NULES SORPASSATA dalle truppe di Aranda di Giovanni Artieri

NULES SORPASSATA dalle truppe di Aranda _~ , :. w^ÉtiJWMJÌllil^ 1 ■— Con questi sandali di sughero delle mie figlie, posso (are benissimo a meno, oome vedete, del vostro salvagente, — Ieri, nel vostro latte ho trovato una mosoa. — State tranquilla signora, oggi non ne troverete: le abbiamo tolte tutte. — Perchè invece di venire in spiaggia continui a stare in questa camera? — Capirai, mi costa cento lire al giorno... TORINO -- Venerdì 8 Luglio 1938 -- Anno XVI -- Num. 161 p Armi e munizioni dei soldati rossi fuggiti in Francia attraverso i Pirenei e destinate, probabilmente, a proseguire per Barcellona sulle ospitali ferrovie francesi. Il castello di Villavieja e il villaggio di Veo occupati nel settore di Onda - L'avanzata prosegue verso Sagunto (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Saragozza, 7 luglio. La lenta avanzata nel massiccio dell'Bspadan continua. I nazionali, addentrati da un paio di giorni nella vasta catena, debbono conquistarne le alture ad una ad una, spesso contrattaccati dal nemico che riesce qua e la. a ricuperare qualche posizione, ma che poi la riperde ineluttabilmente. La battaglia infuria dal vertice dell'Espadan, fino al mare, su quaranta chilometri di fronte. Oggi un attacco delle truppe del ggp, Garda Volino, a sud di Onda, ha permesso l'occupazione del paesello di Veo, di fronte al quale le divisioni di Navarra sostavano da parecchi giorni. Più vicino al mare, l'avanzata su Villavieja e Nules ha dato luogo nella giornata odierna a episodi di vivacissima lotta: un combattimelo all'entrata di Villavieja ha permesso ai nuclei rossi di rimanervi, certo ancora per poche ore, poiché il castello che domina il villaggio è caduto nel tardo pomeriggio in potere dei nazionali. La cittadina di Nules, sulla strada di Castellon de la Plana verso Sagunto è stata superata a oriente e ad occidente dai galiziani del gen. Aranda, che, senza occuparla, marciano verso Moncofar. Il fronte rosso continua a scricchiolare nei vari settori, ma il nemico moltiplica le forze per frenare o arrestare i cedimenti. Riccardo Forte Il tentativo dinamitardo dei rossi a Burriana ,(DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Fronte di Sagunto, 7 luglio. Verso Sagunto, una volta occupata Nules, l'avanzata si accelera in questi prossimi giorni. Le truppe di Aranda vanno di gran lena in questo settore, ove l'incanto della pianura densa di aranceti, la prossimità del mare, la gioia estiva, aiutano i soldati a combattere in letizia. Stamane le truppe di Galizia erano a cinquecento metri da Nules. Come per Burriana, così per Nules, Aranda non vuole impiegare mezzi estremi per debellare i focolai di resistenza che esistono negli edifici e che renderebbero indispensabile l'impiego dell'artiglieria per soffcarlì. Il problema delle truppe nazionali, in questo declinare della campagna vittoriosa è duplice: vincere e salvare nei più larghi limiti l'integrità degli abitati e ricuperare le popolazioni civili che i militi delle truppe anarchiche e dell'esercito avversario obbligano all'evacuazione. Raccontammo a suo tempo le tragiche ore di Castellon de la Plana, prima della conquista nazionale. L'episodio, che poi è legge generale della guerra in questo settore, si è ripetuto a Burriana e si ripete a Nules. Il comandante delle forze di Galizia, allo scopo di evitare le distruzioni per bombardamento, preferì tre giorni fa astenersi dalla conquista della cittadina, aspettando la manovra delle colonne di Volino sulla destra che, senza colpo ferire avrebbe — come infatti si verificò — obbligato quegli estremi difensori ad allontanarsi per sfuggire all'accerchiamento. La città condannata Nella notte di pausa, mentre i soldati galiziani si preparavano ad entrare, le squadre anarchiche avvertivano la popolazione dell'obbligo di evacuare. Non si sarebbe dato un ulteriore avviso, chi volesse restasse pure, ma la città sarebbe stata completamente minata e fatta saltare in aria. Donne, bambini, vecchi e uomini inabili, rifugiali in altri paesi della eosta, un totale di circa quarantamila persone, videro con orrore le squadre dei minatori trasportare tonnellate di dinamite, aprire grossi focolari nelle fondamenta degli edifici più importanti, collegarli con chilometri di cordone combustibile, accatastare i sinistri pacchetti di trilite in ogni strada secondo un razionale e sistematico piano di esplosione, che avrebbe raso al suolo la cittadina in un sol colpo. Cominciò allora l'esodo. Premuti dal terrore di trovarsi ancora fra le mura di Burriana al momento della catastrofe, gli abitanti tutti l'abbandonarono per fuggire. Cercarono però di occultarsi, di non infilare la via del calvario verso Sagunto o verso Valenza. La prossimità dei nazionali e la speranza che malgrado il sacrificio della loro città potessero di lì a poche ore riscattarsi, suggerivano a quelle turbe di infelici di ripiegare nei boschi dì aranci, accampanisi ed attendedere la formidabile fiammata dello scoppio. La bandiera sulle macerie Burriana era stata imbottita di alto esplosivo come un barilotto. Ducento tonnellate — secondo la valutazione di un ufficiale del genio — ne erano state sparse, con ottimo criterio tecnico, alla base degli edifici