Il dominio dell'aria

Il dominio dell'aria Vita g idee del generale Douhct Il dominio dell'aria La grande armata ha messo ali e artigli, i sogni sono divenuti realtà, la vita è conclusa: morì così, in piedi fra le rose che prediligeva rattere militare — la Rivista Ae-|ronautica — nella quale egli potèlesporre le sue idee, discutere e battagliare liberamente ». Cosi ha scritto il Maresciallo dell Aria nel- la prefazione della seconda rac- j colta degli scritti di Douhet edita j Nel 1926, appena entrato al|Ministero dell'Aeronautica cercai |del generaie Douhet. Ebbi con lui jmolti coll°qui: discutemmo insie-lme u problema italiano aeronau-j sotto il suo patrocinio nel 1936, sotto il titolo « Lia Guerra integrale ». Il Ministero dell'Aria Con l'assunzione all'Aeronautica del giovane Quadrumviro si venivano a verificare le condizioni migliori per la creazione della nuova Arma azzurra, in quanto era oramai dimostrato che solo una personalità politica fascista di primissimo piano avrebbe potu- to avere l'energia e la forza di resistenza necessarie per uscire dal- la vecchia orma e non solo creare dalle fondamenta l'Armata aerea, ancora sulla carta, ma, e più an- cora, creare la mentalità a tal uopo necessaria nell'Aeronautica stessa ed imporla alle altre Forze Armate. Inoltre, Balbo si trovava nella favorevole condizione di essere stato bensì ufficiale durante la guerra ma non in aviazione, e quindi sfuggiva alla suggestione — comune a tutti i gloriosi reduci — delia mentalità aviatoria dell'epoca, culminante nella concezione più sportiva che militare dell' « asso » che Douhet con acuta preveggenza aveva deprecata fin dal 1910. Più tardi, appunto nella creazione del Ministero dell'Aeronautica apparvero le sue doti di organizzatore: che, analizzato un problema in tutti gli aspetti e trovatane la sintesi, ridiscende poi nell'esecuzione fino ai più piccoli particolari, pur affidando a ciascuno dei dipendenti un raggio di azione proprio ed una conseguente precisa responsabilità. Organizzare equivale infatti a decen- trare razionalmente, il contrariocioè che emettere a posto » degli«organizzatori» professionali e cioè creare una burocrazia irre-sponsabile. t Douhet fu elettrizzato dalle im- mense possibilità che egli intra-vide subito dopo i primi contatti col nuovo Sottosegretario: questi a sua volta stabili subito quale fosse il modo migliore per impiegare, allo stato delle cose, la stra¬ordinaria forza logica e combat-tiva di Douhet, di cui egli condì-videva perfettamente le idee: far-ne il leader di una grande Rivi-!taA. u,"ioÌale -l1' ma_a ^?-i..J!?ff!"data libera via alla discussione_ Douhet: «L'Armata aerea». »*^ S%f mlZ1° battaglia, polene gn compresero che questa volta si fa nano ani cuvrn' oaci QPPCPrn In PATTI• nei problemi dell'aria. E la i2ii'i-sta Aeronai/ticn accolse nel di-cembre 1927 il primo articolo dilaavversari sita si fa ceva sul serio: essi scesero in cam po su tutte le riviste militari e Politiche. Mentre il ferreo Balbo g realizzatore lavorava tu¬ grand citurno a creare sistematicamente l'Armata aerea, Douhet, il grande teorico, combatteva per coprirgli le spalle. Battaglia epica di uno contro tutti, di uno sostenutodalla eccezionale conoscenza della aal,a eccezionale conoscenza. ue»« materia, dalla fede assoluta, dal-la capacità polemica del suo spi- rito, contro le frasi fatte, i sofismi e le prevenzioni di tutto il mondo militare. Lotta furibonda in cui Douhet stritolò letteralmente i suoi contraddittori, cortesi e non cortesi e la cui eco sorti subito dalle nostre frontiere e fu seguita con estremo interessamento all'estero ove il nome del generale andò diffondendosi e con esso si inalzò la fama della stupenda c Rivista * che divenne, senza comparazione possibile, la prima pubblicazione aeronautica nel mondo. La guerra futura Fin dai primi mesi del 1927Douhet aveva intanto fatto stani-pare, sotto gli auspici dell'Istitu- t0 Fascista di Cultura, la seconda edizione de II dominio dell'aria,edizione integrale e. cioè compren-dente anche la seconda parte del-lo studio che era stata omessa, perconsiglio del gen. Diaz, nella edi-zione del 1921. li pensiero douhettiano si svi-luppa ora in una superba ampiez-za: inutili, superflue sono le (tuia-zioni ausiiiarie.