La follia incendiaria del governo bolscevico spagnolo

La follia incendiaria del governo bolscevico spagnolo La follia incendiaria del governo bolscevico spagnolo Si minacciano rappresaglie aeree ai Paesi che appoggiano Franco - L'incaricato d'Italia a Parigi a colloquio con Bonnet Parigi, 25 giugno. Secondo informazioni raccolte da fonte degna di assoluta fede, si conferma in modo certissimo che il pseudo governo bolscevico spagnolo ha comunicato ai governi di Francia e di Inghilterra che se i bombardamenti aerei nazionali non cesseranno, esso sarà inevitabilmente obbligato, ad applicare delle rappresaglie non soltanto contro tutti i centri abitati della Spagna nazionale, ma anche contro le città di quei paesi-stranieri ai -quali si può attribuire totalmente o in parte la responsabilità dell'attività aerea nazionale. Queste informazioni sono confermate da un comunicato ufficiale della pseudo rappresentanza diplomatiai dell'ambasciata di Spagna a Parigi. Sempre negli apibienti autorizzati si aggiunge che il Governo francese dinanzi a tale incredibile dichiarazione si è affrettato a dare alle autorità di Barcellona i più energici consigli di prudenza e moderazione, ammonendo che tale genere di rappresaglia minaccerebbe di provocare delle risposte catastrofiche non soltanto per i rossi spagnoli, ma anche per la situazione internazionale. Si ritiene che gli stessi ammonimenti siano stati rivolti a Barcellona anche dal Govèrno di Londra. Il ministro Bonnet ha ricevuto l'incaricato d'affari d'Italia, il quale l'ha messo al corrente di quelle che sono le valutazioni del Governo fascista di fronte alle annunziate stolte minaccie del Governo di Barcellona. Il ministro Bonnet ha espresso al rappresentante italiano la precisa intenzione della Francia di non trascurare, in istretta collaborazione con l'Inghilterra, nessuno sforzo o mezzo per evitare ohe nuove complicazioni abbiano o possano sorgere in relazione alla guerra civile spagnola. Negli ambienti governativi si ostenta, stasera, un certo ottimismo sulla situazione assicurando che le pazzesche intenzioni del pseudo governo di Barcellona erano state comunicate all'ambasciatore di Francia Laboritte ormai da quattro giorni e che le argomentazioni e le circonstanziate riserve, che fino ad oggi Londra e Parigi hanno avuto modo di presentare non possono non avere convinto i rossi, non soltanto della inutilità ma anche degli inevitabili gravissimi pericoli che una simile provocazione comporterebbe. (Stefani). Anche Parigi impressionata Parigi, 25 giugno. L'inconsulto passo compiuto dai rappresentanti del Governo bolscevico spagnolo ha provocato reazioni cosi poco favorevoli (es so è approvato soltanto dagli organi estremisti, fra cui il comunista Ce Soir che deplora, piagnucolando, come In certi circoli si voglia negare alla Spagna il diritto di difendersi) che l'Ambasciata spagnola per attenuarne la penosa Impressione ha pubblicato un comunicato tendente a giusti ficare l'atteggiamento del suo gol verno. « Circa le voci diffuse relativa mente all'atteggiamento del Governo spagnolo In presenza del bombardamento di città aperte da parte dell'aviazione al servizio degli insorti — dice questo comuni cato — si ricorda che a varie riprese e con insistenza motivata dall'estrema urgenza di rimediare a questo aspetto particolarmente atroce della guerra in Spagna, la Ambasciata di Spagna ha presentato al Governo francese vivaci proteste del governo spagnolo contro tali procedimenti. Secondo informazioni provenienti dalla Spagna è certo che, In presenza della tattica del bombardamento delle popolazioni civili eretto a sistema, l'indignazione del popolo spagnolo * minaccia di prendere proporzioni che rischiano -di rendere Impossibile al governo della repubblica spagnola di assistere senza reagire ai massacri continui ai quali procede in modo deliberato l'aviazione straniera al servizio dei ribelli ». Questo comunicato tenderebbp dunque a non attribuire alle eventuali intenzioni del Governo repubblicano obiettivi cosi precisi come, quelli che la dichiarazione dell! Ambasciatore di Spagna a Londra lasciava : prevedere; ma semplicemente ad affermare di non voler assistere « senza reagire » a bombardamenti di città aperte. Comunque, il governo di Barcellona è stato informato che Inghilterra e Francia sono d'accordo per rimanere interamente padrone delle loro decisioni e per non lasciarsi trascinare in una guerra civile. Le ineluttabili reazioni Inoltre in Paris Soir, Giulio Sauerwein annunzia che il Governo italiano ha già fatto sapere ai Governi francese e inglese che il minimo attacco contro una città italiana verrebbe considerato un atto di guerra e che la Germania è della stessa opinione. « Ciò significa — commenta Sauerwein — che l'Italia, e senza dubbio anche la Germania, si considerebbero libere di iniziare ostilità aperte contro il Governo repubblicano di Barcellona. Anziché condurre a un conflitto mondiale, questa politica avrebbe senza dubbio per conseguènza di condurre al rapido schiacciamento di Barcellona e di Valenza e alla installazione di eserciti stranieri su vari punti della costa della Spagna ». SI comprende quindi come i) Poreign Office e il Quai d'Orsay si tengano In stretto contatto e siano decisi di pieno accordo a impedire al. governo rosso di ricorrere a misure di tanta gravità. Scrive infatti il Journal des D'ébats che tanto Parigi come Londra hanno dovuto fare severe osservazióni