Armeggî tra Praga e Parigi

Armeggî tra Praga e ParigiIL RAZZISMO ITALIANO E QUELLO FRANCESE ItÉltfllliii Come sarà l'esercito francese tra 50 anni sulla base del « razzismo » parigino ULTIME NOTIZIE TORINO — Domenica 17 Luglio 1938 -- Anno XVI -- Num. 169 Avanzata dei Nazionali su un fronte di 35 chilometri Sedici brigate rosse in fuga - Sette villaggi conquistati dai nazionali -- Visione episodica della furiosa battaglia una ritirata a precipizio delle 16 brigate comandate dal generale Ascaso, concentrate nel settore Sarrion - Albentosa - Barràcas, ed una crisi in atto, ancora più grave, dell'intero corpo di esercito repubblicano schierato di fronte alla linea di Mora de Rubielos. Non è il caso di precisare per il momento le direzioni future della battaglia, ma con la situazione creatasi stasera (due divisioni volontarie all'ultim'ora senza occu-, pare Barracas l'hanno sorpassata dì qualche chilometro, e le truppe, di Varela hanno occupato Rubielos de Mora), le brigate marxiste sono obbligate a cercare una nuova affannosa linea di resistenza che appare problematico possa essere la dorsale montuosa della Sierra di Javalambre, che per la sella di Barracas va a saldarsi alla cima della Sierra di Espadan, ove Garda Volino in collegamento con le truppe di Aranda combatte in direzione di Sagunto'. Così la granI de battaglia del levante comincia la pigliare una sempre più vasta, complessa e decisiva fisionomia. Giovanili Artieri funziona l'„ automobile granchio „ (Da uno dei nostri inviati) Km. 6 da Barracas, 16 luglio. Uno dei punti estremi della li nea legionaria è questa casa can- della mineraria, fu fatto saltare nel pomeriggio di ieri. Le rotaie si vedono ancora al loro posto sospese nel vuoto. Il toniera a 6 chilometri da Barra-\ponte principale della rotabile e cas, di dove traccio queste linee. E' pomeriggio alto. Siamo aggruppati attorno a un cannocchiale ricercatore, per osservare gli effetti dell'artiglieria che tuona alle nostre spalle sulle posizioni nemiche più lontane. Il paese si vede ad occhio nudo in fondo alla strada fra praterie giallastre. Pochi alberi lo circondano, ove sappiamo con precisione che stanno appiattati tre carri russi e uno di questi si può vedere nell'obiettivo del binoccolo. Questi carri formano la difesa avanzata di Barracas. Stamane hanno mirato proprio alla casetta bianca dove siamo, e hanno mandato un paio di colpi scheggiando il muro. Altri qua e là, a capriccio, cadono a duecento metri sulla strada laterale, nei campi, ove è il battaglione della Divisione Littorio. L'unità operante muove alla sinistra della battaglia, è piatita ad avanzare fino a una insenatura <JeHa montagna di fronte, a dominio del paese. I carri sono pronti per lanciarsi per la pista asfaltata, e i carristi attendono leggendo il giornale arrivato fin sulla linea. Adesso sta lavorando l'artiglieria a preparare l'attacco e fra non molto — non c'è il tempo perchè possa descriverlo a misura che lo vedo — i fanti occuperanno quest'altro nodo ìmportan tissimo di comunicazioni e di resistenza nemica. Ho superato venendo fin qui sul la strada di Sagunto, il grosso centro di Albentosa, conquistato stanotte definitivamente, ma ieri dominato dai tiro e circondato dalle fanterie. La lotta per Albentosa come quella per Sarrion varrà la pena di descriverla minuziosamente a suo tempo; ma che il lettore ne abbia almeno un'idea anche pallida adesso. Intorno al paese e al fiumiciattolo dello stesso nome, si enucleano come i fili di un gomitolo molte strade e due ferrovie: la grande carrettera di Sagunto, quella per Mora de Rubielos, e quella proveniente da Olba di Arcos cioè il condotto di sfogo di tutte le piste e i sentieri della Sierra di Javalambre, distesa