotone sfilato in linea davanti al giudice d'arrivo: entrambi hanno mantenuto le loro posizioni in classifica e questo fa piacere specialmente per « Zevertn », il quae, avvantaggiandosi del ritardo di Mersch, si avvicina al lussemburghese insidiandogli il secondo posto soltanto più a tre minuti e mezzo. Ma essi, al pari di tutti glaltri, d'altronde, sono scomparsdalla lotta al piede della salita appena la « maglia gialla » premette un poco più forte sui pedali. Valetti se ne va E' da quel momento che è cominciata la corsa; BlatmannBpeichinger e Nievergelt — scappati a Sion (km. 21) — attaccavano la salita con 1' S7" di vantaggio sul grosso, nel quale alloraallora era rientrato Mersch, reduce da un cambio di gomma. Il falto che Valetti, Del Cancia e Zimmermann arrivarono sul culmirinettamente avvantaggiati sugli nitrì, e che seppero mantenersi all'oavanguardia per tutto il rimanentdella corsa, mi dispensa, io credodall'attardarmi a descrivere i lodevoli, sì, ma vani sforzi dei battuti. Rimaniamo, dunque, con i -.nostri tre uomini — che scingiustappunto gli stessi di tre giórni fa sul Passo dì San BernardinoQuando ad Aigle, che viene dopo 73 chilometri di strada, Vali/etuscì dal centro del gruppo per attaccare la salita, i fuggitivi erangià passati, ho detto, da oltre, uminuto e mezzo. Da quel punl)o avalico vi sono ventun chiforrjetrframmezzati da un altopiano ddue. Come dire una salita di. unlunghezza doppia delle solite finora superate, pur non erta come Gottardo e la Furha. Ma è sempre un boccone grosso, credutemValetti non aveva osservato lcarta con sufficiente diligenza, oppure le informazioni dategli eransbagliate: fatto sta che lui creddi aver davanti a sè soltanto ott0 nove chilometri di salita, e comvede che le prime rampe sono er te e dure, balza sui pedaiij e vaAlla sua ruota rimangono -soltanto Canavesi, Amberg, Zfimmepiantii Dei Caccia. e {["y^iynck Tutti gli altri erano indietreggiati di colpo, come rimasti incollati olla struda, sia pure liscia ed asfaltata. Cosi si percorsero due o Hre curve; ma, appena il belga eibbe l'idea di passare lui in testa sperando di sorprendere la « mecglia gialla » essa, con un paio di ftedalate, lo ricacciò indietro. Quell'acceleramento fu fatale a tutta la ridotta compagnia, elite di colpo si trovò distanziata, jillora Valetti, rimasto solo, aggiuntò i conti con i tre fuggitivi. Dapprima è Nievergeld ad essere ripreso; poi, al quarto chilometro,, anche Blattmann e Speichinger sono rag- giunti. L'italiani}, per qualche po' si è accontentato di seguirli; poi va loro di fianco, li scruta in faccia e li pianta lì. Mi alzo in piedi sulla macchina; guardo indietro; oramai per cento metri non c'è più nessuno. Valetti accelera; egli crede di dovere perconrere soltanto pochi chilometri e certo batterebbe un passo più mo aerato se sapesse che la salita è (incora lunga, molto lunga. Io l'ho attentamente osservato in questa fase e poi nella successiva, *quando si liberò nuovamente di'Zimmermann e di Del Cancia due,' gli si erano riportati sotto: allotta dico che ringrazio la sorte per avere fatto sbagliare Valetti T Cosi abbiamo assistito ad una doppia prodezza della « maglia gialla ». 'Dosi l'abbiamo visto due volte impegnato; così egli ha ripetuto, fier noi e per gli sportivi, lo sforzo di liberarsi degli avversari e di volare, da solo, verso la vetta. Egli, infatti, premendo ritmicamente sui pedali nella sua caratteristica azione « a ballerina », alle casupole di Sepey, dove finisce il primo gradino della salita, chìe è forse quello che in lui aveva Rigenerato l'errore, passò con 25* di vantaggio su Del Cancia e Zimmermann, con 54" su Unbenihauer e Blatmann, con l'S" su Speichinger, con l'20" su Amberg, Canavesi, Cecchi e gli altri del gruppo. Soltanto quando fu lassù e davanti agli occhi gli sì stendeva la verde, conca dei Diablerets e la stradia in falso piano, Valetti s'accorse; dello sbaglio. — ,'Ce n'è ancora per otto chilometili — gli gridai. — E' duraf — mi chiese solle vando la testa. — St. Allora diminuì l'andatura; riprese fiato per prepararsi alla nuoma fatica... e Del Cancia e Zimmermann ne approfittarono per1, raggiungerlo. Ma non durarono a lungo perchè, appena la strada riprende a salire, nuovamente e ftatalmente si delineo la graduazione dei valori e lassù, al valico del- Pillon, frammezzo ad una folla sulla quale vidi