DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO Il cinema del popolo -Altri successi all' estero di « Squadrone bianco » -Negli studi romani -- L'uomo dei trucchi - Uragani e terremoti - India docet -- « Luisa» diventa un film Alla Mostra Nazionale del Dopolavoro, nel padiglione degli spettacoli, fra una selva di bandiereil cinema ha il suo posto d'onoreUn'attività formidabile, Le sale cinematografiche dell'Opera sono infatti 767; migliaia di spettacolannui, gratuiti e semigratuiti; nell'anno che è trascorso ben novmilioni e 8SÌ.7.J9 spettatori hanno assistito a quegli spettacoli; circa novantacinque milioni d'incasso hanno così ridotto il prezzo medio d'ingresso a lire 0,96, un contributo che non sempre si deve pagaree che è comunque accessibile a tutte le borse. Ma se questa è la attrezzatura, diremo così, fissa dell'Opera, quella mobile, destinata a raggiungere la periferia nazionale anche la più, capillare, ha portato dovunque il cinema con suoi bit carri radio-cine-sonori, che nell'anno scorso hanno dato . ben 28.6^1 spettacoli. Si aggiungano le notevoli riduzioni che la tessera dell'Opera concede agli iscritti pee normali sale di spettacolo; saggiunga ancora la divulgazione cinematografica e fotografica che 'Opera, anche in un altro indirizzo, ha compiuto, con decine dconcorsi e centinaia di mostre, affiancandosi all'attività dei Cine Ouf; e si avranno cosi i dati principali e imponenti di una vastissima e complessa attiviti perchè icinema fosse portato al popolo, in puntuali ore di svago che per lo più si sono risolte e si risolvonocon la scelta accurata dei pro grammi, in una tenace opera di divulgazione culturale. Per questa divulgazione, in questa divulgazione — già oggi di per sè tanto benefica e meritoria — vorremmo che fosse ancor più sotolineata l'importanza del documentario; e che l'attività dell'Opera si fregiasse ancora di un alro titolo di merito. Si sa che pigrizia di criteri, impossibilità conrattuali, abitudini non lodevoli di pubblico e d'esercenti, ancora condannano il documentario a un quasi ostracismo, da parte delle nostre normali sale cinematografiche; nè ora è il caso d'indagarne maggiormente i motivi. Ma ciò che la normale sala non sa o non può offrire, V O. N. D. potrebbe largamente ospitare. In questo senso dirigenti centrali e periferici dell'Opera stessa - non hanno certo atteso i nostri modesti suggerimenti per dare al documentario un suo riievo, già notevole nei confronti del normale esercente; alcuni belissimi documentari scientifici del'Istituto L.U.C.E., che nelle sale comuni hanno fatto, attendo le han fatte, soltanto fugaci apparizioni, sono di repertorio su gli schermi dell'Opera; ma è tutta una cineteca, anche straniera, e specialmente tedesca, che potrebbe essere portata, con molto profitto, dinanzi al pubblico attento e desideroso di quegli schermi. Esistono ormai film, detti « industriali », dove la pubblicità molto ben nascosta di questa o di quella ditta è un remoto pretesto per l'esposizìone impeccabile e suggestiva di procedimenti di lavorazione, di visite a stabilimenti, di ritrovati tecnici; tutto il reparto culturale del'U.F.A. lavora all'illustrazione di problemi e d'aspetti anche i più complessi con questo principio inderogabile: farsi approvare dal più difficile professore d'università, e farsi comprendere anche da un ra¬ gazzo; e gli amici tedeschi sarebbero lietissimi di offrire alla nostra Opera i film della loro cineteca, da La vita delle piante a Raggi X. Si avrebbero così, nei teatrdell'Opera, delle « prime» davvero eccezionali; e tali da far finalmente riflettere più di un esercèntespecializzatosi- negli alti prezzi e nei « super-capolavori ». #** E al posto d'onore, nelle cronache italiane, mettiamo questa settimana il caldo successo che, dopo quelli francesi, inglesi, belgi e giapponesi, Squadrone bianco sta ottenendo in Germania. Il bel film di Genina, mal