montagnosa di enorme importanza nella difesa rossa di Sagunto e di Valencia. Inoltre, come ho detto, vi sono le linee ferrate della Sierra de Ochos Negros e quella per il traffico rapido dei viaggiatori del Nord nella provincia di Valencia. L'occupazione totale di questo sistema di comunicazioni costituiva uno sbarramento della ritirata al nemico, ancora ingolfato nella cosidetta sacca di Mora de Rubielos. Due Divisioni i;oZontarie, con la collaborazione del Corpo d'Esercito nazionale del Tercio, e di elementi del Corpo di Castiglia, si erano già impadronite del nodo ieri al tramonto, avanzando ai lati della Teruel-Sagunto, verso Barracas. Importava però di pigliare saldo possesso del paese. Non fu facile. Siamo qui in un panorama che all'improvviso si restringe, e Albentosa è costruita in cima ad un nero roccione alto 200 metri, da cui domina lo spacco profondo e roccioso del fiume. La valle stretta ■ove scorrono le povere e lente acque qui e là stagnanti, si scheggia in alto e in basso in acuti spuntoni di roccia desolata. Tre grandi viadotti e due ponti della rotabile ne uni scpno. il ciglio. Le case del paese, dominate dai cipressi del cimitero e da una vecchia torre campanaria, si accavallano a gradoni fino al fiume. Pochi e magri alberi mettono una. nota verde in quel crudo quadro di archi sottili e altissimi dei ponti, di tetti polverosi e compatti, di lugubri sagome rinchiuse nel quadro del Camposanto. La strada generale corre sull'opposto costone, e difenderne l'accesso da Ventosa, che come quasi tutti i villaggi dell'Aragona ha conservato la sua posizione dominante e facilmente difendibile (le vecchie guerre contro i Mori insegnarono questo alla Spagna), costituiva un facile .combattere. Il grande viadotto quello di minore importanza sul fiume non crollarono. I repubblicani asserragliatisi, nel paese attesero l'attacco che non fu uno solo, ma parecchi. Mentre una divisione volontaria aggirava al largo due Battaglioni, un'altra con i carri del reparto celere combatterono sul ciglio della strada di faccia al paese. Ai loro piedi si apriva lo spacco nero e profondo della torretta. Occorreva scendere lungo la verticale sospesa, e risalire quel muro nerastro di roccioni per mettere piede al primo gradino dell'enorme e ripida scalinata su cui è costruita Albentosa. Era già notte alta. Gli uomini e le macchine sono distinguibili dalle case e dal cimitero, sullo sfondo stellato. Le scolte aprono il fuoco e cominciano un infernale « cecchinaggio » contro le rapide ombre degli uomini che si buttano nel burrone dietro i carri, dietro le roccie, e rispondono fucilata per fucilata. Dal fondo dei roccioni il cimitero innaffia di mitraglia il costone. Costruito sul perimetro di un antico castello moresco di cui si conservano ai quattro lati le torrette, il camposanto di Albentosa è una pericolosa fortezza. 1 carri vanno avanti e qualcuno capotta nel fiume. Gli equipaggi escono con i moschetti e riparandosi dietro le altre macchine continuano a combattere. Due entrano sul primo gradino di case, e cominciano a scrostare i « cecchini ». Uno di essi si addentra e corre verso il cimitero, per tògliere di mezzo quel nucleo di resistenza più pericoloso, ma i cingoli escono fuori dalle ruote. Il carro è immobile. Un centinaio di miliziani gli va addosso; è mezzo falciato dalla mitraglia. I due piloti si sono chiusi dentro il guscio d'acciaio e aspettano di finire le munizioni prima di giuocare tutto per tutto. Ma sanno che i compagni sono li vicino. Uscire sarebbe la morte immediata. L'avversario ha piazzato una mitragliatrice all'angolo del veicolo. Quando l'ultimo nastro di proiettili è finito non resta .che attendere con pazienza i soccorsi. Avviene una