- tutte le risorseche il Paese consacra all'Aeronau-tica debbono essere raccolte nel-l'Armata aerea, sempre pronta amobilitarsi e schierarsi, essendoappoggiata ad una potentissimainfrastruttura a terra che deve permetterle di rifornirsi e di spostarsi con grande sicurezza e conestrema rapidità. L'offesa deveessere portata immediatamente alcuore del nemico, allo scopo diconquistare il dominio dell'aria:ottenuto questo scopo, le forze ae-ree debbono continuare le offesecontro la superficie proponendosidi spezzare la resistenza morale e materiale dell avversario. La S^eTr& aerea non ammette atteg- lamento difensivo: l'Armata ae-rea più forte agirà contro globiettivi che giudicherà più red-ditizi senza ricercare il combat-timento - ciò che sarebbe vanoina senza sfuggirlo. 1 Armata aerea più debole agirà identica-però dl evitare "combattimento. La guerra aerea impone di es-sere sempre pronti ad entrare inlotta: essa si svolgerà con i mez-zi già pronti all'inizio delle osti- Htà; chi si lascierà sorprendere impreparato sarà irremissibilmen-te battuto perchè l'avversario vit- f ,,i„A. J, 1— "= """T"^ r*"^ '^',,""'""1" tonoso gli impedirà di ricostruirsuna nuova arma aerea. Nell'aprile del 1928 Douhet pub,blica Probabiit «.spetti dei!a guer pubblicata nel luglio 1925) inìcui l'analisi del passato è integra-; ta dalle previsioni per l'avvenire. : Ancora una volta egli afferma ! che le guerre di domani vedran- ! no interi popoli scagliati uno con-1 tro l'altro con tutte le loro risorse umane materiali e morali, e che ra futura, riassumendo gli studi;già compiuti sulla guerra europea (Note sintetiche uscite sul Popò-I/o Romano nel dicembre 1918 e p Sintesi critica della Grande Guer-: il vantaggio decisivo sarà dato dalla conquista del dominio dell'aria. Di conseguenza occorre raccogliere gli sforzi per la creazione di una grande Armata aerea offensiva, modificare Eserciti e Marine per renderli capaci di combattere anche dopo che il proprio partito abbia eventualmente perduto il domìnio aereo; creare un organo di direzione suprema coor- dinatore in pace e in guerra e in- fine organizzare l'intera nazione, per sopportare col minimo danno le future offese della guerra aereochimica. « L'arma aerea — egli conclude — non è l'arma dei ricchi ma bensì dei popoli giovani geniali ardenti arditi, anelanti allo spazio ed all'altezza. E' quindi un'arma perfettamente italiana e perfettamente fascista ». « Far massa nell'aria » Il triennio 1927-28-29 segna il culmine del pensiero douhettiano: la magica prosa del Maestro animata da una forza suaditrice incomparabile risuona in centinaia di scritti: è il canto del cigno. Per quanto riguarda specialmente il problema militare d'Italia, egli trova e sostiene il principio supremo: «Resistere alla superficie per far massa nell'aria ». Il campo decisivo è quello aereo perchè, conquistato il dominio dell'aria le forze di superficie avvera sarie saranno poste in condizioni di inferiorità. In terra e in mare la potenza della difensiva è tale che sarebbe vano sperare in una rapida decisione: l'inverso avviene nell'aria poiché l'arma aerea ha solo un potere offensivo. Sarebbe dunque erroneo agire of- . fensivamente m modo unlforme in I .. fc & invec_ « fc masaa , & ,ln punt0i racco. 