La pace danubiana e i suoi sviluppi

La pace danubiana e i suoi sviluppi La pace danubiana e i suoi sviluppi Budapest, 19 luglio. I giornali dedicano intere pagine alla visita di Imredy e De Kanya a Roma, riproducendo sotto vistosi titoli- i brindisi pronunciati ieri sera dal Duce, dal Presidente del Consiglio ungherése e pubblicando ampie cronache delle manifestazioni e cerimonie svoltesi ieri. Il tòno sinceramente caloroso e schiettamente amichevole dei brindisi pronunciati da Mussolini e da Imredy ha suscitato una lieta impressione di compiacimento e di soddisfazione negli ambienti poli¬ tici e giornalistici di questa capi I tale. II Budapest Hirlap riproduce | sotto titoli a caratteri cubitali le o è » » espressioni più significative del brindisi -e rileva che i due chiari e risoluti discorsi hanno confermato questi dati di fatto: , 1" l'amicizia italo-ungherese che coopera con l'asse Romà-Bérlino anche oggi come sempre fin.dal primo momento è al servizio degli ideali della giustizia e della pace e nel settore danubiano mira alla, collaborazione e all'approfondimento dei legami con gli Stati vicini che siano animati dai medesimi ideali; 2° l'amicizia tra l'Italia e l'Ungheria, sostegno prezioso della pace europea, sussiste intangibilmente e inalterabilmente come ha constatato il ministro degli Esteri De Kanya nel suo ultimo discorso, contrariamente alle fandonie messe in giro. Il Pester Lloyd nell'articolo di fondo scrive: « Il grande Uomo di Stato che ha creato la nuova Italia e ha plasmato nel carattere del Suo amatissimo popolo lo spirito dell'eroica filosofia del Fascismo ha salutato a Roma il Presidente del Consiglio ungherese con espressioni calde, umanamente nobili e politicamente importanti. L'insigne statista che si propone di creare la nuova Ungheria e di temprare il suo popolo ai suoi enormi futuri compiti lo Sa ringraziato anche a nome del magiarismo in termini corrispondenti alla sua personalità, semplici ma pieni di significato e profondamente sentiti. Si sono incontrati- due uomini che rappresentano degnamente i loro popoli, hanno parlato due grandi oratori con parole brevi ma lapidarie. Questi discorsi non hanno bisogno di essere parafrasati: essi sono chiari e monumentali nella loro semplicità è nella loro solennità! In diversi centri '00111101 si sono fatte da parecchio tempo insinuazioni su un ritiro della grande potenza fascista dal Bacino danubiano e sull'abbandono del suo ruolo all'amica Germania. Le chiare parole del Duce sulla comunanza di interessi dell'Italia e dell'Ungheria nel settore danubiano distruggono, speriamo definitivamente, questa leggenda. Roma conserverà definitivamente, risolur tamente il ruolo che spetta alla penisola Italica nell'Europa centrale per ragioni geografiche e storiche. La politica dell'asse Roma-Berlino non solo non vuole allontanare l'Italia dal bacino danubiano ma - mira anzi ad una ! stretta e armonica cooperazione nella zona tra i Carpazi ed 11 Mare Adriatico. che anche lo storico evento dell'annessione dell'Austria non ha :— contrariamente alle tesi soste-: nute dalla stampa, occidentale minimamente scosso o indebolito la confidente, ormai tradizionale amicizia italormagiara, che, anzi, si può dire, che l'abbia rafforzata, perfezionando e consolidando il sistema politico, cui essa, insieme con l'amicizia italo-jugoslava, si inquadra, come parte costitutiva essenziale, sistema il quale si riassume nella formula dell'asse Roma-Berlino come una delle linee maestre direttive della storia presente e futura del continente europeo. «La visita del Primo Ministro ungherese Imredy e del Ministro degli Esteri De Kanya, in Italia segue — scrive la Corrispondenza politica diplomatica — la linea della chiara politica svolta in comune tra le due nazioni legate da amicizia. E' questo il primo viaggio all'estero dei rappresentanti del nuovo Gabinetto ungherese e deve essere considerato come un felice sintomo per la durevolezza dei rapporti fra nord e sud creati dall'asse Roma-Berlino il fatto che abbia luogo questa diretta presa di contatto con uno dei due fattori dell'asse stesso. Come la stretta amicizia dell'Ungheria verso la Germania si è potuta conservare sin dai difficili giorni della fratellanza d'armi nella guerra mondiale, creando' uno stato di fiducia che non potè essere scosso neppure dopo- tutti i sospetti generalizzati dall'estero in seguito alla annessione dell'Austria al Reich, cosi anche l'Italia, dall'inizio del Regime fascista, mostrò sempre un interesse profondo e senza secondi fini alla situazione della nazione magiara determinata dalle ingiustizie del trattato del Trianon. Da tutto ciò derivano il grado e l'intensità