Il problema della razza nell'Italia Fascista

Il problema della razza nell'Italia Fascista Il problema della razza nell'Italia Fascista Roma, 14 luglio. Un gruppo di studiosi fascisti docenti delle Università italiane, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare, ha fissato nei seguenti termini quella che è la posizione del Fascismo nei confronti dei problemi della razza: 1) Le razze umane esistono. — La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito ma corrisponde ad una realtà fenomenica materiale percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse quasi sempre imponenti di milioni di uomini, simili per caratteri fisici e psicologici, che furono ereditati e che continuano a ereditarsi. Dire che esistono le razze umane, non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti. 2) Esistono grandi razze e piccole razze. — Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come, per esempio, i nordici, i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono, dal punto di vista biologico, le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente. 3) Il concetto di razza è concetto puramente biologico. — Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di Popolo e di Nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però, alla base delle differenze di Popolo e di Nazione, stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, eccetera, non è solo perchè essi hanno una lingua diversa ed una storia diversa, ma perchè la costituzione razziale di questi popoli è diversa: sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia infine che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze. 4) La popolazione dell'Italia attuale è di origine ariana e la sua civiltà è ariana. — Questa popolazione ha civiltà ariana, abita da diversi millenni la nostra Penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto vivo dell'Europa. 5) E' una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. — Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della Nazione. Da ciò deriva che mentre, per altre Nazioni europee, la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i 44 milioni di Italiani di oggi, rimontano quindi, nell'assoluta maggioranza, a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio. 6) Esiste ormai una pura « razza italiana». — Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di Nazione, ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di ' nobiltà della Nazione italiana. 7) E' tempo,che gli Italiani si proclamino francamente razzist' Tutta l'opera che, finora, ha fatto il Regime in Italia è, in fondo, del razzismo. Frequentissimo è stato sempre, nei discorsi del Ca po, il richiamo ai concetti di raz za. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologi co, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana, e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuol dire, però, introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono, o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa, ma vuol soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana, che, per i suoi caratteri puramente europei, si stacca completamente da tutte le razze extraeuropee. Questo vuol dire elevare gli Italiani ad un ideale di superiore coscienza di se stessi e di magg'.ore responsabilità. 8) E' necessario fare una netta distinzione fra I mediterranei d'Europa (occidentali) da una parte, e gli orientali e gli africani dall'altra. — Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che ■ostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono innee sitealchprstmdel'imsimtasichramhgliamlesibancmmasurrmfmcsftppprcezqsdnpnefmcrqLp2AdrslCslizp La popolazione attuale dell'Italia è di origine ariana e la sua civiltà è ariana - L'antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana -- Gli ebrei non appartengono alla razza italiana in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili. 9) Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. — Dei semiti, che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria, nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia, nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perchè essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani. 10) I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in alcun modo. — L'unione è ammissibile soltanto nell'ambito delle razze europee, nel qual caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono eguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza europea e protettrice di una civiltà diversa dalle millenarie civiltà degli ariani. I dieci punti sul problema della razza non hanno bisogno di commento. Essi costituiscono dei punti fermi, risultato di studi e di esame condotti con severo metodo e con sereno giudizio, fuori da esasperazioni sistematiche, ma anche fuori da incertezze, da disorientamenti, da condiscendenze. La purezza del sangue del nostro Popolo documentata ed esaltata non può non riempirci l'animo di fierezza. E' un bene preziosissimo che va conservato e potenziato; gli elementi estranei alla nostra razr za sono limitatissimi ma'non per questo minore deve essere il nostro dovere di prevenire e impe dire infiltrazioni che un popolo finisce sempre per scontare. L'eco a Berlino Berlino, 14 luglio. I giornali della notte fanno appena in tempo a registrare il manifesto della razza uscito in Italia, e a rilevarlo, pur senza commenti finora, nelle loro edizioni di domani mattina. Dell'importante do cumento vengono messi in speciale rilièvo i punti essenziali fra cui quello riguardante gli ebrei

Persone citate: Greci, Turchi