Nuovi echi di Aprilia nei giornali inglesi di Leo Rea
Nuovi echi di Aprilia nei giornali inglesi Nuovi echi di Aprilia nei giornali inglesi Come è vista la situazione generale dopo le decisioni del Comitato di Londra Londra, 6 luglio. I giornali della sera pubblicano numerose grandi istantanee di Mussolini eseguite lunedi ad Aprilla; le tre fotografie pubblicate in maggior rilievo sono quella del Duce mentre a torso nudo parla dall'alto di una trebbiatrice, quella in cui il Capo lavora a mettere spighe nella bocca della macchina agricola, e, ancora, quella in cui, a lavoro finito, partecipa ad una festa insieme ai rurali. Nelle diciture delle fotografie sono ripetute frasi fra le più salienti del discorso e principalmente quella: «Il Popolo Italiano avrà il pane necessario alla sua vita, ma se anche gli fosse mancato non si sarebbe mai, dico mai, piegato a sollecitare un aiuto qualsiasi dalle cosidette grandi demoplutocrazie ». I giornali di stamane nelle loro corrispondenze da Roma hanno riferito ampiamente gli ultimi commenti della stampa italiana al discorso di Aprilia. Per quanto i giornali di qui si astengano dal commentare editorialmente tale discorso, le parole del Duce continuano a risuonare nelle orecchie dei falsi sordi, e a costituire argomento di discussione : non c'è dubbio che le avversità stagionali avevano fatto nascere speranze di vario genere, da quella di riuscire a collocare un prestito in Italia a quello di un indebolimento della forza politica del Fasciamo. Ma, oltre a discutere di questo, a Londra in questi giorni si fanno, specialmente su certi giornali, e specialmente sul Daily Mail e Daily Expresa confronti fra la politica di autarchia perseguita dal Governo italiano e l'abbandono delle coltivazioni nelle terre inglesi. I due giornali summenzionati insistono nel dire che la cosidetta antieconomicità della coltivazione granaria in Inghilterra è una delle assurde eredita, tramandate dalle teorie liberaloidi e a questo proposito si ricorre all'esempio dell'Italia dove il Fascismo è riuscito a far si che la propria terra dia il pane per tutto il popolo italiano non ostante che per lustri e per decenni avesse dominato nei Trattati di economia, e sui tavoli verdi dei diplomatici il luogo comune che l'Italia economicamente e quindi politicamente, non poteva essere indipendente. Un accenno breve, ma importante accenno al discorso del Duce, è contenuto in una nota che il Daily Telegraph pubblicherà domattina. II collaboratore diplomatico di tale giornale, commentando in generale la situazione europea e riferendosi particolarmente al Consiglio di Gabinetto che ha avuto luogo stamane a Downing Street, ritiene che « il tono del discorso del Duce a Aprilia e- l'atteggiamento tenuto dalla stampa italiana nei giorni scorsi, non sono tali da incoraggiare i Ministri britannici ad allontanarsi da quegli impegni che il Governo ha assunto di fronte al Parlamento ». Questa — bisogna notare ben chiaramente — è un'opinione della quale il citato giornalista può essere, anzi certamente è, personalmente molto convinto, ma che altrettanto certamente rappresenta fi mo do di vedere del passato ministro degli esteri, mentre è lecito dubitare che collimi con le idee di quelli che attualmente dirigono la politica estera britannica. Si apprende che durante l'odier no Consiglio di Gabinetto sono sta ti esaminati vari aspetti della si' tuazione nel Mediterraneo. Il visconte Halifax ha fatto una lunga relazione sulla seduta plenaria tenutasi martedì dal Comitato per il non intervento; sul rapporto ricevuto dall' ambasciatore Perth circa il colloquio avuto sabato se\ ra con il conte Ciano; e sui ripetuti colloqui avuti con sir Robert Hodgson, rappresentante diplomatico britannico presso il Governo di Burgos. Non c*è dubbio che il Governo britannico desidera che l'accordo italo-britannico del 16 aprile venga, ratificato dal Parlamento il più presto possibile, giacchè Chambexlain e i suoi collaboratori ritengono che esso costituisca la base fondamentale per quel piano di distensione europea che è nel programma del Governo britannico e del quale l'Italia ha dimostrato di essere la migliore collaboratrice. A Londra si riconosce altresì che è necessario provvedere con sollecitudine alla procedura per la ratifica del Patto, giacchè fra tre settimane il Parlamento 'si chiuderà per le lunghe vacanze estive, e . si riconosce altresì che potrebbero derivare gravi responsabilità se si 'rinviasse all'inizio dell'autunno quella ratifica che dovrà darò valore formale e definitivo ad un accordo di tale importanza. D'altra p£ rtc appunto in vista dell'imporranzb che ha il Patto italobritannico agli effetti della pacificazione europea, contro di esso continuano a lavorare quei gruppi che, insiem-3 ai compagni del fronte popolare d'oltre Manica, vorrebbero una vittoria dei rossi in Spagna; e visto che la possibilità di tale vittoria si allontana e scompare, essi raddoppiano, triplicano, decuplano le manovre miranti ad Impedire la possibilità della « si¬ stemazione » della situazione in Spagna. Per questi signori e per 1 loro alleati edenisti, non conta affatto che il Governo di Burgos abbia acconsentito proprio in questi giorni a limitare l'uso della propria preponderanza aviatoria contro i porti rossi, non conta affatto che nella sua ultima nota abbia offerto di riconoscere, un porto franco per carichi non di contrabbando. A questa proposta di Franco si è risposto da parte di Barcellona — ed è da notare che il rappresentante diplomatico di tale Governo a Londra è andato a prendere l'imbeccata a Parigi dove si trova il suo ministro degli esteri — con una nota nella quale si chiède semiperentorlamente al Governo britannico l'invio della famosa.commissione per i rilievi sui bombardamenti aerei, proprio quando Franco propone e si impegna di limitarli a obbiettivi strettamente determinati. All'accordo ottenuto in seno al Comitato per il non intervento, non ostante le resistenze sovietiche, accordo che deve eliminare una delle cause di preoccupazione nel Mediterraneo, si risponde organizzando manovre intese ad impedire il perfezionamento dell'accordo italo-britannico che costituisce la base della pace nel Mediterraneo. „ Evidentemente gli oppositori di Chamberlain e i nemici del Fascismo si preoccupano di mantenere Sd ogni costo turbate le acque, e bisogna purtroppo riconoscere che essi riescono a rendere veramente difficile la navigazione in mezzo ai molti scogli della politica europea. Leo Rea
Persone citate: Chamberlain, Ciano, Duce, Mussolini, Robert Hodgson
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