Ventì opere di Grosso acquistate dallo Stato
Ventì opere di Grosso acquistate dallo Stato IL. EUCE PER Im'ARTE Ventì opere di Grosso acquistate dallo Stato Una proposta de «La Stampa»: l'tiltima mostra nello studio del pittore m dato la Sua alta approvazione all'acquisto, che la Presidenza del Consiglio e la nostra Amministrazione Provinciale avevano progettato dì fare, di venti fra i migliori quadri di Giacomo Grosso, che trovavansi in possesso del figlio e della figlia dell'illustre e compianto Maestro. A promuovere l'acquisto si sono, tra gli altri, particolarmente interessati S. E. il Maresciallo Badoglio ed il senatore Edoardo Rubino, certi di fare cosa immensamente grata al cuore dei torinesi, poiché i venti quadri, tra i quali sono le più significative opere del senatore Grosso, saranno offerti alla Accademia Albertina, dove si creerà una sala destinata ad onorare e questo era U modo migliore la memoria del pittore illustre che fu vanto di quell'Accademia e della pittura piemontese. 1 venti quadri sono: il famoso Ritratto del padre, premiato a Parigi e segnalato in tutte le esposizioni internazionali alle quali il Grosso partecipò; i due ritratti del Re e dèlia Regina d'Italia; il ritratto della moglie; l'Autoritratto; ritratti delle signore Reduzzi, Ghessa (due della stessa) Gallo, Bianco; il ritratto del barone Hummél; il ritratto della Principessa Laetitia Bonaparte; la celebre testa del poeta Cesare Pascarélla; una Figura di monaca; un Nudo; il Campo di San Maurizio; una veduta di Venezia con la statua del Colleoni; una veduta del Fòro Romano; la Testina con pelliccia; il bozzetto Dopo il ballo. Gran parte di queste opere, che sono, ripetiamo, delle migliori del Grosso, le piivcàre all'autore, quelle dalle quali non si era mai voluto distaccare, hanno figurato nella mostra che si tenne con grandioso successo, 9ome si ricorderà, nel salone del nostro giornale. Ed è appunto ricordando il successo di quella Mostra, ricordando le migliaia di visitatori che ogni giorno gremivano le nostre sale, si che in volger di poco tempo si potè dire che tutta Torino aveva sfilato davanti alle tele del Maestro, che oggi-nell'imminenza che le sue apdasphcdtCIetoassinlapcrvvrnmai tolapcmtsFpscFpps opere vadano disperse suggeriamo alla famiglia di Giacomo Grosso, previo accordo con la presidenza della R. Accademia Albertina, di aprire al pubblico torinese, quello studio di cui molti hanno sentito parlare, che pochi privilegiati hanno veduto, e che in quest'occasione, prima che con l'esodo delle opere lo studio si chiuda, tutti potrebbero visitare. Il Maestro con il celebre autoritratto.
Persone citate: Badoglio, Bianco, Colleoni, Edoardo Rubino, Gallo, Giacomo Grosso, Grosso, Laetitia Bonaparte
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