sosta. Odono avvicinarsi degli uomini. Battono con uno scalpello ed un martello sui coperchi. Evidentemente vogliono catturare il carro intatto, ma le chiusure resistono. I due piloti ascoltano una discussione: «Dobbiamo darlo alle fiamme? » dicono di fuori. Qualcuno chiede se i piloti sono vivi o morti. « Morti » viene risposto. Di dentro i due carristi zitti con le pistole in pugno, aspettano. Sono stati così tre ore e mezzo fin quando fra lo strepitio del combattimento non hanno sentilo picchiare alle pareti, « Apriteci, siamo noi > e sono usciti fuori. Erano i nazionali arrivati a liberarli. L'assalto al cimitero, ia tormentosa caccia ai cecchini erano pressoché finiti. Alle 2 del mattino a\beni.osa era completamente occilpata e la Divisione Littorio si metteva sulla strada arrivando /ini alla linea di Barracas. In matti'nata sono venuti dai rifugi scavati nel tufo della montagna, fuori sul1 \Ja strada gli abitanti, parecchie ^centinaia con miriadi di bambini. Guardavano ancora pallidi e intontiti passare la truppa, le ar-\ tiglierie in marcia per il nuovo balzo. La guerra si allontanava già, dopo poche ore, dal villaggio crivellato dì proiettili. Magnifico è stato l'apporto di sapiente audacia dato alla battaglia in corso da una delle Divisioni legionarie. La manovra dell'intero schieramento ha allargato il suo ritmo e la sua ampiezza. Ora ù entrato in azione il Corpo di esercito di Castiglia del generale Varela. Nella notte Mora de Rubielos è caduta dopo 22 ore di accanito combattimento. Assalita dalla cavalleria di fronte, dai tabor marocchini ai lati, ha resistito a cinque assalti fino a che le due brigate di carabineros, che si sono battute con tenacia testarda hanno giudicato meglio abbandonarla. In effetti la rottura del fronte dinanzi ai legionari, la veloce avanzata delle truppe di Solchaga, e lo scatto della cavalleria verso Ru- II comunicato ufficiale Burgos, 16 luglio. Il Gran Quartiere Generale ha pubblicato alla, mezzanotte il seguente comunicato: «Siti fronte-di Teruél le nostre truppe hanno compiuto oggi una profonda e brillante avanzata su un fronte di più di Só chilometri; hanno occupato e superato, oltre altre posizioni di- grande importanza, ì paeselli di Mora de Rubielos, Rubielos de Mora, Albentosa, San Agustin, Barracas, Pina e Alcola; l'avanzata continua. I rossi sono stati ampiamente disfatti e messi in fuga. Abbiamo catturato una grande quantità di materiale, e un gran numero di prigionieri il cui conteggio non ha potuto ancora essere fatto poiché l'offensiva continua. « Sul fronte di Castellon le nostre truppe hanno occupato il villaggio di Castillo de Villamalefa e oltrepassato il fiume Argelita; l'avanzata continua. Un attacco rosso contro alcune posizioni del settore di Sort è stato intéramente respinto. « Attività dell'aviazione : Nella notte dal 14 al 15 luglio è stato bombardato efficacemente due] volte il porto di Valenza ». L'idro precipitato in mare' Il prof. Majorana La prima automobile che possa muoversi-lateralmente, oltre che avanti-e indietro, è stata esibita in questi giorni..Il movimento del granchio è realizzato con un- dispositivo di ruote a martinetto frutto di cinque anni di esperimenti del sig. Stanley Berman di Hendon in Inghilterra. Al muovere di una leva- posta presso il piede del guidatore, le quattro ruote scendono al suolo, sollevando'dalla strada le ruote coi pneumatici. Un altro comanda permette di far muovere la vettura lateralmente, cosa che permette al veicolo di parcarsi in uno spazio molto ristretto. L'inventore pensa che le « ruote-granchio» possano.costare circa 25 sterline. La foto mostra come le ruote sotto il veicolo lo sollevino e come le più piccole servano a far muovere l'auto