Ripresa del contrabbando dalla Franda alla Spagna rossa di Leo Rea

Ripresa del contrabbando dalla Franda alla Spagna rossa Ripresa del contrabbando dalla Franda alla Spagna rossa La buona volontà di Bonnet frustrata dalle tenaci ma» novre estremiste - Un nuovo colloquio Ciano-Perth L'altalena di Parigi Parigi, 8 luglio. Il discorso di Eden a Stratford non suscita grandi echi nella stampa parigina, all'lnfuori dei soliti organi di sinistra. Il corrispondente londinese del Temps, per quanto notoriamente avverso all'Italia, non crede che l'ex ministro voglia sin d'ora spingere a fondo la offensiva contro Chamberlain sebbene gli sembri probabile che il caso debba prodursi non appena « il prolungamento della guerra spagnola abbia fatto risultare irrimediabilmente compromesso l'accordo anglo-Italiano del 16 aprile ». Gli altri giornali di destra simpatizzanti con la politica di Chamberlain preferiscono lasciar passare senza commenti « il ritorno in scena > dell'uomo delle sanzioni. Effervescenza socialcomunista H Jour in un "articolo del suo direttore torna anzi alla carica perchè Bonnet e Daladier, approfittando della chiusura delle Camere, si decidano a mandare a Roma un ambasciatore e a sbloccare i rapporti franco italiani dal pericoloso angolo morto in cui giacciono. A sinistra invece, come era da prevedere, il discorso di Stratford rianima molte speranze e viene interpretato come un primo segno che la resistenza di Chamberlain agli attacchi dell'opposizione non sarà eterna. Blum nel Populaire ne approfitta per insorgere cóntro il sequestro dei 44 mila chilogrammi d'oro spagnolo ordinato dalla Corte d'appello di Parigi, per accusare la Banca di Francia e la magistratura di violazione della legalità e per domandare che la càusa sia ripresa d'urgenza e ripresa a favore di Barcellona. • Cachili nelVHumanitè annunzia un vasto movimento di boicottaggio ferroviario e portuale ai danni degli Stati che aiutano là Spagna di Franco movimento che in conformità di recenti decisioni coinvolgerebbe i 9 mila scaricatori di Marsiglia e il personale delle compagnie ferroviarie; qualora la frontiera dei Pirenei non venga riaperta al più presto alle esportazioni verso la Catalogna. Manco a farlo apposta, la Libertà, organo di Doriot, conferma la efervescenza del socialcomunlsti e Ja loro Intenzione di Imporre prima o poi al gabinetto Daladier la riapertura del traffico rivelando che a Le Havre sarebbe arrivato il 28 giugno un piroscafo trasportante 1500 tonnellate di materiale bellico proveniente dalla Russia via Gdynia e Bergen. R- piroscafo recante il nome di -Àtn El Turk e appartenente alla nòta compagnia Ispano-franco-russà Frutice Navigation avrebbe denunziato un carico di macchine agricole e di carni In scatola mentre in realtà trasporterebbe mitragliatrici pesanti, placche da blindaggio e casse di cartucce. Il carico, per tema della vigilanza doganale, non sarebbe ancora stato sbarcato. Sarebbero stati Invece sbarcati il l.o e il 2 luglio da altro piroscafo di nazio nalità americana varie centinaia di autocarri, trattrici per artiglieria e ambulanza in parte usciti dalle officine Ford e Dodge, mate' riale che avrebbe già ricevuto inoltro per ferrovia a destinazione della Spagna. La Liberté si demanda se questi arrivi significhino che il partito comunista intende ammassare in Francia uno stok di materiale facendo assegnamento su. una prossima riapertura del traffico con la Catalogna o se più semplicemente il traffico sia stato ripreso all'insaputa del governo e magari con la sua tacita acquiescenza. Lo stesso giornale ricorda che esiste a Villejuif, non lontano da Parigi, una base di autocarri al servizio del contrabbando -spagno lo, alla quale appartengono 42 ver coli e una settantina di autisti e che nulla è stato fatto fin qui per liquidarla. Al Consiglio dei Ministri Mentre questi nuovi punti interrogativi si delineano col loro carattere inquietante, Bonnet ha lungamente intrattenuto il Consiglio dei ministri della situazione internazionale occupandosi sopratutto del problema spagnolo dopo l'accordo di Londra. Dalle poche indiscrezioni che 1 giornali raccolgono sull'argomento sembrerebbe risultare che il ministro degli Esteri coltiva il de siderio di abbreviare quanto più possibile il tempo di esecuzione dell'accordo stesso ritenendo che ciò gioverà non solo ad attenuare le difficoltà interne del Gabinetto ma a garantire la messa in vigore dell'accordo anglo - italiano e sussidiariamente a permettere la ripresa di un negoziato fra Francia e Italia. A questo proposito di Bonnet sarebbe da riconnettere una conferenza svoltasi ieri fra lui, Daladier e il ministro delle finanze. Al Consiglio dei ministri il Capo del