Bilancio agrodolce di mezza estate

Bilancio agrodolce di mezza estate AUTOMOBILISMO Bilancio agrodolce di mezza estate Una domenica di pausa nell'attività automobilistica internazionae, dopo un evento cosi importane e per molti elementi cosi significativo come il Gran Premio di Germania, e prima di un evento altrettanto importante come la Coppa Ciano del 7 agosto, consiglia una battuta di raccoglimento, di osservazione e di critica. Una sosta di mezza estate nell'agitato cammino di questa nostra stagione sportiva. 11 carattere generale che la sintetizza è curioso: potrebbe qualificarsi della contradditorietà. Contradditorio il calendario, che ha avuto molti strappi e molte varian ti, per lo più nel senso della rinun eia a gare già programmate, così in Italia come fuori. Contraddito rio il comportamento delle vetture Italiane costruite secondo la nuova formula: apparse più resistenti che veloci in inizio di stagione, poi piegate appunto sul fattore resistenza, poi ritirate ufficiosamente dalle gare dell'annata in corso in attesa della rielaborazione per l'anno venturo, e improvvisamen. te riapparse invece al Gran Pre. mio di Germania con i cattivi risultati che tutti sanno. Contradditorio infine il contegno dei nostri massimi « assi », che alla passione della folla ancora rappresentano col tradizionale binomio, l'insostituita piattaforma d'arrivo nella scala dei valori: Varzi e Nuvolari Il primo ha annunciato o lasciato annunciare per quest'anno una brillante ripresa d'attività — poi fa il prezioso o l'assente. Parecchie buone occasioni ha già lasciate sfumare per tonificare una gara meritevole ma stanca: ora pare che correrà il 7 agosto a Livorno, ma la certezza non l'avremo che quando il mossiere avrà abbassata la bandierina. Il secondo fa viceversa: ha clamorosamente annunciato, in modo addirittura drammatico (e, in quel momento, giustificato) il suo ritiro definitivo dalle corse; ma d'intervista in intervista ha fatto il possibile per togliere alla sua decisione non solo ogni perentorietà ma anche ogni carattere simpatico, trasformando l'umanissima giustificazione in pretesti, smentendo, riconfermando, affrontando la mezza scomunica della Federazione e dell'opinione pubblica. Dopo di che, eccolo partente con una vettura tedesca al Gran Premio di Germania, dove per la verità, non ha certo aggiunto una fulgida gemma alla sua meravigliosa corona, pur avendo condotto dopo il primo ritiro un inseguimento da par suo sulla macchina d'un compagno di squadra. Tiriamo dunque le somme, in previsione di tre grandi eventi conclusivi che ci attendono in questo scorcio d'estate: Coppa Ciano, Coppa Acerbo, Gran Premio d'Italia a Monza. Sulle Alfa formula Gran Premio, sia nell'edizione a 8 come a 12 come a 16 cilindri, la previsione negativa e pessimistica è così ovvia, che quasi vien da pensare, al tranello. Cioè se l'improvvisa ricomparsa ad Adenau, dopo gli assaggi d'allenamento già effettuati al Montenero sul percorso della Ciano, non celi un qualche sostanziale miglioramento, che solo un colpo di avversa sfortuna, assolutamente banale e fortuito, abbia frustrato sul circuito tedesco. In tal caso (che alcuni sintomi tenderebbero ad avvalorare) potremmo ancora sperare che al meno a Livorno, sul circuito va rio e accidentato che, in mancanza della velocità pura, dovrebbe favorire le nostre macchine, le Alfa segnino una tappa felice nel grigio cammino del 1938 — dato che a Pescara ed a Monza l'impresa può apparire chimerica. Ma siamo poi sicuri che — su perata, se mai riesciremo a superarla, la dencenza delle macchine — non debba palesarsi quella de ficenza di piloti che già ripetutamente noi abbiamo denunciato? Deflcenza quantitativa, non qua litativa. Il materiale uomo non manca, nelle statistiche, nella consapevolezza che tutti abbiamo di alcuni valori di primissimo ordine, atti a piegare, a parità di mezzo meccanico, qualunque cam pione straniero. Il guaio è che questi uomini... mancano sulle li nee di partenza. Abbiamo un te soro, ma un tesoro nascosto. Chi si prodiga, sono i Soliti tre o cIeBtnlfTldt quattro, dai quali per una ragione o per l'altra non è il caso di attendersi miracoli a ripetizione. Ben venga dunque (dopo la pillola amara, un po' di sereno) la preziosa campagna di potenziamento delle categorie minori, che la FASI va intelligentemente proseguendo nell'ambito delle 1500 e delle vetture nazionalisport. In questi due campi, il bi lancio di metà stagione non può che esser roseo: e ancor più ro see le prospettive per il futuro immediato e, specialmente, mediato. Non si tratta di gare di consolazione, come qualcuno ha voluto chiamarle, per mitigare la debolezza dei grandi premi: si tratta di una attività che tra le tante benemerenze sportive, tecniche e, di riflesso, industriali, sta assolvendo egregiamente al suo compito di preparazione dei nuovi campioni: il rinnovamento dei ranghi. Solo da queste battagliere categorie potrà balzare la sostituzione degli uomini che, nella classe dei bolidi, stanno andando in pensione o si comportano da pensionati... E dacché abbiamo accennato al futuro mediato ed alle macchine sport, buona è l'occasione per sottolineare con vivo compiacimento l'ancor recente Comunicato della FASI che assicura la continuazione della « Mille Miglia » : la gara principe del calendario mondiale, l'insostituibile specialità italiana. Dopo la tragedia bolognese che ne funestò l'ultima edizione, una notizia ufficiale di colore oscuro pareva averne annunciato il definitivo tramonto. Ora è stato precisato che la sola variante riguarderà la formula del percorso, che dovrà essere chiuso al traffico: variante che si rifletterà indubbiamente sul tracciato del circuito, ma che non snaturerà la classica manifestazione, alla quale lo sport italiano deve, con buona pace dei « cannonissimi » e dei loro zelatori, infinitamente di più che a tutti i Grandi Premi. Aldo Farinelli

Persone citate: Aldo Farinelli, Ciano, Nuvolari