ai rappresentanti del governo Negrin « Bombardando città o navi italiane, essi tenterebbero di provocare una conflagrazione internazionale, desiderio che, del resto, è stato a varie riprese espresso da membri del Governo rosso. Occorre dunque che la Francia e l'Inghilterra — scrive l'organo moderato '—t facciano comprendere a Barcellona che non si presteranno in nessuna . circostanza' a questo giuoco criminale. E' vera fortuna che il Gabinetto di fronte popolare non sia più al potere, polche in tal caso si sarebbero dovuto temere le più estreme conseguenze. Un solo Governo infatti, quello presieduto da Blum, ha osato mettere all'ordine' del giorno la questione dell'invio di tre divisioni francesi ài confine di Barcellona, proposta contro la quale si sono pronunziate le più alte autorità militari, mentre il Governo inglese informava. Parigi che in tale eventualità la Francia avrebbe aglto à proprio rischio e pericolo. La recente polemica MontignyPaul BOncour ha nettamente assodato questo punto: che Blum e il suo Ministro degli Esteri Boncour avevano freddamente, alla stessa data del famoso decreto clandestino che riapriva la frontiera dei Pirenei, preso in considerazione l'intervento francese a fianco della Spagna repubblicana. Il signor Bonnet invece, ricevendo la minacciosa comunicazione fattagli giorni or sono dall'Ambasciatore spagnuolo (comunicazione che il Quai d'Orsay, a differenza del Foreign Office, aveva creduto opportuno tacere), fece sapere senz'altro al suo interlocutore che la Francia condannava formalmente tali atti e che avrebbe messo in opera tutto per impedire al Governo di Barcellona « di seguire la politica della disperazione », che non potrebbe mancare di avere le più temibili conseguenze per. la pace dell'Europa. E, a quanto si annunzia da Londra, Lord Halifax non è stato meno preciso nella sua risposta all'Ambasciatore Azcarate ». « Uomo avvisato mezzo salvato, dice il proverbio; e il Governo di Barcellona è fin d'ora- avvertito di quello cui si esporrebbe se avesse la malaugurata idea di passare dalle parole ai fatti». Situazione colma di rischi L' ufficioso Temps, mostrandosi eccessivamente cauto, dopo avere gratuitamente attribuito all'aviazione nazionale « la tattica che consiste nel bombardare sistematicamente le popolazioni di città aperte che non offrono alcun interesse militare a rischio di provocare nuove complicazioni anche d'ordine internazionale, le cui conseguenze potrebbero essere tragi che per l'insieme della situazione In Europa», aspetta di conoscere i termini precisi nei quali è stata fatta la comunicazione dell'ambasciatore spagnuolo a Londra, per pronunziarsi, non potendo ammettere a prima vista che il Governo di Barcellona voglia pensare seriamente a ricorrere a rappresaglie di tale natura, tattica questa che gli varrebbe le più vive riprovazioni da parte di tutte le Potènze che rimangono fermamente attaccate alla politica dì non intervento. Ma dopo questa scivolosa riserva, il giornale aggiunge che se il passo spagnuolo dovesse comportare realmente la interpretazione datagli dalla stampa britannica, non si può dubitare un solo istante che il Governo francese e il Governo britannico, che osservano al riguardo la massima discrezione, non facciano giungere a Barcellona i consigli più energici per impedire una eventualità le cui conseguenze sarebbero incalcolabili se dovesse prodursi. « Non c'è dunque da impressionarsi eccessivamente — osserva il giornale ufficioso — di una minaccia sulla portata della quale non si è ufficialmente Informati: ma quello che si può dedurre in generale è che la crisi spagnuola rimane grave di rischi di ogni natura e che la massima vigilanza si Impone più che mai per impe dirle di degenerare in conflitto eu ropeo ». Una tesi pazzesca L'organo ufficioso aggiunge poi « E' possibile che coloro che spe eulano freddamente su un grande conflitto europeo come punto di partenza per un tentativo di rivo luzione universale, non esiterebbero, nell'occasione, di provocare deliberatamente un conflitto generale, vedendo la partita perduta per, essi dall'altro lato dei Pirenei; ma certamente nessuno dei due partiti spagnuoli alle prese può considerare a cuor leggero una so luzione disperata che consistereb be nel seppellire definitivamente la vecchia e nobile Spagna sotto le rovine dell'Europa. Non è del resto nel momento in cui il Comitato di Londra ha realizzato importanti progetti, quando il problema del ritiro del combattenti stranieri è sul punto di essere vir tualmente risolto, quando il Governo di Roma, desideroso di ottenere entro il più breve tempo possibile l'applicazione dell'accordo italo-brltannlco — che non può del resto procedere senza un'utile ripresa dei negoziati franco-italia ni — si mostra disposto a rimpatriare gli effettivi italiani e ad esercitare la sua influenza per determinare i poteri nazionali di Burgos a facilitare gli accordi necessari; non è in questo momento — conclude il Tevips — che si potrebbe pensare a cambiare politica e a dar prova di una deplorevole tolleranza verso pratiche suscettibili di compromettere irrimediabilmente i risultati già conseguiti ». L'atteggiamento del Governo francese, concorde anche in tale questione con quello di Londra, non dovrebbe lasciare al signor Negrin e compagni nessuna illusione, ed è quindi probabile che le loro spavalderie lascino il tempo che trovano.

Persone citate: Blum, Bonnet, Giulio Sauerwein, Negrin