capito in patriaper il Berliner Bórsen Zeitnng « « 11 miglior film italiano »; per 1*8 Uhr Abendblatt è « tra migliori film della stagione»; per Deiitschland « qui l'immagine è veramente il mezzo d'espressione »; per l'Abendausgabe «un esempio »; per il Lichtabildbiihne « un modello di ciò che si può fare per passare dall'esteriore all'interiore, dalla natura all'uomo». — Dopo tre mesi di intenso lavoro, e con la partecipazione d'un folto gruppo d'attori italiani e stranieri, il Giuseppe Verdi di Gallone è finito. Si smontano gli ultimi esterni, mentre le bobine s'accumulano nei laboratori di montaggio, dinanzi alle moviole, in attesa della « prima » veneziana. E' pure passato al montaggio L'orologio a cucù, di Mastrocinque; procedono intanto le ultime riprese del Fieramosca di Blasetti, che avrà isuo battesimo a Venezia; e sono in avanzata lavorazione La nostra sposina, il film italo-tedesco dVerhoeven, Le due madri, di Palermi, La voce senza volto, di Righelli, Jeanne Dorè, di BonnardLa sposa dei re. di ColettiE' passato al montaggio Sotto la croce del sud, di Brignone— L'« Appia-SAFA » sta preparando, da un soggetto di Margadonna e Vergano, Torna caro idealun film la cui vicenda s'aggirerà attorno alla vita e alle musiche dF. P. Tosti, con la rievocazione dnumerosi ambienti inglesi è italiani dell'epoca; regia di Brignone, fra gli interpreti Caterina Bo ratto. — Guido Notari, il noto speaker dell'E.I.A.R., apparirà in Dal microfono al tuo cuore. **# Anche Myrna Loy, la stagione estiva aiutando, diffonde le sue auree massime; e poiché da parecchio tempo è solita ad apparire su gli schermi come mogliettina di William Powell, il suo ufficio-stampa le ha escogitato il decalogo della moglie perfetta. I vani numeri sono certo saggi e previdenti (Non brontolare più denecessario, se il marito fuma, distribuire per la casa molti portacenere, e così via); ma il numero sette è d'una saggezza agro dolcedimenticare gli uomini che avreste potuto sposare. Povero Powell#*# James Basevi, il « trucchista » più abile di tutta Hollywood, haconfidato il segreto dei suoi trucchi più sorprendenti: non per nulla è l'uomo che ha « fatto » il terremoto di San Francisco per San Francisco, l'invasione delle cavallette per La buona terra, l'uragano per Uragano. Basterebbero queste tre forniture di cataclisme di sciagure a fare la fama di un domo, no? Per San Francisco il Basevi era ancora ai suoi iniziArchitetto desideroso di creare e di costruire si era trovato, poco prima, senza possibilità di lavoroe aveva accolto con una sorta di rassegnazione la possibilità d'occuparsi disegnando elementi scenografici per uno studio. Ma la sua amicizia per 11 correligionario Thalberg lo pone ben presto a conoscenza di parecchi segreti della ripresa; fin quando gli commissionano il terremoto per San Francisco. Era la prima catastrofe che il volonteroso Basevi affrontava; inevitabili, in lui, alcune risorse di novellino; e poiché il tempo strin iitbile il icor alla « trasparenza ». Cosi Clark Gable fu invitato a correre, senza alcun pericolo, dinanzi a uno schermo trasparente, sul quale era proiettata, dal di dietro, una valanga di edifici, precedentemente ripresa da modellini mandati in frantumi; e via dicendo. Per La buona terra l'invasione delle cavallette volle invece un impegno assai maggiore; e fu tutta risolta con la sovrapposizione fotografica. Ripresi stormi di cavallette dove fu possibile trovarli (i soliti maligni insinuarono che si trattasse di cicale) gli stessi stormi, di per sè non troppo imponenti, furono ripresi, intersecati, ripetuti sullo stesso fotogramma più di una volta; ma il desiderato effetto di mobile nube mortale ancora tardava a profilarsi. Anche il trucco ha le sue ispirazioni; e tutto divenne terribile, apocalittico, sovrapponendo ancora, sulle molteplici riprese, tremendi stormi di... grani di caffè, scendenti in vortice, su di uno sfondo