sventolare più di una bandierina tricolore e sentiij gridare dei « Forza Valetti! » e Dai Giuanin! » che mi confortaono il cuore, lassù il mio cronometro segnò i seguenti distacchi alla « maglia gialla », prima arriata alle 15,01: a 40" Del Cancia, 49" Zimmermann, a 2'26" Amerg, a Z'45" Canavesi, a 2'55" Wyss e Blatmann, a S'1" i fratelli Buchwalder, a 3'20" Lambricht e Maestranzì, a 3'30" Cecchi con il edesco Vmbenhauer e qualche ltro. Impresa da grande atleta Come si vede, i ritardi erano netti e profondi più di quelli segnati sul Gottardo e sulla Furka — salite, queste, ben più erte e faicose che il Pillon —. Ciò si spiega, io credo, con la violenza del'attacco portato da Valetti e la uperiore velocità da lui sviluppaa in confronto di tutti gli altri vversari, il toscano e Zimmermann eccettuati. Non altrimenti i possono spiegare i ritardi di Amberg e di Canavesi. L'offensia che la « maglia gialla » aveva ondotto per tutti e venti i chilometri della salita è pari ai risulati ottenuti: e davvero c'è da rimanere, se non sbalorditi, certo orpresi, e lietamente sorpresi, di ronte a tale impresa. Venti chiometri da solo, continuamente ataccando: c'è da far tanto di capello, essendo ciò possibile soltano ad un grande atleta, 'ed in otime condizioni di forma, come vao dicendo da quattro giorni. Davero che Valetti anche oggi si è mostrato tanto superiore da faro ritenere senz'altro il designato incitore di questo sesto Giro dela Svizzera. Di questa sua superiorità, anhe di spirito, egli diede, inoltre, prova nella seconda parte della appa. Invece di spingere a fondo nella discesa, dopo il vittorioso passaggio per il Premio della Montagna, egli pensò che novana chilometri sono troppi per un orridore solo, e preferì, rallenando, farsi raggiungere dai suoi due compagni del San Bernardino, Certo, egli pensava che la coa più importante era di aggravare il ritardo di Mersch, di Ca navesi, di Amberg: andare assie me con il toscano e Zimmermann ra conveniente e non pericoloso; osicché l'accordo fu presto trovato fra i tre. e da quel momento e speranze degli inseguitori cominciarono a subire un notevole ritardo. Infatti, se da Amberg a Gross — meno Lambricht, caduto, e Maestranzì, appiedato — si erano riuniti nella discesa i passati sul culmine dal quarto al dodicesimo, cioè sette uomini, costoro ebbero' un bel prodigarsi nel dare a caccia ai tre fuggitivi: non li raggiunsero più. Il distacco fra i due gruppi ebbe delle oscillazioni: a Saanen (km. 118) era di l'55"; cese a l'ito" a Sant Bovon (chiometri 141), dove si arrivò sotto a pioggia dirotta, ed il terzo gruppo, in cui c'erano Mersch, Cecchi, Neuens ed Unbenhauer, passò a 4145"; a trenta chilomeri da Friburgo era risalito ad V 40" ed all'arrivo — dove eravamo stati raggiunti da un violen issimo uragano con grandine, aette, allagamenti e fuggi fuggì generale — era esattamente di ' e SS". Delle emozioni delle due ultime re di corsa vi ho già parlato; dela volata pure; adesso rimarrebbe da sviluppare, secondo la tradiione, le considerazioni relative al afforzamento di Valetti in testa alla classifica, ma dopo l'esordio magnifico della « maglia gialla » e a descrizione della sua gara dominatrice, le parole non sarebbeo che una ripetizione. Cifre alla mano, egli ha portato a dieci minuti abbondanti il suo vantaggio su Mersch, chi oggi ha avuto ìa « cotta », a 14' su Canavesi ed a 16' su Amberg: come dire che la sua posizione sta davvero diventando inespugnabile. Un'altra posizione esce pure raforzata nella tappa odierna per merito di Del Cancia e Canavesi. ltreché, naturalmente, della « maglia gialla », ed é quella della quadra italiana nella classifica pvv1evlimlsvi3zsisn per « challenge » delle Nazioni nel vantaggio sulla rappresentanza elvetica, che a mezzogiorno era di 11'49". Stasera è salito a lS'tS" ed anche questa è una notìzia che vi mando con il massimo piacere. Domani, altra tappa di 18S chilometri con arrivo a Ginevra, ed in mezzo la solita salita per il Premio della Montagna, ma è una salita appena accennata, unaifobba sulla strada, niente affatto paragonabile al Pillon di oggi. n ohe vorrebbe anche significare un arrivo numeroso lassù, ed il vittorioso passaggio di uno qualsiasi, battuto e strabattuto da Valetti sulle vere salite. Vittorio .Varale

Luoghi citati: Aigle, Friburgo Zimmermann, Ginevra, Italia, Saanen, Sion, Svizzera