IL CAMMINO del Nilo Azzurro

IL CAMMINO del Nilo Azzurro IL CAMMINO del Nilo Azzurro L'opera del Genio M ilitare - Economia e praticità - Ponti e linee telegrafoniche La penetrazione di un paeae deve necessariamente avanzare per gradi e svilupparsi subordinatamente alle necessità contingenti. All'azione militare segue l'azione politica legata anch'essa a linee di forza influenzate dalle correnti economiche. Cosi sempre e cosi anche nella nostra penetrazione in Etiopia. La marcia dell'Esercito ha seguito direttrici ove oggi corrono le grandi arterie, che sono sorte sulle vecchie piste perchè erano quelle le vie naturali dei traffici. Costruite le arterie fondamen- tali si mise in atto 11 programma delle comunicazioni di primo piano e cue nuove grandi strade legarono Addis Abeba a Gimma, e, verso nord-ovest, a Ghedò, per proseguire verso Lechemti. Il Goggiam restò tagliato fuori perchè nessun motivo contingente consigliava la costruzione di strade su quella direttrice, una pista in cattivo stato non transitabile durante le pioggie, conduceva a Ficee e da qui al costone del Jarso, che divide le vallate di due affluenti del Nilo. Lungo le pendici nord-occidentali di detto costone une ripida mulattiera portava al guado di Shafartak: ma nessuna notizia esatta si aveva delle possibilità di comunicazioni sul fianco destro del Nilo. /I principio informatore Il Genio Militare, sullo scorcio del mese di gennaio, riceveva l'ordine di sistemare la piata già esistente e di iniziare contemporaneamente la costruzione di una nuova strada, percorribile con automezzi In qualsiasi stagione, nel tempo massimo di cinque mesi e realizzando le maggiori economie possibili. Esaminata la situazione il Genio Militare decideva di adottare, nella costruzione della nuova strada, un criterio che consentisse di inquadrare al massimo grado i lavori già esistenti con quelli in progetto e, nello stesso tempo armonizzasse le esigenze tecniche di celerità massima di esecuzione con l'economia di costo, manutenzione e traffico. Per raggiungere la maggiore economia di costo — requisiti su cui S. A. R. il Viceré aveva personalmente richiamata l'attenzione del Generale Ispettore del Genio — venne adottato il principio di costruire una arteria della larghezza di m. 5 con pendenze non superiori al 7 per cento, raggio di curve di m. 20 e opere d'arte per la maggior parte a carattere semipermanente. Un tale tipo di strada — già llesssAslcdslpldr2arcvzzspmsperimentato dal Genio Militare '— abbassa il costo dei lavori, dal milione e più previsto per le grandi arterie — larghe m. 8 bitumate e con opere d'arte permanenti — ad una somma media di 300 mila lire e concilia le esigenze della celerità e dell'economia con quelle del traffico, quando non si preveda prossimo un movimento particolarmente intenso nei due aenaj_ i r , ILa nttOVa StradaiLa nuova strada ha inizio nei!pressi della Chiesa di Entotto, sulla displuviale che si allinea a settentrione della città, ad altitudine di 3000, 3100 metri, e, supe- rata la sella deVmonte; si"inoltranella piana di Salultà, leggermen- te ondulata, con rari gruppi efilari di alberi. Essa percorre il falso piano superando, con lievi dislivelli le pendici del Monte Go- ra Gurfu e irli internnsti rnmnlnvi l poi!*2plana di Elle^2 sa dal torrente Gurrenjè. Oltre Cassim Sellassiè, il pano-rama, che ha conservato per oltre80 chilometri la stessa caratteri-stica, si presenta con la profondaincisione del fiume Zega Uodeb. Da qui la strada scende ancora eattraversa, con un ponte di trenta metri a tre archi, il torrente Gur risalendo verso Ficee. La strada, per evitare perdita di quota e terreno accidentato, taglia fuori questo capoluogo e volge verso la displuviale, che separa il bacino del Mugher da quello del Jamma, seguendolo fino oltre Quozien Mariam. A Quoziem Mariam (177 Km. da Addis Abeba) si comincia ad avvertire l'influenza della valle del Nilo Azzurro, che si manifesta con una fitta vegetazione cespugliosa. La strada continua pianeggiante fino al limite del tavolato che si rompe improvvisamente precipitando