neutro, in un'immobile, limpidissima acqua. Per la tempesta de L'uragano, invece, si tornò all'antiquo: non si ricorse cioè soltanto a sovrimpressioni fotografiche, ma a parecchi elementi d'una realtà costruita e poi addomesticata. Una piscina, contornata da venti potenti motori d'aviazione, le eliche dei quali dovevano battere in tregenda la marina; una quarantina d'idranti da pompiere, capaci di aumentare con. le più vorticose correnti, e in pochi minuti il livello dela piscina; una mezza dozzina di ruote da mulino poste ai limiti esterni del quadro, fabbricarono i cavalloni più impetuosi; e gli alberi divelti dalla furia dell'uragano, e trasportati per l'aria come fuscelli, con i poveri Indigeni aggrappati ? Ma appesi a fili invisibili, come burattini. La sola manchevolezza alla quale i trucchi di Basevi, per queste sequenze, non avevano pensato: un'epidemia di raffreddori. Si diffonde sempre più, nei varii Paesi, la tendenza che mira alla creazione di musei cinematografici. Dopo il Belgio, l'Ungheria. A Budapest alcune sale sono state dedicate a una prima raccolta, approvata dal Ministero della Cultura; e a Londra, l'ultima riunione del comitato di rettivo del « British Film Institute » ha chiesto al proprio Governo un aumento di sovvenzione per il suo bilancio annuale, sovvenzione che fino ad ora era di ottomila sterline annue. Tale richiesta è stata determinata dalla decisione di istituire in Inghilterra un Archivio cinematografico, a cura dell'Istituto eh" ha già raccolto un notevole numero di film ed è ora in trattative con il Museo d'Arte Moderna di New York, per un eventuale scambio di materiale. *** Alti lai in India. La produzione nazionale « non va ». Dopo Tuckaram e Vidyapati, i due soli film che abbiano avuto un loro successo (Tuckaram apparve anche a Venezia, e se un successo ebbe fu di curiosità), la produzione nazionale più non riesce a destare l'interesse che sarebbe stato lecito prevedere. Tra l'altro si lamenta che quando una vicenda sarebbe sufficiente a poche centinaia di metri, la si vuole farcire d'elementi appiccicaticci, pur di giungere al metraggio normale, voluto dalle esigenze delle sale dì proiezione. Soltanto in India? **# Minime — Gli attori minorenni saranno d'ora innanzi rigorosamente tutelati dai tribunaTi americani; in seguito alla nota causa intentata da Jackie Coogan alla madre, il cinquanta per cento delle paghe dei piccoli attori sarà d'ora innanzi depositato a favore del minore, fino al raggiungimento della maggiore età. —■ La Paramount girerà a Londra due film con Elisabetta Bergner. — Luisa, di Charpentier sarà portata sullo schermo da Abel Gance, con Yvonne Printemps; un'eventuale versione americana dovrebbe essere interpretata da Grace Moore. — Anche La vergine folle, di Bataille, apparirà stillo schermo, per la regìa di Diamant Berger. — Ottocento milioni di dollari è l'annuo introito lordo che il cinema americano ha dai mercati stranieri, escluso il Canada; e rappresenta il quarantacinque per cento dell'incasso globale. — Il miracolo, di Karl Vollmoeller, già messo in scena da Reinhardt, sarà dallo stesso Reinhardt portato sullo schermo per la Warner. — Jackie Cooper, l'ex-ragazzo prodigio, e ora adolescente bravo attore, apparirà accanto a Deanna Durbin in Quella certa età. —Ernst Litbitsch dirigerà ad Hollywood Le donne, probabilmente con Norma Shearer, e poi si recherà a Londra, a dirigervi un film per Korda. — Malgrado il conflitto cinogiapponese, la produzione nipponica, già imponente, è in aumento; e si sta attrezzando per un gruppo di film a colori. — Scrooge, il racconto di Dickens dal quale fu tratto un film inglese con Seymour Hichs (un buon successo di due anni or sono, a Venezia), darà ora vita a una versione americana, con Lionel Barrymore. m. g. Laura Lante ne « Il destino in tasca », di Righelli. Lil Dagover riappare in « Dreiklang », di Hinrich. Oa « Orgoglio », di Elter