Profonda risonanza politica nei grandi Paesi europei

Profonda risonanza politica nei grandi Paesi europei XmJL "PREFAZIONEDEL DUCE Profonda risonanza politica nei grandi Paesi europei Mentre Chamberlain persegue tenace il suo piano di pacificazione, a Parigi e a Londra le opposizioni perseverano nel tentativo di sabotaggio dell'accordo italo - inglese Malafede francese Insidiosa campagna Parigi, 11" luglio. Gli eventi di Palestina, che sono causa di tante preoccupazioni per il governo britannico, hanno segnato l'inizio di una of. fenslva da parte di quelli che dal 16 aprile cioè dalla data della firma degli accordi italo-britannici tentano con ogni mezzo di silurare il riavvicinamento tra le due Potenze occidentali. • Gli eventi di Palestina ' E, come fa osservare il Petit 'Journal, non essendo riusciti a battere Chamberlain servendosi delle ripercussioni della (crisi spagnuola, tentano oggi di prendere la rivincita nel Mediterraneo orientale attribuendo la causa della crisi palestinese con i suoi sviluppi di saccheggi e massacri All'azione subdola dell'Italia sebbene la- stampa britannica riconosca lealmente che gli italiani hanno rispettato scrupolosamente gli accordi di Roma conclusi In gran parte per mettere fine a una situazione che si manifestava pregiudizievole per gli interessi britannici nel prossimo oriente. Mà organi importanti fanno giustizia di queste stolte accuse. Oltre al Petit Journal già citato, il Journal denuncia la criminale manovra che tenterebbe di appiccare l'incendio nel Levante narrando con insigne malafede che la recrudescenza dei disordini in Palestina è fomentata dall'Italia mentre non vi è chi ignori che essa è la conseguenza della reazione del mondo arabo contro la politica di riavvicinamento alla Turchia. Lo stesso Temps riconosce che la causa dell'agitazione deve essere unicamente ricercata nel progetto di spartizione della Palestina in uno Stato israelita e in uno Stato arabo, soluzione che è riuscita solo a scontentare tutti gli israeliti 1 quali continuano a reclamare più. energicamente che mai il libero sviluppo della loro « famiglia nazionale » mentre gli arabi si mostrano decisi a non lasciarsi escludere da nessuna parte dei territori che occupano effettivamente da secoli. Il riavvicinamento anglo-turco ha ^inasprito il conflitto perchè gli arabi considerano l'accordo con. 'eluso fra Londra e Ankara come un abbandono da parte dell'Inghilterra del disegno di creazione di un grande impero arabo. Da ciò la recrudescenza delle agitazioni nella Palestina e nella Transgiordania, aggravatesi poi in seguito al fatto che gli israeliti per difendersi ricorrono ora essi pure alla violenza malgrado gli appelli alla calma rivolti loro dal capi del movimento sionista. Che cosa c'entri l'Italia In tutto questo sarebbe difficile dirlo ma ogni arma è buona per combattere il Fascismo. ■ Anche il viaggio del generale Pariani In Germania suscita nella stampa di sinistra commenti ostili o tendenziosi fra 1 quali si distingue come sempre quello della nota Tabouis che mette in correlazione il viaggio del Capo di Stato Maggiore italiano con le pretesemire dell'Italia sulla Tunisia e con i progetti aggressivi o bellicosi della Germania a brevissima scadenza perchè tutti i preparativi militari economici e diplomatici di Berlino dovrebbero essere diretti in modo tale da permettere alla Germania di poter fronteggiare prima del 15 luglio, cioè prima di venerdì prossimo, qualsiasi conflitto armato nel Mediterraneo. E' però vero che i pronostici dell'informatrice diplomatica dell'organo radico-massonlco, profusi in abbondanza durante la guerra etiopica e il conflitto spagnolo, non possono indurre anche il pubblico meno scaltrito che ad accogliere con scetticismo queste invenzioni che la scrittrice attri buisce a « circoli bene informati di Berlino ». Chi sono i provocatori L'ostilità della Tabouis e del giornale che accoglie le sue prò se è di cosi vecchia data che non può meravigliare alcuno; ci sorprende invece il contegno del giornale l'Intransigeant che nella nota quotidiana di « Gallus > non tralascia da qualche tempo nessuna occasione per mostrare un vero partito preso contro 11 nostro paese. L'altro giorno era a proposito del discorso di Mussolini ad Aprilia, oggi è per