lateralmente. Il ministro francese in Cecoslovacchia riferisce a Bonnet I rapporti franco-tedeschi dopo il discorso di Daladier Parigi, 16 luglio. . Come vi abbiamo già segnalato, il Ministro di, Francia a Praga, signor De la Cròix, giunto a Parigi, è stato ricevuto dal Ministro Giorgioi< Bonnet, al quale ha fornito precisazioni sullo'stato attuale delle cose in Cecoslovacchia e sui negoziati in corso fra il Governo di Praga e i rappresentanti delle minoranze, nazionali. Alcune informazioni di. stampa, avendo lasciato capire che il progetto di statuto è definitivamente stabilito e che sarebbe stato anzi comunicato a Parigi e Londra, il « Temps » crede sapere che le cose non sono ancora a quel punto e che un importante lavoro di messa a punto rimane da farsi prima di giungere a questa tappa decisiva. Riforma capitale Il Comitato ristretto dei Ministri, che si. occupa in modo speciale degli aspetti politici del problema, si è riunito giovedì sotto la presidenza di Hodza e si ritiene che potrà fissarsi alla base della riforma dell'autonomia amministrativa. Si spera sempre che i progetti relativi allo statuto delle minoranze nazionali potranno essere presentati al Parlamento prima della fine di luglio. Quantunque da fonte ufficiale | nessuna indicazióne sia stata pubblicata per quello che concerne le condizioni e le modalità di tale riva vano a bordo, dieci sono rima- ì forma capitale, tutte le informaste ferite abbastanza seriamente e]zioni che si hanno concordano nel sono state ricoverate nel vicino j precisare • che essa permetteva di ospedale Pasteur. j creare una base di auto-ammini- Idrovolante francese che si fracassa contro le roccie 1 morto e 10 feriti gravi Parigi, 16 luglio. Un grave incidente aviatorio si è verificato presso Cherbourg. Ùn grande « Breguet » avente a bordo due ufficiali e dodici impiegati borghesi della Casa Breguet stava effettuando un volo di prova. Giunto su Bretteville, l'apparecchio passava a bassissima quota al di sopra dell'ospedale Pasteur e si dirigeva verso il mare. Nel momento in cui stava per prendere contatto con la rada, l'apparecchio urtava contro una roccia e precipitava in acqua. Subito accorrevano sul posto numerosi volenterosi e suore dell'ospedale Pasteur, ma l'opera di soccorso si presentava difficilissima. Dei due ufficiali, per liberare i quali è stato necessario spezzare a colpi di accetta la cabina di pi lotaggio, uno potè essere rianimato, mentre l'altro cessava di vivere durante il trasporto all'ospedale. Delle dodici persone che si tro- della ferrovia centrale e quelloj bielos de Mora hanno provocato\ L'angelo custode dell'argento degli Stati Uniti. Ecco una delle buone ragioni per cui si crede che il gigantesco compito di trasferire più di un miliardo di dollari della massa d'argento degli Stati .Uniti alle nuove camere corazzate di West Point, potrà svolgersi senza attacchi da parte dei gangsters.' La buona ragione è una pistola mitragliatrice la cui micidiale bocca si affaccia da una feritoia degli autocarri corazzati che saranno adoperati per il trasporto per cui occorreranno circa dieci mesi di lavoro. strazione locale e provinciale cosi larga che con della buona volontà potrebbe essere accettata da tutti gli elementi etnici che reclamano l'autonomia. Da quanto è possibile sapere, i progetti in preparazione in seguito ai negoziati che hanno avuto luogo con i portavoce della coalizione governativa e dei partiti di opposizione, si riassumerebbero, alla fine dei conti, in tre leggi, di cui la prima organizzerebbe l'autonomia linguistica e culturale dei gruppi detti nazionali nella cornice dello Stato cecoslovacco; la seconda fisserebbe lo statuto per la amministrazione civile degli elementi minoritari