Vittoriosa fuga di Pacini nella Torino-Savona

Vittoriosa fuga di Pacini nella Torino-Savona Vittoriosa fuga di Pacini nella Torino-Savona La Torino-Savona ciclistica, risorta ieri a nuova vita dopo sei anni dalla sua seconda edizione nel 1931 era stata vinta da Angelo Gremo e nel 1932 da E. Moinari ha ottenuto un ottimo successo. I cinquanta concorrenti 'hanno animata da cima a fondo, sia sulla famosa salita di Murazzano, lunga dodici chilometri e con un dislivello d'. 400 ~f*ri come sui duri tratti di strada dele ghiaiose Langhe, e nelle pericolose ed infinite curve della dicesa su Savona. In questa corsa, che richiedeva ai partecipanti peciali doti di scalatore e di fondo, sono emersi tre uomini: Pacini, Fissore e Manfredi. Il primo, dominatore assoluto nella seconda parte della gara,, gli altri due, audaci autori di una fuga durataj centoventi dei centoquarantasei , chilometri del percorso. Questi tre atleti piemontesi hanno saputo ; QnmM imo Tirtlto tenera alfe 'o ancora una volta tenere alte le tradizioni di combattività della bella competizione. Altri uomini, altrettanto solidi ma più sfortunati, si sono fatti uce: da Fassino, colpito da due forature nei momenti più critici, a Gosso, il più attivo nel trascinare il gruppo inseguitore, ma poco coadiuvato dai compagni; da Nota, che ha rotto la macchina a pochi chilometri dall'arrivo, a Rebello, Gaibazzl, De Palma, Ricco, Castagnino, Ronco, Massa e Corradi, tenaci inseguitori. La partenza è stata data alle 14,45 dal vice Federale di Savona, maggiore Posano, e subito il Giovane Fascista Nieddu è fuggito a fortissima andatura. A Carmagnola le sorti al comando dela gara cambiavano, perchè Flssore, Rebello e Manfredi, scattali a loro volta, raggiungevano il fuggitivo; essi, a loro volta, riuscivano in una fuga che, sulla salita di Cherasco, li faceva passare con tre minuti di vantaggio. La situazione peggiorava ancora per gli Inseguitori, che ai piedi della salita di Murazzano si trovavano al oltre 5'. Il dislivello s'incaricava, però, di sconvolgerò le posizioni. Pacini, partito a sua volta, lasciava i compagni alle prime rampe, mentre Rebello cedeva di schianto e Manfredi lasciava la ruota di Fissore. Sorpassati questi due egli si univa al braidese, col quale proseguiva indisturbato fino alla fine. A Murazzano essi avevano 4' di vantaggio sul secondo grupno, formato da Berruti, Caibazzi, De Palma. Ussot e Ma'sa e 6' su un terzo formato da Corradi. Luparia. Gosso. Nota e Cassini. Il continuo wiiscendi su Monteze molo e Millesimo scombussolava ancora le posizioni retrostanti, cosicché a Carcare. dove Nota avev» rotto la macchina, otto uomini si trovavano ad inseenire Pacini e Fiseore. dono i quali era Derò incuneato Manfrini. Da due sto Dunto ''e posizioni non cambiavano più e la volata ner la vittori?, vedeva la netta afferma 'ione del torinese Pacini. Ottima 'oro-or>i*7-j-7.ir>Ti<; ner merito d'el G. R. E. Ghelardi di Savona. F. P.

Luoghi citati: Carcare, Cherasco, Massa, Murazzano, Savona