S. E. Starace a Novara parla a 50 mila mondariso di Antonio Antonucci

S. E. Starace a Novara parla a 50 mila mondariso S. E. Starace a Novara parla a 50 mila mondariso Una fervida e festosa giornata ~ La visita al Villaggio autarchico -- L'inizio dei lavori per regolare il Lago Maggiore (DAL NOSTRO INVIATO) Novara, 25 giugno. L'imbandieramento di Novara — festoso, abbondante, variatissimo — non è soltanto un saluto al Segretario del Partito e, di riflesso, al Duce di cui egli è sempre fedelissimo interprete; è anche un'espressione di gioia pura tratta dal lavoro inteso come nobiltà sociale. Infatti Novara ha ospitato nella giornata odierna anche 50.000 mondariso, categoria restituita dal Fascismo a un trattamento umano nonché all'equilibrio tra la durezza della fatica richiesta e le possibilità economiche di un compenso adeguato. Vita nuova nelle risaie Le donne chiamate dalle necessità stagionali a lavorare nelle risaie furono un tempo oggetto di speculazioni politiche e di sfruttamento; da una parte, gente pri va di scrupoli ingaggiava le disgraziate per offrirle a prezzo di concorrenza, beninteso senza sacrificare un centesimo del proprio utile; dall'altra, una prevalenza troppo brutale delle considerazioni di carattere finanziario su quelle di carattere cristiano, le abbandonava a sè stesse o le sfruttava di nuovo. La colpa era Riversata dagli agitatori sul capitalismo soltanto e, facendo baie nare la promessa di qualche centesimo In più, avvelenavano . lo spirito delle lavoratrici, ne turbavano 11 lavoro. Tutto il problema era impostato male. Non si trattava di mercede ma di comprensione. Quelle falangi autonome di giovani e adulte, costrette a una emigrazione temporanea, avevano bisogno di assistenza disinteressata per potere lavorare, duramente sì, ma in letizia. Il Fasci smo affrontò il problema per ri solverlo in pieno. Via prima di tutto i corvi-mediatori. Alla raccolta della mano d'opera pensano le varie categorie sindacali. Alla distribuzione, anche. Prima di arrivare al lavoro, luoghi di ristoro accolgono le donne costrette a sostare. Un contratto collettivo le garantisce contro gli abusi, le protegge in caso di malattia e di Infortunil. Da un momento all'altro, tutta una categoria di lavoratrici ha mutato volto. Il ringhio cattivo che nasce dall'accertata ingiustizia si è trasformato in serenità e anche in allegria. Bisognava vedere oggi in Piazza Vittorio Emanuele per rendersene subito conto. Strapiena di mondariso, offriva uno spettacolo variopinto di persone contente. Bastava una musica qualsiasi per provocare il canto e per spingere a qualche passo di ballo, sostenuto malgrado il sole che non Incoraggiava di certo a distrazioni ginnastiche. I caratteristici cappelli di paglia, segnavano strisce di coni nella marea a capo scoperto e tutti s'ornavano di segni tricolori; segni tricolori spiccavano nei capelli, ostentati dalle giovani con grazia particolare; qualche azienda, o paese, o raggruppamento di amicizie Indossavano divise dalla linea semplice ma dai colori vivaci, movimentando cosi ancora di più la gaiezza che planava nell'aria. Acclamazioni al Duce Quando il Segretario del Partito si è affacciato dal terrazzo del teatro Coccia, un applauso formidabile è salito da migliaia di braccia, accompagnato da altissime acclamazioni al Duce, ripetute via via che le parole di Starace si riferivano a Lui, alla Sua genialità, al Suo amore insuperabile per le classi lavoratrici. Si accomunavano nello stesso entusiasmo le veterane, le mature, le giovani, le giovanissime. Quante si sobbarcano a questo periodo di stenti per completare il corredo Aprono un credito nel conto per sonale con la felicità futura, e cer tamente per esse il sorriso dei bimbi avrà qualche splendore in più. S. E. Starace era giunto da Milano alle ore 18 atteso sull'imbocco dell'autostrada dal Prefetto di Novara Letta, dal Federale Paladino, dal generale di Divisione Mentasti, dal console generale Bastianon, dal commissario prefettizio Grimaldi e altre autorità della provincia. C'erano anche il generale Brandimarte, il Prefetto e il Federale di Vercelli, i Federali di Genova, Pavia, Reggio Emilia, l'on. Fregonara della Confederazione degli agricoltori. Dopo