Le superbe imprese di Valetti suscitano ammirazioni e confronti di Vittorio Varale

Le superbe imprese di Valetti suscitano ammirazioni e confronti IL GIRO CICLISTICO DELLA SVIZZERA Le superbe imprese di Valetti suscitano ammirazioni e confronti 7/ </uro compito del campione piemontese contro l'agguerrita coalizione svizzera e le assurdità del regolamento (Dal nostro inviato) Sierre, 10 agosto. C'è qui un giornalista che, come me, era appena ritornato dal « Tour », <utto ammirato delle prodezze di Bartali sui Pirenei e sulle Alpi, che stamattina mi diceva : — Non vi pare che Valetti monti almeno bene quanto « Gino »? Se era una risposta affermativa quella che gli poteva far piacile,sarebbe stato scorrettissimo dà parte mia negargliela, perchè io faccio sempre del mio meglio per essere gentile con tutti. Valetti in gran forma Ma egli volle insistere sul confronto : si arrischiò a dire che, infine, Bartali si limitava a fare una volata per vincere gli abbuoni in vetta ai colli, mentre Valetti sul San Bernardino è partito a metà salita e sul Gottardo addirittura al piede, poscia proseguendo da solo per .120 chilometri. E allora io dovetti dichiarargli che su questi confronti è puerile discutere, e gli snocciolai lì alla buona tre o qi'àt tro ragioni in sostegno delle mie riserve che non tardarono a convincerlo. Ciò su cui ci trovammo d'accordo, vi prego di credermi senza arrivare a scoprire qualsiasi esagerazione da parte mia, è sulla magnifica corsa che sta compiendo questa « maglia gialla », e dì conseguenza, sulla sua brillantissima forma. Davvero un Valetti tipo Pian delle Fugazze e Passo Xon abbiamo rivisto ieri nella difficile ed aspra tappa che ci ha portati qui, da Bellinzona. Se non è sempre dato che un corridore di classe riesca a portarsi due volte, in un anno, al massimo della sua forma, Valetti è uno di quelli che ci sono riusciti, e ne sta i-accogliendo i frutti. Credetemi, se egli non fosse nelle condizioni del maggio scorso, quando vinceva il Giro d'Italia, o anche migliori, ieri non avrebbe resistito fino in fondo da solo, e sarebbe stato raggiunto sulla Furka. Perchè questa affermazione abbia valore, deve essere appoggiata da una prova, e non da una semplice impressione. La prova la hanno data Amberg e Zimmermann. Che il primo sia uno scalatore di classe si sa, perchè lo ha dimostrato anche fuori delle sue montagne; e che lo sia diventato anche l'altro lo prova il fatto che ha piegato Del Concia sul San Bernardino. Ebbene, tutti e due hanno avuto la paga da Valetti; e dal momento in cui questi se ne andò alle prime rampe del Gottardo non lo rividero più. Rimaneva l'inseguimento negli ultimi sessanta chilometri di corsa. Anche qui Valetti — che non è mai stato un passista d'eccezione — doveva difendersi dalla caccia datagli da due specialisti. Amberg ha vinto una tappa a cronometro del Giro dì Francia e Zimmermann, in tutta la sua carriera, non ha fatto che fuggire (fuggire nel senso buono, dico), mostrando spiccata attitudine a sostenere rapidissime andature per lungo tempo. Ebbene, per quanto unissero i loro sforzi, essi non la spunta-rono sul solitario Valetti, che riu-sci a rimanere solo in testa della corsa fino al traguardo. E' stata, la sua, non soltanto una grande vittoria, ma altresì la rivelazione dì doti che finora non si credevano del suo repertorio. Dopo di che, credo, a nessuno verrà in mente di pensare che Valetti stia vincendo davanti a degli avversari di secondo ordine. Torno a dirui: aveste visti Amberg e Zìmmermann ieri; sareste tutti della mia opinione, che è quella più sopra espressavi. E questi avversari mica sono rassegnati alla sconfitta; a parte Mersch, che sta . squadre alle spalle della « maglia gialla » con cinque minuti di ritardo (pensare che il lussemburghese ne aveva l'i di vantaggio la sera in cui vestì la maglia gialla a Sciaffusa.'/. l'avanzata verso le prime posizioni di Buchwaìder, di Amberg e di Zimmermunn è davvero pericolosa. Questo blocco di svizzeri grava sul terzetto di testa, che è completalo da Cunavesi, e la conformazione delle quattro tappe che rimangono da percorrere è tale che favorisce piuttosto essi che gli italiani. Infatti, se ancora vi sono salite, queste non hanno nè la lunghezza né l'asprezza di quelle dei Grigioni e del Ticino; esse non si prestano agli incolmabili distacchi e, tittt'al più, serviranno a Valetti per sfoggiarvi le sue superiori doti di scalatore a scopo di rafforzamento nel Premio della Montagna, che non dovrebbe più sfuggirgli. L'assenteismo della F. C. I. La « maglia gialla » dovrà per quattro giorni ancora guardarsi dagli attacchi che le verranno portati dagli nomini delle tre a cui fanno capo i tresvizzeri: e guai se la sfortuna vo-lesse per un momento colpirla! Siè visto ieri quali gravi conseguen-ze ha avuto per Canavesi la rot-tiira della sella: questa corsa ècerta da un regolamento crudele e antisportivo per eccellenza, che, per inseguire l'utopia dell'uguaglianza, lascia invece i corridori in baita del caso, senza che lo spirito d'organizzazione e di previdenza possa in qualche modo servire per quel che vale. L'unica organizzazione permessa pare siainvece, quella dei rifornimentlungo la strada e quella delle i i i r i o e e, -\ma non e C0SÌ' nel G"'° de1ìa i\Sv,zzera capitano sempre sorprese -ì e sconvolgimenti, la vigilanza e la -\diffidenza. sono più che mai d'obè\ ed a questo riguardose da spinte in salita: naturalmente riservate ai corridori di qui. I corridori passeggiano su e giù per l'unica via dì Sierre, fermandosi dieci volte davanti alla stessa vetrina: e gli italiani non hanno fatto diversamente. Li ho incontrati nel pomeriggio che anch'io sbadigliavo ogni tanto, e ci siamo tenuti compagnia sulla terrazza di un caffè. Valetti, come al solito, parla poco, e meno ancora si occupa delle tappe future; il povero Canavesi non sa darsi pace della disgrazia di ieri, alle conseguenze della' quale non potrà riparare; mentre Cecchi, Del Cancia e Romanata riconoscono di avere su Vito una crisi, che ha loro impedito di potere arrivare più presto al traguardo. Non so se, destreggiandosi nelle pieghe del regolamento, essi potranno in qualche modo affiancare Valetti ed essergli d'aiuto in que sta seconda parte del Giro. Certo è che i cinque minuti di vantaggio che la « maglia gialla » ha su Mersch ed i 13 su Buchwalder ed i 11) sii Amberg possono sembrare sufficienti perchè questa rimanga tranquilla in posizione di difesa: tdze , i o a , i e chiedersi chissà perchè la F.C.I. si sia disinteressata dell'avvenimento, qui lasciando degli atleti italiani soli e negletti in una competizione internazionale pur importante e coninncente. Domani, corsa da qui a Friburgo (km. 186J, con in mezzo la salita del colle di Pillon (m. 1550). Vittorio Varale T5i La « maglia gialla » Giovanni Valetti che ha 5'15" di vantaggio sul lussemburghese Mersch in classifica generale

Luoghi citati: Francia, Friburgo, Italia, Svizzera, Vito