e nel sottosuolo. Alle quattro del mattino un fragore dì tuono si diffuse per la piana, un tremore di terra, sinistre lingue rossastre illuminarono per un attimo gli oscuri profili della città condannata a morte. La vendetta era consumata. All'entrata delle truppe di Aranda, nelle prime ore di martedì scorso, si constatò con gioia che l'attrezzamento esplosivo dei repubblicani era fallito nella quasi totalità. Solo la mina principale era esplosa: quella scavala ai piedi della chiesa maggiore, e altre dipendenti, poste intorno alle case del centro. Il nucleo della cittadina insomma era andato distrutto, ma il resto era salvo. Sulle macerie i soldati trovarono con grata sorpresa una bandiera nazionale, già issata. Era la bandiera della corporazione degli esportatori di arance di Burriana, serbata con pericolo di vita durante quasi due anni da uno dei componenti, che fu anche il primo a uscire incontro ai soldati, ebbro di gioia. Ciò che meravigliò fu la presenza di qualche abitante rimasto nascosto nel sottosuolo, anche dopo la minaccia attuata dai rossi. La storia degli assassina moralisti a Burriana, a Nules, nei pae sini grossi e piccoli gli elementi più bestialmente feroci della F.A.I. che sopraggiungono al potere nei casi e nelle ore estreme, còme ad esempio negli ultimi momenti prima di evacuare un paese, hanno fucilato donne e giovinetti. Uno, di circa sedici anni, è abbracciato al vecchio padre. fucilato anch'egli al momento in cui stringe il cadax>ere del figlio., ucciso sotto i suoi occhi. A Valenza si sgombera Un metodo adottato dagli anarchici durante parecchio tempo per spillare danaro ai cittadini, era quello di sequestrare in una delle inaccessibili celle, le persone più abbienti della regione, alle quali imponevano di firmare ogni giorno un assegno bancario, promettendo la libertà che per una ragione o per l'altra era procrastinata fino al totale esaurimento del conto corrente e alla sopravveniente fucilazione. Non è facilmente esauribile la lista degli orrori rossi che hanno macchiato la Spagna di sangue innocente. Non giova credere che in questo settore, come in quello delle montagne lungo la strada di Temei, la resistenza sia affievolita. I movimenti delle truppe di Aranda e di Valifio, per superare lo sbarramento della Sierra dell'Espadan con la presumibile conquista di Nules, faranno sentire i loro effetti. La catena, naturale difesa di Sagunto, è dura da superarsi. Scantonarla sulla sinistra e mettere colonne veloci sulla strada del mare è il gioco tattico dei comandante del Corpo d'Esercito di Galizia. In ogni modo, come riferiscono gli ufficiali prigionieri, per i repubblicani Sagunto è già come perduta. Miaja tenta di giocare tutte le probabilità della battaglia su di una difesa a oltranza di Valenza, che sta apprestando sul modello della difesa di Madrid Da Valenza si sgombera. Prigionieri e detenuti politici sono stati avviati per mare a Barcellona. Lo stato d'assedio più rigoroso è stabilito già da tempo. Non è dato chiarire a quest'ora lo sviluppo della battaglia che, come dicevo l'altro ieri, è solo alla sua fase d'inizio. Occorre attendere qualche settimana per osservarne gli effetti vicini e lontani Giovanni Artieri Battaglia aerea nel cielo di Almeria Hendaye, 7 luglio. Wurnerosi aeroplani nazionalisti, nelle primissime ore della mattinata, hanno sorvolato e violentemente bombardato la zona fortificata della città di Almeria. Gli aviatori franchisti hanno principalmente mirato alla fabbrica di armi e di munizioni che si trova nella zona esterna della città propriamente detta. Numerose bombe sono state lanciate contro questo obiettivo e parecchie di esse hanno raggiunto il loro bersaglio, arrecando degli intentissimi danni. Anche le fortificazioni portuarie sono state oggetto di bombardamento da parte degli aerei nazionalisti e due batterie costiere sono state completamente distrutte. Due barconi pescherecci a motore armati di cannoncino, che erano ancorati nel porto, sono stati colpiti ed affondati. Una squadriglia di apparecchi rossi si è immediatamente alzata in volo, cercando di ricacciare gli attaccanti. Una violenta battaglia aerea è stata ingaggiata allora tra i velivoli delle due parti, ma i marxisti hanno avuto la peggio, del litorale i perchè, oltre a subire la perdita continua. Come nella huerta di di quattro aeroplani, sono stati Castellon, si incontrano dietro un[obbligati a fuggire, mentre i namuro o sotto gli alberi gruppi diìzionali rimanevano padroni del cadaveri di civili, quasi tutti di] campo e continuavano la loro azio tarda età, massacrati. A Burriana,\ne di bombardamento. I negoziati di Praga •Ripresa delie conversazioni coi rappresentanti dei Sudeti Praga, 7 luglio. Subito dopo la conclusione del congresso dei Sokol svoltosi in questi giorni a Praga sono state riprese le conversazioni in seno al comitato della maggioranza governativa. Stamane il presidente della camera Malypetr ha riunito la commissione speciale di sei membri incaricati di discutere lo statuto delle nazioni. La commissione terrà ora sedute quotidiane. Pure stamane Hodza e il ministro degli Interni Sny hanno ricevuto i deputati sudetici Kundt, Peters e Rosche con i quali hanno discusso alcune questioni concernenti i risultati delle elezioni