ai quali verrebbe assicurata una giusta ripartizione dei pubblici impieghi proporzionata all'importanza della popolazione di ogni nazionalità; infine la terza legge definirebbe le attribuzioni delle assemblee locali particolari di tutti i gruppi etnici che sarebbero egualmente rappresentati proporzionalmente al Parlamento nazionale e al Governo centrale. Quello che il Governo di Praga intende garentire in ogni modo è l'indipendenza e la sovranità della Cecoslovacchia "in materia di difésa nazionale, di politica estera e di politica economica e finanziaria. Ma, sempre secondo il « Temps », nella cornice così delimitata, esso rimane deciso a spingersi molto lontano nella via dèlia conciliazione. L'organo del Quai d'Orsay ritiene però che il programma dei tedeschi Sudeti, stabilito al con gresso di Karlovy Vary, segnando una posizione estrema, delle concessioni dovrebbero essere fatte su alcuni principii dai partigiani di Henleìn, qualora si voglia giungere a un compromesso accettabile da tutti, senza di che i negoziati fra il governo e i delegati dei tedeschi Sudeti sarebbero stati in realtà senza oggetto Ma se il gabinetto di Praga si mostra .interamente disposto a risolvere la crisi con spirito liberale, mantenendosi però sul terreno dell'interesse nazionale, il partito di Henlein rimane fermo sulle sue primitive esigenze e, a quanto si afferma, si disporrebbe a dichiarare che il progetto di statuto , quale verrà sottoposto al Parlamento è, in ogni modo, insufficiente, perchè incompatibile a suo parere — con lo svilup po del nazional socialismo. Inquietanti ripercussioni L'opposizione del partito Hen lein non impedirebbe però — a giudizio del Temps — l'applica-, zione dello statuto delle nazionalità quando questo sarà stato approvato dalla maggioranza del Parlamento; ma i tedeschi Sudeti non mancherebbero di prenderne pretesto per continuare la, loro agitazione; e per tal fatto, la crisi, che in queste ultime settimane ha causato così gravi preoccupazioni all'Europa, non sarebbe definitivamente risolta e rischierebbe di avere, ad ogni modo, inquietanti ripercussioni. . Intanto, i commenti piuttosto favorevoli della slampa tedesca al recente discorso di Daladier ven goho da numerosi giornali consi derati come un sintomo della pos, sibilità di un riavvicinamento con la Germania, eventualità che altri respingono, segnalando rumori bellicosi di una guerra in preparazione. A tale riguardo, Aux Ecoutes rivela che nell'ultimo Con siglio dei Ministri, Giorgio Bon net, mise i suoi colleghi al corrente degli ultimi rapporti giunti da Berlino. L'Ambasciatore Francois Poncct sembra essersi mostrato abbastanza preciso ciò che spiega la discrezione osservata dai membri del Gabinetto. L'Ambasciatore francese in Germania non crede, a quanto sembra, che il momento cruciale debba giungere nel corso delle prossime settimane o durante i mesi dell'estate, poiché lo Stato Maggiore hitleriano è lungi dal pensare che una guerra moderna debba forzatamente cominciare durante l'estate. Esso ritiene invece le giornate di autunno più propizie alla realizzazione del piano previsto. Sarebbe dunque temerario credere che il pericolo sia allontanato sé nulla di grave avviene durante i mesi di agosto e di settembre. L'ambasciatore Poncet non crede che la situazione attuale possa essere duratura. Hitler glielo avrebbe lasciato capire chiaramente dicendogli: « L'intesa tra noi e voi è più indispensabile che mai. Essa è urgente ». Nel suo rapporto l'Ambasciatore di Francia a Berlino dichiara di limitarsi a riferire queste paròle senza fare apprezzamenti, lasciando al Governo la cura di determinare se esse costituiscano un'offerta o una minaccia. « Ad ogni modo — ha detto Daladier — sono