IL PREMIO DI CERVIA nella sua cornice

IL PREMIO DI CERVIA nella sua cornice IL PREMIO DI CERVIA nella sua cornice y ^ Offesa a «Mari», canzone preistorica ma viva -- Perchè gli artisti non ebbero un villaggio proprio La « strada del Duce » - L'angolo dei miracoli Sostanza della poesia - Audacissima proposta finale (Dal nostro Inviato) CERVIA, agosto. Lamentando le notti perdute per lei e invocando una dormita riparatrice tra le sue braccia, l'altoparlante gutturaleggia: * Ohi Mirili... ohi Mari... >; e mentre costei, trattata a schiaffi di jazz non risponde, una trentina di coppie fa tremolare scheletri e carne su pochi centimetri quadrati di calcestruzzo. E' una specie di vernice internazionale al nuovo stabi. rplimento balneare sorto sulla spiag-Igià. di Cervia e che traduce ma- : linconicamente il misfatto compiu-: to a suo danno dalla letteratura, teria prima per le saline da cuitrae vita, buona-parte del paese;! il forestiero, lungi dall'essere con-1slderato come industria, venivajguardato con diffidenza, quasi un,mezzo-pericolo-pubblico per i buo-1Il paese e i forestieri Cervia e i Cervesi non si occupavano del mare se non in quanto fornitore di pesce e della ma- | j( „ne?e gei \fnnPni„m, m 1 ni costumi e per. il basso livello dei prezzi. Quando il Comune cedette all'on. Maffei, per la durata di 99 anni, la zona costiera pinetale con l'obbligo di alcune strade, luce, acqua e con il dono in proprietà di 50 volte l'area di ogni villa costruitavi, furono relativamente poche le lamentele per la fiacca del concessionario; ma poi vennero la guerra e i poeti, destinati entrambi ad allargare gli orizzonti umani. Grazia Deledda compose qui La fuga in Egitto, vento, Il vecchio e i meritandosi la cittadi-nanza onoraria; Antonio Beltra-melli sognò di fondare in questa pineta la Città del sole o Villag- gio degli artisti e dei giornalisti, qualche cosa come un centro spe- rimentale d'architettura moderna e di altri tentativi arditi, i quali, per aver superato il vaglio di anime sensibili al bello, avrebbero go- duto un maggior diritto di cittadinanza e di circolazione. Il progetto, appoggiato da notevoli personalità e già concretato in cooperativa, anemizzò per la morte dell'ideatore e più tardi crollò definitivamente (per le sei lire al metro 'quadrato richieste dall'amministrazione comunale di Cervia)Gli artisti che si nutrono di castelli in aria non sono in grado dpagare tale prezzo per ancorarsalla terra. Ma intanto la città era stataspinta ad occuparsi del mare* Chce l'ha inchiodata con impegno alanciarsi verso il futuro è statopoi il « Premio Letterario Cervia »indetto dalla Federazione dei Fase! di Combattimento di Ravennae organizzato dal periodico « Santa Milizia » Dal 1934 ogni annonei premiare lo scrittore italianoche ha meglio interpretato « isenso profondamente umano eduniversale del secolo di Mussalim», si richiama l'attenzione demondo turistico su questo delizio18o~settore d"elTAdriaulio'dov'èdoì' ce il riposo tra il profumo dei pini, la brezza marina e il silenzioAutomaticamente, si spinge Cervia a passare da cenerentola astella, indicandole la strada percorsa dalle spiaggie consorelle, la celebrità che le circonda e la rie-1 chezza che le cerca. Ond'è un gri- jdo solo: muoversi, agire, costruì- re, svecchiare, portarsi al primolpiano. Intanto, l'altoparlante stra- j zia * Ohi Marlli... », per darsi 1*11— | lusione di essere giunto alla méta. | Un'impresa ottimista La quale, per buona fortuna, è;tuttora lontana. Dico buona fortu- \na perchè Cervia non guadagne- jIrebbe nulla da uno sviluppo fui-( : mineo a base d'imitazione. A par- : te il fatto che il troppo chiasso intorno al silenzio lo uccide e chei vantaggi della pineta sono diret- tamente proporzionali alle case che vi sorgono, onde più questesono più essa 3'impoverisce, a Cer-via gioverebbe maggiormente unaspiaggia casalinga che una mon- dana. La società milanese, ultima ! erede della concessione al Maffei, 1 nell'intento di sviluppare una Mi- j/nno Marittifna aveva appunto, ideato la fornitura mista e ratea-1 le di case in città, al mare o al monte, per cui « speciafmen/e i la-voratori di tavolino » si sarebbero séntiti quasi «quasi orgogliosi dipossedere» oltre al loro quartierecittadino, una piccola proprietà in campagna «per respirare aria os-sigenata e fresca al pari dei più abbienti». L'idea non attecchìmolto e, credo, indipendentemente dalla sua bontà sostanziale. Io che sono un « lavoratore da tavolino » non- so nemmeno da che parte si cominci per diventare proprietà- rio di un quartiere in città, e do-vrei respingere a priori ogni ab- 1binamento — sia pure rateale —!con la villeggiatura. Ma altri più fortunati — specialmente i com- j mercianti, gli alti pensionati, i I piccoli e i medi possidenti — po- \ trebberò trovare la proposta sug-gestiva e attuabile. Questione ditempo. Il sorgere non troppo rapido del-le ville portò a qualche critica ver- . i i so la società responsabile e, di pbuon accordo, l'antica concessione | si considerò decaduta. Il Comune j lasciò in proprietà a Milano Ma- ! rittima circa trecentomila metri ; quadrati di terreno e si riprese il ! resto, ammontante a due milioni Idi metri quadrati, gestendolo di-jrettamente, quasi come