municipali nei comuni tedeschi. Hodza ha rinunciato a recarsi sabato e domenica in Slovacchia ove doveva prendere parte ai festeggiamenti che vi avranno luogo in questi due giorni. Egli rimarrà a Praga per continuare i negoziati con il partito dei sudeti. Nel pomeriggio si è riunito il comitato dei ministri politici per preparare la sessione parlamentare. La convocazione dell'assemblea nazionale è infatti il problema più discusso negli ambienti politici. Secondo la Narodny Politika non è escluso che invece che alla seconda metà di luglio, come era previsto, le due Camere si riuniscano solo in agosto. In considerazione de) fatto che i membri del governo sono costantemente occupati nello studio dei problemi delle nazionalità è stato disdetto il Consiglio dei ministri che domani avrebbe dovuto riunirsi, secondo il regolamento, come tutti i venerdì. L'arresto degli aggressori del console italiano di Avignone Parigi, 7 luglio. Il 27 giugno scorso ad Avignone il console d'Italia in quelle, città rimaneva vittima di un'aggressione mentre si trovava nel suo gabinetto di lavoro. Gli autori dell'attentato che erano riusciti a fuggire sono stati identificati oggi dalla polizia mobile dì Montpellier e di Marsiglia sono certi Toni Ascanio, detto Palesi, e Antonio Marchese, rispettivamente di 22 e 25 anni, i quali avevano rubato a Nimes lunedi scorso un'automobile con la quale si erano recati a Montpellier dove furono fermati da una guardia. L'Ascanio riuscì a fuggire dopo aver sparato parecchie revolverate sull'agente, ma il suo compagno venne arrestato. Il console d'Italia ad Avignone che è stato messo a confrontò con il Marchese, lo ha.formalmente riconosciuto come uno dei suoi aggressori. Interrogato il Marchese, dopo qualche reticenza ha finito per confessare di avere aggredito il console per derubarlo. L'inchiesta continua. Sciopero degli impiegati del municipio socialista di Tolosa Parigi, 7 luglio. In tutti i Paesi del mondo le municipalità socialiste si sono sempre segnalate per una prodigalità eccessiva nelle spese. Il Municipio di Tolosa non ha fatto eccezione alla regola, ed ora a causa di ciò si trova in una situazione quanto mai bizzarra. Esso ha dovuto rifiutare un aumento di salario ai suoi impiegati adducendo come motivo il disavanzo del bilancio. L'argomento però non ha avuto il dono di convincere i richiedenti, che hanno replicato mettendosi fino da oggi in sciopero e affermando che gli aumenti domandati sono possibili se si vorranno fare delle economie sostanziali su certi capitoli del bilancio. Come conseguenza del movimento i servizi pubblici hanno funzionato in giornata solo parzialmente, Con la corazza e le mitragliatrici alla cattura di due briganti Varsavia, 7 luglio. La polizia di Lublino è finalmente riuscita a liberare la Polonia centrale degli ultimi due membri di una banda brigantesca, che vi mantenevano il terrore. Dopo un conflitto armato avuto con la polizia alcuni giorni or sono, i due banditi sono stati circondati da poliziotti armati di mitragliatrici e protetti di cotte di maglia dì ferro in un campo di biade vicino al villaggio di Bielany. Durante un temporale gli agenti dell'ordine sono andati all'assalto contro i due briganti che si erano bene trincerati. Dopo parecchie ore di fucileria, i due malfattori sono stati trovati cadaveri col corpo crivellato di proiettili. Nelle tasche avevano una forte somma di denaro e quattro rivoltelle. La campagna contro di essi era già costata la vita a quattro poliziotti; un quinto, rimasto gravemente ferito, versa in condizioni dispe rate all'ospedale. Federico di Prussia smentisce di essere coinvolto nell'affare Reventlow Londra, 7 luglio. Il Principe Federico di Prussia smentisce nel modo più categorico che egli sia comunque coinvolto nel processo per minacele mosso dalla contessa Reventlow contro il marito. Il Principe ha affermato di aver incontrato la Contessa tre o quattro volte e dichiara assurde le voci secondo cui qualora la Contessa ottenesse il divorzio, egli desiderebbe diventare il suo terzo marito. Gbarlie Chaplin e P. Godard Sciangai sotto il terrore degli emissari di Ciang Kai Scek Una lunga serie di attentati commessi da agenti di Hankao, sguinzagliati nella città -- Ventitre morti e ventisei feriti in una sola giornata sposi: da quando? Londra, 7 luglio. Un telegramma da New York dice che il mistero se Paulette Goddard e Charlie Chaplin sono sposati o meno — fatto che la coppia, per ragioni note soltanto ai due, hanno sempre rifiutato di confermare o di smentire' — è considerato oggi come risolto, giacché la signorina Goddard si è iscritta a un torneo di golf come signora Chaplin. Tokio, 7 luglio. Tutti i giornali dedicano ampio spazio alle corrispondenze da Sciangai, che informano che troie quattro e le sei di stamane si è verificato in quella città un attentato a mezzo di bombe contro una filanda nipponica, che ha provocato la morte di due giapponesi, impiegati nello stabilimento, e di un cinese; un operaio indiano è rimasto ferito. E' chiara l'intenzione dei terroristi di sottolineare con la recrudescenza delle loro opere la ricorrenza del primo anniversario dell'incidente di Lu Ku Ciao che ha portato alle ostilità cino-giapponesi. Ma oltre a quella descritta più sopra, numerose