Quai d'Orsay avrebbe dato conoscenza d'altra parte della nota giapponese di protesta per l'occupazione delle isole Paracel so affermando che il documento è concepito in termini tali da permettere un rapido appianamento della vertenza. Il Temps, accennando di sfuggita allo stesso argomento, illumina il fondo del pensiero francese osservando che 11 governo di Tokio ha in questo momento troppe gatte a pelare per insistere in una protesta che il giornale giudica « priva di oggetto ». Sono cominciati intanto ad Ankara i lavori per la conclusione di un trattato di amicizia fra la Turchia e la Siria. D piano di Londra comunicato in Spagna Londra, 8 luglio. Oggi p domani partiranno da Londra per Burgos e Barcellona due copie della versione spagnuola del piano britannico approvato in seduta plenaria dal Comitato per il non intervento, versione che il Forelgn Office britannico si è preso l'incarico di preparare affinchè i due Governi in conflitto possano far più presto a iniziare l'esame del contenuto del piano e per evitare ad essi il perditempo e le difficoltà tecniche della traduzione e per evitare inoltre che attraverso la traduzione sorgessero testi differenti. La delicatezza del «piano» Evidentemente il Governo di Londra, ora che è riuscito finalmente ad avviare con il giro di manovella datogli martedì scorso, 11 motore del suo elaboratissimo plano, fa tutto quello che può per estrarne da una parte ogni oncia di potenza e dall'altra per evitare ad esso ogni sforzo in modo che il troppo spingere non provochi un altro guasto al • meccanismo tanto pazientemente smontato, riparato, tacconato e rimontato. Vien fatto di ripensare non impropriamente all'* addante cum juicio » di manzoniana memoria, constatando questa cauta fatica del governo britannico. Quando martedì sera è stato annunciato che il piano era stato approvato si è cominciato a fare i conti in settimane: tante settimane prima che le due parti in conflitto lo accettino, tante perchè le due commissioni incaricate di contare I volontari compiano il loro incarico, tante perchè 11 ritiro si inizi, e via di seguito. Ma tante più tante settimane fanno del mesi del trimestri. E oggi si comincia a chiedere:'resisterà? La sera stessa di martedì 1 commentatori londinesi se la cavavano con frasi di appena velato ot timismo tipo «non pare che 1 governi di Burgos e di Barcellona possano non accettare... » Oggi invece si dice che non è facile prevedere quale sarà l'accoglienza che la formula britannica avrà in definitiva. Inoltre il complicato carattere del piano e i tecnicismi in esso contenuti possono far si che Burgos o Barcellona, o entrambi, chiedano chiarimenti. Dell'accordo italo-britannico e delle conversazioni diplomatiche intese a dare ad esso piena e rapida validità, i giornali se ne occupano poco. Stamane su tale argomento soltanto il «Daily Herald » e il «Manchester Guardian» pubblicavano note dei propri collaboratori diplomatici: il quotidiano laburista dice, naturalmente, che Eden aveva ragione; l'organo liberale, invece, ragionando, sia pure a modo suo, ma, comunque, ragionando, conferma l'ipotesi da noi fatta ieri sera, che le conversazioni diplomatiche in proposito continueranno e scrive: L'accordo italo-inglese « Non ci sono ancora segni che certe speranze basate su tali conversazioni si avverino presto; ma il mantenimento dei contatti e l'esame di tutte le possibilità vanno considerati come tanto più importanti in quanto che la « siste inazione » della questione spagno la richiederà in ogni caso molto tempo ». Non ci si poteva aspettare di più da un giornale nemico dell'Italia e nemico del proprio governo il quale vuole fare> dell'amicizia con l'Italia la -base per la pace europea. Questa sera, quando è giunta la notizia da Roma che l'ambasciatore Perth si è recato a palazzo Chigi dove ha avuto una conversazione durata quasi un'ora con il conte Ciano, a Londra si è subito pensato che l'ambasciatore britannico avesse chiesto il colloquio per riferire al ministro degli Esteri italiane il punto di vista britannico quale è stato formulato dopo il Consiglio di gabinetto di mercoledì circa l'esecuzione del patto italo-britannico. Senoncfaè stanotte il corrispondente del « Daily Telegraph » dalla capitale Italiana telefona di aver appreso da buona fonte che durante la conversazione non sono stati toccati nè il problema spagnolo nè quello dell'accordo italo-inglese II corrispondente aggiunge constargli che il colloquio di oggi è da classificare tra i contatti per affari normalmente correnti. Leo Rea Le truppe nipponiche che operano in Dina hanno incontrato a Su Scien due missionari italiani ohe recavano il nostro tricolore. L'incontro è stato cordialissimo.