UN IMPLACABILE CASTIGO seguirebbe al gesto criminale di Giuseppe Piazza

UN IMPLACABILE CASTIGO seguirebbe al gesto criminale SE B ARC E Im Im O HA OSASSE... UN IMPLACABILE CASTIGO seguirebbe al gesto criminale Berlino, 27 giugno. La inaudita nuova minaccia dai morituri di Barcellona osata, per trarre con sè in rovina la pace d'Europa, trova in questa opinione pubblica la universale reazione che corrisponde alla riprovazione che essa non può a meno di destare in ogni parte del mondo. Non si divide in alcun .modo in questi circoli la tendenza « bagatellizzatrice » che sembra in proposito manifestarsi altrove, e che propenderebbe per far passare la minaccia per poco più che un vuoto gesto, e si è invece disposti benissimo a credere che i « desperados » di Barcellona sono più che capaci, come tante altre volte hanno dimostrato, di tradurre in fatto minacce che ad un certo punto possono assumere alle loro menti stravolte l'aspetto di soluzione estrema; bisogna, oltre tutto, ricordare che dietro ad essi ci sono i loro tiratori, vicini e lontani, dietro al, disperato calcolo dei perduti di Barcellona c'è l'astuta fredda strategia catastrofico rivoluzionaria di quelli dì Mosca — a non dire delle loro succursali più vicine — per cui tutta, la tragedia spagnola non è stata!ed Uno e non è che un episodio strumento, una semplice ruota girante della macchina distruttrice che essi sono determinati di scatenare sul mondo. Risposta immediata Del resto — si osserva — dopo la « soluzione » di Londra al Comitato del « non intervento » e dòpo la adesione di Mosca, già le opinioni pubbliche meglio avvertite stavano in allarme, pensando che dopo quella forzata apparen- te adesione, un'opera di sabotaggio e di sovvertimento non potesse tardare a manifestarsi. Si manifesta, essa, ora, di già, con la disperata minaccia del signor Negrin? In tal caso se ne dovrebbe concludere che si tratta davvero del folle gesto della disperazione che vorrebbe far saltare, insieme con la propria, la casa degli altri Ma per questo riguardo l'accoglienza riprovatrice ed ammonitrice, versò la dissennata minaccia, approvata dovunque e persino in taluni organi più responsabili di Francia e meno dediti al Fronte popolare, è già abbastanza eloquente e significativa della sor- ? f,hf .^_^e!f?5„n^SollfÌ" a disperazione rossa sarebbe riser ata nella coscienza mondiale. Ma più di tutto è l'Immediata rispota e reazione italiana, che mette e cose, sin dapprincipio, a posto che dovrebbe indurre Barcellona a pensare — se di pensare colà si ancora capaci — ai casi suoi. Tutti i giornali riproducono a nota inequivocabile del Popolo d'Italia. Roma — si dice — ha parlato già chiaro e sin da ra non ha lasciato alcun dubbio a quei signori sulla sorte che li attenderebbe. In questo senso .commentano utti i giornali nei loro titoli. Il Lokal Anzeiger poi scrive: « La minaccia dei bolscevichi di Spagna di inviare i loro bombardieri aerei ad azioni di vendetta contro gli amici dei nazionali di Franco ha condotto indubbiamene ad un aggravamento e ad una acutizzazione della crisi spagnola. Ma Barcellona ha già ricevuto da Roma la risposta che a così sfacciata provocazione spettava. Se il bolscevismo dovesse tentare una cosa simile, dovesse cioè osare di occare l'Italia o anche soltanto evadere dalla sua attuale zona di azione, allora parlerebbero senza dubbio i cannoni, precisamente come un anno fa, quando si trattò del criminoso attentato al Deutchland, si rispose con minaccie contro Almeria. Verso i banditi rossi non v'è nè perdono nè proeste. Il fuoco che la Spagna rossa tenta di appiccare sotto alle poenze di Europa va immediatamente ed energicamente estirpato ». Tutti i veli strappati Il giornale dal punto di vista politico poi nota come intanto la minaccia di per sè stessa altrettanto ricattatrice quanto disperata, non abbia mancato intanto di servire per strappare a Londra ed a Parigi un altro poco il velo diplomatico che sempre ha un po' offuscato colà la perfetta visione della crisi spagnola. « La Francia intanto — osserva — sarà sempre più messa davanti alla stretta di decidersi per o contro i sovietici. Barcelona spera sul fronte popolare francese che già muove l'assalto contro il Gabinetto ed a- cui l fallito Blum si offre come capo. Parigi però si ritrae e diventa perplessa davanti a possibili complicazioni al cui fuoco ' però a politica francese stessa ha soffiato, con la sua politica spagnola. Londra sempre pondera ma non può a meno di veder compromessi i suoi tentativi per un armistizio che dovrebbe evitarle a rotta con Barcellona e permetterle al tempo stesso gli af- fari con Franco. Si accorgerà finalmente Londra — continua il giornale — con chi a da fare a Barcellona e si convincerà che colà non vi sono spagnoli, anche se siano tali di nascita, ma vi sono soltanto dei puri e semplici agenti del Comintern».. Il giornale conclude: « Per l'Italia la situazione, lo ripetiamo, è di una correttezza adamantina. Se Barcellona dovesse passare all'ultimo posto della disperazione e della follia, e dovesse attaccare eon la dinamite la pace d'Europa, allora questo rosso mucchio di avventurieri verrebbe schiacciato come del resto le supreme ragioni della conIservazione europea imporrebbero. | Cosi e non altrimenti sono da valutare le voci di Roma e Lon! dra e Parigi dovrebbero sapere che queste voci non sono mai un vuoto gesto ». Giuseppe Piazza

Persone citate: Blum, Negrin