parole da rilevare. Se si vuol entrare in conversazioni con noi, siamo pronti a rispondere. La Francia è abbastanza forte per non temere la discussione ». Il signor Bonnet ebbe poi numerose conversazioni con l'Ambasciatóre di Gran Bretagna a Parigi, sir Eric Phipps, che venne ricevuto pure da Daladier, senza che queste visite fossero rese pubbliche. Ed è dopo che esse ebbero luogo che Daladier decise di pronunciare il suo discorso di martedì. Si è insomma entrati nel periodo di grandi manovre diplomatiche. I Duchi di Windsor attesi a Napoli e Capri Napoli, 16 luglio. I Duchi di Windsor, molto probabilmente, sbarcheranno dal panfilo « Guzsar » domani a Napoli, per un breve soggiorno nella nostra città e a Capri. Dove i cadaveri sono stati rinvenuti Cagliari, 16 luglio. Sul fatale incidente di volo verificatosi il 14 corr. sulla linea aerea Cagliari-Roma, si hanno altri particolari. L'apparecchio era partito regolarmente dall'aeroporto di Elmas alle 7,45. Il tempo era ottimo, e cosi pure la visibilità. La prima parte del viaggio si svolse senza il minimo inconveniente e poco prima delle 9,15 veniva comunicato da bordo il « tutto bene ». Da quél momento l'apparecchio non ha dato più comunicazioni. Allarmata dalla mancanza di notizie, l'Ala Littoria faceva levare in volo varii apparecchi per la ricerca, sia da Cagliari che da Ostia, mentre navi da guerra per lustravano il mare. Appena a co noscenza dell'accaduto, S. E. Val le partecipava personalmente alle ricerche col presidente dell'Ala Littoria, on. Klinger. In un primo tempo le ricerche rimanevano infruttuose, e soltanto verso mezzogiorno una torpediniera della base marittima della Maddalena rinveniva presso lo scalo sardo di Arbatax di Tortoli dei rottami dell'idrovolante e alcuni cadaveri, che venivano subito raccolti. ' Le sorelle e la nipote di S. E. Valle rientravano in Roma dopo una breve permanenza presso alcuni congiunti residenti a Cagliari. I Assai noto nella nostra città era il cav. Adriano Chapelle, attivissimo industriale. : La signora Enrichetta Mereu, consorte dell'avvocato Vincenzo Mereu e sorella dell'on. Sanna Randaccio, si recava a Roma per trascorrervi il giorno del suo ono mastico, che ricorreva appunto oggi- Il marchese Pes di Villamarina, proprietario di alcune tonnare, rientrava a Torino dopo la stagio ne della pesca. L'ing. Aironi, della direzione dei lavori di Carbonla, era accompagnato dalla consorte in stato di avanzata gravidanza. La professoressa Lopez ed il professore Marchettini ritornavano sul continente dopo aver preso parte ai lavori della commissione di esame di maturità scientifica della nostra città. Nativi di Cagliari erano il dott. Nonnoi e il capitano Mancini che si trovava di passaggio. Il Nonnoi, come è stato detto, abitava a Mi lano, il cui Podestà sen. Gallara ti Scotti ha inviato un telegramma di devote condoglianze alla vedova. Hedy Lamarr, la donna che suscitò tanto scalpore col film « Estasi » e che qualche mese fa abbandonò il marito per dedicarsi completamente alla cinematografia. I vice-Segretari del Partito visitano le colonie della Liguria Savona, 16 luglio. I vice-Segretari del Partito onorevole Serena e prof. Zangara sono giunti a Savona stamane, attesi alla stazione dal Federale. L'on. Serena, accompagnato dal Federale, ha iniziato l'ispezione delle colonie marine delle Federazioni della Liguria, del Piemonte e della Lombardia esistenti nel litorale tirrenico di ponente, da Savona a Ventimiglia, mentre il prof. Zangara, accompagnato dal capo della Segreteria federale, si è diretto verso Genova per l'ispezione alle colonie della riviera di Levante fino a La Spezia. L'on. Serena, a Calizzano, località situata a 650 metri d'altitudine, dove