manifestazioni di terrorismo si sono verificate separatamente nella stessa giornata. Tre bombe sono state lanciate contemporaneamente nel Bund. Un cinese è stato ucciso ed uno ferito nei dintorni del posto di polizia municipale intorno al quale erano stati tesi cordoni di truppe giapponesi. Un giapponese, nel parapiglia della Concessione internazionale è stato ferito da un colpo di arma da fuoco sparato da uno sconosciuto. Sono state inoltre lanciata da sconosciuti due bombe contro un battaglione di soldati giapponesi che stava sfilando. Due soldati giapponesi sono rimasti uccisi e quattro feriti. Pure due cinesi che assistevano alla sfilata sono rimasti uccisi, mentre un altro è stato gravemente ferito. Un'altra bomba lanciata al centro di una strada assai affollata ha soltanto ucciso due giapponesi e un cinese. Il primo di questi nipponici percorreva la strada in bicicletta e il secondo in « riksciò ». In un'altra strada un individuo mascherato ha sparato due colpi di rivoltella contro un notabile della municipalità nazionalista giapponese, ferendolo gravemente e riuscendo, poi,.a dileguarsi tra la folla. Un'altra bomba lanciata in una strada del settore internazionale ha prodotto la morte di un cinese ferendone gravemente altri tre.. Anche presso il ponte di Suciao, nel settore della Concessione internazio naie, sono state lanciate alcune bombe, una delle quali ha colpito un autobus che trasportava dei giapponesi. Quattro nipponici sono stati vittima dell'attentato ed altri sei hanno riportati delle ferite più o meno gravi. Alcune bombe sono pure state lanciate contro la succursale della « Yokohama Bank Taiwan » che si trova nei pressi dell'ufficio della gendarmeria del Bund. Si deplorano qui due morti e òtto feriti. La guarnigione del settore internazionale è stata notevolmente rinforzata per cercare di mantenere l'ordine nella città. In totale nella giornata si registrano ventitré morti e ventisei feriti L'agenzia Domei riceve in proposito da Sciangai che la maggior parte delle bombe sono state lanciate contro stabilimenti nipponi ci e che mentre alcuni degli autori degli attentati hanno potuto essere arrestati sul luogo stesso delle esplosioni, la maggioranza di essi ha potuto sfuggire alla polizia. L'Agenzia aggiunge che negli ambienti bene informati si ritiene che il Governo nipponico intraprenderà una energica azione contro i terroristi, che le notizie da Sciangai affermano essere man datari del governo di Ciang Kai Scek. Successivi dispacci da Siangai, informano che gli autori degli attentati terroristici a mezzo di bombe sarebbero circa un mi gliaio di agenti del governo di Hankao, i quali hanno le loro basi nella concessione francese. I dispacci pongono in rilievo che _ i rappresentanti di costoro si incontrarono in certi punti prestabiliti alcuni giorni or sono, per prendere accordi circa gli attentati di stamane, attentati che, l'Agenzia Domei osserva, sono stati facilitati dalla incapacità delle autori' tà di polizia della concessione internazionale che malgrado alcum sintomi premonitori, non avevano ritenuto opportuno prendere alcuna misura preventiva per evitare il verificarsi d'incidenti. / telegrammi prevedono che It autorità nipponiche di Sciangai fa ranno una vibrata protesta presso le autorità della Concessione internazionale e della concessione francese e che, nel caso che gli incidenti dovessero ripetersi, intraprenderebbero opportune azioni per eliminare dalla concessione internazionale e da quella francese, le cause di simili deplorevoli incidenti. I dispacci aggiungono pure che i nuovi governi della Repubblica, della Cina hanno inviato note ufficiali ai consigli della concessione internazionale e di quella francese, richiamando la loro attenzione sul frequente prodursi di incidenti terroristici mediante il lancio di bombe, che avvengono in questi giorni nella concessione internazionale ed in quella francese contro i rappresentanti del nuovo Governo cinese. Le note esprimono il rincrescimento per il fatto che le autorità della Concessione internazionale e di quella francese abbiano mancato di prendere le misure necessarie per impedire il ripetersi di questi incresciosi incidenti, e di arrestare almeno uno degli autori degli attentali e chiedono loro di sopprimere le organizzazioni terroristi¬ che cinesi e di impedire che fatti del genere abbiano a ripetersi in futuro. Le note enumerano poi ben ventun vittime cadute in seguito ad attentati del genere, fra cui dodici funzionari del nuovo Governo cinese. Delitti misteriósi ad Arcachon, a Hyéres e a Vienne Parigi, 7 luglio. Una serie di delitti misteriosi è segnalata oggi da tutti i giornali. Ai piedi della grande duna del Pylat nel bacino di Arcachon, a quattro chilometri da ogni abt tato, è stato scoperto steso sulla sabbia il cadavere di una donna di una quarantina d'anni, dal viso regolare, aureolata di capelli rossi, elegantemente vestita, ma priva, di anelli e di gioielli. Essa aveva la tempia sinistra forata da una palla di rivoltella uscita dalla destra. Tutte le constatazioni fatte indicano che si è in presenza di un delitto. L'arma, difatti, non è stata ritrovata presso il cadavere. Non sono state ritrovate ugualmente nè carte personali nè documenti atti a stabilire l'identità della