la prefazione che il Duce ha scritto per la raccolta degli atti del Gran Consiglio, prefazióne che «Gallus» afferma freddamente essere una « provocazione » per la Francia L'articolista, infatti, con palesa malafede, traduce cosi liberamente le parole del Duce: « Abbiamo vinto la Francia e la Russia in Spagna. Le vinceremo anche in una guerra generale e decideremo dei destini del mondo »». Gallus si chiede a che cosa tendano qumezioinratrBadideè dipodeSpaptemdestcoglnlstscBstdoil dost«vbrbaniteEunstmbtrmsiImbrlicGrsvrtIgdzn queste poco velate re Inpece e come bisogna interpretare 11 silenzio tedesco, concludendo con un invito all'unione « per non. incoraggiare i. provocatòri»». I provocatori, Gallus potrebbe trovarli altrove, per esempio a Barcellona, 11 cui rappresentante diplomatico a Parigi," per ordine del suo governo, ha fatto, come è noto, appello all'opinione mondiale contro la decisione presa nel possesso per la' restituzione del deposito d'oro fatto dal Banco di Spagna alla Banca di Francia, appello che come nota giustamente il Jour costituisce semplicemente un'inammissibile ingerénza della Spagna governativa (quella stessa che noh cèssa di' protestare contro gli interventi Stranieri) negli affari interni di un paese stranlerodi cui mette in causa la giustizia. Pel momento non è dato conoscere l'Impressione che il Ministro Bonnet ha riportato da questo stupefacente linguaggio, ma lo si dovrebbe sapere un giorno, poiché il deputato Renato Bresse, in una domanda scritta rivolta al Ministro degli Esteri ha chiesto di «volergli far conoscere se gli sembra possibile tollerare che l'Ambasciatore di una Potenza straniera possa in un comunicato mettere in causa il nostro Istituto di Emissione e soprattutto criticare una decisione sovrana della giustizia francese ». Senonchè, le risposte alle domande scritte dovendo essere pubblicate sul Journal Officiel entro tre mesi, l'incidente a quel momento avrà tutto il tempo di farsi dimenticare. Il 2° Impero romano Londra, 11 luglio. Tutti i giornali di stamani, come quelli di domenica, hanno pubblicato in grande ' rilievo .larghi riassunti dello scritto di Musso lini come prefazione al volume contenente le deliberazioni del Gran Consiglio del Fascismo, durante l'ultimo quinquennio dalla sua istituzione. Per quanto non vi siano ancora commenti editoriali è evidente — e dal grandi titoli e dalla preminente posizione In cui tali dispacci da Roma vengono pubblicati — che lo scritto del Duce ha avuto molta risonanza negli ambienti politici britannici. Il Daily Telegraph di stamani hntutpsp i ha pubblicato a caratteri ben neri, questo titolo: « Mussolini e il secondo Impero Romano - Il trionfo dèi Fascismo-,- Il primo urto con i bolscevici». Tutti 1 quotidiani usano il carattere neretto per dare rilievo a quel passi dello scritto • da essi ritenuti' più importanti e fra questi il riferimento alla' vittoria sui- clnquàntadue Stati sanzionisti, alla suggestiva impresa delle CC^ NN. in Spagna,, al conflitto col bolscevismo ed al fatto che, qualsiasi cosa avvenga, l'Italia fascista « non teme un combattimento che deve- decidere le sorti dei continenti». . Quasi tutti i giornali rilevano che.il Duce non ha fatto alcun accenno all'accordo italo-britannicò: qualche quotidiano mette in relazione tale silenzio con le dilazioni frapposte all'esecuzione dell'accordo stesso. Più diligentemente il corrispondente romano del Daily Telegraph scrive che l'omissione si può, e probabilmente si deve ritenerla originata dal fatto che la data 'del 16 aprile, allorché furono firmati gli accordi di Roma, non è inclusa, ma segue 11 quinquennio cui il volume si riferisce. L'articolo pubblicato sabato mattina dal Times sulle ragioni dell'Italia per reclamare il completamento degli accordi firmati a Roma a metà di aprile, e sulla ricettività britannica di fronte alla fondatezza di tali ragioni; ha servito come falsariga alle note di diversi commentatori politici. Il Sunday Dispatch ad esempio dopo avere fatto un alto elogio di Chamberlain scrive: «La politica del Primo Ministro è sostenuta dalle sue irremovibili . decisioni.. Cosi, potremo vedere Chamberlain spingere avanti la sua politica di distensione europea mediante rapidi. negoziati per dare prestissimo al patto italo-britannico