sta svolgendosi ùn campo al quale partecipano una centuria di giovani Fascisti ed una dì Gioyani Italiane di Savona, ha visitato l'ordinatissimo campo, consumando il rancio con le giovani partecipanti. Accoltellato per strada dall'amante abbandonata Trieste, 16 luglio. Giorni fa, dopo lunghi anni dì vita in comune con la quarantenne Ernesta Danelon in Boìco, il ferroviere Luigi Verani, di anni 30, si stancava della relazione ed abbandonava la compagna. Questa sera, venuta a conoscenza che il Verani si era fidanzato con tale Maria Klinich, di anni 42, la Boico si recava in cerca del fedifrago compagno e, trovatolo in via dell'Eremo, dopo averlo aspramente rimproverato per l'abbandono in un impeto di gelosia lo colpiva con due coltellate. Ferito al costato, il Verani è stato inaiato in gravi condizioni all'ospe dale. La feritrice è stata tratta in arresto. L'assassino di Casteggio muore investito da un treno Casteggio, 16 luglio. Abbiamo narrato ieri l'efferrato eccidio che ha insanguinata la casa Liberali destando un profondo or rore in tutta Casteggio. II Colombo, che dopo aver ucciso i cognati Gina e Antonio Liberali e gravemente ferite la moglie, un'altra cognata e la suocera si era reso latitante, durante la fuga è stato investito da un treno della linea Piacenza-Alessandria e orrendamente sfracellato. I tre feriti, ricoverati all'Ospedale Civile di Voghera, presentano lieve miglioramento. Muore di sincope nel vedere il figlio ferito Napoli, 16 luglio. Da Afragola è stato trasportato al nostro Ospedale dei Pellegrini il commerciante Salzano, ferito gravemente da due colpi di rivoltella sparatigli da uno sconosciuto. La madre del Salzano, Filomena Silvestro, recatasi a vedere il figliolo ferito, è stata colta da sincope ed è morta. □ A MONOOVr " Un grave lutto ha colpito il nostro corrispondente dott. Giuseppe Travaglio: la moi-te del fratello dottor Vittorio, podestà, di Monastero Vasco e Sia, membro del Direttorio del Fascio di Molinovi, dove ricoperse altre importanti cariche pubbliche, Al dottor t.iuscppc rravasMo le sentite condoglianze de « La Stampa », Una nevrastenia gastrica lo rendeva antisocievole Napoli, 16 luglio. La singolare scomparsa del professore Maiorana permane misteriosa. Il prof. Carrelli, intervistato, ha detto di avere conosciuto il prof. Maiorana poco meno di un anno fa. Come studioso, però ne seguiva da tempo le brillanti ed: ardue ricerche, che il Maiorana compiva anche quale libero docente presso l'Università di Roma, dove era alunno prediletto del geniale fisico Enrico Fermi, Accademico d'Italia. Gli studi ai quali il Maiorana si era votato giovanissimo erano quelli di fisica teorica, una branca ardua e complessa, legata intimamente alle modernissime teorie atomiche, alla filosofia, alla matematica. Ettore Maiorana attraversava forse un periodo di riposo mentale, per prepararsi a più ardue ricerche. Improvvisamente si volse alla fisica atomica e quando il tedesco Heisenberg pubblicò i suoi studi sul « neutrone » il giovane professore Maiorana, in una serie di ricerche, scopri le deficenze della teoria dello studioso germanico e pubblicò una importante memoria sui « neutroni » e sui « protoni ». Da questi studi nacque la famosa teoria Maiorana dei « nuclei », universalmente accettata dai dot-* ti di tutto il mondo . Dopo tale successo la rinomane za del Maiorana crebbe e divenne conteso dall'America. La Columbia University gli propose infatti una splendida sistemazione scientifica ed economica, ma il Maiorana rispose che aveva intenzione di non muoversi dall'Italia, Attualmente l'Illustre studioso preparava un volume di critica sulla fisica nucleare. All'Universi-" tà si ricorda ancora la sua vasla prolusione. E' dal 25 