sconosciuta. Attorno al cadavere sono state notate delle tracce di passi che lasciano supporre che dopo il delitto l'assassino abbia trasportato a mezzo di una barca il cadavere in quel punto deserto della spiaggia in cui è stato ritrovato. Ad Hyéres nella località di La vandou, ad ovest del piccolo porto, è stato scoperto il cadavere di un uomo colà trasportato dal mare. L'uomo era stato colpito alla testa da un proiettile di rivoltella. Nessun documento di identità è stato ritrovato addosso alla vittima. La gendarmeria ha avvisato la magistratura di Tolone che ha aperto una inchiesta per stabilire se si tratti di suicidio o di delitto. Infine è stato ripescato nel Rodano all'altezza di Vienne il cadavere di una donna fra i 40 e i 50 anni. La morte sembrava dovuta a strangolamento. E' stata ordinata l'autopsia. S. E. Cobolli Gigli a Livorno La visita agli stabilimenti cinematografia di Tirrenia Livorno, 7 luglio. Il Ministro dei Lavori Pubblici qui giunto nelle prime ore di stamane ha visitato i blocchi delle case popolari in costruzione in via Pannocchia, i lavori in corso per il nuovo Palazzo del Governo, esaminando disegni e plastici delle case popolari della Torretta e di via Fabio Filzi. Ovunque il Ministro è stato fatto segno a manifestazioni da parte delle popolazioni e degli operai dei vari cantieri, che lo hanno attorniato acclamando al Duce. S. E. Cobolli Gigli ha visitato la zona del nuo vo porto e gli stabilimenti cine matografici della Tirrenia ricevuto da Gioacchino Forzano e dagli artisti. Infine il Ministro si è soffermato brevemente alle colonie marine di Tirrenia dove migliaia di bimbi festanti hanno fervidamente invocato il Duce. Molti turisti stranieri in Val d'Aosta Aosta, 7 luglio. In tutti i centri della vallata si nota un notevole traffico turistico che si fa sempre più intenso. L'affluenza degli stranieri è anche quest'anno rilevante. Macchine francesi e svizzere passano continuamente nella nostra città; si tratta di turisti nella maggioranza francesi. Non poche sono le macchine provenienti dalla Svizzera, e quelle con targa inglese. Il maggior numero dei passaggi vengono segnalati dal valico del Gran S. Bernardo. Ingiuriano il maestro e sono condannate Valenza, 7 luglio. Nelle aule della nostra Pretu ra sono comparse ieri le donne An gela Deambrosi e Ernesta Pastore fu Francesco, entrambe di Valenza, imputate di ingiurie e minacele nei confronti dell'insegnan te Baudolino Guido Gay. Il prò cesso si è chiuso con la condanna delle due donne a lire 100 di ammenda ciascuna, oltre alle spese di parte civile, processuali e di sentenza. Il processo di Firenze contro i 7 alessandrini Firenze, 7 luglio. Al processo Pastorino e compagni di Alessandria per gravi reati contro l'integrità della razza sono continuate le arringhe defensio nali. Hanno parlato ^avvocato Ungaro per il Pastorino, l'avvocato Oviglio per la Rosa Fico e l'avvocato Quaglia sempre per il rag. Pastorino. L'udienza è stata quindi rinviata a domani mattina. In giornata si avrà lasentenza. Incendio a Genova a bordo di un piroscafo Genova, 7 luglio, Questa sera a bordo della nave petroliera Ennio ancorata nei pressi dei bacini di carenaggio è avvenuto uno scoppio provocato dall'incendio di alcuni residui di nafta. Vi sono stati quattro feriti, due dei quali abbastanza seriamente, che sono stati ricoverati all'ospedale. Affoga "nell'Oglio Brescia, 7 luglio. L'undicenne Giuseppe Brignoli, sceso a prendere un bagno nell'Oglio, presso Paratico, colto da malore affogava malgrado i tentativi di alcuni compagni accorsi per soccorrerlo. «caso» dMsa Miranda Un comunicato della « Paramount » che necessita di precisazioni Roma, 7 luglio. Sembra che il « caso Miranda >, anche dopo l'ampia documentazione pubblicata la settimana scorsa da Film per denunziare la macchinazione di cui è stata vittima la nostra attrice, non sia affatto chiuso. Infatti, nel suo numero che uscirà domani, il giornale romano ritorna sull'argomento per pubblicare un dispaccio telefonico giunto direttamente da Hollywood, e nel quale la « Paramount » smentendo la tesi della macchinazione, Isa Miranda cosi precisa: « La Compagnia «Paramount» comunica che, di mutuo consenso con la Casa stessa, Isa Miranda si è ritirata dal film Zazà perchè, in seguito al famoso incidente automobilistico, ella non si è più sentita fisicamente in grado di continuare. D'altra parte la « Paramount » doveva prendere provvedimenti in merito alla lavorazione del film, che già era stata iniziata. Isa Miranda in questo momento riposa completamente; l'unica attività che ella svolge è 10 studio della lingua inglese. La « Paramount » dice che intende impiegarla fra qualche tempo nella produzione di altri grandi film ». Nel pubblicare questo dispaccio 11 giornale romano, che dice di essere in possesso di altri elementi atti a provarne l'infondatezza, lo commenta, osservando fra l'altro che, dato il pronto e già avvenuto ristabilimento della nostra attrice, sarebbe stato più corretto e umano da parte della « Paramount » concedere un cosi breve rinvio piuttosto che iniziare il film con un'altra attrice. Sessantamila lire di multa per 300 chili di caffè contrabbandato Seregno, 7 luglio. Tempo fa, certo Giuseppe Carlo Albonico, da Seregno, per tramite di tali