1 gljendo ln que„0 „ massim0 rfor. \zoi questo punto è il campo ae- reo *eTcaè fa VArmata aerea pu6 . ^ decidere. Rotto l'equilibrio lsu , t tutto dovrà crolla- , ..Armata aereai ldonea aUa con |qui3ta del aominio dell'aria, Mentre sosteneva in tal modo 1 Utone. Douhet si compiaceva, qua 'si a sfogo complementare della MJS^À«^*io^p^ra^nm,kot .i ™mmoJ™o „,,„re al più presto. Ogni tradizione si frange dunque davanti alla nuova realtà: d'ora in poi lo strumento essenziale della guerra sarà jsua esuberante energia, a dar sin,„olare sviIuppo ana Sua antica 1 passione per la letteratura dram- matica Nel 1921 egli aveva giàtentato degli abbozzi di trama ci-nematografica e di essi ci resta-1no inedite le sceneggiature'complete di due grandi film: Ma-'xima rerum Roma e La vita è\passionale moderno la seconda. !Ma fu poi il teatro che lo attras-jse. Nel 1927 scriveva due comme-1die di satira sociale: L'isola dei ima missione d'amore, opera net mente storica la prima, dramma ■ catf\vo scherzo e Reiatit'ità a prO-| !—«.i j-h- —« n n~-.i-n._l|posito delle quali il Consiglie-; £ deiegato della Società Italiana del Teatr0 Drammatico EnricoRaggio. gli scriveva: ho trovato i tuoi lavori delpiù alto interesse. Quello che maggiormente mi ha colpito è l'elemento invenzione, elemento che purtroppo si riscontra in cosi scarsa misura nelle commedie di au tori italiani, mentre deve essere alla base di ogni componimento drammatico...». Incoraggiato dal vivo successo ottenuto in vanecittà dalla rappresentazione dellaprima commedia, scrisse Diciot'oanni!, deliziosa fantasia in tre a*--ti, e poi La suffragetta, satira mentire e infine, quasi per una! virtuosità di grande" scrittore, due, potenti drammi: 11 sacro dirittole 11 rospo, composti e ultimati en , tramW entro il mese di giugno !del 192S. ! L'opera, puramente letteraria ! c i Douhet — in gran parte tutto ! rs inedita — meriterebbe una par iticolare analisi e un degno coni¬ ! mento, l ,. . . I Battaglia Vinta ] Anzitutto, in essa rifulgono an i Cora una voi*a le meravigliosa politica che ci riporta all'ambien-Ite de L'onorevole che non potè piùjqualità dell'ingegno di un autoreahi quale sa passare da un genereo grottesco, di amara e irresistibi-a, ie forza comica, a quello potente-mente drammatico espresso in si-tuazioni logicamente fatalmenteconcatenate nel'e quali le passio-e e nj umane urlano in pagine di una;eloquenza che commuove escon- volge. Questa diversità di argo menti e di espressione fornisce 1 inoltre un elemento prezioso par e [poter rìcost.ruke lo stato d'animo: dei grande Maestro in quell'ulti- e' mo periodo della sua vita. Tantoa.nronia moriace della satira po--.litica, quanto l'analisi spietata del--he altezze e delle bassure dell'ani- ma umana che costituiscono la- trama dei drauimi, ci dicono con-- cordemente che il suo spirito non o era placa.0. La coscienza del suoa!cesso, oramai certo, del suo iun- -jg0 apostolato non bastava a far"j dileguare il ricordo delle ingiù- stizie patite, a far tacere la eco- dei dolori indicibili nobilmente pern!tanti anni soffocati dietro l'alta-| fronte" impassibile e dietro lo-1 schermo della critica acuta. Que-e>to combattente imperterrito e-1sdegnoso, questo soldato dal ca--j rattere di acciaio che tutto ave il 1 -~ "™r -*r i| va subito per non piegarsi, que-sto polemista tremendo ed aspro -1 che abbatteva gli avversari il più-yspesso con un manrovescio del suo vuLzitototilezza. Egli era cosciente dellaìdavittoria, sapeva più di ogni altrojVche il suo nome era oramai con-1 psacrato alla storia. Ma l'antica fe- aurita era sempre dolente. I ' « ^ guanto di ferro, senza concedere l'onore della spada, aveva un cuo- re di fanciullo che si rivelava, nopostante la vigilanza della strenua volontà, in episodi di squisita gen- Come Mowgli, nel meraviglioso lapoema di Kipling, rinnegato dagli Euomini del villaggio e respinto dai glupi e pur riuscito vittorioso nel-'l'la mortale lotta col tigre, egli po- j Ateva ripetere: «Io danzo sulla j 5aì ou.