esecuzione pietà». ' ■ " ~ Abblarmrbuone'ragioni per ritenere che il collaboratore diplomatico di tale giornale sia bène informato anche per quel che concernè il suo accenno alla rapidità dei negoziati e a quel « prestissimo » finale. Tali nostre ragioni sono basate su un'informazione che se è esatta, e data la fonte cui abbiamo attinto possiamo ritenerla tale, un osservatore competentissimo ci ha detto stamani: secondo me ora si sta dando interpretazione non alle parole ma al fatti. Quindi c'è da attendersi qualche fatto, sia pure non defi¬ nt e à i a i ¬ nitivo, ma importante e,.con tutta probabilità, prossimo. . Naturalmente i giornali dell'opposizione, messi. In allarme, sono scattati all'ennesimo attacco verso Chamberlain. Ma non crediamo che vi riusciranno. La posizione del Premier in Parlamento è fortissima e non- lo è tanto perchè, ha-dietro di sè una maggioranza numerosa e 'compatta, quasi al cento per cento, ma- perchè l'opposizione non ha nè testa nè argomenti- per ostruirgli la strada. Nonostante il grande interesse che presenta In questo momento la situazione internazionale, essa cadrà oggi in. penombra {e ciò non è affatto male) giacche l'attenzione del grande pubblico sarà concentrata sul dibattimento ai Comuni nel corso del quale il coro dell'opposizione canterà un continuo: « Hore Belisha, Hore.Belisha discolpati! » durante la discussione sul rapporto fatto dal Comitato dèi Privilegi il quale sentenziò esser fatto torto al deputato Sandys ordinandogli di presentarsi in' uniforme davanti alla Commissione militare di inchiesta sul noto affare dei segreti militari.- Nell'Inghilterra parlamentare un problema del genere ha la massima importanza e c'è da aspettarsi che 1 giornali della sera diano i titoli maggiori e spazio eminente alla discussione ai Comuni, anziché alla quotidiana —nbtmsRmfuvpqtslgmqpartita di crickett. Il che è tutto Idire. Leo Rea La « magna charta » della politica estera italiana Berlino, 11 luglio. Largamente riprodotta è sui giornali la prefazione premessa dal Duce al nuovo . quinquennio degli Atti del Gran Consiglio. fascista. Èssa viene rilevata còn'là maggióre sottolineatura come una manifestazione delle più significative della nuova'politica imperiale dell'Italia fascista, principalmente per quanto riguarda il campo della politica estera. Appare cioè assai notevole a tutta la stampa che Mussolini abbia voluto approfittare anche di questa occasione in cui Egli riassumeva le linee maestre e essenziali della politica fascista quale essa si riflette negli atti del maggiore organo costituzionale del Fascismo, anzi quale da esso scaturisce come . dalla propria prin- \ cipale" fonte per fare una nuova indubitabile affermazione dell'asse Roma-Berlino come incarnazione assoluta e non contingente della politica estera dell'Italia. Si rileva infatti della prefazione il passo in cui il Duce elenca fra le linee essenziali dell'azione svolta in questo quinquennio la stabilizzazione della politica estera nella formazione dell'asse Roma-Berlino e del triangolo Roma-BerlinoTokio, constatazione con la quale Egli ha voluto confermare il carattere definitivo di queste formazioni in cui si esprime la politica estera fascista il che conduce cosi implicitamente come esplicitamente anche a una riaffermazione della politica antibolscevica. Sono formazioni che si sottraggono all'alea del cosidetto realismo diplomatico vecchio stile. «E' estremamente significativo — scrive la « Deutsche Allgemeine Zeitung » :— che Mussolini abbia per quanto riguarda.la politica estera, elencato fra gli elementi decisivi della storia del Fascismo la constatazione dell'asse Roma-Berlino e del triangolo Roma-Berlino-Tokio. La solidarietà fra Roma e Berlino assume cosi un carattere di elemento definitivo senza bisogno di accordi in diplomatico stile. Queste constatazioni politico estere del Duce in questo documento di un tal carattere storico per la letteratura fascista acquistano poi anche un maggior significato dal fatto che le formazioni dell'asse e del triangolo vi vengono elencate come elementi unici insieme con la conquista dell'Impero cosicché possono essere considerati come la « magna charta » della politica estera italiana alla conclusione del primo quindicennio di Regime ». G. P.