Giuseppe Mauri, da Albate Trecallo, e di Aldo Quadri, da Cernobbio, acquistava in Albate, da certo Marco Cattaneo, da Cernobbio, 348 chilogrammi di caffè'crudo di contrabbando. Il fatto veniva a conoscenza dell'autorità che iniziava le indagini del caso. La polizia veniva cosi a scoprire che il Mauri aveva in precedenza venduto 250 chilogrammi di caffè, sempre di contrabbando, nei pressi di Cantù e che alP«affare» dell'Albonico con il Cattaneo, oltre al Quadri ed al Mauri, non era rimasto estraneo tale Angelo Terragni, da Seregno, cosi che tutti dovettero comparire davanti al Tribunale di Monza che ha condannato : il Mauri a L. 22.300 di multa, con l'aggiunta di L. 4657,50 per i diritti fiscali frodati; l'Albonico, il Cattaneo ed il Quadri a L. 13.000 di multa ciascuno, oltre al pagamento in solido di L. 6483,25 per 1 diritti fiscali frodati nel contrabbando dei 348 chilogrammi di caffè. Il Terragni è stato invece assolto per insufficenza di prove. Un autotreno schiaccia un camioncino Due morti e un ferito Bologna, 7 luglio. Una raccapricciante sciagura è avvenuta stamane verso le 3 in via Emilia Levante in località Due Madonne a quattro chilometri dalla nostra città. Un autotreno con rimorchio pilotato dall'autista Mario Pompini, da Rimini, assieme ad Armando Guerra, da Pietracuta, diretto alla nostra città, andava ad investire un camionci no che procedeva nella stessa direzione travolgendolo. L'urto estremamente grave faceva si che l'autotreno ed il camioncino precipitassero dal ciglio della strada in un sottostante fossato. L'auto treno schiacciava letteralmente il camioncino rendendolo un ammasso di rottami. I vigili del fuo co prontamente accorsi, dal grò viglio estraevano i conducenti del camioncino investito ormai cadaveri. Essi sono stati identificati per il sessantacinquenne Armando Lalla e per il trentacinquenne Relfo Berselli, di Sassuolo di Mo dena. Sul posto si recava il Segretario Federale che personalmente ha seguito la difficile opera dei vigili del fuoco. Con un'autolettiga all'ospedale è stato trasportato ferito il quarantenne Umberto Perselli, pure a bordo del camioncino, che nell'urto veniva sbalzato fuori dalla cabina. Gli autisti dell'autotreno, che sono rimasti illesi, sono stati fermati per gli accertamenti di legge. Il marito mussulmano bastonato dalla moglie cristiana Biella, 7 luglio. El Hady Ben Tajeb, musulmano, quarantenne, originario del Marocco e residente a Mongrando, è venuto a diverbio con la consorte Letizia Bertinettl, cattolica, trentacinquenne, nativa del paese. Non si conoscono le cagioni del fiero contrasto; ma si sa che, quando le parole non sono bastate più a dare sfogo alla collera del bollente arabo e all'ira della focosa moglie, i coniugi sono venuti alle mani. El Hady Ben Tajeb fin dai primi colpi si è trovato soccombente, e, nonostante invocasse di tutto cuore la protezione di Allah, è finito, per usare una frase sportiva, sul tappeto; e il tappeto era il ciottolato della strada. L'arbitro, a cui denunciare i colpi irregolari, non c'era. Ma c'è stato più tardi il medico che ha dovuto curare il marito che aveva riportato nientemeno che la frattura del braccio sinistro. Anche la vittoriosa Letizia ha avuto bisogno di un bendaggio, ma per lividi e scortipature non gravi. Un chiodo dal polmone di un bimbo estratto da un chirurgo bolognese Bologna, 7 luglio, i nella clinica di otorinolaringoiatria annessa alla Regia Università è stata felicemente condotta a termine un'operazione di eccezionale importanza. Ad un ragazzetto di otto anni, Sivelio Mantovani, di Mirabello, febbricitante ancora, che presentava un ascesso polmonare con gravi fatti reattivi di tutto il polmone di sinistra è stata felicemente estratta, dopo circa quattro mesi dall'ingerimento, una bulletta da tappezziere confitta in una diramazione del bronco inferiore di sinistra in vicinanza del diaframma, posizione difficile per l'estrazione anche per il diametro della testa del chiodo. Questa operazione è stata eseguita dal prof. Pietro Calicetì della nostra Università. TEATRI L'inaugurazione del teatro air aperto nel Palazzo della Moda Iersera è stato lietamente inaugurato nel Palazzo della moda al Valentino il teatro all'apèrto, la cui costruzione era attesa dalla cittadinanza, come sistemato, comodo e piacevole luogo estivo per spettacoli di musica e di prosa specialmente graditi a tutto il popolo. La singolarità di questo teatro all'aperto è costituita dalla duplicità del palcoscenico, nel senso che esso ha due opposti boccascena, e uno s'apre sul teatro, ora costrutto, all'aperto, e l'altro servirà a un teatro chiuso, che sarà poi edificato. Per tale duplice servizio il piano del palco' non è inclinato e l'attrezzatura è fino a un certo punto disposta in modo da rivolgersi di qua e di là. Tale palcoscenico sta fra alte pareti liscie, rotte soltanto da brevi finestrelle; l'edificio è un cubo, alla cui sommità trovan posto gli scenari! sospesi, e alla base i comandi. Entrambi i boccascena sono forniti di sipario metallico di sicurezza. Il tavolato del palco si protende oltre il boccascena e copre alquanto la fossa dell'orchestra, che per più di un metro scende sotto il livello della platea. Anche singolare è la disposizione del recinto per gli spettatori. Non