I BELGI PIÙ' CHE I FRANCESI contrasteranno la nostra vittoria

I BELGI PIÙ' CHE I FRANCESI contrasteranno la nostra vittoria I BELGI PIÙ' CHE I FRANCESI contrasteranno la nostra vittoria Un esame individuale dei 96 concorrenti che, divisi in otto squadre, parteciperanno al Tour mi farebbe riempire non il poco spazio che mi è. concesso, ma una pagina intera. Per fortuna viene a semplificare di molto il mio compito un criterio tratto non solo dagli «/fimi otto anni di storia del Tour — quella delle squadre nazionali — ma più ancora da una valutazione generale del ciclismo europeo, nel quale indubbiamente Italia, Belgio e Francia tengono e dividono un'incontestata supremazia. La Germania, la Svizzera, il Lussemburgo, e anche la Spagna, posseggono alcuni buoni corridori, ma nessun « asso » e non riescono a mettere insieme una squadra dalla quale possa uscire un vincitore del Tour. Esponenti di queste nazioni potranno vincere tappe, occupare buone posizioni, magari, come Bautz l'anno scorso, vestire per qualche giornata la maglia gialla, ma, fra tutti è 36 non possono vantare che uti'infinitesìma percentuale di probabilità. Trentasei francesi Più prudenti, in'vece, bisogna essere coi componenti le squadre minori di Francia, quelle dei « cadetti » 6 dei « bleuets ». Ci sono buoni nomi tra questi ili tra giovani speranze e anziani collaudati; da parte di questi ultimi non c'è da temere sorprese, mentre dai primi potrebbe uscire la rivelazione, ma non credo il vincitore, perchè bisogna pensare che Desgrange abbia immesso il fior fiore del materiale francese nella squadra nazionale. Se all'insieme della squadra tedesca e delle due miste si possono attribuire cinque probabilità sii cento, altrettante se ne possono concedere alle francesi N. 2 e N. 3. Ci sono, quindi da dividere 90 probabilità tra la squadra francese N. 1, quella belga e quella italiana. Desgrange avrebbe voluto fare una squadra francese completamente giovane. Ma alla fine ha scelto tre reclute, (Jaminet, Naisse e Mallet), otto che già conoscono il Tour per averlo fatto da una a quattro volte (Speicher, Marcaillou, Goasmat, Maye, Fréchaut, Laurent, Cosson e Gallien) e uno, Magne, che è... il decano del Tour, per averne finiti otto e interrotto uno. In coinplesso questi francesi hanno fatto 80 Tours, in confronto ai lì dei belgi e ai S *dègli'italiani; cifre che, rapportate-..in esperienza e conoscenza di ^percorsi e di nomini, danno una ^assoluta prevalenza ai padroni di casa, per questo ancor più pericolosi. Le tre reclute sono giovani di valore indubbio: Jaminet si è rivelato quest'anno: quarto nella Parigi ■Xisxa, ha vinto -il Circuito nuxiv male; non sì sa che cosa valga in 'salita. Naisse ha vinto il « Wolber » e pare sia un corridore coni fleto; Mallet s'è distinto come ar rp/mpicatore in principio di stagione, poi una caduta ha interrotto la sua attività. Il migliore, in com plesso, dovrebbe essere Naisse; ma non gli si può concedere più che.la possibilità di una bella affermazione. Dal novero dei favoriti va-escluso poi Laurent, se sarà rispettata la regola che nessun vincitore di Bordeaux-Parigi ha fatto un bel Tour; Fréchaut, che non è un gran arrampicatore; Goasmat, che- va bene in salita, ma balbetta in discesa; Maye, che servirà più che altro, per le vittorie in volata. Più solidi mi paiono Cosson e Marcaillou specialmente questo ltimo. Ma la Francia si fida ancora na volta essenzialmente di Magne Speicher. Questi due autentici ampioni non hanno bisogno di resentazione. Più scalatore, più attico, più regolare il primo, più rillante, più completo, più gioane il secondo. Entrambi si sono spressamente preparati per il Tour; il campionato di Francia ha etto che Speicher è a punto; l'asaggio ai Pirenei, che Magne comie ogni anno, ha ben collaudato Tonin ». Sulla carta nessuno di uesti uomini ci fa paura; sulla trada, e specialmente in pianura, i daranno certamente fastìdi, anhe perchè i francesi sono sempre tati più propensi ad allearsi ai elgi che a noi. Gli avversari più duri Ma gli avversari più duri da batere saranno i belgi. La Lega bela è stata presa in mezzo al disidio e alla polemica' tra sostenitori di fiamminghi e di valloni La scelta di Walschot e dì Lauwers ha scatenato critiche violene, perchè ad èssi si son sacrificati Pirmez e Storme. Ma l'abbonanza di materiale di cui dispone l Belgio in questo momento ha ermesso di mettere in isquadra lmeno cinque uomini che potreb erp vincere, come S. Maes, Veraecke, Lowie, Wissers e Kint. ndubbiamente fra questi uomini arà vivacissima la lotta per asumere il comando della squadra; , siccome quel che può avvenire n .pianura nessuno può prevedero, il nome del futuro capitano è un'incognita. Ma sui Pirenei Maes Vervaecke, Lowie e Wisser's do- . rebbero prevalere sia com.pagniAl pericolo, per noi, della squadra elga sta appunto nel non sapere quale uomo va più sorvegliato fino a Pan; poi l'Anbisqne e il Tour■malet parleranno chiaro. Allora potete esser certi che tutta la squadra surà un blocco, perchè questa è gente che ?ion corre dietro a una ìmùiore probabilità personale col rischio di compromettere i risultati finanziari della comune impresa. Senza contare che ora anche la federazione belga esercita il suo controllo e impone la sua disciplina. Tutti questi corridori hanno regolato la loro attività in vista del Tour. A scorrere i risultati della stagione sino a oggi si può rilevare un costante progresso di rendimento dei prescelti. Lo stesso Maes, che, contrariamente agli anni scorsi, lia accelerato in principio la preparazione per le corse in linea, quando non sembrava più molto entusiasta del Tour, l'ha poi moderata e misurata in relazione alla prova che certo rappresenta per i belgi, come per tutti gli altri, una vera cuccagna se le cose vanno bene. Perchè è vero che il franco non è più quello di una volta, ma 100 mila al primo e 100 mila alla prima squadra sono due bocconi,che fanno gola. In riassunto, come classe di uomini, i nostri due capofila non hanno niente da invidiare nò ai migliori belgi, né ai migliori francesi. Nelle tappe di pianura i no stri sentiranno a loro svantaggio la. diversità di sistema di corsa, saranno obbiettivo di offensive disperate, dovranno agire con decisione, manovrare con intelligenza. Così facendo, lo spauracchio delle tappe piane d'approccio ai Pirenei potrà essere allontanato. Poi sui Pirenei e sulle Alpi Bart.aU e Vicini faranno i conti anche coi i migliori esponenti di Francia e iJ' cC7„,0 y ' ... ' Giuseppe Ambrosi ni