Le squadre italiane vittoriose

Le squadre italiane vittoriose I QUARTI DI ANALE DELLA COPPA EUROPA Le squadre italiane vittoriose La Juuentus uince nel finale dopo uno fiera resistenza dei tilacino: h 2 (2-2 RETI: Busidoni (J.) al-6'; Kloz (K.)i al 25'; Seidl (K.) al 30'; Tornasi W.JJ al 40' del primo tempo. Monti (J.) al 40'; De Filippis (J.) al 41' della ripresa, JUVENTUS: Amoretti; Foni, Hnvii : Depelrini, Monti, Yorglien 1; Bellini. He Filippis, Uàbetto, Tomari, Bùsidoiii. EL AD NO: Tii-k.v: Siiiej-kiil. Knenln; Benes, Svalorì. Novay: Kloz, Kaspli." cka, Seidl. Junek. Skala. ARBITRO: Klein (Ungheria.). Squadrone o squadretta, questo Kladno? La Juventus se l'è chieto per- ottantacinque dei novanta minuti di giuoco e poco è mancao-che l'undici boemo restasse, per . bianco-neri, un rompicapo senso soluzione. Quando sbucarono in campo, si vide ' subito che i bianco-rosso- blu (bianca Ja maglia, azzurri i pantaloncini, rossi i.calzettoni)' erano pezzi d'atleti da incutere, fisicamente almeno, il massimo rispetto. Se il. portiere era addirittura un « cónto chili », gli altri non erano molto meno. Ragazzoni saldi, quadrati, alti, fatti su misura, con uno stampo unico. Così, all'aspetto... promettevano, ma pensammo che avrebbe dovuto riuscir facile, alla Juventus, prenderli in velocità. Con un gioco rapido, fatto a passaggi, in profondità, con qualche sgroppata di Gabetto e delle due ali, quelli avrebbero dovuto cacciar tanto di lingua. L'inizio vide i bianco-neri sulla giusta via e dopo sci minuti essi aprivano infatti la segnatura. Depetrini batteva una punizione e Busidoni segnava di testa, sbucando a lato del montante sinistro. E uno! Il primo di una serie? I «minatori* stavano per essere... sotterrati f Macché. I colossi si organizzavano. La loro azione sali progressivamente di tono. Niente di trascendentale, ma un giuoco sano, preciso, persino bello a vedersi. Il portiere si fece coraggio e lasciò spesso i pali per gettarsi a capofitto contro quegli avversari che filtravano oltre i terzini. Arrivava sugli attaccanti come un bolide, ed erano quelli ad avere la peggio. I terzini, intanto, sbrigavano bene il loro lavoro, ed anche la mediana girava a ritmo giusto. In quanto all'attacco, pur senza gran fantasia, faceva quanto bastava per mettere negli imbarazzi la retroguardia bianco-nera. Contro un tale muro la Juventus battè la.-■„.,.. _, -, , testa senza spuntarla. Giocherei-lava, ma ci voleva altro per pas-sare. Le fantasie di Gabetto tro-vavano dei nentraliszalori spieta-ti- Busidoni " R"»mi "i« nvp.-Bellini non ave - Ora avvenne che al 25 Rasph-cka e Kloz operarono un po fi adi loro, poi l'estrema parti allacaccia del pallone che raggiunse proprio sulla linea di fondò. Amoretti, visto che nessun difensore pensava ad intervenire, mosse incontro al boemo, ma l'avversario lo prevenne e tirò da una posizione (riga di fondo! oltremodo difficile. La palla percorse tutta la linea della porta, picchiò contro la base dell'opposto montan-te e schizzò m refe. Un goal pmunico che raro, ma che[ bastava:ai cechi, per rimettere il bilancioalta pan. ■ ■ ■ Ne questo fu tutto, che, cinqueminuti dopo, il centro attaccoscatto avanti sulla destra e, rac-colto un passaggio alto in pro-fondita, approfittò di un mulin-teso della difesa per piazzare itiro del secondo punto. Vane di scussioni fra Rava ed Amoretti e palla al centroJ La folla era seccata della piega presa dal giuoco e cominciò a fischiare. Che avesse tutti i tòrtnon diremmo, perchè effettiva-mente la Juventus un'azione pra-tica non riusciva a svolgerlaTuttavia il pareggio venne rag-giunto prima del riposo. Gabettopotè districarsi fra gli avversare tirare. Respinse un palo e Tomasi fu lesto a riprendere ed ainfilare il corridoio giusto. Ancota qualche salvataggio disperatodi-Ticky e, poi, la pausa di metatempo. Restavano, dunque, 45' per metdere qualche punto all'attillo invista del viaggio a Kladno, maper minuti e minuti si attese invano. S'aveva un bel gridare«Sveglia Juve!» e «Forza Jave!» dagli spalti: i cechi tenevano duro, riuscendo anche a inscenare qualche contrattacco pericoloso. Due occasioni mancarono glospiti e molte di più la Juventus S'andava cosi inesorabilmente verso- la fine sul due a due deprimo tempo e con un malcontento sempre crescente. Ma i cinfue minuti buoni vennero. Al 39omasi si trovò a lottare con i i terzìno destro, che finì per daruna manata alla palla. Un falldi rìttore che l'arbitro non accordò per far battere un calcio d'annoio. Giustizia volle che sul tirconseguente Monti riuscisse a rprendere ed a segnare con unpalla scaraventata in rete alla velocità di un proiettile. La follacome liberata da un incubo, scatò in un grande applauso -e lsquadra, galvanizzata, partì iquarta velocità all'offensiva. Tanto che un minuto dopo De Filippis poteva mettere a segno quarto pallone, proprio quello chpermetterà ai bianco-neri- di intraprendere il viaggio in Cecoslovacchia con una certa qual sicurezza Ed ora due parole di commento. La Juventus ha avuto momenti di vena e lunghi periodi di sconcerto. E' l'armonia del giuoco clie a volte manca. E c'è pòco accordo e una non precisa divisione dei compiti fra mediani e terzini. Tutto ciò mentre l'attacco è più estroso che praticamente efficiente. Un insieme da registrare perclrè possa filare a dovere. ^'impressione, lasciata dal Kladno è più che buona. Bella squadra. Forte, ben costruita, pericolosa. A casa sua deve essere difficile da battere. La Juventus tenfero domenica prossima V esperimento. Luigi Cavaliere) LA TERZA RETE DELLA JU VENTUS. — Monti, che non si scorge nel quadro, ha ripreso su calcio d' angolo e saettato in porta. Ticky si 6 vanamente tuffato.

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Europa, Ungheria