v'è soltanto la platea; ci sono anche gradinate, alle quali s'accede da via Petrarca; l'ingresso alle poltrone e ai numerati è nel corso Massimo d'Azeglio. Una gradinata, ampia e inclinata, guarda di fronte il palcoscenico; due sono laterali; e insieme formano un largo rettangolo. La platea è anch'essa sufficientemente inclinata. La visibilità e la comodità rendono perciò confortevoli i quattro mila posti, dei quali il teatro è capace, e che iersera erano tutti occupati. Le luci ben diffuse, la lindura dell'edificio, fanno ameno e gaio il recinto. L'Aida ha iniziato iersera la breve stagione lirica, durante la quale saranno rappresentate le opere Palla dei Mozzi di Gino Marinuzzi, prima rappresentazione domani sera, e La Gioconda, mercoledì prossimo. Diretta dal maestro Marinuzzi, che da troppi anni non è più ritornato nei teatri torinesi diretta con grande competenza, con foga, con accuratezza, l'opera verdiana è stata eseguita da valenti e stimati cantanti; Gina Cigna e Cloe Elmo sono apparse rispettivamente Aida e Amneris di grandi mezzi e intenzioni. Il tenore Merli, gagliardo e sicuro, è piaciuto come Radames. Le altre parti erano sostenute da Gaetano Viviani, dal Baronti, dal Vasari, dallo Scarinci. A capo delle ballerine scaligere era Nives Poli Allo spettacolo, allestito dalla Società del Regio, han concorso Vittore Veneziani, maestro del coro il Luzzatto, regista, il Cavalieri' scenografo. L'acustica, che è sempre la grande incognita dei teatri, è risultata ottima. Le lontane gradinate l'han subito accertato, e i primi applausi scattarono alla fine della romanza « Celeste Aida » e dell'invocazione « Numi, pietà * Via via i pezzi più belli e famosi raccolsero altri applausi. Anche i balletti e la scenografia del terzo atto destarono clamorosi compiacimenti. Alla fine di ciascun atto parecchie chiamate al maestro Marlnuzzi e ai principali esecutori. Nel folto pubblico erano le maggiori autorità cittadine. L'esecuzione degli inni nazionali aprì la festosa serata, che terminò fra rinnovate manifestazioni di consenso. Mercato dei cotoni New York, 7 (chiusura cotoni) Disp.: tend. poco stabile- MI 9.04. Futuri: tend. apert. calma cniUB. poco stabile. Luglio 8 99 ai 8,97 settembre 8,95. ottobre 8 94 vembre 8,98, dicembre 9 02 ( 39) 9,04 febbraio 9,06, marzV'9,09 aprile 9.10. maggio g.19. ' Middìing ; tend. agosto '4, nogennaio ALFREDO SIGNORETTI Direttore responsabile Tipografia Giornale LA STAMPA NULES SORPASSATA dalle truppe di Aranda NULES SORPASSATA dalle truppe di Aranda Il castello di Villavieja e il villaggio di Veo occupati nel settore di Onda - L'avanzata prosegue verso Sagunto (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Saragozza, 7 luglio. La lenta avanzata nel massiccio dell'Bspadan continua. I nazionali, addentrati da un paio di giorni nella vasta catena, debbono conquistarne le alture ad una ad una, spesso contrattaccati dal nemico che riesce qua e la. a ricuperare qualche posizione, ma che poi la riperde ineluttabilmente. La battaglia infuria dal vertice dell'Espadan, fino al mare, su quaranta chilometri di fronte. Oggi un attacco delle truppe del ggp, Garda Volino, a sud di Onda, ha permesso l'occupazione del paesello di Veo, di fronte al quale le divisioni di Navarra sostavano da parecchi giorni. Più vicino al mare, l'avanzata su Villavieja e Nules ha dato luogo nella giornata odierna a episodi di vivacissima lotta: un combattimelo all'entrata di Villavieja ha permesso ai nuclei rossi di rimanervi, certo ancora per poche ore, poiché il castello che domina il villaggio è caduto nel tardo pomeriggio in potere dei nazionali. La cittadina di Nules, sulla strada di Castellon de la Plana verso Sagunto è stata superata a oriente e ad occidente dai galiziani del gen. Aranda, che, senza occuparla, marciano verso Moncofar. Il fronte rosso continua a scricchiolare nei vari settori, ma il nemico moltiplica le forze per frenare o arrestare i cedimenti. Riccardo Forte Il tentativo dinamitardo dei rossi a Burriana ,(DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Fronte di Sagunto, 7 luglio. Verso Sagunto, una volta occupata Nules, l'avanzata si accelera in questi prossimi giorni. Le truppe di Aranda vanno di gran lena in questo settore, ove l'incanto della pianura densa di aranceti, la prossimità del mare, la gioia estiva, aiutano i soldati a combattere in letizia. Stamane le truppe di Galizia erano a cinquecento metri da Nules. Come per Burriana, così per Nules, Aranda non vuole impiegare mezzi estremi per debellare i focolai di resistenza che esistono negli edifici e che renderebbero indispensabile l'impiego dell'artiglieria per soffcarlì. Il problema delle truppe nazionali, in questo declinare della campagna vittoriosa è duplice: vincere e salvare nei più larghi limiti l'integrità degli abitati e ricuperare le popolazioni civili che i militi delle truppe anarchiche e dell'esercito avversario obbligano all'evacuazione. Raccontammo a suo tempo le tragiche ore di Castellon de la Plana, prima della conquista nazionale. L'episodio, che poi è legge generale della guerra in questo settore, si è ripetuto a Burriana e si ripete a Nules. Il comandante delle forze di Galizia, allo scopo di evitare le distruzioni per bombardamento, preferì tre giorni fa