Travolgente manovra in corso su 500 Km. di fronte di Giovanni Artieri

Travolgente manovra in corso su 500 Km. di fronte Im' offensiva «tei nazionali Travolgente manovra in corso su 500 Km. di fronte Burriana sul litorale occupata - I confini delia provincia di Valenza raggiunti - Le avanguardie a Nules (Da uno dei nostri inviati) Fronte di Sagunto, 5 luglio. Andremo a Sagunto, poi anche a Valenza, poi oltre. La guerra, questa guei~ra che declina verso la vittoria finale, ha assunto un carattere fatale e, direi, naturale, come il corso di una giornata o di una stagione. Non esiste più Z'tmperversare delle decisioni sospese, delle incognite e dell» avventure. Benché i combattimenti strepitino sui fronti con il flusso e il riflusso degli attacchi e dei contrattacchi, benché sulle immobili scogliere dei monti — dalla Sierra Camareiia alla Sierra di Espadan — la risacca dulie ondate di fanteria, dei tifoni d'artiglieria, delle tempeste di bombe, vada e venga e sembri lasciare intatte le cose e le cime, i nazionali rodono e sbriciolano l'avversario e vanno avanti come dune di sabbia, che cancellano e modificano il paesaggio delle fortificazioni nemiche. Inizio a grande orchestra La battaglia, che non è ancora diventata la grande battaglia dei prossimi giorni, si stende su trecento chilometri di linee, dal Mediterraneo al fronte di Teruel e dilata ogni giorno di più i suoi polmoni infiammati. Presto, quaggiù, sarà un immenso teatro, dove manovreranno le Divisioni di Franco in una delle più vaste operazioni militari della campagna. Sagunto è già data per perduta dai rossi, non ancora per conquistata dai nazionali, che fanno la « loro » guerra, limitandosi a dire nei comunicati ufficiali, laconici e spesso orgogliosamente modesti, il lavoro compiuto dai soldati dall'alba al tramonto di ogni giorno. Siamo soltanto all'inizio della nuora fase offensiva, e già circa trecento chilometri di terreno sono oltrepassati nella marcia in avanti del fronte nazionale; otto delle quarantadue brigate rosse schifate nel settore di Temei e in quello di Castellon, sono andate disperse. Non è ancora possibile comunicare li.ia statistica del materiale, armi, munizioni, depositi, catturato. E' un inizio a grande orchestra; non tutti i temi della battaglia sono ancora sviluppati, ma c'è da attendersi sorprendenti oombinazioni. ! nazionali hanno fin qui agito su Sagunto e Valenza da due fronti: quello marittimo, per così dite, e quello montano; cioè marciando dall'oriente all'occidente v«lla fascia di terreno da Castellar, alla Sierra di Espadan, e dal settentrione al mezzogiorno, ai lati della strada che scende da Teruel al mare. Cercherò di rendere chiaro che cosa è avvenuto in questi ultimi giorni. La battaglia di logoramento che le truppe del fronte di Castellon, costituite dal Corpo d'Esercito di Galizia, al comando del generale Arando, e dal gruppo di Divisioni di collegamento, al comando del generale Garcia VaZmo, hanno affrontato dopo h.< strenue resistenze repubblicane a Villarreal, a Onda, a Ribesalbes, s> è mutata in ciò che i tecnici chiamano: « battaglia di rottura ». Arando e Valino hanno cercato una via di penetrazione nello schieramento avversario, tastando il fronte in diversi punti, compatibilmente con la esistenza di strade e piste per lo smistamento non solo delle truppe, ma dei carreggi e delle artiglierie. Poiché sono le strade che guidano la guerra. 1 rossi erano forti e fortificati su quasi tutti i punti. E' costata una lotta feroce, Onda, una serie di combattimenti di alterna fortuna, finiti in favore dei nazionali; Talea altrettanto. Il punto di rottura / movimenti combinati delle colonne di Garcia Volino e di Arando tendevano, dunque, a trovare la strada per gettarsi sulla destra del nemico verso il mare, dopo di aver bucato il suo fronte costituito da linee di caposaldi sulle pendici dell'Espadan, fortemente muniti di armi automatiche e di uomini decisi a servirsene. Aggirare sulla destra la Sierra di Espadan, voleva dunque dire rompere prima il fronte e cercare di raggiungere la strada asfaltata da Castellon a Sagunto; il che, in parte, è stato raggiunto in questi ultimi tre giorni. Il punto di rottura è stato la zona di Bechi. VaHiio e Arando si sono potuti mettere sul breve rettilineo tra il barranco