avere visitato un posto di ristoro per le lavoratrici delle risaie, e dopo avere percorso una parte della città, il Segretario del Partito si è recato a inaugurare il villaggio autarchico che s'intitola dal Caduto Fascista Angelo Ridone e che, sorto come nucleo in periodo di sanzioni, intende realizzare sino al massimo il comandamento di bastare a se stessi; non già nel senso di chiuderai in una mediovaie monotonia ma nel dedicare attività e studi al potenziamento economico della Nazione con mezzi propril. Cosi accanto al trattamento del latte per l'Industria tessile — già In atto — verrà istituito un podere modello, sorgerà una città di suini (Suinopoli), allevamenti varii. A S. E. Starace e alle persone del seguito, sono stati mostrati alcuni prodotti, specialmente frutta che egli ha gustato lodandone il sapore e compiacendosi con gli ideatori e i realizzatori del villaggio. Ritornato in città, il Segreta¬ rio del Partito ha ricevuto l'omaggio del vescovo monsignor Castelli e, dopo avere passato in' rivista le forze schierate in suo o- nore, ha tenuto alle mondine 11 discorso di cui abbiamo già fatto cenno. Il discorso alle lavoratrici Egli ha sottolineato 11 significato di questa imponente manifestazione, nella quale le mondine hanno voluto esprimere ancora una volta al Duce la loro gratitudine per quanto Egli e il Regime hanno saputo realizzare in loro favore, nel campo economico e In quello assistenziale. Soffermandosi su questo particolare aspetto, S. E. Starace ha elogiato in modo particolare l'attività svolta dalle donne fasciste, ponendo anche in rilievo il contributo che hanno portato le due Confederazioni dell'agricoltura e l'Ente nazionale risi. La promessa di miglioramenti fatta nell'adunata di Vercelli è stata mantenuta, ma in questo campo non si è mai toccata la meta. Tutta l'attrezzatura che riguarda il duro ma fecondo lavoro della risaia è suscettibile di progressive migliorie, ed è intenzióne del Regime che i lavoratori siano chiamati a partecipare sistematicamente agli eventuali maggiori benefici della produzione. S. E. Starace ha accennato alla difesa dei prezzi del prodotto, la quale è sempre stata armonizzata con le esigenze dei consumatori. Egli ha ricordato come quest'anno gli agricoltori e i lavoratori siano stati vivamente preoccupati della eccezionalissima siccità primaverile ed ha rilevato che da 55 anni non si verificava l'uguale. Fortunatamente le piogge provvidenziali del giugno hanno determinato come per incanto una rigogliosa ripresa di tutte le colture in tutte le Provincie. In avvenire le pericolose conseguenze della siccità non esisteranno più perchè un grosso problema che da oltre 30 anni assilla queste zone sarà, per volontà del Duce, finalmente risolto: la regolazione a serbatolo del lago Maggiore e la costruzione del canale Regina Elena. - n Consiglio dei Ministri del 23 aprile ha deliberato il contributo dello Stato in lire 26 milioni; l'Ente Nazionale Risi contribuirà con 10 milioni nelle opere agricole; glt agricoltori delle provinole risiere con circa 14 milioni. Prima dell'inverno si inizieranno i lavori che occuperanno per tre anni da due a tre mila unità lavorative. L'acqua alle risaie sarà così assicurata nella quantità e con la continuità necessarie e in un prossimo avvenire avremo parecchie centinaia di migliaia di quintali di cereali in più e potremo assicurare il lavoro ad altre migliala di lavoratori. Accennando infine alla cessione che l'Ente Risi ha fatto al Partito di dodici edifici costruiti con scopi assistenziali, ha messo in evidenza l'attività di carattere corporativo dell' Ente stesso, il quale, sorto per volere del Duce, ha saputo portare sul giusto piano una produzione di primaria importanza come quella risicola sia nel riflessi del mercato interno sia In quelli della esportazione. Dopo aver espresso il suo elogio al Federale e agli agricoltori che hanno contribuito alla riuscita dell' imponente adunata, ha chiuso inneggiando al Duce Fondatore dell'Impero. Nella sede della G.I.L. l'on. Rossini, presidente dell'Ente Risi, ha quindi fatto dono al Partito, nella persona del Segretario, dei dodici posti di ristoro costruiti dall'Ente e che costarono oltre 20 milioni. Antonio Antonucci