nell'ampia fossa del fiume. La valle è amplissima: ma non è possibile afferrarne subito la visione d'insieme perchè i fianchi scendono ad alti gradoni, prodotti dalle successive erosioni, grossamente simmetrici sui due versanti. Ia sezione della valle va re- stringendosi verso il fondo fino a raggiungere la larghezza di v>n chilometro a 250 metri sul fiume, che è largo un centinaio di metii, mentre la distanza fra i due ciglioni dell'altipiano è valutabile ad una quindicina di chilometri. Sul fianco» sinistro dono nettamente marcati tre successivi gradoni : il fianco destro ha invece andamento meno aspro e sale quasi regolarmente verso l'altipiano che la strada raggiunge mantenendosi quasi costantemente a mezza costa. Superata la valle ad Usciater la strada prosegue su terreno in leggera ascesa, solcato da leggeri ed ampi avvallamenti successivi, sino a Debra Marcos. Allo stato odierno dei lavori, la strada è totalmente transitabile sino al versante opposto del Nilo Azzurro. Le opere Numerose, per quanto modeste, sono le opere d'arte costruite lungo l'itinerario per superare i frequenti compluvi ed assicurare il deflusso delle acque. Oltre ad un ponte in legno, con spalle e pile in muratura, della lunghezza di metri quaranta, un ponte ad archi di muratura, della lunghezza di metri 30, e un ponte di legno con spalle e pile, in muratura, della lunghezza di metri 21, sono stati costruiti otto ponti ad una luce, con lunghezze varianti dai 10 ai 16 metri; tredici, con lunghezza dai 6 al 9 metri; 28 con lunghezza dal tre ai sei metri e duecentocinquanta tombini di vari tipi. L'attraversamento del Nilo Azzurro si è ottenuto' Con la costruzione di un ponte regolamentare su barche e cavalietti, di 19 campate, lungo in totale circa cento metri. Ad integrare tale attraversamento ed a sostituirlo eventualmente, sono state istallate due teleferiche aventi una portata complessiva di oltre 80 tonnellate di merce al giorno. Con il completamento del lavori stradali fino a Debra Marcos, previsto per la fine dell'anno, ed in considerazione del fatto che la strada è il primo tratto dell'arteria Addis Abeba-Gondar, si è ritenuto opportuno orientarsi verso l'attraversamento del Nilo con un'opera d'arte permanente che verrà gettata un poco a monte dell'attuale ponte di barche in un punto dove le due sponde si avvi- i*\ ...... cinano e consentono quindi di superare l'ostacolo con un'unica arcata della luce di 106 metri, eievantesi di 40 metri sul fondo del- 1 *lve.0' e clòJ?U° «°P° * evitare pile intermedie le cui fondazioni rappresenterebbero una incognita. /I tempo Per la costruzione della nuova strada era stato fissato un limite massimo di sei mesi. Il Genio mi Htare, studiata attentamente la situazione, dislocava lungo 1 itine rario u battaglione misto de i Reggimento Speciale d'Africa < I il Raggruppamento centurie la i voratori del Genio militare, men !ti del |procedeva al tracciamento della strada e dava in appalto ad imprese i primi lotti di lavori. Tanto gli operai delle centurie lavoratori, quanto i genieri e gli : operai delle imprese, hanno, sin dall'inizio, affrontato tenacemen-lte 11 loro compito, coscienti della | importanza dell'opera da compie- |re la cui costruzione è stata con- dotta a termine in soli 5 mesi. Le imprese hanno adibito ai la- vori un Considerevole numero di j manovali indigeni con una me- :dia giornaliera di 22.500 elemen,11/ Inquadrati da 1000 operai na!ziona11- „ ! 11 Raggruppamento Centurie ! lavoratori, che non comprende la!voratori indigeni ha impiegato giornalmente 2000 uomini o e . d e Il Reggimento Genio ha concorso con pattuglie di punta composte di 300 artieri, un centinaio di pontieri e 35 teleferisti. Di pari passo colla costruzione della strada, è stata curata quella della linea telegrafonica permanente, che ha chiesto, per il tratto Addis Abeba-Ficcè, l'impiego di 2500 pali in ferro, alti metri 6, completi di traverse e 4 isolatori ciascuno, e 24 tonnellate di filo in bronzo fosforoso. P. L. Zuccari

Persone citate: Debra Marcos, Quoziem Mariam, Quozien Mariam, Zega