Controffensiva rossa sull'Ebro affogata nel sangue dai nazionali

Controffensiva rossa sull'Ebro affogata nel sangue dai nazionali Controffensiva rossa sull'Ebro affogata nel sangue dai nazionali La portata della vittoria nell'Estremadura (da uno dei nostri inviati) Saragozza, 25 luglio. Oggi per la prima volta è stata detta la Messa nella Cattedrale di Don Benito. Alcune foglie fresche erano state sparse sul pavimento — rituale cancellazione dei sacrilegi e delle colpe commesse — e davanti ad un altare, improvvisato con rozze tavole nel centro della chiesa, un cappellano militare ha celebrato il sacrificio divino. In tutta l'ampia regione conquistata ferve l'opera di riorganizzazione. Le automobili del «servizio recupero materiali » percorrono rapidamente tutta la zona per censire i mezzi meccanici, le armi, i viveri, e i depositi di munizioni, i magazzini di vestiario e via dicendo, abbandonati frettolosamente dal nemico che stavolta — a differenza di quanto avviene di solito — non ha saputo ritirarsi a tempo, ed ha lasciato pressoché tutte ciò che possedeva. Solo i capi civili e militari della regione sono riusciti a fuggire. Fra gli ufficiali, molti si trovano ancora nella cerchia chiusa dalle truppe nazionali, e saranno catturati durante le operazioni di polista. Una parte dell'esercito rosso ha potuto sottrarsi a tempo agli effetti della rapida manovra nazionale, ma un'altra parte, non piccola, è rimasta imprigionata nella sacca chiusa ieri sera. La battaglia di Don Benito è stata, con quella di Malaga del febbraio 1937 eseguita dalle forze legionarie appena costituitesi in Spagna, la più rapida della guerra. Essa ha avuto le caratteristiche della guerra civile, che si presentarono durante i primi set mesi del conflitto, grazie alla discontinuità del fronte che ha permesso rapide avanzate e manovre di sor presa. Il fronte era infatti costituito dai due lati dal cuneo rosso che si presenta in direzione del Portogallo; sparito queste cuneo, la falla è aperta in tutta l'estensione della base del triangolo; i rossi dovranno chiudere l'enorme breccia organizzando rapidamente un fronte che oggi come oggi non esiste. il d a r r n i - Non si sa ancora se il comando nazionale deciderà di sfruttare la vittoria spingendo più lontano le sue truppe verso Ciudad Beai oppure verso la regione mineraria di Almaden. I rossi dal loro canto, sia per reagire alla dura sconfitta di Don Benito, sia per prestare aiuto alle forze che difendono Valenza, e che sono soggette ad una tenacissima pressione che guadagna ogni giorno terreno, hanno scatenato oggi un'improvvisa e violenta azione lungo l'Ebro, e sono riusciti a passare in alcuni minti il grande fiume. La offensiva ha avuto tutti i caratteri tipici della « sorpresa »; coi favore delle tenebre, i rossi erano riusciti a costruire dei ponti, che han permesso ad alcune truppe di attraversare il corso d'acqua nei pressi dei villaggi di Fayon e di Flix, cioè nel corso meridionale dell'Ebro, fra Tortosa e Caspe. L'aviazione è intervenuta fino dalle prime ore del mattino con forti concentramenti di apparecchi, che hanno esercitato un'azione distruttiva, ininterrotta, dalla mattina fino alla sera, contro le truppe rosse, sia al di qua Che al di là del fiume; i ponti sono stati distrutti. Le forze che erano riuscite a passare l'Ebro sono ora accanitamente attaccate dalle truppe nazionali di rinforzo trasportate da Saragozza, da Alcaniz, da Caspe, da Belchite. Sembra che il pas saggio del fiume, compiuto da alcuni gruppi di militi rossi, sia stato facilitato dalla complicità di una parte delle popolazioni dei villaggi rivieraschi, ipotesi che raccoglie stanotte il comunicato ufficiale del Gran Quartiere generale di Burgos. Le reazioni nazionali all'attacco rosso sono state improvvise e fortissime. Una nuova grande battaglia sta forse per delinearsi sulle sponde dell'Ebro. ovhqeddtsbdtRiccardo Forte Il comunicato ufficiale Salamanca, 25 luglio. Il Gran Quartiere Generale alle 24 comunica le notizie giunte alle ore 20: « Sul fronte dell'Ebro, nei settori di Tortosa e di Flix, il nemico ha concentrato i suoi sforzi disperati e ha costruito durante la notte dei ponti, che sono stati distrutti dalla • nostra aviazione. Questa ha scompigliato i preparativi nemici nei pressi di Tortosa e Amposta, mietendo letteralmente le forze che tentavano di raggiungere la nostra riva. Alcune bande che sono riuscite a in/iitrarst net pressi di Fayon e di Ascò, con la complicità di una parte della popolazione civile rossa di questi villaggi, sono state contenute dalle nostre truppe, che hanno causato al nemico alcune migliaia di morti e di feriti in questo settore. « Sul fronte di Valenza le nostre truppe hanno continuato la loro brillante avanzata: rotta la linea di resistenza del nemico, esse hanno battuto i rossi, occupando il paese di Pavias e chiudendo la sacca. Queste forze hanno preso contatto con le altre che avanzano da levante, e che hanno alla loro volta conquistato importanti posizioni. I rossi hanno abbandonato più di duecento morti e hanno avuto alcune centinaia di feriti ». Nel settore di Estremadura continuano a raccogliersi i fuggiaschi e il materiale bellico in enormi quantità, in seguito alla disfatta nemica di ieri. Sono rimasti chiusi nella sacca occupata gli effettivi di due Divisioni che, avendo tentato di sottrarsi alla manovra delle nostre truppe, sono state materialmente annientate dal fuoco delle nostre mitragliatrici. Le strade e i sentieri sono coperti di materiale abbandonato. Il numero dei prigionieri aumenta di ora in ora. Fra essi figurano numerosi capi, ufficiali e commissari politici. Abbiamo catturato fra l'altro una intera compagnia di carri blindati e più di cento mitragliatrici, una grande quantità di munizioni e di proiettili di ogni specie, depositi di viveri, di vestiario, ecc. Le nostre truppe hanno continuato ad avanzare su questo fronte. Data la grande estensione del territorio occupato circa S mila chilometri quadrati — è ancora impossibile indicare con precisione la cifra totale dei prigionieri fatti. Attività dell'aviazione. - La nostra aviazione ha cooperato oggi brillantemente con i movimenti delle nostre truppe sui vari fronti. Ieri è stato bombardato e in cendiato un treno blindato nemi co presso Almochon, e sono stati bombardati gli obiettivi militari del porto di S. Feliù. Per il Capo di Stato Maggiore: il colonnello Francisco Maria Moreno ». rszstt

Persone citate: Feliù, Francisco Maria Moreno

Luoghi citati: Burgos, Malaga, Portogallo, Spagna, Valenza