astenersi dalla conquista della cittadina, aspettando la manovra delle colonne di Volino sulla destra che, senza colpo ferire avrebbe — come infatti si verificò — obbligato quegli estremi difensori ad allontanarsi per sfuggire all'accerchiamento. La città condannata Nella notte di pausa, mentre i soldati galiziani si preparavano ad entrare, le squadre anarchiche avvertivano la popolazione dell'obbligo di evacuare. Non si sarebbe dato un ulteriore avviso, chi volesse restasse pure, ma la città sarebbe stata completamente minata e fatta saltare in aria. Donne, bambini, vecchi e uomini inabili, rifugiali in altri paesi della eosta, un totale di circa quarantamila persone, videro con orrore letrtlecpscbsPcmtftvllsrsfrdlLaDvnodqttrtcetdgvlcaalmsdutrccdcsrata le squadre dei minatori trasportare tonnellate di dinamite, aprire grossi focolari nelle fondamenta degli edifici più importanti, collegarli con chilometri di cordone combustibile, accatastare i sinistri pacchetti di trilite in ogni strada secondo un razionale e sistematico piano di esplosione, che avrebbe raso al suolo la cittadina in un sol colpo. Cominciò allora l'esodo. Premuti dal terrore di trovarsi ancora fra le mura di Burriana al momento della catastrofe, gli abitanti tutti l'abbandonarono per fuggire. Cercarono però di occultarsi, di non infilare la via del calvario verso Sagunto o verso Valenza. La prossimità dei nazionali e la speranza che malgrado il sacrificio della loro città potessero di lì a poche ore riscattarsi, suggerivano a quelle turbe di infelici di ripiegare nei boschi dì aranci, accampanisi ed attendedere la formidabile fiammata dello scoppio. La bandiera sulle macerie Burriana era stata imbottita di alto esplosivo come un barilotto. Ducento tonnellate — secondo la valutazione di un ufficiale del genio — ne erano state sparse, con ottimo criterio tecnico, alla base degli edifici e nel sottosuolo. Alle quattro del mattino un fragore dì tuono si diffuse per la piana, un tremore di terra, sinistre lingue rossastre illuminarono per un attimo gli oscuri profili della città condannata a morte. La vendetta era consumata. All'entrata delle truppe di Aranda, nelle prime ore di martedì scorso, si constatò con gioia che l'attrezzamento esplosivo dei repubblicani era fallito nella quasi totalità. Solo la mina principale era esplosa: quella scavala ai piedi della chiesa maggiore, e altre dipendenti, poste intorno alle case del centro. Il nucleo della cittadina insomma era andato distrutto, ma il resto era salvo. Sulle macerie i soldati trovarono con grata sorpresa una bandiera nazionale, già issata. Era la bandiera della corporazione degli esportatori di arance di Burriana, serbata con pericolo di vita durante quasi due anni da uno dei componenti, che fu anche il primo a uscire incontro ai soldati, ebbro di gioia. Ciò che meravigliò fu la presenza di qualche abitante rimasto nascosto nel sottosuolo, anche dopo la minaccia attuata dai rossi. La storia degli assassina moralisti a Burriana, a Nules, nei pae sini grossi e piccoli del litoralecontinua. Come nella huerta diCastellon, si incontrano dietro unmuro o sotto gli alberi gruppi dicadaveri di civili, quasi tutti ditarda età massacrati A Burriana gli elementi più bestialmente feroci della F.A.I. che sopraggiungono al potere nei casi e nelle ore estreme, còme ad esempio negli ultimi momenti prima di evacuare un paese, hanno fucilato donne e giovinetti. Uno, di circa sedici anni, è abbracciato al vecchio padre. fucilato anch'egli al momento in cui stringe il cadax>ere del figlio., ucciso sotto i suoi occhi. A Valenza si sgombera Un metodo adottato dagli anarchici durante parecchio tempo per spillare danaro ai cittadini, era quello di sequestrare in una delle inaccessibili celle, le persone più abbienti della regione, alle quali imponevano di firmare ogni giorno un assegno bancario, promettendo la libertà che per una ragione o per l'altra era procrastinata fino al totale esaurimento del conto corrente e alla sopravveniente fucilazione. Non è facilmente esauribile la lista degli orrori rossi che hanno macchiato la Spagna di sangue innocente. Non giova credere che in questo settore, come in quello delle montagne lungo la strada di Temei, la resistenza sia affievolita. I movimenti delle truppe di Aranda e di Valifio, per superare lo sbarramento della Sierra dell'Espadan con la presumibile conquista di Nules, faranno sentire i loro effetti. La catena, naturale difesa di Sagunto, è dura da superarsi. Scantonarla sulla sinistra e mettere colonne veloci sulla strada del mare è il gioco tattico dei comandante del Corpo d'Esercito di Galizia. In ogni modo, come riferiscono gli ufficiali prigionieri, per i repubblicani Sagunto è già come perduta. Miaja tenta di giocare tutte le probabilità della battaglia su di una difesa a oltranza di Valenza, che sta apprestando sul modello della difesa di Madrid Da Valenza si sgombera. Prigionieri e detenuti politici sono stati avviati per mare a Barcellona. Lo stato d'assedio più rigoroso è stabilito già da tempo. Non è dato chiarire a quest'ora lo sviluppo della battaglia che, come dicevo l'altro ieri, è solo alla sua fase d'inizio. Occorre attendere qualche settimana per osservarne gli effetti vicini e lontani Giovanni Artieri