„ k-v,d„ „„ f.„™„ ii *pelle di Shere Khan, ma troppo il, vmio cuore è oppresso ». itaAi primi del 1930 la polemica nsulla Biuista Aeronautica era ora-1 mai chiusa: vinta. Come epilogo ■ calla ardente lotta di tanti anni, ! PnDouhet aveva imaginato, redatto e inviato alla Direzione uno scrit to che riassumeva tutte le sue idee applicandole ad un caso imagi- nario di conflitto europeo. Ne « La guerra aerea del 19... egli imaginava un conflitto fra la Germania, le cui forze armate erano organizzate secondo le idee douhettiane, e la Francia alleata al Belgio con forze terrestri ed aeree superiori, ma organizzate col solito sistema prevalente in guerra e nel dopoguerra. H quadro vivido delle operazioni, descritte con freddezza di storico ed imaginazione di romanziere, mostrava in modo evidente la superiorità schiacciante dei sistemi che egli propugnava Oscinqmpbmntehpvl'Spmdse che conducevano rapidamente i mla Germania alla vittoria. Troppo\jnoto è questo superbo scritto, che è stato tradotto in tutte le lingue del mondo e ha impressionato gli studiosi militari di tutto il mondo, per riassumerne ulteriormente i concetti. La folgore... Il 14 febbraio, egli aveva già rivedute le bozze del lavoro, gettato sulla carta impetuosamente in pochi giorni, che doveva apparire nella Rivista del marzo. Si sentiva un poco stanco ed oppresso. La Signora gli consigliò affettuosamente di sollevarsi un poco dal lavoro e di prendere anzi l'occasione per visitare una piccola proprietà che essi avevano a Cecchi- rnterintuqdvLIllana presso Albano. Egli vi si recò I tnel pomeriggio. | bSi interessò soprattutto di un vi- nvaio di rose scelte che voleva riu- Mscissero splendide nella prossima pfioritura del maggio; esaminò ad duno ad uno gli arbusti, ad una ad j luna le piccole gemme nascenti, i vD'un tratto, un senso di soffoca-1 zzione dolorosa gli oppresse il cuo- ! mre. Respirò fortemente: guardò im|^«,*' ^f^fi^-f^^V^ dita sui colli albani: il cielo chia-' aro e sereno del mite autunno lati- ano sovrastava l'immensa cerchia : rdegradante verso il mare: il mare 1 cera appena un lampeggiare d'ac- vcia'° lontano. Tutto intorno era l assoluto silenzio. Su quel cielo sa-n rebbe fra poco comparsa realmen- nte quella formidabile armata aerea c italiana che era stato il sogno del-' c la sua esistenza. Oggi dunque, la bsua opera era compiuta. Rivide I volti energici e pensosi dei giova- C ni capi che Balbo aveva prescelto ge chiamato presso di sè: Valle. i Lombard, Todeschini, Liotta e tan- m ti altri, maestri delle future innu- smerevoli schiere di aviatori d'Ita- vii» d»hj. n <rioi,m « orti . _ iia. Rivide il volto glabro e gli oc-,t chi profondi di Mussolini come c l'ultima volta che gli aveva parla- a to; e Piazza Venezia piena di po- ; r polo in religioso silenzio per la tu-, smulazione dell'ignoto soldato, e la : tpianura gelata del Tagliamento i sdavanti a Codroipo, e i boschi prò- j fondi e profumati della Carnia|mnell'estate, e il volto fine e malin- v conico del generale Pollio nell'in- o quadratura di una finestra a Ro- h ma, e Gianni Caproni, quando la t sera parlavano e sognavano insie- ' c, me nel laboratorio deserto, e il ;; dolce viso e la grande capigliatura i ; di Gina, e l'alta statura della] ! mamma un giorno davanti al du- \ i quello delle rose. _ I l"1 Un susaulto improvviso e più ì , vj0iento gli torse il cuore. Mori | ! pjice mare di Liguria, alla Pai- , maria, fra il profumo dei pini e;acosi, in piedi, fra le rose che prediligeva. Emilio Canovari (Proprietà letteraria).

Luoghi citati: Belgio, Carnia, Codroipo, Francia, Germania, Italia, Liguria, Roma