della cordialità che informa e caratterizza l'incontro di Roma: il cerchio della comunanza di interessi aperto da una tale politica dì simpatia dell'Ungheria verso il nord come verso il sud, si è ancora più consolidato e ristretto in seguito alla creazione dell'asse Roma-Berlino. « Il suo carattere, tutt'altro che egoistico, basato sulla comprensione per i bisogni naturali di una Ungheria forte ed economicamente sana è in aperto contrasto con certi altri tentativi che si compiono in questo momento nel bacino danubiano per creare mediante crediti politico economici una nuova, situazione di dipendenza, | che non può dirsi affatto naturale, anzi è tale da- provocare nuove tensioni e contrasti. teludpriaEmGricopmUa tiliceNaturalmente nel circolo dei sosten"ori di una tale politica non sono mancate voci di malumore determinate dall'annunzio della visita di Imredy in Italia, voci che sfociavano tutte nel porre all'Ungheria una alternativa che non esiste : Roma o Berlino. Già il chiaro tono dei brindisi pronunziati ieri a Palazzo Venezia basterebbe per distruggere questi tentativi e queste interpretazioni. La Germania, dopo l'Anschluss, seppe "adattare i suoi trattati commerciali con gli altri Stati alla nuova situazione senza promuovere alcun disturbo o contrasto e potè impr mere ai suoi rapporti commerciali ed economici con le due nazioni I damiche uno sviluppo ancóra più in- ! iIcaarcrbMsmilrcptomloèèschJnrnaccdrdpprcul'lvsclrledBsssHMjcqpvggstznca tenso e naturale. L'esame che ha luògo a Roma in questo momento della situazione generale e nei rapporti attuali tra l'Italia e l'Ungheria,'è un nuovo contributo positivo alla conservazióne della pace in Europa il quale sarà completato mediante l'imminente - visita in Germania del Reggente d'Ungheria Horty che sarà accompagnato come è noto in questo viaggio dal primo ministro Imredy. Questo imminente viaggio del Reggente di Ungheria in Germania contribuirà a rafforzare ancora di più il sentimento verso un ulteriore consolidamento della pace nell'Europa centrale ». Amicizia consolidata ., a lt- Berlino, 19 notte. I brindisi di' Palazzo Venezia danno ai giornali ancora una volta occasione di rilevare il signi| ficato della visita dei ministri mao | giari a Roma, il quale consiste [nell'affermazione solenne del fatto Insinuazioni a ripetizione I di una ! Parigi, 19 luglio. I giornali continuano a pubblicare silice conversazioni di Roma ampi telegrammi astenendosi per altro nella loro grande maggioranza dai dedicarvi commenti speciali. Tuttavia il corrispondente romano del Temps nota che nei brindisi scambiati ieri sera fra Mussolini e il signor Imredy non si trova nulla che possa creare il menomo allarme. II Capo del Governo italiano ed il Presidente del Consiglio ungherese si limitano ad affermare il carattere pacifico della politica perseguita dai due Paesi e a sottolineare che non mirano a formare un blocco per i-I fatto che la loro collaborazione non solo non è diretta contro nessuno, ma che è anzi aperta a tutti gli Stati che si propongono obbiettivi analoghi. « E' da notare — aggiunge il corrispondente — che Mussolini ha fatto un'allusione esplicita alla Jugoslavia che il signor Imredy non ha rilevato che in modo indiretto conglobando quest'ultima nella cornice « degli Stati vieni animati dallo stesso spirito di conciliazione »; riserva comprensibile che non esclude però un desiderio di distensione ». Da parte sua l'ufficiosa Havus riceve da Roma che dai brindisi di ieri sera è rilevata in modo particolare nei circoli politici e diplomatici di'Roma l'affermazione reciproca dei vincoli di amicizia che uniscono i Popoli italiano e ungherese nonché l'allusione all'Asse Roma-Berlino. Si nota a tale riguardo che il Capo del Governo ungherese ha creduto dover sottolineare la « tradizionale e sincera amicizia » che esiste fra l'Ungheria e la Germania sul terreno politico-economico e culturale, ed alcuni concludono da questa dichiaraz.one che il Governo di Budapest non intende dare a nes suno dei due partecipanti dell'As se Roma-Berlino una preminenza sull'altro. « Si nota inoltre — conclude la Havas — la menzione fatta da Mussolini alla leale intesa italo jugoslava, ciò che conferisce qual che credito alla voce secondo la quale da parte dell'Italia si coni pirebbe lo sforzo di sostituire al vecchio gruppo italo-austro-un gherese un triangolo Roma-Bel grado-Budapest destinato nel pensiero dei dirigenti fascisti a controbilanciare la crescente influenza della Germania nel bacino danubiano ». Il Journal des Débats prevede che le conversazioni di Roma non avranno altra portata che quella manifestazione spettato.

Persone citate: De Kanya, Duce, Mussolini