marzo che, egli manca dall'Istituto di fisica, e lo supplisce appunto il prof. Car-* relli. In conclusione, l'intervistato ha' ripetuto che il Maiorana era timido, quasi scontroso, riservatissimo, e che aveva della scienza un concetto altìssimo e se ne considerava un sacerdote. Dei vari altissimi problemi aveva una comprensione e un intuito profondamente acuti. Modelli di chiarezza e di perspicacia restano i suoi studi sulla relatività. In lui era quasi una sproporzione tra la grandezza del proprio ingegno e la persona fisica, donde sempre un desiderio di evasione, di maggior compiutézza spirituale, a volte persino una vera e propria psicosi religiosa. In questi ultimi tempi lo aveva còlto una specie di nevrastenia gastrica, che lo rendeva profondamente intollerabile dei rapporti umàni. L'ultima volta che a Napoli fu veduto il Maiorana, fu al suo ritorno da Palermo, il primo e il 2 aprile. A Napoli, ripetiamo, non all'Università e nel mondo scientifico, dal quale manca dal giorno 25 marzo. Intanto l'Ipotesi che il Maiorana sia andato a rinchiudersi in un convento comincia a diventare la meno accreditata, perchè moltissimi monasteri sono stati finora visitati ma con esito negativo. Il fratello Francesco, dopo qualche settimana, si è presentato all'albergo e, presenti le autorità di polizia, ha ritirato i bagagli ed i libri dello scomparso. Il Maiorana aveva lasciato nella camera un portafogli contenente somme rilevanti. Per quante ricerche siano state fatte, non una lettera del Maiorana è stata trovata dalla quale trapelasse un suo piano. Vittima d'un ignoto sparatore muore all'ospedale d'Ivrea Ivrea, 16 luglio. Un misterioso fatto di sangue è accaduto sulle montagne di Quinclnetto. I fratelli Monetta notavano l'altra sera che dal camino di una loro baita usciva del fumo: saliti al casolare e trovata la porta aperta, penetravano nell'intèrno. Trovato un giovanotto sui trent'anni, sconosciuto, lo interpellavano in proposito. Questi avrebbe senz'altro risposto sparando un colpo di fucile, che feriva travemente il Monetta Domenico, occorso dal fratello, mentre lo sparatore riusciva a darsi alla fuga, il ferito veniva trasportato all'ospedale di Ivrea dove, nonostante le cure, è morto. Si svolgono febbrili le indagini per rintracciare l'omicida e si è anzi già proceduto, a qualche fermo. TEATRI AI Teatro della Moda Questa sera: La Gioconda - Mar. tedi ultima di Palla de' Mozzi Questa sera al Teatro all'aperto della Moda, alle ore 21 precise, avrà luogo la seconda recita dell'opera La Gioconda, concertata e diretta dal maestro Umberto Berrettoni, con lo stesso complesso artistico della prima rappresentazione. La vendita dei biglietti continua presso la segreteria del Teatro Carignano fino alle ore 19, indi, dalle 19,30, presso i botteghini del Teatro della Moda. S'inizia oggi anche la vendita dei biglietti per l'ultima recita di Palla de' Mozzi, che si darà martedi prossimo, sotto la direzione del maestro Gino Marinuzzi. ALL'ALFIERI oggi, alle 15,15, ripresa della «Vedova allegra:»; e stasera, alle 21.15, replica del «Paese dei campanelli », nella brillante interpretazione della Compagnia di operette diretta da Oreste Trucchi; che seralmente riporta lusinghiero successo. AL MICHELOTTI con le due odierne rappresentazioni si congeda dal nostro pubblico l'illusionista BustcJli. Da domani agirà allo stesso'teatro — tome abbiamo annunciato — la Compagnia di riviste « Broadwny Folies N. 3 », cho si presenterà con la nuova rivista in due tempi e ventiquattro quadri: « l,arga la foglia, stretta la ... » di Mio Aureo. / manoscritti non pubblicati non si restituiscono. ALFREDO SIGNORETTI Direttore responsabile* TipDgrafia Giornale LA STAMPA Armegg tra Praga e Parigi