proprietà staccata dalla rimanente ammini-lstrazione comunale. Non per que-jsto le ville crebbero al par di fun-|ghi, ma si creò un piano di svi-ia i'uppo che si attua in buona armo- iinia eon la Milano Marittima, laja 1uale già conta 176 costruzioni, io P'u 0 meno civettuole e più o me-1» jno in scatola. Si creò per altro il j- j mafm{'c° vtate intitolato ad Ara ;naldo Mussolini, splendido rettili- - neo dl tre chilometri che taglia la \ Pmeta fino al suo estremo nord e o iche ata vedendo sorgere a lato due ■l Srandi colonie marine, una della d Montecatini per 500 bimbi e 100 - elementi del personale (costo 8-10l | milioni), l'altra della Federazione -idei Fasci di Varese con 800 letti - lcosto 5 milioni). Altre quattro tano altrettante colonie - aree di 50-000 mq. ciascuna aspet- — :..-<-.- La « strada del Duce » . a -; Il Duce si compiacque dell'ini-ajziativa e, giunto in fondo al vialené dispose di allacciarlo alla strada Romea mediante un tronco già iniziato con un Suo finanziamen-to e che il popolo già chiama la .«trndn del Tìure ^interessamento istrada del Duce, u mteressainenip del Capo sprono a un attività an-' che maggiore la passione del po-rloo+à Triip-in RerlBsriii p nnplla rlpl- desta tligio Beaescni e quella ne :l Azienda Autonoma di Cura gui-^data da Gioachino Alessi; ma en-trambi sono fermati da un argi- , ... , ,. ,. __. . ne: la scarsità degli alberghi. Upiù grande e che, da quest'anno ha assunto un tono signorile, l'Al- , _, . ° . , bergo Mare e Pineta, non ha che due piani e sorge da un fabbricato concepito per quartierini singoli, Lasciamo il podestà e il suo col-iaboratore a meditare su questoproblema per accostarci invece a una curiosità interessante. Dove, press'a poco, le saline finiscono, si elevano alcune cinte di stuoie, nei pressi si ammassano birocci, biroccini, calessi. Nell'interno sono esposti al sole ■ corpi completamente neri, cosi neri che un abissino morirebbe d'invidia. Ogni tanto un volume d'inchiostro scivola in una fossetta piena di acqua color di tè e vi si immerge, _ ritornando allo stato bianco. Con. , tale procedimento, ripetuto peruna auindicina di giorni, se nevanno sciatiche, sinoviti, artriti-... ... . , . ,.smo, dolori reumatici, postumi diferite e simili, a rapidità di mi-racolo. Il nero deriva dal fango. , . .. . - j. naturale prodotto nei fossi centra- li delle saline e che risulta ultrapotentemente iodato; l'acqua color di tè deriva pure dalle saline e, liberando il corpo dalla crosta nera seccata al sole, gli trasmette un ulteriore beneficio di bromo, iodio e sali diversi. Altro interrogativo per il podestà: questo mirà- colismo constatato da persone non suggestionabili, riconosciuto dai medici e sfruttato, per esempio, a Portorose, è suscettibile d'industrializzazlone, allargando cosi la schiera dei beneficati e passando dalle pareti di canna a una elinica vera e propria? Su questa situazione plana il premio letterario Cervia benché non sia incaricato di occuparsene, Nato con 5000 lire, raggiunte le 10, le 15 e — sia pure limitata mente a quest'anno — le ventimi la, esso dà importanza alla zona e, in certo qual senso, ne assume li volto. Parlandone, è di Cervia che si dovrà parlare, forse molto più dei concorrenti, uomini d'alto valore, beninteso, ma troppi. Ri no. Alessi, l'attuale presidente del premio, mi ha confidato il suo pro posito di farne tramutare lo statuto, limitandolo ai temi politici, com'è giusto che sia per la terra romagnola essenzialmente politica e che conta tra i suoi figli il Duce e Oriani. Ma prima ancora di una decisione formale, il pre mio ha già un contenuto politico: le 5000 lire aggiunte quest'anno dal Ministero della Cultura Popo lare mirano a riconoscere con un contributo tangibile il sacrificio del sardo Floris Nuccio, caduto in terra di Spagna e autore di pochi versi non elevabili a «opera» nè letterariamente eccellenti. Il poeta che ha dato forma al proprio canto con il sacrificio della vita merita di veder trascurato il minore successo nell'assalto alle pa-role. Né basta. Il premio Cervia non si conclude quest'anno in un brilj lante incontro — brillante e so- penne — tra letterati e specialisti; alla cerimonia che saluterà il vincitore è invitato il popolo con un concerto di canterini romagnoli in numero di 300. Si ballerà il saltarello al suono di fisarmoniche, si canteranno in pineta canzoni nostre, molto dissimili da quelle sincopate che singhiozzano o muguiano: «Oh caro John — John oh earo — Caro caro caro — John John John », geniali senza dubbio ma d'altro sapore. . Ne deriva come una freccia indicatrice per lo sviluppo di Cervia in senso turistico. Facciamone una cosa nostra, razzistica in senso spirituale. Un angolo di sogno di ri Con la terra nera industrializzata al mmimo. E senza jazz. Mari tornera traquUla a gettarsi tra le braccia del suo innamorato e gli stranieri non fuggiranno di certo 1 angolo rimasto con il suo afflu vio, la sua brezza e il suo silenzio, Pensate: una spiaggia di moda poso e di festa. Con molta gente ma senza grandissimi alberghi. senza jazz, senza quest'orribile contorcimento fisico e spirituale di quale originalità da sfrut- Antonio Antonucci negri: tare! 1 « neri » di Cervia in attesa dei « miracolo»