di Jartils e il barranco della Caballera, hanno lanciato su Artana, che si trova alla destra della strada, una parte delle truppe, e l'altra su Villavieja che si trova a sinistra. Da un lato si tende a raggiungere e tagliare la comunicazione generale di Sagunto al suo segmento estremo, e dall'altro raggiungere Nules, sulla carretera litoranea proveniente da Castellon. ItatalsguUBcclpNemEstVatltTludd. serto ostacolo della siena dEspadan, sul quale contavano fi- no a due giorni fa i rossi per sai vare Sagunto, viene cosi a tro varsi scantonato. Nello stesso tempo la Sierra del Cid, più arretrata, in linea perpendicolare amare, si troverà chiusa fra le colonne nazionali. E ancora una vol e e i e a n i a o e , i a u . l ta, come per Castellon — ho già avuto l'occasione di notarlo — le truppe di Miaja saranno costrette ad arretrare per difendere Valenza. Gli stessi capi repubblicani non si fanno alcuna illusione per Sagunto. Dichiarazioni esplicite, di ufficiali prigionieri, lo affermano. Una volta perduto il caposaldo di Bechi, arrivate le colonne maroc-\ chine di El Mizzian a Burriana, come oggi si conferma, stabilite le avanguardie al Grao, che è il porlo di Burriana, la caduta di Nules può essere imminente e, con essa, verificarsi il totale aggiramento sulla destra della Sierra di Espadan. Da Nules a Sagunto, sono poco meno di venti chilometri e la manovra delle Divisioni di Valino, ricacciando ì rossi dalle alture dell'ala sinistra, permetterà la conquista rapidissima della città e della zona mineraria. Nel settore di Teruel Ma è in atto una manovra altrettanto complessa sul fronte di Teruel. Anche qui la battaglia di logoramento, sostenuta per circa un mese dalle truppe del Corpo d'Esercito di Castiglia comandato dal generale Varela, si è mutata in un irresistibile impulso di rottura. Le azioni si sono svolte e si svolgono sulla destra della strada, nel mareggiare montagnoso della Sierra Camareiia e in quella di Javalambre. Alle sette del mattino di sabato scorso, all'altezza di Puebla di Valverde, il fronte era rotto. Le colonne di Solchaga si inoltravano per le gole della Sierra Camareiia, occupavano Aldehuela vìncendo ogni resistenza Fino ad oggi la penetrazione è arrivata a venti chilometri. Contemporaneamente, attacchi in massa sono stati lanciati con tro gli sbarramenti difensivi di Sarrion. La Mitela di Sarrion, che ci ricorda la tetra amba di Magdola, in Abissini a. è stata ed < oggetto di lotta senza quartiere. Dalla Muela si domina il paese di Sarrion ed U nodo stradale di Albentos, posizione di enorme importanza, che i nazionali hanno tenuto a qualunque costo e che servirà come trampolino verso il sud. Ma a questi due fronti è venuto ad assommarsi un altro. Franco ha lanciato sulla strada da Teruel a Cuenca una colonna rapida che ha fulmineamente per- tssfctpvsUmliddimstcttècptètcBnmthzhcgtpplcnsssforato il vecchio fronte a Villa-,star, ha travolto gli scarsi ostacoli e ha occupato la strada e le quote laterali, in una profondità di circa diciotto chilometri, lungo il corso del fiume Turia che segue la carretera da vicino. Le avanguardie di questa nuova colonna di penetrazione combattevano stamane presso i con/ini tra leProvincie di Teruel e di Cuenca, l'entrata del cosidetto « cantuccio di Adamuz », e possono battere la strada sbarrandola con le artiglierie alle eventuali provenienze da Cuenca e da Cafwte che accorressero per sollevare i repubblicani dalla tempesta che si approssima formidabile all'orizzonte.Verso la vittoria completaNon è dato in questi giorni chiarire dettagli e anticipazioni. Sta di fatto che la battaglia in corso non ha per soli obbiettivi Sagunto e Valenza; ci troviamo di fronte ad una complessa e grandiosa manovra, in cui il generale Franco cerca la via della completa vittoria e della pace. Il nemico è attaccato su tre set „tori e % segni della sua completarotta non si sono ancora pronun- ciati ne Io Potrebbero. ^M<a<?èd, di\attendersi, una volta disegna osti-H ter™no il piano del C'""*<er- generale, un crollo completo del-l'esercito del levante, la cadutadi intere provinole e una serie dmarcie di occupazione nella Spagna occidentale ancora soggetta ai rossi. i o o eal ol- Giovanni Artieri

Persone citate: Artana, Bechi, Garcia Vazmo, Garcia Volino, Onda, Varela