GLI SVILUPPI STRATEGICI della battaglia oltre Teruel di Giovanni Artieri

GLI SVILUPPI STRATEGICI della battaglia oltre Teruel GLI SVILUPPI STRATEGICI della battaglia oltre Teruel L'importanza della conquista del massiccio de La TTluela Intensa preparazione dell'Ormata del generale Uarela e r i u e a e a e e o o a o a (Per radiotelefono dal nostro 1 inviato speciale) Settore di Teruel, 24 giugno. Quale è in effetto la situazione dei fronti spagnuoli dopo la vittoria di Castellon* Schematizzando : vi sono due Spagne rosse, per cosi dire: quella che il taglio nazionale di maro ha determinato con una difesa di confini naturali di corsi, d'acqua: l'Ebro, dalle foci fino a Afequinenza, a Granfa de Escarpe; il Segre da Granja de Escarpe alla linea di Camqrasa alle centrali elettri fordalrelstrpocomcorcatulrepte rpeve«nche: il Noguera Pallaresa, di qui [Coalla Valle di Arun e il confine pi-, glrenaicq. steQuesta, lìnea descrive ciò che è comunemente si chiama il fronte cucatalano, la Spagna di Barcello-, chna. Verso accidente le Armate diti lFranco hanno stecchito il muro di- intvisorio contro la Spagna di Ma- e .drid occupando la fascia di terreno chda Vinaroz a Castellon de la Pla-\rona, marciando verso Sagunto e arValenza. Rotto lo schieramento sonemico, si è visto che questo, ben-1 che dissanguato, continua a vivere'addi una vita effimera, è vero, ma taspasmodica, come di un rettile re- tociso da una sciabolata. Ideli Vero Obbiettivo InocèLa battaglia di Castellon, vinto nosgretolandolo, il fronte montano di'.unAlcora, di Torreblanca, e Alcalà dede Chivert, sbaragliando parte del- crl'esercito del'levante, formato dal-'glle brigate repubblicane dell'Agni- leToZ trLZTnem^r^or^^a^ un collasso tale da permettere alle Ddivisioni di Arando e di Garda' BVaZiùo di marciare fulmineamente. su Sagunto e su Valenza. IdiNè poteva. Aranda stesso, il digiorno precedente alla vittoria dijeZ^rMfa'gUbiettività la portata della conqw-unsta, ritenendola di gran lunga in-,siferiore alla vittoria di Vinaroz, recioè del taglio netto dello schie-,ioramento nemico. In verità il co-\bmandante dell'eroico Corpo d'E- nesercito di Galizia, prevedeva unco-\tara una lotta aspra, se pure di n-lmsultato sicuro, per la '°"T!ÌÌ[Vapensabile, dopo Castellon, che acqSagunto. L'interpretazione gene- zricu della situazione data dal gen. fAranda, si è riscontrata perfetta] gmente aderente alla realtà. Laìqbattaglia per Sagunto, già da qqualche settimana iniziata, si prò-\dfila dura e lunga; ma il risultato.lopotrebbe essere anche definitivo ' pper quanto è possibile azzardare, previsioni in questa guerra. Sa-\ngunto, obbiettivo previsto della li- irnea del Corpo d'Esercito di Aron-1 tda, in marcia lungo il mare, a una>ìtrentina di chilometri, è lontano sdalle avanguardie del Corpo d'E-1 ssercito di Castiglia, comandato\rdal gen. Varela, circa ottanta chi-:plometri. |»Dal lato del mare (truppe dì \nAranda^ (a spinta nazionale si|/dirige contro la linea di monti|d fortificati déll'Espadan e del Cid; dalla parte nord (truppe di Varela) si cammina ai lati della strada nazionale che da Teruel porta a Sagunto, in quel sistema complicato di montagne che occorre disintegrare con azioni locali e sminuzzale. Varala ha di fronte circa ven- prgosuMtrecosi mcotulile brigate, le migliori che avsibrepubblicuni sia riuscita di met- tete re insieme per fronteggiare il\bapericoloso impulso dal nord. Le vecchie unità marxiste, schierate «ni fronte di Estremadura e di [Cordova, hanno dato un batta , gl'ione per la costituzione di que ste forze nuove. Evidentemente si è voluto contrapporre unità, di si-\ curo affidamento a un'avanzata] che i rossi prevedono fulminante.] ti lavori dì fortificazione, costruiti] intorno a Sairion, ad Albentosal e .a Valbona (campo trincerato] che ieri fu-rotto e occupato) fu-\ \rono costruiti solo allo scopo di arginare la marcia dal nord ver so il viare. 1 Insomma, il settore di Teruel, 'addormentato dopo la grande bal taglia dal dicembre a febbraio, ri torna di .attualità. A venire a veIdeilo, questo silente enorme pa¬ Inora»»» di monti, tutta una sue pufiI radtrcusisistmvcèssìoìie di vette e di ondulazioni,', c non '.un tea de battaglia, che è cominciata e'e cresce senza parere. Certe batta-\r'glie sono fatte anche di curiosi si-, in lenzì, tratto tratto punteqgiatilhoffre l impressione precisa di ite°'3}l°lt g".Ìr.ra,P.eL"""!?.r?W:I „r^ ^ ft °\?"'}'"■> D_^_„t._ Al , \ dsnnc' Battaglia di logoramento . Ho visto, dal posto di comando Idi Varela, la più prossima citta- dina rossa, Sarrion, affondata tra ije pinete delle valli, dove i batta 'gUonl ™tXaU™? dmgevaT *a H-una citta, piccola o grande elici d,sia, non è mai un obbiettivo di-n, retto di guerra. Ciò che interessa a-,io stratega, sono le anonime e -\brulle alture circostanti, collinet-! g- ne o inaccessibili picchi di vwn-1 n-\tagna, le così dette posizioni do gfi-lminanti, e vi lancia i suoi uommi,sVaU'aaSal!°'JerÌ,era 5? Muela,che\ecacquistare, quasi invisibile sull'ori» - zonte, affogata dalla calura, con. fusa tra i cento profili della re- ] gione montagnosa. Tuttavia era j aìqueéta altura che occorreva Con-\a quisture, per avvicinarsi ancora j -\di più a Sagunto di qualche chi-\ o.lometro. E così di seguito, monte' o ' per moni e. ' e, Ma, ripeto, la battaglia è appe-\-\na impostata e non è da prevede-,- ire quali sviluppi su Sagunto e ol-'-1 tre Sagunto possa assumere. Un' a>ìmnienso cumpo di manovra sii o stende lungo l'asse stradale della'E-1 strada di Teruel. L'esercito di Va- o\rela lavora con accanimento, ca-\ -:purbietà e 'intelligenza a frantu-' |»i.are il campo trincerato della li-\ dì \nea di monti da Mora de Kubie-j si|/os ad Albentosa fino alla Sierra ti|di Javalambre. Sembrerebbe, a. prìma vista, una battaglia di logoramento, questa che si combatte sul fronte di Temei, e infatti lo è. Ma occorre considerare che, mentre' le armate repubblicane sono costrette a una.difesa che sempre si risolve in ripiegamenti più o meno disastrosi, l'esercito di Franco su trova di fronte a tutte le pos¬ sibilità dì manovra su questo fron te, in special modo ove la grande battaglia per Sagunto e Valenza può, dilatandosi, assestare un definitivo colpo al nemico. Giovanni Artieri II